"Sono giunto alla conclusione ed esprimo il mio giudizio. Io condanno il cristianesimo, levo contro la chiesa cristiana la più tremenda di tutte le accuse che siano mai state sulla lingua di un accusatore. Essa è per me la massima di tutte le corruzioni immaginabili; essa ha avuto la volontà dell'estrema corruzione possibile. La chiesa cristiana non lasciò nulla di intatto nel suo pervertimento, essa ha fatto di ogni valore un disvalore, di ogni verità una menzogna, di ogni onestà un'abiezione dell'anima. Computiamo il tempo di quel dies nefastus con cui ebbe inizio questa fatalità - dal primo giorno del cristianesimo! E perché non invece dal suo ultimo giorno? - da oggi? Trasvalutazione di tutti i valori" (F. NIETZSCHE, L'anticristo, Adelphi, pp. 260-261).
Il riferimento di Nietzsche non è solo ai valori cristiani, ma
anche ai valori metafisici che, inaugurati dal platonismo, per duemila anni
hanno dominato la cultura dell'Occidente.
Lo scetticismo radicale che erode le fondamenta metafisiche e cristiane della
cultura occidentale, va portato fino in fondo, affinché l'umanità futura
sappia liberarsi dall'idea di dio e approdi all'accettazione della sua natura e
della gioia di vivere contro il dio della trascendenza e della glorificazione
della sofferenza che ideato da Platone e che il cristianesimo
ha fatto suo.
Ma "la menzogna bimillenaria", come la chiama Nietzsche, è ormai alla
fine. E la sua fine coinciderà con la fine di un tipo d' uomo, quello cresciuto
sui valori cristiani, che attende di essere superato da un nuovo tipo d' uomo,
capace di liberare tutte le possibili risorse umane finora trattenute sotto il
giogo di chi aveva la pretesa di parlare in nome di dio.
Nietzsche con la sua filosofia dell'avvenire, dà l'indicazione profetica della
laicizzazione dell'Occidente.