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18.10.2008 web stats Feed RSS
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Vu' cumprà (Enzo Biagi)

Allora: la flotta è salpata e i reggimenti vigilano sulle coste e alle frontiere. Per i neri, i gialli e i viola i tempi si fanno ancora più difficili. Ma la politica italiana è tanto complicata: da queste parti, come in tutto il mondo, del resto, la gente è buona o cattiva, ma quelli che detengono il potere sono signori che non hanno molte idee e, in qualche momento, anche contraddittorie e confuse.

E' brutto chiamare gli stranieri "vu' cumprà", o è anche un po' affettuoso? Sono troppi, non sappiamo come sistemarli, ma non si potrebbe anche tentare di conciliare una regola giusta con un comportamento umano? Proprio noi, che mandavamo in giro i nostri compatrioti con il passaporto rosso, ammucchiati sui piroscafi che li portavano, in ogni senso, in "terre assai luntane"?

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Quante offese avevano sopportato i piccoli siciliani e i piccoli napoletani, sbarcati con la valigia di fibra e il bottiglione dell'olio a Ellis Island. Li chiamavano "testa di brillantina", per quei capelli lucidi e divisi dalla riga come li portava Rodolfo Valentino nel Figlio dello sceicco; "dago", che vuol dire uno che viene dall'Italia; o "macaroni", che non ha bisogno di spiegazioni.

Un ragazzo su cento andava a scuola, gli altri crescevano sui marciapiedi di Hell's Kitchen picchiandosi con i polacchi e gli irlandesi, andavano a rubare alla ferrovia o ai carrettini della frutta. Avevano capito che in America, ma anche altrove, per la verità, senza soldi non sei nulla. Qualcuno ne volle tanti, e alla svelta.

Molti non sapevano né leggere né scrivere, molti di loro ancora adesso dicono "carusi" per bambini, "giobbo" per lavoro. Non siamo tutti uguali: e negli Usa mandammo Enrico Fermi e Al Capone, e pazienza: ci sono stati anche un Dillinger, e Bonnie e Clyde e non erano di Castellammare... del Golfo.

Pensavo a queste storie seguendo le cronache del Parlamento e anche quelle della malavita: e mentre davo il solito obolo al solito giovanottone dalla pelle scura che ti offre l'accendino.

Anche tra loro ci saranno tipi di ogni genere: spacciatori di droga, cialtroni o possibili violenti, ma circolano lavamacchine che hanno una laurea in ingegneria, cameriere che possiedono un diploma. Certo, è una massa di disperati, che tentano di sopravvivere: so, quasi sempre, da dove vengono, quali tragedie lasciano alle spalle. Buttarli fuori è una crudeltà, ma lo è anche lasciarli andare alla ventura, quando c'è una mezza Italia che è una grande Harlem, o la periferia di Washington, o le bidonvilles delle città americane, con tante antenne tv, e centinaia di migliaia di "vu' cumprà" bianchi, che sono nostri fratelli.

- Enzo Biagi

* Fosse ancora vivo, con la brutta aria che tira, sempre più carica del razzismo strisciante fomentato dalla destra, questo post potrebbe apparire come l'anticipazione del prossimo pungente editoriale del grande giornalista d'origine emiliana. In realtà è stato scritto diversi anni fa, eppure, come accade solo per i grandi autori - su questo blog, per esempio, potete leggere i post già dedicati a Gramsci, Pasolini e Calvino - le sue parole sembrano di un'attualità disarmante.


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Ci sono 6 commenti all'articolo

corsaro rosso scrive: E' vero e' un articolo...

tristemente attuale. A conferma di cio' voglio segnalarvi questa notizia che forse non tutti hanno avuto modo di leggere. L'Italia "da Paese di emigranti si e' trasformato solo recentemente in una destinazione privilegiata per gli immigrati" accolti con riluttanza. Questo sta trasformando il Belpaese in una nazione di razzisti? E' quanto si chiede in un lungo articolo i New York Times che ha dedica un lungo articolo al dibattito sul tema razzismo in Italia partendo dal caso del giovane Abdul William Guibre originario del Burkina Faso ucciso lo scorso mese a Milano per aver rubato una scatola di biscotti. Questo caso evidenzia quello che il Nyt definisce il "paradosso del nord": le regioni settentrionali sono allo stesso tempo quelle dove si registra "piu' integrazione e piu' lavoro" ma anche il "piu' alto sentimento anti-immigrati del paese e il piu' alto supporto alla Lega Nord". A conferma della crescente tensione tra italiani e immigrati il Nyt ha citato anche gli episodi di intolleranza di Milano, Parma, Roma, Ciampino e Castel Volturno. Non solo. Anche la nuova legislazione voluta dalla Lega che stringe i freni sull'immigrazione e facilita' l'espulsione dei clandestini e' citata come paradigma del cambiamento di clima in Italia. Tendenza sottolineata sia dal Papa che dal presidente della Repubblica: "Giorgio Napolitano incontrando Benedetto XVI al Quirinale ha chiesto che lo Stato e la Chiesa lavorino insieme per sconfiggere il razzismo" . (AGI 13.10.2008)

Leftorium (ADM) scrive: Grazie corsaro,

per la puntuale e significativa segnalazione. :-)

davide scrive: Di attualita' incontrovertibile l'articolo di Enzo Biagi

Penso che lo stato italiano deve trovare la forza di guarire se stesso dalla follia razzista. Oggi siamo governati da persone intolleranti, cosa piu' grave e' che cittadini intolleranti si sentono protetti e incentivati dalle parole di chi li governa. In questo clima di "solitudine istituzionale" il capo dello stato si rivolge al primate della chiesa cattolica. Chiedendo di fare fronte comune contro il razzismo. Bene! Anche se penso che uno stato laico debba evitare di chiedere aiuto alla religione. Altrimenti poi tocchera' non lamentarsi quando saranno elargiti suon di quattrini di qualche finanziaria in favore della chiesa. Oppure cosa pu' grave si impedisce la ricerca sulle cellule staminali o l'approvazione delle unioni civili in nome delle radici cristiane. Alla religione lasciamo formare le anime. Io in modo piu' laico preferisco aderire alla manifestazione del 25 Ottobre, per dare forza all'opposizione e per combattere il razzismo.

Leftorium (ADM) scrive: @davide

ma sei proprio tu, :-?

davide scrive: @Left,

sai benissimo che la penso cosi'. Il fatto di essere credente non mi induce ad essere ottuso e filo-clericale. A differenza di troppi laicisti! :-P

Leftorium (ADM) scrive: @davide, again

se lo dici tu, fratello. :-P

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