1st Dynasty
2nd Dynasty
3rd Dynasty
Labels
HOME
Stone Vessels
inscriptions
Articles
News
Links

HESYRA
(Francesco Raffaele)

PAGE 2

S2405 (Hesyra): plan
S2405 (Hesyra): substructures

Hesyra wooden panels: CG 1426, 1427, 1428
Hesyra wooden panels: CG 1429, 1430, Quibell's panel

Back to page 1

La Tomba (Saqqara Nord , n. 2405 ; Mariette Mastaba A3)
La scoperta della tomba di Hesyra fu effettuata nel 1860 da Auguste Mariette; questi era diventato da appena due anni direttore generale degli scavi in Egitto (nominato tale da Said grazie al Lesseps) (v. Barocas - Storia dell' Egittologia) ed in quello stesso anno scoprì anche le mastabe di Ranefer, Kaaper,Ty e molte altre.
Le poche notizie di questo scavo (a quei tempi i metodi ed i fini degli scavi archeologici erano assai diversi da quelli attuali) sono raccolte nella pubblicazione del 1889 de 'Les Mastabas de l' ancien empire' (MM A3).
Nel 1913 fu pubblicato il risultato degli scavi di J.E. Quibell 'Excavations at Saqqara: The Tomb of Hesy' , Mastaba S 2405.
La tomba è posizionata nell' area di Saqqara nord immediatamente ad ovest della necropoli della I dinastia, a ridosso di altre
mastabe della II e III din. (v. Reisner - The Development ... 1936 e Vandier - Manuel ... I pag. 671, 709, fig..432,436,467)
ed è la più grande di questo settore della necropoli menfita ad esclusione della S 2407 sita più a nord est.
Descrizione: La Mastaba di Hesyra appartiene al tipo IV B(1) di Reisner (op.cit. p.158) (v. Vandier op. cit. pag. 620).
E' costituita da una sovrastruttura in mattoni e da un' infrastruttura ipogea che si sviluppa su tre piani scavati nel calcare.
La sovrastruttura misura m. 39x17,4 ed è orientata grossolanamente con l' asse maggiore N-S.
Le pareti esterne sono lisce eccetto quella del lato est che è a nicchie; in fondo ad ognuna delle undici nicchie furono posti
altrettanti pannelli lignei rappresentanti il defunto, i suoi titoli e le offerte (v. infra).
La costruzione di questa parete est avvenne in seguito ad un primo ampliamento della tomba la quale doveva inizialmente
prevedere una simile parete a nicchie ora 4,5 metri più ad ovest del corridoio principale nascosta nel corpo della sovrastrut-
tura e ritrovata da Quibell negli scavi del 1911-12.
Va precisato che, pur parlandosi quì di tre stadi costruttivi della tomba, è possibile che al terzo ampliamento si giunse diretta-
mente dopo il primo, ovvero la parete delle undici nicchie non fu mai esposta a guisa di facciata esterna; ciò fu dedotto dalle
osservazioni di Quibell che non riscontrò interruzioni nella messa in opera dei mattoni prima della parete del corridoio esterno.
Il 3° (o 2°) ampliamento comunque portò alla costruzione del corridoio più esterno, a pareti lisce , parallelo ai primi due;
quì erano dipinte le prime 'scene di vita quotidiana' della storia dell' arte egizia (v. W.S. Smith ' H.E.S.P.O.K. p. 140), oggi
quasi totalmente scomparse: un coccodrillo e antilopi presso una palude e uomini occupati in attività lavorative indecifrabili
per la frammentarietà, sono quasi tutto ciò che resta dei dipinti; in sostanza il visitatore che entrava nella tomba poteva ammi-
rare, in questo primo corridoio, le attività lavorative attraverso le quali erano prodotti i beni raffigurati nel 2° corridoio.
Il corridoio esterno si interrompe a nord con una nicchia sita presso l' angolo sud ovest della mastaba 2406 addossata alla 2405 in esame; un pò più a nord esso riprende per il suo ultimo tratto di 9 m. sul lato ovest del quale è una nicchia comples-
sa che sta in corrispondenza dell' undicesima nicchia del corridoio principale. In questo stadio costruttivo, che deve risalire al periodo in cui il titolare era ancora vivo, la mastaba si configurava come una variante delle tombe a due nicchie (la principale
delle quali è sempre quella sud- v. ad es. Khaibausokar).
Nel lato est del corridoio esterno sboccano delle stanze che confinano, da nord a sud, con le mastabe che vennero aggiunte
(di certo dopo la morte di Hesyra) per i suoi parenti: le QS 2406, 2408, 2411, 2412.
Ad ovest di quest' ultima mastaba, dopo un breve passaggio, c'è l' entrata della tomba di Hesyra sita verso l' estremo sud del
lato orientale della sovrastruttura.Oltre l'entrata si accede ad una camera che a sud porta al serdab e ad ovest prosegue verso
la prima cappella cruciforme il cui asse N/S si prolunga verso nord nel corridoio esterno; dopo la prima cappella si prosegue
