Come prevenire la comparsa o
l'aggravamento dell'aterosclerosi?
La cura migliore �la prevenzione
della malattia, cio�intervenire prima che questa si manifesti
(PREVENZIONE PRIMARIA)!
Purtroppo solo dopo aver maltrattato per
tanti anni il nostro cuore, a malattia gia' comparsa, ci rendiamo
conto di dover modificare il nostro stile di vita. In quest'ultimo
caso �fondamentale cercare di arrestare o rallentare
l'evoluzione dell'aterosclerosi coronarica
(PREVENZIONE SECONDARIA).
Come?
La risposta �semplice: bisogna
correggere tutti i fattori di rischio che abbiamo
descritto nel capitolo precedente!
Vediamo in che modo!
IPERTENSIONE
Bisogna ridurre l'apporto di sale
ed aumentare quello del potassio con la dieta.
Utili sono i prodotti sostitutivi del sale (non abusare!) presenti in
commercio, in quanto generalmente ricchi anche di potassio, che puo'
proteggere dallo sviluppo dell'ipertensione
arteriosa.
Il caffe' puo' aumentare la pressione
arteriosa "in acuto", ma
nell'assunzione cronica questo effetto tende a scomparire. Per tale
motivo, se non ci sono altre controindicazioni, generalmente non �necessario ridurre in modo particolare la sua assunzione.
E' molto importante invece, ridurre il peso
corporeo, se in eccesso, e moderare l'assunzione di alcolici.
Gli uomini non devono superare 1/3 di litro di
vino, 2/3 di litro di birra,
o 80 grammi di whisky puro al giorno. Queste
quantit�dovrebbero essere ridotte alla met�nelle
donne o nei soggetti di basso peso corporeo.
Seguire attentamente le prescrizioni del
medico! La terapia dell'ipertensione �
infatti, una terapia cronica.
Quali sono i valori pressori da raggiungere con la
terapia?
Tutti i soggetti ipertesi dovrebbero
raggiungere valori pressori inferiori a 140 mmHg di sistolica e 90
mmHg di diastolica. Tuttavia le persone affette
da diabete mellito o insufficienza renale
dovrebbero abbassare i valori pressori al di sotto di 130 di
sistolica e 80 di diastolica.
Regole per aiutare a
prevenire l'ipertensione arteriosa od abbassare
i valori pressori dell'iperteso:
Svolgere attivit�fisica
Ridurre il peso corporeo
Limitare l’uso di bevande alcoliche
Ridurre l’assunzione di sodio
Mantenere un valore di potassio
adeguato
Condurre una dieta ricca di frutta,
verdura e povera di grassi.
IPERCOLESTEROLEMIA
Ridurre l'apporto di grassi
ed il peso corporeo!
Aumentare l'apporto di fibre!
Aumentare l'attivita' fisica!
Pi avanti potrete trovare altri
consigli sull'alimentazione.
La necessit�di iniziare un
trattamento con farmaci e l'entit�dei valori di
colesterolo da raggiungere dipende come abbiamo
appena visto dal rischio globale di sviluppare
una malattia vascolare.
In generale il colesterolo
totale e il colesterolo cattivo (LDL) dovrebbero essere inferiori
rispettivamente a 190 e 115 mg/dl.
Particolarmente aggressivo deve essere
invece il trattamento nei pazienti a rischio
pi alto: quelli cio�gi�affetti da una
malattia delle coronarie (angina pectoris,
infarto miocardico, portatori di bypass
aorto-coronarico, soggetti sottoposti ad angioplastica
coronarica, ecc…). In questi soggetti o comunque in tutti quelli
con un rischio elevato, l’obiettivo primario, secondo gli esperti
delle Associazioni Cardiologiche Americane ed Europee, �quello di abbassare il colesterolo totale e il
colesterolo cattivo (LDL) al di sotto rispettivamente di 175 e di 100
mg/dl.
FUMO
Almeno il 60-70% di tutti i fumatori
dice di voler smettere ed il 50% di essi tenta di farlo.
L'abolizione del fumo �l'unico metodo sicuro! Ridurre il numero di sigarette
od usare sigarette piu' "leggere" puo' essere solo una
tappa intermedia per i forti fumatori.
