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LA STORIA DEL VENEZIA 4° E il 1972 e nella Parrocchia dei SS. Apostoli è da poco arrivato un nuovo Sacerdote: don Amedeo Trucolo. Don Amedeo arriva da una Parrocchia del Lido dove era assistente Scout. In quel periodo fra i ragazzi che frequentavano il patronato, ce nera uno di 15 anni al quale don Amedeo regala un libro dal titolo "Scoutismo per ragazzi". Questo ragazzo, il cui nome è Daniele Bortolozzi, è amante dellavventura e della vita allaria aperta e rimane affascinato dalla lettura del famoso libro di Baden-Powell. Ben presto comincia a covare lidea non solo di diventare scout, ma di voler coinvolgere anche altri ragazzi. Ne parla quindi con Don Amedeo che, per tutta risposta gli regala un altro libro: "Il manuale dei lupetti". Dopo aver letto anche questo libro, Daniele non ha più dubbi: vuole diventare un Akela. Ma come fare? Ha solo 15 anni e non è mai stato Scout. Don Amedeo che è pieno di entusiasmo e fiducia in lui, ha unidea: dopo la S. Messa della domenica (alla quale partecipavano sempre molti bambini e ragazzi) invita tutti i maschietti che frequentano la 3^ e 4^ elementare a fermarsi per giocare nel patronato sopra la Chiesa (dove oggi si radunano le Comunità Neocatecumenali). Daniele, aiutato da due amici, si da un gran da fare e si "inventa" Akela di un branco di una quindicina di bambini divisi in 3 sestiglie: i pezzati, i bruni e i fulvi. Ogni domenica e ogni giovedì le riunioni si susseguono e la nuova Tana prende forma. Il "Branco abusivo" è nato, e già nellambiente scout cittadino corre voce che un ragazzino con la complicità di un prete si inventa chissà quali cose. Nasce un gran putiferio ma Don Amedeo, con lappoggio di un parrocchiano, Piero Pomelli, che a quel tempo era il Capo di tutti gli scout veneziani (allora si chiamava Commissario), ottiene che il nuovo branco, che nel frattempo si era dato il nome di "Branco Grandi Fiumi", venga riconosciuto benché sotto il controllo del Gruppo Murano 1 che, con grande generosità, accetta. Daniele fa i salti di gioia anche se è "costretto" ad andare a scuola dai muranesi e, finalmente, può indossare un fazzolettone blu coi bordi bianchi, quello appunto del Murano 1. Quel fazzoletto che ancora tutti noi portiamo. Il 2 giugno 1973 nel parco di Fiabilandia vicino a Rimini, tutti assieme, i lupetti del Branco "Grandi fiumi" fanno la loro promessa. Per le prime vacanze di branco dovranno aspettare lanno seguente: le faranno a Mas di Vallada Agordina assieme al Branco "Waingunga" del Murano 1. Nel frattempo nasce la Squadriglia libera "Cervi" della quale fa parte anche Franco, l'attuale Capo Gruppo; è il preludio alla nascita del Reparto "Marco Polo". Le prime promesse Scout, davanti ad un giovane Akela improvvisato Capo Reparto, avvengono nellisola di Torcello. Lanno seguente Daniele riesce a convincere Piero Pomelli a "rientrare nei ranghi" e a guidare il Reparto che, con larrivo dei primi lupetti ormai in età da esploratori, comincia il suo cammino. Il Gruppo è ormai formato e pronto a diventare autonomo: Il primo censimento
ufficiale del nostro gruppo risale all'anno 1974. Il gruppo
nasce con due unità Branco e Reparto (maschili). Pian piano il gruppo cresce e nel 1977 si forma il Clan. Nel 1981
il Branco apre alle bambine e diventa "misto" seguito due anni dopo (1983) dal Reparto. La crescita è vertiginosa e nel 1984 apriamo un nuovo Branco misto e, visto il gran numero di iscritti,
siamo costretti a chiedere ospitalità alla vicina parrocchia di S.Felice. Nel 1985 apriamo un nuovo Reparto misto sempre a S.Felice. Nel 1988 un nostro scout partecipa al Jamboree a Sidney (Australia), mentre
uno dei Branchi fa le vacanze estive in Sardegna.
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