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30.01.2009 web stats Feed RSS
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E il commissario Morando arresto' il partito della crisi

Con una lettera inviata al Sindaco di Castellammare di Stabia, Salvatore Vozza, il Commissario provinciale del Partito democratico Enrico Morando ha segnato, con ogni probabilità, un primo importante risultato per risolvere la crisi al comune di Castellammare che, tra alterne vicende, si perpetua da ancora prima delle elezioni politiche dello scorso aprile.

Il documento a firma del senatore piemontese - di cui sono venuto in possesso - è assai eloquente.

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Scrive Morando: "Caro Salvatore, ti scrivo a seguito del nostro incontro di lunedì scorso e dopo aver approfondito coi dirigenti del Partito Democratico di Castellammare di Stabia i problemi aperti nel Pd locale. Ti confermo che stiamo lavorando per mettere il Circolo del Pd di Castellammare in condizione di funzionare, con un Coordinamento cittadino rappresentativo e di profilo ed un Coordinatore che possa incarnare al meglio il costruttivo spirito di iniziativa del Pd in una città tanto importante per l'area metropolitana partenopea. Proprio a partire da qui, ci proponiamo di migliorare il livello e la qualità del sostegno che vogliamo offrirti, in virtù di un giudizio particolarmente positivo sulla tua Amministrazione, giudizio che ho trovato confermato dentro e fuori il Pd".

©Sergio Staino 2010

Il fulcro del ragionamento politico del commissario provinciale si palesa però, in tutta la sua evidenza, in quest'altro passaggio: "In ragione di quanto appena precisato e, ancor più, alla luce delle difficoltà della tua Amministrazione che mi hai presentato e che potrebbero portare alla traumatica interruzione della consiliatura, voglio manifestarti la mia consapevolezza che tali difficoltà sono state prodotte da noi e dagli altri partiti della coalizione, per motivi che nulla hanno a che fare con l'esperienza di buon governo della tua città. Considero che sia necessario far prevalere gli interessi della comunità stabiese, assicurando una guida stabile nel rispetto del mandato ricevuto dagli elettori e, allo stesso tempo, rafforzare l'azione amministrativa sul terreno programmatico. Terreno su cui i partiti devono recuperare una funzione di elaborazione politica e culturale, riannodando i fili di un dialogo virtuoso con la parte più dinamica ed attiva della società".

Una sconfessione quindi, inequivocabile e risoluta, di quella linea portata avanti fin qui da un'ampia fetta del Pd stabiese, che per tanti mesi ha contestato sia le scelte programmatiche dell'amministrazione sia la composizione della stessa giunta, arrivando, addirittura nel pieno della campagna elettorale per le "politiche" del 2008, a minacciare a mezzo manifesto - con l'avallo della allora segretaria provinciale reggente, Emma Giammattei - l'abbandono della maggioranza di cui il Pd è il principale perno, e a paventare persino improbabili sanzioni disciplinari verso quanti avessero proseguito il loro sostegno a quest'Amministrazione.

"Per tutto quanto sopra detto - è la chiosa di Morando - e tenendo conto del mio personale partecipe conforto alla tua Amministrazione, spero tu voglia orientarti verso un recupero della coesione della coalizione che sostiene la tua Giunta, evitando di interrompere traumaticamente la consiliatura". "E' una speranza che nutro proprio perché cosciente che tocca a noi risolvere i nostri problemi in tempi rapidissimi".

A questo punto il buon senso, prima ancora che la logica, suggerirebbe una rediviva presa di coscienza di quanti, finora, hanno insistito nell'errore "esiziale" di alimentare una feroce contrapposizione a quest'esperienza di governo. Errare è umano, perseverare non è solo diabolico... è sciocco.


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