Il fumo dei sigari e
della pipa (non inalato!) puo' essere, in alcuni
casi, un'alternativa per gli "irriducibili". Tuttavia il
fumo dei sigari e della pipa �piu' forte di quello delle
sigarette, e se inalato aumenta anche la quantit�di catrame che si deposita nei polmoni.
Come fare a smettere?
Si possono utilizzare vari metodi di
sostegno, quali l'agopuntura, farmaci o i cerotti
di nicotina, ma se non si �adeguatamente
motivati, l'insuccesso �probabile.
Una buona dose di forza di volont� motivazione e
costanza ci permetteranno pi facilmente di raggiungere il
risultato!
DIABETE MELLITO
Nei casi piu' lievi puo' essere sufficiente
aumentare l'attivit�fisica, ridurre il peso corporeo e gli
zuccheri con la dieta. Negli altri casi
bisognera' seguire le prescrizioni del proprio medico curante o dei
medici che operano nei Centri Antidiabetici, che potrebbero
prescriverti medicinali da assumere per bocca oppure iniezioni
sottocutanee di insulina.
L'obiettivo del trattamento �quello di abbassare l'emoglobina glicata a
valori inferiori al 7%.
OBESITA'
L'obesit�dev'essere corretta attraverso la dieta e l'attivit�fisica.
Non servono digiuni o diete drastiche: importante �la forza
di volont�nel seguire con costanza alcuni comportamenti nella
propria alimentazione (come vedremo piu' avanti).
Evitare i farmaci, ma chiedere aiuto ad un dietologo,
che potra' correggere i vostri errori alimentari ed aiutarvi a
raggiungere il peso ottimale.
Attenti alle calorie nascoste!
Tenete presente che i liquidi che introduciamo (non
l'acqua!), apportano calorie! Ad esempio 750 ml
di vino al 12% produce circa 500 calorie, una
lattina di birra oppure un bicchierino di
whisky, cognac o brandy quasi 100 calorie, una
lattina di coca-cola 135 calorie.
Pu�essere utile saltare un pasto?
No! Quando si salta un pasto si attivano
dei meccanismi che inevitabilmente portano ad una maggiore
introduzione di cibo nel pasto successivo. Inoltre, frazionando il
cibo in pi pasti possiamo bruciare pi facilmente le
calorie, poich�la digestione
�un processo che richiede energia.
Volete
sapere se il vostro peso attuale �ottimale oppure no?
Calcolate il vostro BMI
(cio�l'indice di massa corporea), dividendo il peso corporeo
(Kg) per l'altezza (metri) elevata al quadrato (Kg/metro2).
Se il valore ottenuto �compreso tra 20 e 25 (18,7 e 23,8 per
le donne) siete nella norma, se compreso tra 25,1
e 30 (23,9 e 28,6 per le donne) siete in SOVRAPPESO,
se compreso tra 30,1 e 40 (28,7 e 40 per le donne) siete OBESI, se
superiore a 40 la vostra �un'OBESITA' GRAVE.
I soggetti affetti da
una malattia vascolare dovrebbero raggiungere un BMI
inferiore a 25 ed una circonferenza addominale
inferiore a 102 cm per gli uomini e 88 cm per le
donne.
SEDENTARIETA'
Un'attivita' fisica regolare produce
effetti benefici sui grassi del sangue
(riduce il colesterolo "cattivo" ed
aumenta quello "buono", riduce i trigliceridi), favorisce
il calo del peso corporeo, della pressione arteriosa
e dello stress. Migliora inoltre l’umore, la
tolleranza allo zucchero e contribuisce a prevenire l’osteoporosi
ed alcuni tumori (tumori del colon e della
mammella).
Nei soggetti sani �molto utile
nella prevenzione primaria, mentre nei soggetti
con cardiopatia ischemica (dopo adeguata
valutazione da parte del cardiologo) ha un
effetto benefico sull'apparato cardiovascolare.
La partecipazione ad un programma di
attivit�fisica regolare promuove lo stato di benessere fisico
e mentale durante la gravidanza, lo sviluppo
fisico dei ragazzi ed una migliore qualit�di vita e di salute
nell'et�adulta e nella terza et� Oltre a ridurre
del 10% il rischio di mortalit�per
qualsiasi causa, l’attivit�fisica riduce del 20% il rischio
di sviluppare una malattia cardiovascolare.
