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18.07.2008 web stats Feed RSS

"It's the economy, stupid!"

Così nel 1992 fu spiegata a Bush padre la sconfitta alle elezioni presidenziali che consegnarono gli Stati Uniti a Bill Clinton. Bush, all’apice della popolarità dopo la guerra del Golfo, credeva di avere la vittoria in pugno. Non aveva fatto però i conti con l’andamento dell’economia USA che proprio tra il 1991 e il 1992 iniziò un periodo di grave crisi.

L’economia, anche questa volta, potrebbe decidere le sorti della "luna di miele" del quarto governo Berlusconi con gli italiani. Infatti, sembra proprio che la difficile situazione economica in cui versa il paese abbia determinato il primo consistente calo di gradimento del premier e del suo governo negli ultimi sondaggi. Il cavaliere, però, tira dritto: ha ben altre priorità, a cominciare dalla reintroduzione dell'immunità per i parlamentari e il blocco delle intercettazioni.

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Secondo una nuova nota ufficale del NENS, stesa proprio in questi giorni, la manovra economica del governo sembra, nel suo complesso ispirata da una prudenza sicuramente opportuna, ben diversa dalla spregiudicatezza che caratterizzò le prime manovre della precedente legislatura governata dall’attuale maggioranza (2002-2005). In primo luogo - spiegano gli economisti di Nuova Economia Nuova Società - va rilevato che si tratta di una manovra di puro contenimento. I saldi di bilancio, infatti, sono ragionevoli ma vengono raggiunti addirittura con l'aumento della pressione fiscale contro la quale tanto scandalo era stato sollevato prima delle elezioni (contro il governo Prodi ndr). Per il ministero dell'economia, quindi, nonostante l’ipotizzata riduzione della spesa per 35 miliardi, l’impegno di riportare il bilancio in pareggio nel 2011 non consente riduzioni di imposte che anzi vengono aumentate per effetto della manovra per oltre 5 miliardi a partire dal 2009.

Le entrate tributarie, infatti, sono in crescita rispetto al tendenziale - spiega la nota - per effetto degli inasprimenti fiscali decisi dal governo a carico di alcuni settori (petrolio e gas, energia, banche, assicurazioni) che, contrariamente agli annunci e a quanto dovrebbe suggerire l’evocazione di Robin Hood (togliere ai ricchi per dare ai poveri), in realtà non si riversano che in modo estremamente marginale in alleggerimenti per i redditi più bassi e sono incamerati quasi in toto dall’erario per la copertura della spesa e il contenimento del disavanzo. Si tratta, comunque, di misure i cui effetti potranno rivelarsi fortemente controproducenti su due versanti: da una lato, l’erario subirà una perdita di dividendi a causa dei maggiori costi tributari che graveranno sull’Eni, dall’altro i maggiori costi delle imprese gravate dall’aggravio fiscale verranno facilmente scaricati sui prezzi che utenti e consumatori dovranno pagare.

Il dato sul fabbisogno dei primi 5 mesi dell’anno - evidenziano al NENS - ha registrato una riduzione di 6 miliardi scesi poi a 2,8 miliardi nel mese successivo per effetto del taglio dell’Ici, rispetto allo stesso periodo del 2007: tanto basta a smentire le affermazioni circa l’inesistenza del cosiddetto "tesoretto" lasciata dal governo Prodi. I conti riportati nel Dpef indicano equilibri ottenuti proprio grazie a quell’eredità che, pur non essendo esplicitamente riconosciuta da Tremonti - figuriamoci! - viene tuttavia tesaurizzata.

Appare evidente che quei soldi anziché avviarli al taglio dell'ICI per tutti - e quindi anche ai redditi più alti - potevano essere spesi meglio destinandoli a difesa dei salari, degli stipendi e delle pensioni più basse che stanno terribilmente soffrendo il brusco aumento dell'inflazione. A luglio il "costo della vita" è arrivato al 4%, mai così alto da 12 anni a questa parte.