per la seconda e più interna cappella cruciforme che termina a ovest nella prima delle 11 nicchie del corridoio principale e che
continua a nord, costituendo in ciò un unicum, nel citato corridoio.
Quest' ultimo, lungo una trentina di metri, è sicuramente il punto focale del monumento:
lungo il suo lato ovest , alternate con piccole nicchie dalle pareti dipinte con motivi tessili, vi sono le altre dieci nicchie comples-
se, in fondo alle quali erano posti i pannelli lignei; lungo la parete opposta una decorazione dipinta mostrava tre registri orizzon-
zontali di cui solo la metà inferiore ci resta; vi è raffigurato il corredo funerario di Hesyra.
Il corridoio termina a nord con una parete in cui, secondo Quibell, una decorazione a motivi di stuoie faceva da sfondo alla
raffigurazione di tavoli d' offerta; mancando una nicchia è improbabile che quì fosse collocata una statua mentre sembra più
verosimile (v. W. Wood op. cit. pag. 14) che vi fosse posta una tavola d' offerte vera e propria.
Gli undici pannelli verranno trattati a parte; ricordiamo che le pareti delle nicchie che li ospitavano sono decorate con pitture
fino a 2,15 metri d' altezza, oltre i quali restano solo tracce isolate; vi sono rappresentate le stuoie con decorazioni multiformi
e le assi lignee orizzontali che servono a tenerle tese (v. Vandier op. cit. fig. 471) (cfr. Emery 'Archaic Egypt' pl.7).
Come detto sulla parete est del corridoio i dipinti erano ordinati in tre registri orizzontali: quello inferiore è una banda rossa
bordata di nero, quello superiore è scomparso quasi totalmente, quello mediano mostra i beni funerari; esso è alto 1,2 m. ed
è interrotto ogni quattro metri circa da bande rosse verticali che raffigurano pali.
Da nord verso sud vi erano dipinti, dopo un personaggio seduto (Hesyra stesso o Djoser) di cui restano solo i piedi:
tavolette da gioco (senet e serpente -v. Emery 'Arc.Eg.' fig. 175),pedine, cofanetti con pesi, strumenti da misura e utensili,poi
ancora stoffe e materiali indecifrabili,tavoli,sedie,letti,poggiatesta,rasoi ed altri oggetti da toilette, coppe,vasi e tavoli d' offerta.
I piccoli oggetti sono disegnati ordinatamente disposti su piatti o in scatole,quelli più grandi sono isolati(Vandier o.c. 715-23).
Il registro superiore, di cui restano solo pochissime tracce, doveva contenere una lunga teoria di offerte alimentari, pelli di feli-
ni e probabilmente, in alto, i titoli del defunto, quindi, all' estremità nord, il citato personaggio seduto che osserva il corredo
disposto a perdita d' occhio innanzi a sè.
L' infrastruttura della tomba si raggiunge con una ripida scalinata (c. 50 °) che scende verso sud parallelamente all' asse mag-
giore della mastaba (partendo da un punto interno alla sovrastruttura, sito sull' asse mediano N-S della prima mastaba).
La scala, a10,4 m. dal suolo, comunica con il pozzo verticale(di 5 x 2 m.) che sbocca nel piano più alto dei tre; quindi prose-
gue, ancora più ripida, fino al tetto del piano mediano, posto a 14 metri dalla superficie, dal centro del quale un altro pozzo
conduce al piano inferiore, profondo 23,4 m.
Dei due piani inferiori, probabilmente lasciati incompleti, non esiste alcuna pianta; il piano superiore,il più vasto, è invece noto
(Vandier op. cit. pag. 672, fig. 436): dietro la scala si aprono due lunghi magazzini fuori asse, in direzione del nord magnetico
e a due diversi livelli; sotto lo sbocco del pozzo c'è una camera dalla quale si dipartono a destra (ovest) due magazzini e di
fronte (sud), dopo una porta murata, la cripta. Dalla prima camera a est si passa in un corridoio dal cui lato nord parte un
magazzino (orientato sud ovest-nord est) mentre sul lato est (orientati ovest-est) ci sono altri tre magazzini; oltre l' entrata del
magazzino più a sud il corridoio si stringe e termina a est con una piccola cameretta ed a ovest rientra attraverso un cunicolo
nella cripta. Da questa zona provengono frammenti di due crani umani e di un' impronta di sigillo di Djoser (Kaplony o.c.169).
L'ultimo oggetto rilevante trovato nella tomba è una lastra inscritta esposta al British Museum.
Per concludere possiamo dire che, malgrado il degrado dovuto all' antichità del monumento ed alle azioni di saccheggiatori,
i ritrovamenti effettuati nella mastaba di Hesyra sono a ragione tra i più celebri del periodo; e risaltano ancor di più alla luce
della scarsità di ritrovamenti nella maggior parte delle (molte) altre tombe dello stesso periodo presenti nella necropoli:
di queste spesso si ignora perfino il nome del proprietario.
 
