LE PROVE

Analisi tecnico-teorica
   Il Brevetto di Salvataggio Nautico è diviso in due gradi: A-avanzato, O-operativo.
   Vogliamo qui analizzare la prima parte del Brevetto, quella che è sotto molto aspetti la più innovativa, tanto è vero che si è già tentato di copiarla, anche se ritengo che, non avendone capito a fondo la filosofia, la copia non abbia superato per il momento l’originale, rimanendone solamente una brutta copia.

Obbedienza dinamica
   È sicuramente particolare sotto molti aspetti la prova dinamica di corsa col cane sulla spiaggia, ma soddisfa appieno la necessità che cane e conduttore sappiano lavorare velocemente all’unisono, cosa che con una prova statica di condotta al piede al passo di “lumaca” col cane che segue il padrone, o a fatica o trattenuto, certamente non veniva verificato. L’Unità Cinofila che deve effettuare un salvataggio deve essere in grado di percorrere centocinquanta metri di corsa con degli stop improvvisi, simulanti reali impieghi, arrivando in spiaggia ancora perfettamente in grado di tuffarsi in acqua e nuotare verso la persona in procinto di annegare. 
   Si chiede chiaramente una “performance” sportiva, ma è esattamente quello che vogliamo dalle Unità Cinofile brevettate. A dimostrare l’impegno che viene chiesto, ricordiamo che è necessario che il conduttore all’atto dell’iscrizione presenti un certificato medico di buona salute specifico per prove di salvataggio in acqua.

Salvataggio a 2
   È la prima prova reale di salvataggio che l’uomo ed il cane devono superare. La distanza da percorrere a nuoto è superiore ai settanta metri. Distanze inferiori farebbero ben dire agli esperti che “bastava allungare una mano per trarlo in salvo”.
   I suggerimenti degli Ufficiali della Guardia Costiera che ci hanno chiesto una simile distanza, che deve essere percorsa, ricordiamolo, immediatamente dopo la corsa di 150 metri, vogliono infatti verificare le effettive capacità tecnico sportive dei due, uomo-cane.
   Abbiamo detto tecnico sportive per un ben preciso motivo. La tecnica che il conduttore adotta nell’andare verso il pericolante in acqua è demandata solamente ad una personale scelta. Non è infatti obbligatorio nessuno stile o metodo. Il conduttore può sia, ad esempio, precedere a stile libero il cane raggiungendo per primo il figurante, oppure farsi portare dal cane con la particolare presa definita “a delfino”, dove il conduttore si attacca ai montanti posteriori dell’imbragatura marina da salvataggio del cane, risparmiando in tal modo preziose forze. Al cane, dopo che l’uomo ha afferrato saldamente il pericolante con una delle classiche prese di soccorso, è demandata la parte più impegnativa, quella cioè di “rimorchiare” i due a riva, vincendo, grazie alla particolare acquaticità e resistenza in acqua tipiche della razza Terranova, anche correnti
che avrebbero sicuramente messo in difficoltà il conduttore che, libero dall’impegno di nuotare verso riva, può tranquillamente dedicarsi sia a tranquillizzare il pericolante, sia a praticare, se necessari, i primi soccorsi, non da ultimo la respirazione artificiale già in acqua.
 


Sotto il flusso rotore di un AB 412 dei C.C. si ricreano le condizioni di un salvataggio reale
Salvataggio mediante imbarcazione
   Tale prova, dove la persona che simula di essere in procinto di annegare si trova ad una distanza superiore ai 150 metri, obbliga il conduttore a servirsi di un’imbarcazione dove il cane deve salire con naturalezza. Al conduttore è demandata la prova di voga, con a bordo il cane e nel preciso momento in cui è necessario il salvataggio, non, come sarebbe stato sicuramente più facile, “a secco”, come semplice e sola prova di voga.
   Immaginando che un motivo qualsiasi non permetta di raggiungere direttamente con l’imbarcazione il pericolante (scogli, reti, bagnanti, risacca, bassi fondali con fran-genti), il conduttore ed il cane devono tuffarsi, con la tecnica da loro ritenuta più opportuna, dall’imbarcazione di soccorso e raggiungere a nuoto, con le stesse procedure dell’esercizio precedente, il pericolante.
   Anche in questo caso al cane, dopo la presa effettuata dal conduttore del pericolante, è demandato il rimorchio dei due.
Le tipologie geografiche nelle quali si svolge il Brevetto determinano la necessità di ritornare o meno all’imbarcazione.
Alla fine, raggiunta la riva, inizia la prova successiva teorico-pratica.

Soccorso e rianimazione
   Questa prova teorico pratica vuole verificare l’effettiva capacità del conduttore sia nelle tecniche di trasporto dell’infortunato che in quelle di rianimazione, suddivise in respirazione artificiale e massaggio cardiaco.
   Inoltre, è richiesto che sappia coordinare i soccorsi riuscendo a mobilitare sia quelli lontani, Guardia Costiera, Ambulanza, Polizia, che quelli vicini, rappresentati da delle persone che collaborano solo se gli viene espressamente detto ciò che devono e non devono fare, come infatti succederebbe in una situazione reale.
   A queste prove è sempre obbligatoriamente presente nella commissione giudicante un medico, poiché solo a lui può essere demandata la decisione se promuovere sugli argomenti predetti il candidato.