Sul piano del contenimento della spesa siamo, nuovamente, ad espedienti dal sapore "creativo". Contrariamente alla propaganda preelettorale che indicava negli investimenti pubblici in infrastrutture uno dei punti di forza delle politiche per il rilancio dell’economia, è proprio su quelle voci che il governo ha deciso di effettuare i tagli maggiori. Per non parlare dei tagli al comparto sicurezza, altro cavallo di battaglia in campagna elettorale del centrodestra.

Se ne ricava, pertanto, un quadro estremamente allarmante. Il governo con questa manovra non affronta i problemi dell’economia italiana che invece, ogni giorno che passa, appaiono manifestarsi in tutta la loro gravità.

Berlusconi il "decisionista", ha semplicemente deciso di non decidere.


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Ci sono 4 commenti all'articolo

Pippo D. scrive: la faccia come il c...

Hanno promesso mari e monti per non dire tremonti. Adesso che quelle promesse non le possono o non le sanno mantenere non sanno che pesci pigliare. In autunno spero che i pesci li piglino in faccia! Raccogliamo le firme contro il governo cosi' come proporne il PD!!!

davide scrive: Opposizione intelligente

Gli aumenti dei generi di prima necessità graveranno sui bilanci familiari, bravo left! Nell' ultimo anno i prezzi dei generi alimentari sono lievitati. A Luglio 2007 la farina costava0,13 centeuro al Kg, la pasta 0,35 al 1/2 Kg. Oggi la farina ne costa 0,33, la pasta 0,51. Da tre mesi il IV governo B si è insediato invece di sostenere i ceti deboli che subiscono in modo oppressivo tali aumenti, B pensa alle intercettazioni, alla legge blocca processi, a diffondere dati sulla sua popolarità. Di utilizzare il tesoretto a tal fine come propose Veltroni a Febbraio non lo hanno voluto fare. Che trditori del popolo! Non credo che le piccole imprese se la passino meglio. Ad esempio in Calabria per via della mancata riprese degli investimenti in infrastrutture tra un anno parechhie imprese corrono inlrischio di chiudere i battenti. Mentre le fabbriche del nord-est dovranno arrangiarsi con le commesse (poche) dell' estero. Come dire, 2 piccioni con una fava. Il passante di Mestre latita. La linea ferroviaria ad alta velocità, boh! Ah si, B ha diciso di non decidere. Ora bisogna farsi avanti con un opposizione decisa, propositiva e alternativa. Opporsi bene per governare meglio.

antonio scrive: it's the... stupid people!

2 mesi al governo e sono piovute non sò quante critiche dall'europa! un invito fermo a continuare sulla linea di prodi-padoa schoppa per il risanamento del deficit, un monito a bloccare la legge per le impronte ai piccoli rom, la condanna per il condono iva effettuato dal precedente governo berl-trem con conseguente maxi multa del'europa che saremo costretti a pagare noi italiani,non ultima al manifestazione di tutte le sigle sindacali delle forze dell'ordine che hanno visto la partecipazione di la russa-digiamolo! (ma non era una manifestazione contro il governo?) cari amici, facciamo una opposizione dura ,scendiamo in piazza, ma non aspettiamoci un risveglio del popolo, il popolo italiano è composto in gran parte da imbecilli a cui basta che per televisione si dica che va tutto bene perche mangi merda scambiandola per mousse al cioccolato!

giovanni scrive: Verso la catastrofe

sbagli di grosso: B. ha deciso eccome, ha deciso una svolta totale per la polarizzazione della ricchezza. Ovvero, visto che con la crisi non ci sarà più la società dei due terzi che stanno bene e un terzo povero, meglio avere il 10% ricchissimo e il 90% povero che il 30% che sta bene e il 70% che sta male. E infatti Tremonti con la prossima finanziaria dà il colpo definitivo allo stato sociale e quindi procederà alla privatizzazione di tutti i servizi pubblici. Tanto il controllo dei mass media ce l'ha, e quindi potrò far credere a questo popolo di mentecatti che stiamo tutti benissimo. C'è quasi riuscito nel 2006 dopo 5 anni di malgoverno e di crisi economica soprattutto per i lavoratori dipendenti tra i peggiori dei dopoguerra, perchè non dovrebbe riuscirci adesso? Tanto nel 2013 18 milioni di pezzenti che si venderanno il voto per 50 euro a testa li trova sicuri - (da i.p.s.).

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