I Pannelli e la ricostruzione del loro ordine (v. anche Vandier op.cit. pag. 710-14 e Quibell op. cit. pl. XXIX-XXXII)
Nel 1978 è stato pubblicato sul J.A.R.C.E. n. 15 un articolo della studiosa della Cleveland State University Wendy Wood.
Prima di descrivere i sei pannelli vale la pena di riassumere il contenuto dell' articolo che è quì di primaria importanza .
Gli undici pannelli lignei erano posti in fondo a ciascuna delle nicchie (Aldred et.al. 'I Faraoni Il tempo delle Piramidi' fig.287)
a pochi centimetri dal suolo lì pavimentato con lastroni di pietra. Sono tutti delle stesse dimensioni (m. 1,15x 0,4) ed erano
appesi alla parete grazie ad un piolo che da essa fuoriusciva e che si incastrava in un foro rettangolare praticato nel pannello.
Nel 1860 vennero asportati i primi cinque pannelli (quelli più a sud) dagli operai di Mariette (Cairo CG 1426-1430) mentre
quello più settentrionale, che era assai più rovinato degli altri, fu prelevato da Quibell nel 1912; gli altri cinque, lasciati in situ,
sono ormai andati perduti.
Dal momento che Mariette, che forse non era neanche presente al momento del recupero, numerò i pezzi in base all' ordine
in cui comparvero nel Museo di Bulaq, Reisner (Development p. 273) pensò che il numero più alto corrispondesse al 5°
pannello, l' unico in cui Hesyra appare seduto; ma, come mostra la Wood (op. cit. pag.10), questa interpretazione è sicura-
mente errata poichè Mariette numerò solo quattro pannelli (il quinto, troppo deteriorato, non venne allora esposto) ed inol-
tre in un'opera relativa ad alcuni pezzi del Museo (Wood op. cit. nota 2) pubblicata nel 1876, egli non dava alcuna precisa-
zione sull' ordine in cui i quattro pannelli erano presenti nelle prime cinque nicchie.
Questo dimostra che neanche Mariette doveva conoscere le rispettive collocazioni (oppure non doveva ritenerle importanti).
Partendo dall' intento di ricostruire il preciso ordine di disposizione dei pezzi, la Wood dimostra come la serie costituisca uno
dei primi sistemi di raffigurazioni tombali egizie in cui sia possibile riscontrare una interrelazione di programma e di intenti tra
il percorso architettonico della sepoltura e quello delle sue decorazioni (quì pannelli, dipinti e statua o tavola di offerte).
Ora dal momento che i primi cinque pannelli e l' undicesimo rappresentano Hesyra è certo che anche gli altri cinque doveva-
no essere dello stesso tipo e soggetto.
Da un'analisi del pannello in cui Hesyra è seduto si evince che questo doveva certamente essere posto nella prima nicchia :
esso è infatti quello più pregevole dal punto di vista artistico e l' unico in cui i titoli sono elencati per esteso, mentre gli altri
quattro, che mostrano tutti Hesyra in piedi, sono più poveri di titoli ed inferiori quanto a dettagli e precisione del rilievo.
Il pannello della prima nicchia a sud era inoltre il primo che l' offerente che visitava la tomba vedeva dopo esser passato nel-
la cappella, essendo proprio di fronte all' entrata; doveva essere perciò quello di più alta qualità della serie e rappresentare
il defunto in atto di ricevere le offerte. Esso può considerarsi, nella sua staticità rotta solo dal protendersi della mano di Hesy
verso la tavola offertoria, come un pezzo a sè, e l' intera serie è da leggersi quindi come una sequenza di 1+10.
La serie proseguiva con il più fine dei rilievi in cui H. è in piedi (privo di lista d' offerte e più povero di titoli) che invitava il
visitatore a muoversi verso nord nel corridoio, alla fine del quale, dopo l' undicesima nicchia, doveva forse esserci una vera
tavola di offerte (mancando come detto una nicchia in cui ospitare una statua) pronta a ricevere i beni portati dai visitatori.
L' undicesimo pannello, tolto da Quibell dalla nicchia più a nord, è quello più "attivo" della serie: la lista di offerte posta alla
