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27.07.2008 web stats Feed RSS
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Ah, i berluscones...

Dopo l'articolo dedicato al "gregge" di Dio, in altre parole ai cattolici più praticanti, ho deciso di passarne in rassegna, statistica alla mano, un altro. Quello di Berlusconi. Ecco come un'analisi fondata sui dati dell'European Social Survey (ESS) ritrae gli elettori del Popolo della libertà.

L'elettore-tipo del Pdl è leggermente più anziano, di circa un anno, rispetto alla media dei votanti italiani. E' una differenza minima e, in termini statistici, poco significativa. Altrettanto ridotte appaiono le differenze nella distribuzione per genere, con una leggerissima prevalenza dei maschi rispetto alle donne. Lo scarto, però, diventa indicativo - manco a dirlo - alla voce livello d'istruzione. Infatti, sono prevalenti rispetto alla media dei votanti, i soggetti in possesso solo di una licenza media o elementare, che costituiscono quasi la metà dell'elettorato del Cavaliere. Piuttosto bassa risulta invece la percentuale dei laureati.

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Il "pidiellino", che resta pur sempre un elettore in fieri, per ora, è ancora molto legato alle identità dei suoi due principali partiti antesignani. Forza Italia e Alleanza nazionale. Una minoranza non marginale dei due elettorati, peraltro, appare piuttosto diffidente verso l'altra metà del (suo) cielo. In particolare, il dato si evidenzia di più tra gli ex elettori di An.

L'elettore del Pdl è tendenzialmente cattolico e più praticante della norma, anche se i dati mostrano pure una quota rilevante di soggetti che dichiara di recarsi in chiesa "solamente nelle festività più importanti". Decisamente sottorappresentati, invece, sono i non praticanti assoluti e quelli che si dichiarano non credenti. Sostanzialmente l'inverso di quanto succede, per esempio, nel Pd dove i non-praticanti (vale a dire coloro che hanno dichiarato di non recarsi mai in chiesa), risultano ben uno su cinque, rispetto ad una media tra i votanti italiani del 16%.

Singolare, poi, appare la distribuzione socio-economica dell'elettore del Pdl. Quasi il 70% è riconducibile a queste poche precise categorie sociali. Operai, pensionati e casalinghe. Si direbbe una sorta di "blocco sociale" fondamentalmente proletario, da partito marxista.

Sarà anche per questo che Berlusconi, proprio recentemente, è arrivato a sostenere che il suo governo sta praticando una "politica di sinistra". Stavolta, credo, la sua non sia stata malafede. Nella concezione propagandistica della politica del premier, il dirigismo e lo statalismo, fin dai tempi della "discesa in campo" del 1994, sono tutto uno con la sinistra. Peccato che quello che allora si autodefiniva, pomposamente, il partito liberale di massa, liberale non lo è mai diventato.

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Tremonti, oggi, sostiene la teoria che vuole che sia lo Stato a definire le regole che portino l'economia a generare benefici per i cittadini. E' una soluzione un po' datata, a suo tempo proposta da Derzjinsky e poi praticata nei piani quinquennali da Stalin. Sia chiaro, è una teoria legittima, ma è da sempre osteggiata dagli economisti liberali - ecco spiegati il perché dei tanti attacchi da parte dell'Economist, del Fiancial times o del Wall street journal. Più tenero è il solo Sole24ore, l'organo dei nostri industriali. Ma loro, storicamente, amano massimizzare i profitti, magari occupando sicure nicchie protette ed ex monopoli, per poi socializzare le perdite. Tanto prima o poi, paga Pantalone...

Un'economia liberale, invece, si basa sul principio che sia la concorrenza a dover generare quei meccanismi che portano benefici ai cittadini, mentre delega allo Stato il solo ruolo d'intervento affinché garantisca che la concorrenza si esplichi: smantellando i cartelli, le concentrazioni, i monopoli ed impedendo i conflitti d'interesse.

Berlusconi che fa questo? :-) Figuriamoci...


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Ci sono 5 commenti all'articolo

Lucy scrive: Se li conosci li eviti?

Non vorrei cadere nei luoghi comuni ma devo ammettere che, almeno quelli che io conosco, sono quasi tutti così. Del resto basta visitare qualche loro blog per rendersene conto di persona e capire così quali siano stati, in tutti questi anni, i prodigiosi passi avanti compiuti dalla lobotomia mediatica via etere... Ciao

Lefty scrive: Ok

Che ritratto perfetto! - da oknotizie.

davide scrive: Lo amano. Quello e' il problema!

La radiografia dell' elettorato berlusconiano e' precisa. La cosa peggiore, per me meno spiegabile, e' perche' appoggiano ciecamente tutte le baggianate che fa. Scusate l'eufemismo.

antonio scrive: cosa manca

quadro preciso, non c'e' che dire. Ma secondo me manca una categoria, e precisamente quelli che ben capendo l'abbrivio del cavaliere,lo appoggiano perche questo tipo di politica favorisce i loro interessi spregiudicati (vedi categorie come evasori fiscali).

Leftorium (ADM) scrive: Ciao antonio

Ti preannuncio che scrivero' a breve un altro post, basato su un'altra indagine statistica, dedicato ai ''berluscones sotto il 41° parallelo'', insomma quelli del meridione. Ne vedrai delle belle.

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