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25.03.2009 web stats Feed RSS
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E mo' Jatevenne!

Doveva essere un farsa e farsa è stata. Le primarie di quel che resta del centro-sinistra napoletano si sono svolte domenica scorsa nel sostanziale disinteresse della gente. I pochi "afficinados" che si sono recati alle urne hanno sancito la vittoria (peraltro scontata) di Gino Nicolais su Salvatore Vozza (sindaco di Castellammare, in quota "post sinistra", più vari ed eventuali...) e Guglielmo Allodi, anche lui Pd, in rappresentanza, visto lo scarno raccolto di voti, solo di se stesso, credo.

Nel palmares che Nicolais può vantare troviamo, nell'ordine: un assessorato regionale da fidato bassoliniano, la carica di quasi anonimo ministro dell'innovazione nell'ultimo governo Prodi nonché l'elezione a segretario del Pd napoletano (eletto questa volta contro Bassolino, da un'eterogenea coalizione d'interessi interna al Pd) prontamente poi dimissionato - oggi, infatti, il partito è ancora commissariato - dopo un duro scontro di potere sulla nuova giunta col sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino e con lo stesso Bassolino. Davvero un'innovazione, non c'è che dire.

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E già... dell'innovazione, della discontinuità e del "nuovo che più nuovo non si può"... O' prufessore (Nicolais è un docente universitario) ne ha fatto una bandiera. All'ultimo comizio che mi è capitato di ascoltare (venerdì sera) in venti minuti d'intervento (dopo essere giunto con più di un'ora e mezzo di ritardo) ha citato le parole "innovazione e discontinuità" per ben quindici volte! Il risultato è stato di soli due applausi. Uno all'inizio e l'altro alla fine del suo discorso, quando ha annunciato alla scarsa e, in verità, pure piuttosto depressa platea, che il suo modello per la provincia di Napoli, anzi per quella che lui già definisce "l'Area metropolitana" è ispirato direttamente all'esperienza canadese di "Montreal". Chissà, magari nel Parco del Vesuvio, tra una discarica ufficiale e tre o quattro abusive, i grizzly non sfigureranno più di tanto.

Per quanto mi riguarda, come già detto un mese fa, mi tiro fuori.

E i pizzini in tv e la questione morale. E il sindaco con il registratore sulla scrivania e quell'altro incatenato al palo. E il consigliere ucciso dalla camorra e il partito che elegge il segretario senza segreteria. E le primarie senza popolo e le nomine calate dall'alto: dalla nomenclatura che sopravvive, di insuccesso in insuccesso, a se stessa, contro il suo popolo. E i veltroniani e i dalemiani. E i popolari e i liberal. E poi quelli ancora più liberal... e quelli "de sinistra", quelli di centrosinistra. E come scordarsi poi dei teodem o degli ecodem? Per non parlare della corrente di Caio e degli spifferi di Tizio e Sempronio. E poi... E poi, però, basta! Jatevenne!

L'indignazione, lo sconcerto, la rabbia e la depressione, va pure incanalata in un credibile processo alternativo. Lo scrittore e giornalista Fabrizio Rondolino sostiene che questo processo è l'inevitabile demolizione del Pd per costruire quello di cui c'è davvero bisogno nel nostro Paese: un grande partito socialista e libertario. IL Pd - sostiene Rondolino - "E' una maionese impazzita. Dal testamento biologico al giudizio sulla Cgil, dal Medio Oriente all' immigrazione: non c' è una sola questione aperta su cui esista il consenso. Il Pd è un partito oligarchico e profondamente a-democratico, una copia insultante di Forza Italia". Con l'aggravante - aggiungo io - che poi con Forza Italia o come diavolo si chiamarà adesso... vota insieme la legge elettorale per le Europee e si spartisce il cda della Rai.

La proposta di Rondolino è semplice. "Un atto d' amore verso una sinistra lacerata. Proviamo a dare uno scossone politico poco dannoso ma forte? A Strasburgo non fa differenza che il Pd abbia dieci o trenta eletti: lì non si deve dare la fiducia a nessun governo. E allora non votiamoli, così sgomberiamo le rovine e apriamo la strada al futuro".

Io già avevo deciso di non votare il Pd alle Europee. Da domenica ho una ragione in più per non votarlo nemmeno alle Provinciali.


P.S. Il resto di quello che fu denominato centro-sinistra o ipocritamente Unione non lo prendo nemmeno in considerazione, sia chiaro.


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Ci sono 2 ''nuovi'' commenti all'articolo

Tess scrive: L'astensione

non risolve nessun problema, Left, vedi ultime elezioni politiche.

Leftorium (ADM) scrive: @Tess

Nemmeno auspicare che prima o poi la situazione cambi da sola per gentile concessione dei nostri, anzi vostri...''bravi'' dirigenti.

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