destra di Hesyra in piedi non ha i geroglifici rivolti verso di lui, ma verso destra, ovvero in questo caso Hesyra non è il rice-
vente ma l' offerente; probabilmente egli si rivolge al personaggio che è rappresentato dipinto sulla parete opposta ( di cui
come detto restano solo i piedi ) che dovrebbe essere lo stesso defunto seduto o forse ( data la maggiore altezza a cui è
posto ) il re Netheryhet Djoser. La serie di pannelli diventa perciò leggibile come 1+9+1.
I nove pannelli compresi tra il primo e l' undicesimo non sono mai nè tanto "passivi" nè tanto "attivi" quanto quelli agli estremi.
Il grado di 'attività' e 'passività' dipende dalla presenza o meno della lista di offerte e dalla posizione delle braccia di Hesyra;
la Wood ipotizza che l' intera sequenza vada interpretata, e quindi posizionata nelle nicchie, nel modo seguente (da S vs N):
(1) ++ Passivo //, (2) +Attivo, (3) +P, / (4) -A, (5) -P, / (6) + A, (7) + P, / (8) - A, (9) - P, / (10) + A, // (11) ++ Attivo
( si vedano le tavole I e II e la tabella in figura 2 su J.A.R.C.E. 15 ). A questo proposito la Wood rinforza la sua ipotesi
facendo notare che in un catalogo del 1871 (Wood op. cit. pag.18 nota 29) Mariette elenca i primi tre pannelli nell' ordine
ipotizzato da lei; in tal caso è possibile che l' archeologo francese conoscesse l' ordine di collocazione (ma se così fosse è
strano che non lo abbia mai precisato esplicitamente).
L' unico punto debole della ricostruzione della studiosa risiede nell' interpretazione del posizionamento dei 9 pannelli interni
in base al loro livello di maggiore o minore attività e passività: il presupposto di base potrebbe anche essere corretto, ma è
palesemente sbagliata l' interpretazione delle figure tav. Ib ed Ic che sono descritte come rispettivamente più attiva e più
passiva delle fig. IIa e IIb (che sono meno attiva e meno passiva, vedi anche la tabella in fig. 2).
Lasciando perdere gli oggetti che Hesyra porta in mano, è naturale che quello che la studiosa definisce come attività è una
propensione che in primis viene stabilita dalla posizione del braccio sinistro (essendo il destro e gli arti inferiori nella stessa
posizione nei 4 rilievi in esame); lo stesso dicasi per il grado di passività. Ora ci sembra ovvio che, tra i personaggi dei pan-
nelli Ib e IIa quello più attivo sia il secondo, non il primo come dice la Wood; entrambi mancano di lista di offerte, ma dei
due quello con il braccio protratto più verso l' esterno è proprio il IIa che stringe il bastone (o canna) nel pugno che è alla
altezza della spalla, mentre nel pannello in tav. Ib il braccio è più vicino al busto ed il pugno all' altezza del bacino.
Ugualmente delle rappresentazioni nelle tav. Ic e IIb, entrambe passive e con lista di offerte, quella più passiva non è la Ic,
dove il braccio sinistro scende verticalmente lungo il tronco in una classica posizione quasi neutra o comunque poco passi-
va; è invece la IIb quella più passiva, dove Hesyra tiene il pugno che stringe il bastone proprio sul suo petto (peraltro in ciò
replicando la posa del braccio sinistro sul 1° pannello, quello in cui H. è seduto, il più ricettivo/passivo dell' intera serie).
L' esatta posizione dei pannelli intermedi potrebbe essere diversa da quella ipotizzata dalla Wood sulla base dei suoi criteri.
L' articolo termina con una disquisizione sul possibile rebus visivo presente nell' 11° pannello (v. infra) e ribadendo nelle ul-
time pagine l' importanza del già menzionato programma simbolico ed evocativo presente tra architettura e decorazioni e
che, come per il complesso di Djoser, è quì alle origini e si protrarrà nei secoli con innumerevoli esempi (nomoi-portatrici di
offerte di Snofru a Dahshur, statue nei templi di Khefren e Micerino, decorazioni degli ambienti degli ipogei regali tebani ...).
 
