ORA


Parlano forte quegli infermieri
e scarican corpi
come casse di frutta...

E ora sei qui, avvolta nei tubi,
con la maschera in viso.
fra il bianco del letto.
Ancora tu dormi, non senti dolore
e ribolle l'ossigneo
che deve svegliarti.

E ora sei qui, ancora in silenzio...
ma fra poco dirai
parole sconnesse.

E ora sei qui, grigia nel viso,
e forse dai tubi
respiri la vita

E ora sei qui, dopo mille dolori,
e tu speri domani
una vita migliore.

E io spero che un giorno
ritorni il sorriso
lontano da chi
ti ha dato dolore.

ALLORA



Eppure era ieri
che il poster del "Che"
guardava la stanza
fumandomi addosso.
E a piazza Farenese
quei tre celerini
in mezzo alla strada
mi prendevano a botte.

Eppure era ieri
che strade di sassi
correva in discesa
la moto "bologna".
E sul mare di Genova,
sotto al castello,
la piccola Lidia
per prima baciavo

Eppure era ieri
che con l'anarchico Dino
parlavo e parlavo
d'infiniti universi.
E davanti a quel bar
passavo le sere
a rincorrer gli sguardi
di sfuggenti ragazze.

Eppure era ieri
che a Piazza di Spagna
provavo l'inglese
cacciando svedesi,
mentre l'ora solare,
per la prima volta,
allungando i miei giorni
mi lasciava stupito.

Eppure era ieri,
che in piedi sul banco
alla faccia del Preside
arringavo la scuola,
e forse per questo
in mezzo alla strada
nella sera di festa
ho sbattuto in un pugno.

Eppure era ieri
che un "maggiolino" arancione
passava ad Olimpia
sotto il sole di giugno.
E sotto canestro
fra il sudore grondante
cercavo la palla
sgomitando "cattivo".

Eppure era ieri
che ai bordi di Londra
la "vecchia" Fernanda
ha confuso i miei sensi.
E a Rue Gay-Lussac,
nel quartiere Latino,
ho scoperto sia il sesso
che la cucina cinese....

Eppure era ieri
che a Milano Marittima
ho dormito in campeggio:
"canadese" a due posti.....

Eppure stamani, in mezzo a Voi tutti,
mi sono svegliato.
Senza sapere
come e' passata la notte.