Il Centro per il Controllo delle Malattie e
per la Prevenzione americano e la Societ�Europea di
Cardiologia consigliano, agli individui di tutte le et� da 30
a 45 minuti di attivit�fisica di moderata intensit�(ad esempio una passeggiata veloce) in molti, se non in tutti i
giorni della settimana.
La pratica delle attivit�sportive deve essere
pertanto incoraggiata, tenendo presente quindi alcuni punti
fondamentali:
- preferire le attivit�di tipo aerobico o
dinamico, cio�quelle attivit�che impegnano il maggior
numero di muscoli per un periodo abbastanza lungo, con uno sforzo
moderato;
- deve essere continuativa e non saltuaria,
preferibilmente 3-4 o pi volte alla settimana;
- la durata di ogni seduta dev'essere di 30-45 minuti;
- ogni seduta deve iniziare con un periodo di
riscaldamento, cioe' con un basso livello di sforzo, della durata di
alcuni minuti;
- non sospendere lo sforzo bruscamente, ma prevedere un
periodo di defaticamento;
- l'entita dello sforzo deve raggiungere
nel soggetto sano, il 60-75% della frequenza cardiaca
massimale (FC massimale = 220 - et� per una persona di
40 anni corrisponde a 220 - 40 = 180 battiti al minuto. 180 x
60/100 = 108; 180 x 75/100 = 135. Secondo questa formula la frequenza
cardiaca durante esercizio fisico di un
soggetto di 40 anni, in buona salute, dovrebbe essere pertanto
mantenuta ad una frequenza cardiaca compresa tra 108 e 135 battiti al
minuto);
- nei soggetti affetti da cardiopatia
ischemica la durata e l'intensit�dello sforzo devono essere
concordate con il proprio cardiologo, dopo una
valutazione della propria situazione cardiocircolatoria, come vedremo
piu' avanti.
Un ultimo consiglio: praticate un'attivit�fisica che possa essere piacevole (nuotare, ballare, marcia
veloce, bicicletta, giardinaggio, ecc...)
coinvolgendo i familiari, gli amici o comunque in compagnia di altre
persone e che sia adatta alle vostre condizioni fisiche, in modo da
mantenere un'adeguata adesione nel tempo.
STRESS
Lo stress �il
risultato dei problemi che incontriamo quotidianamente (il
superlavoro, i conflitti familiari e/o lavorativi, le difficolt�finanziarie, ecc...) e della nostra reazione psicologica a tali
problemi. E' molto difficile agire sul primo fattore, mentre si deve
tentare di modificare la nostra percezione degli avvenimenti ed il
modo con cui reagiamo ad essi.
La
terapia ormonale sostitutiva
in menopausa �utile per la prevenzione
delle malattie
cardiovascolari?
No! La terapia ormonale sostitutiva
con ormoni sessuali femminili, in passato era stata consigliata,
perch�sembrava poter prevenire l'infarto
miocardio e l'ictus cerebrale oltre ad avere
effetti preventivi sull'osteoporosi. In realt�alcuni studi iniziati negli anni Novanta hanno dimostrato che i
rischi sono superiori ai benefici. Infatti, una ricerca condotta su
oltre 16.000 donne senza alcuna malattia
cardiovascolare, ha dimostrato che tale trattamento ha aumentato gli
eventi coronarici del 29%, l'ictus del 41% e il tumore al seno del
26%.
Come comportarsi se compare un forte
dolore al petto?
E' completamente inutile, anzi pericoloso, perdere tempo
cercando il medico curante (spesso difficilmente rintracciabile in
tempi brevissimi) od attardarsi nell'attesa che il dolore receda con
un th� una camomilla o con un antidolorifico!
Se il paziente sa gia' di essere affetto da
una cardiopatia ischemica deve assumere un
farmaco da sciogliere sotto la lingua (CARVASIN 5
mg 1 compressa, TRINITRINA 1 perla da masticare e
polverizzare, lasciandola sotto lingua oppure utilizzare uno spruzzo
di NATISPRAY) per verificare se la sintomatologia recede rapidamente
(pochi minuti). La somministrazione puo' essere ripetuta dopo 5-10
minuti circa, ma comunque non e' mai opportuno superare le 3
compresse (soprattutto se la pressione arteriosa
si abbassa al di sotto dei 120 mmHg) o aspettare oltre i 20 minuti
(se la sintomatologia recede in pochi minuti probabilmente si
trattava di una crisi anginosa e non di infarto
miocardico acuto: �opportuno comunque avvisare prontamente il
proprio medico curante od il proprio cardiologo).