Descrizione dei Pannelli
Diamo ora una breve descrizione artistica dei cinque pannelli in cui Hesyra compare in piedi.
Le iscrizioni (titoli e liste d' offerte) saranno quì tralasciate perchè è nostra intenzione analizzare in modo più particolareggiato
quelle del pannello del Cairo CG 1426 (Hesyra seduto al tavolo d' offerte), l' unico dove vi compaiono tutti i titoli.
Come detto sopra, le dimensioni dei pannelli sono identiche; tre quarti della superficie sono occupati dalle raffigurazioni chiuse
in un rettangolo, mentre nel quarto superiore è visibile l' incastro del perno che serviva a tenere il pannello sulla parete.
Hesyra è raffigurato con testa e arti di profilo, petto di fronte, addome a tre quarti o quasi di profilo.
 
- Pannello CG 1427 (Quibell op. cit. pl. XXIX,2 ; Wood op. cit. pl. Ib ; Vandier o.c. fig. 468 a destra ; Smith o.cit. fig.103)
Questo pannello è quello che si è conservato meglio di tutti; il rilievo mostra Hesyra in piedi, con la testa, gli arti e l'addome
ritratti di profilo ed il busto (e le mani) frontalmente; egli incede verso destra con il piede sinistro più avanzato.
Indossa una parrucca lunga che copre l'orecchio e scende dietro le spalle ornata da un motivo verticale;nella parte sommita-
le ha larghe bande orizzontali ; porta una gonna corta tenuta in vita da una cintura alla quale anteriormente, poco sotto l' om- belico, è legato un fermaglio verticale; la gonna è formata da un lembo liscio anteriore e da uno plissettato posteriore.
Il personaggio porta, avanti a sè nella mano sinistra, il bastone (quasi verticale) assieme ad oggetti da scriba; l' avambraccio
scende diagonalmente in avanti ed il pugno è all' altezza della vita; l' altro braccio invece scende verticalmente dall' altra parte
del busto ed il pugno stringe lo scettro Kherep (Sekhem) tenuto orizzontalmente.
I lineamenti del viso sono ben curati ma non profondi come quelli del pannello 1426 in cui H. sembra più anziano; una ruga
sottolinea la parte anteriore della guancia, tra naso ed estremità della bocca. Del busto risaltano solo le clavicole, dell' addo-
me l' ombelico; meno sfuggenti i muscoli degli arti superiori, mentre la resa di muscoli e ossa (ginocchia, tibie e caviglie) del-
le gambe è quella più marcatamente definita.
Il riquadro in cui H. compare in questo pannello è diviso da quello superiore (titoli) tramite una linea orizzontale;
il corpo dell' uomo occupa la matà sinistra del proprio riquadro immaginario, il piede sinistro ed il braccio sinistro con i suoi
oggetti sono in quello di destra; manca quì la lista di offerte.
- Pannello CG 1428 (Quibell op. cit. pl. XXIX,1 ; Wood op. cit. pl. Ic ; Vandier o.c. fig. 468 a sinistra)
Questo pezzo è assai deteriorato specialmente nella parte superiore ed inferiore; non c' è alcuna linea a dividere l' iscrizione
contenente i titoli dal resto; in basso la parte destra è occupata dalla lista d' offerte, quella sinistra da Hesyra in piedi.
La gonna sembra simile a quella precedentemente descritta,eccetto il verso delle linee della plissettatura sul lembo posteriore; invece è differente la parrucca: corta e tondeggiante, lascia scoperto il lobo auricolare,è decorata con file orizzontali di piccoli
rettangolini (ricci) ed è bombata all' altezza della nuca che non oltrepassa.
Dai lineamenti corporei, ma specie del viso, si è creduto di vedere in questo ritratto l' opera di un allievo del maestro (Wood
op.cit. pag.12) cosa questa assai opinabile.
Hesyra non sembra portare nulla nelle mani ma ha i suoi attrezzi da scriba sulla spalla destra.
