Sofisti

I sofisti non sono altro che dei realisti: riformulano tutti i valori e le pratiche pił comuni elevandole al grado di valori- hanno il coraggio, proprio di tutti gli spiriti forti, di conoscere la loro immoralitą. Si crede forse che quelle piccole libere cittą greche, che volentieri si sarebbero divorate fra loro per rabbia e gelosia, fossero guidate da princģpi di filantropia e onestą? Si rimprovera forse a Tucidide quel discorso che egli fa pronunciare agli ambasciatori ateniesi inviati a Melo per trattarne la distruzione o la sottomissione? Parlare di virtł in mezzo a queste terribili tensioni era possibile solamente a dei perfetti Tartufi- o a gente che viveva appartata, a eremiti, a gente fuggita o uscita dalla realtą... Tutta gente che diceva di no per poter vivere. I sofisti erano greci: quando Socrate e Platone presero le parti della virtł e della giustizia, furono ebrei, o non so cos'altro. La tattica del Grote per difendere i sofisti é sbagliata: vuole elevarli al grado di uomini d'onore e di vessilliferi della morale- ma il loro onore fu quello di non imbrogliare nessuno con le grandi parole e le grandi virtł... (La volontą di potenza, af. 429)