Se dopo tale intervallo di tempo il dolore non �cessato,
bisogna farsi accompagnare con l'ambulanza o l'auto
all'Ospedale.
I recenti importanti progressi nel
trattamento dell'infarto miocardico hanno
inequivocabilmente dimostrato infatti, l'utilit�di un rapido
ricovero in un'Unit�di Cura Intensiva Coronarica (UCIC),
ove sara' possibile effettuare un trattamento per poter sciogliere il
trombo (terapia trombolitica
o angioplastica coronarica), riducendo cos�i danni causati dall'occlusione coronarica. I risultati migliori si
ottengono quando il trattamento viene effettuato entro 1 ora
dall'inizio dei sintomi.
Bisogna pertanto recarsi al piu' presto al
Pronto Soccorso piu' vicino! Qui sara' possibile
eseguire un elettrocardiogramma, per arrivare ad
una diagnosi esatta.
Una recente indagine condotta in tutta
Italia ha dimostrato che circa il 40% degli infartuati arriva in
UCIC dopo 6 ore dall'esordio dei sintomi e cioe'
spesso troppo tardi per ottenere un buon risultato dalla terapia.
Il motivo principale di tale ritardo �dovuto proprio al tempo che impiega il paziente a decidersi prima di
recarsi al Pronto Soccorso.
Come
si cura l'INFARTO MIOCARDICO?
In caso di infarto
miocardico, certo o sospetto, il paziente viene ricoverato in un
particolare reparto con attrezzature e personale qualificato per la
cura degli "attacchi di cuore" , chiamato Unit�di
Cura Intensiva Coronarica (UCIC o UTIC). In
realt�in questo reparto sono ricoverati non solo i pazienti
con infarto, ma anche con particolari forme a rischio
di angina (ANGINA INSTABILE), con alterazioni del
battito cardiaco pericolose (ARITMIE),
con gravi incapacit�di pompa del cuore (SCOMPENSO CARDIACO)
od altre malattie che possono venire prontamente
individuate e curate.
In questo reparto il paziente viene
controllato 24 ore su 24 per mezzo di elettrodi applicati sul torace,
che permettono di controllare l'elettrocardiogramma
sui monitor e predisporre gli allarmi per evidenziare prontamente
eventuali aritmie. Quest'ultime sono piu' frequenti nelle prime ore,
mettendo talora a rischio la vita del paziente,
se non curate prontamente.
Viene eseguito un ecocardiogramma e sono
misurati frequentemente altri parametri quali la pressione
arteriosa, il respiro, la quantit�di
urine emesse, ecc...
Vengono eseguiti, infine, piu' esami
del sangue nel corso della giornata, per misurare
la quantit�di enzimi cardiaci, cio�di quelle sostanze
liberate dalle cellule che vanno incontro a
morte. Questo permette sia di confermare la diagnosi di infarto,
sia di stimare l'entit�del danno subito.
Il trattamento prevede l'utilizzo di vari farmaci, in
particolare gli agenti trombolitici, della cui importanza abbiamo gi�parlato in precedenza.
In altri casi la coronaria
pu�essere riaperta con l'angioplastica
primaria, cio�sottoponendo immediatamente
il paziente ad una coronarografia per individuare
l'arteria occlusa e riaprirla per mezzo di un palloncino che viene
gonfiato all'interno del vaso. Molto spesso viene applicata una
retina chiamata "stent", per mantenere il vaso aperto.
Superata la fase acuta della malattia il
paziente viene trasferito in un reparto di terapia post-intensiva,
dove inizia la deambulazione e dove viene sottoposto ad ulteriori
esami prima della dimissione.
Cos'�il bypass aorto-coronarico?
E' un intervento chirurgico che serve a
creare un ponte, cio�una via alternativa per far superare
l'ostacolo che il sangue trova nelle arterie
malate. Generalmente viene utilizzata un'arteria particolare
(arteria mammaria, arteria radiale, ecc...) oppure una vena della
gamba, che viene collegata all'aorta e alla
coronaria ostruita, creando appunto un ponte.