Le gambe sono nella posa comune a tutti i pannelli in cui H. è in piedi mentre le braccia cadono dritte lungo i lati del corpo.
- Pannello CG 1429 (Quibell op. cit. pl. XXX,3 ; Wood op. cit. pl. IIa ; Vandier o.c. fig. 469 a sinistra)
Hesyra è in piedi ed indossa la stessa parrucca e gonna del pannello 1427. Nella mano destra ha il Kherep; le uniche due
differenze rispetto al pannello 1427 (col quale ha in comune anche l' iscrizione dei titoli) sono: 1) l' attrezzatura da scriba sulla
spalla destra; 2) il braccio sinistro, piegato in avanti con il pugno ad altezza di spalla che tiene il bastone (o canna) vicino alla
sua estremità superiore (non al centro come nel 1427) e con l' altra estremità appoggiata a terra;
3) il viso: ha un naso più piccolo, appuntito e più in linea unica con la fronte; lo zigomo è più basso.
Anche quì manca la lista di offerte ed è presente la linea che divide i titoli dalla raffigurazione di Hesyra.
- Pannello CG 1430 (Quibell op. cit. pl. XXX,4 ; Wood op. cit. pl. IIb ; Vandier o.c. fig. 469 a destra)
Il pannello è rovinato da una spaccatura mediana assai evidente nella parte occupata dall' iscrizione; dall' altezza della vita di
Hesyra per altri 20-25 cm. verso il basso è praticamente cancellato e l' ultima parte manca del tutto.
L' iscrizione in alto è identica a quella dei pannelli 1429 e 1427;lo stesso dicasi per la gonna; la parrucca è la stessa del 1426;
la mano destra sembra vuota, la spalla destra porta gli oggetti per scrivere mentre la caratteristica distintiva è nella posizione
del braccio sinistro: è piegato, con il pugno appoggiato al centro del petto che stringe il bastone che scende verticalmente dal-
l' altezza dell' orecchio in giù. E' presente a destra la lista di offerte e c'è la linea divisoria tra l' iscrizione superiore e il resto.
- Pannello di Quibell (Quibell op. cit. pl. VII,3 ; Wood op. cit. pl. IIc , IVb; Fischer op.cit. 36,44)
E' il più deteriorato dei sei pannelli superstiti. Mariette lo lasciò in situ e Quibell lo staccò dall' ultima delle 11 nicchie (a nord).
Hesyra è in piedi; si può scorgere la paletta di scriba appoggiata sulla spalla destra e il vaso 'hs' nella mano sinistra; la destra
tiene un oggetto circolare ma è assai dibattuta l' ipotesi che possa trattarsi di un simbolo divino per 'Ra' che formerebbe con
il vaso un rebus visivo del nome del defunto: è infatti improbabile che in un periodo in cui non era concesso ai privati di avere
nomi scritti con determinativi di divinità (il nome era, come nel nostro caso, scritto solo foneticamente cfr. es. Khaibausokar, Rahotep) un simbolo divino fosse posto in mano ad un funzionario.
Mancando poi ogni indicazione del cerchietto al centro tipico del geroglifico Ra è possibile che si tratti di una palla d'incenso
o di una pagnotta (a simboleggiare le vivande in opposizione alle bevande simboleggiate dal vaso 'hs').
(v. H.G. Fischer in Aldred, Fischer et al. 'Ancient Egypt in the Metropolitan Museum Journal' vol. 1-11 (1977) p.36, 43-5;
W. Wood op. cit. pag. 19 ; H.G. Fischer in Gottinger Miszellen 49 (1981) p. 28-31).
Infine notiamo altri due particolari: la mano destra che tiene il discusso oggetto rotondo è raffigurata con il pollice in avanti ,
come se fosse la sinistra (v. fig. in Fischer, Aldred cit. p. 36), cosa che si nota anche nella mano sinistra del pannello 1426;
la lista di offerte posta come sempre a destra è poco leggibile ma si può notare che i geroglifici non sono rivolti verso Hesyra
come negli altri esempi, bensì verso destra: si tratta preciò non di beni destinati a lui ma di offerte fatte da lui (v. supra).
 
Il Pannello del Museo del Cairo CG 1426 (Quibell op. cit. pl. XXXI; Wood op. cit. pl. Ia; Vandier op. cit. fig. 470)
ruga// Stele di Saqqara di Merka o Halifax Mus. J.E.A. 4 p. 256 come prototipi di I e II din.
 
I Titoli [Titoli: Kaplony I.A.F. pag. 581-4; Nome: Ranke P.N. I 255,3 (Hzjj-Ra) e 254,29 (Hzjj); P.N. II 379]
 
 
 
Conclusione
Dopo Imhotep, Hesyra è il funzionario più importante della prima metà della III dinastia (non sono noti visir di Djoser).
Si è già detto abbastanza dei suoi titoli.
La Mastaba di Hesyra è , tra quelle coeve note, il più vicino corrispettivo privato del monumento funebre di Djoser.
Quest' ultimo monumento evoca attraverso le sue architetture una complessa serie di rituali atti a mantenere vivo il faraone
garantendogli l' infinita ripetizione post-mortem della festa (rigeneratrice di forze) del suo giubileo regale (Heb Sed).
Similmente, ma in scala ridotta, la tomba di Hesyra provvede al sostentamento del defunto sia evocando simbolicamente le
offerte, sia richiamando veri offerenti al suo interno; entrambe le cose grazie alle sue decorazioni.
La complessità dell' architettura e del percorso decorativo, nonchè lo sviluppo dell' infrastruttura previsto su tre piani, e, non
ultime, le qualità artistiche di pannelli e pitture che la decoravano, sono ai massimi livelli per il periodo.
Quanto a grandezza a Saqqara poche tombe delle din. I,II,III la superano: oltre alla già citata e vicina 2407, alcune più ad
est nella necropoli della I dinastia (3035,3505),le due enormi infrastrutture site a sud del complesso di Djoser sotto quello di Unas (Hotepsekhemui e Nineter) e la 2302 (Ruaben); probabilmente a queste si aggiungerebbe anche quella di Imhotep...
Il carattere innovativo oltre che finissimo delle decorazioni meriterebbe lunghissime disquisizioni: ci basti ricordare la notevole
sicurezza della mano che ha scolpito i pannelli (ruga tra naso ed estremità della bocca), la cura per i dettagli (la rappresenta-
zione di oggetti in legno è la più elaborata dell' Antico Regno: sono tracciate persino le striature e i noduli del legno delle assi,
scatole e utensili raffigurati ) (v. W.S. Smith H.S.P.O.K. 1946 e 1981 p.268).
 
Non va tralasciata l' importante considerazione che la terza dinastia è un' età di transizione per l' Egitto:
quindi tutti gli aspetti della vita di questo ancora giovane stato risentono della componente di relativa instabilità o meglio della
mancanza dell' organizzazione, sicurezza, certezze, tradizioni, omogeneità culturale, tipiche di uno stato maturo.
E come avviene in tutti i periodi del genere (v. ad es. protodinastico e periodi intermedi) è proprio questa situazione di assen-
za o latenza di un potere centrale stabile e radicato (che si verifica nei periodi post-crisi ma anche in quelli di primo sviluppo)
il momento più adatto alla nascita di nuovi canoni in ambito artistico (ma anche religioso, politico, economico e sociale).
Uno stato in via di formazione sta ancora provvedendo a dare una codificazione definitiva ai suoi ideali religiosi, c'è più pos-
sibilità di ascendere o discendere la scala delle classi sociali, è più probabile che vengano introdotte nuove forme architetto-
niche e c'è più elasticità e variabilità nelle esecuzioni artistiche: questo perchè non sono ancora stati stabiliti rigidi canoni di
esecuzione delle forme, non c' è alle spalle una tradizione forte, antica.
A dettare i limiti entro i quali l'artista può muoversi,è perciò la situazione storica più che la capacità o la volontà del singolo
artista o le disposizioni del suo committente.
Questa libertà da schemi troppo rigidi, che lascia ampio margine di sperimentazione e di innovazioni all' esecutore traspare in
maniera cristallina tanto nell' architettura quanto nelle opere d' arte della mastaba di Hesyra.
Alcuni risultati di queste "prove tecniche" vengono accantonati, ma molti diventano dogmi, canoni, convenzioni che nelle epo-
che successive andranno fedelmente riprodotte, imitate o persino copiate. (cfr. ad es. nelle raffigurazioni sulle palette pre e
protodinastiche gli elementi che rimarranno inalterati nella tradizione posteriore- il sovrano che stringe e colpisce i nemici,
il sovrano-toro che carica gli oppositori, le maggiori proporzioni dei personaggi più importanti, i registri, i serekh ecc.- e
d' altro canto quegli elementi che spariranno o verranno alterati e presentati in altre forme - grifoni, serpopardi, rosetta ecc-.
Ogni tradizione artistica procede e si evolve ripetendo (copiando) , revisionando (rielaborando, correggendo) e rifiutando
(accantonando) elementi presenti nelle tradizioni artistiche ad essa più o meno contigue (sia nel tempo che nello spazio).
Vale la pena di ripeterlo ancora, abbiamo per la prima volta in ambito privato una decorazione che sembra fatta per accom-
pagnare gli offerenti nella visita alle strutture accessibili della mastaba: appena entrati possono ammirare prima le figurazioni
delle attività produttive dei beni (1° corrid.) e poi gli stessi prodotti assemblati di fronte ad Hesyra (2° corrid. lato est), men-
tre i pannelli della parete opposta invitano a proseguire ed a deporre le offerte su un tavolo che doveva trovarsi alla fine del corridoio; quì termina l' iter ... e questa tesina.
 

 

GO TO THE MAIN PAGE

© Francesco Raffaele