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12.12.2008 web stats Feed RSS
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Giochi di prestigio

Per l'economista Stefano Fassina il Decreto Legge Anti-crisi (DL 185/08), approvato dal Governo il 28 Novembre scorso, è "inadeguato e, per alcune misure in esso contenute, controproducente".

Infatti, i 6 miliardi di euro indicati come sostegno alle famiglie e alle imprese per il 2009 sono "coperti" da aumenti di entrate o riduzioni di spese. A livello macroeconomico, quindi, non è anti-ciclico, neppure in misura modesta. Semplicemente neutrale. Nessun impulso alla crescita. "Siamo l'unico Paese europeo - scrive Fassina - a rinunciare all'apporto delle politiche di bilancio al fine di attutire le conseguenze della crisi in atto". Il DL appare come un coacervo di "norme che non servono e qualcuna che fa danno". Ecco perché.

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La riduzione del 3% degli acconti Ires ed Irap riguarda solo le società di capitali ed è una tantum. "In sostanza, le imprese beneficiate oggi, si troveranno a pagare un conto fiscale maggiorato nel corso del 2009, in una fase economica prevista in peggioramento rispetto a quella attuale". Anche la cosiddetta "Iva per cassa" si configura come intervento "spot". "L'Iva è un'imposta, l'unica, finalizzata ad alimentare il bilancio dell'UE - afferma l'economista - è pertanto disciplinata da una specifica Direttiva Comunitaria". In sostanza, i provvedimenti per le imprese sono tra l'irrilevante (Studi di Settore ed Iva per cassa) ed il dannoso ("prenotazione" delle agevolazioni fiscali e riduzione delle percentuali di acconto da ripagare nel 2009).

La vera politica fiscale per le imprese viene realizzata attraverso l'allentamento delle maglie della rete anti-evasione. Il decreto, ufficialmente con finalità di semplificazione, continua l'opera di smantellamento delle misure anti-evasione introdotte dal governo Prodi.

Il bonus per le famiglie è sostanzialmente la ripetizione dell'intervento effettuato dal governo precedente nel 2007, quando, però, il PIL era intorno al 2%. Allora, il bonus aveva senso in quanto perseguiva una finalità re-distributiva. "Oggi, date le condizioni attuali dell'economia, sarebbe stato necessario un intervento di portata ben più ampia - sostiene Fassina - sia per importo medio, sia per numero di contribuenti interessati. Data la necessità di sostenere anche i redditi medi, la misura da attuare sarebbe stata un innalzamento permanente delle detrazioni per i redditi da lavoro e da pensione".

L'intervento sui mutui previsto nel DL invece si configura come il riconoscimento del fallimento, anche questo ampiamente previsto, del "Protocollo MEF-ABI" del luglio scorso. Il risultato sarà un aggravio di spesa "di diverse centinaia di euro per le famiglie con mutui a tasso variabile". Ancora una volta, inoltre, manca un qualsivoglia impulso alla competizione tra banche e non c'è alcun sostegno al meccanismo della "portabilità dei mutui".

E che dire del gioco di prestigio sul cosiddetto "Fondo cicogna" per il sostegno ai neonati? Il fondo è stato interamente alimentato da risorse sottratte al Fondo per la famiglia. Una partita di giro. Ciò non bastasse, è stato pure pesantemente colpito il Servizio Civile poiché è stata posta a carico di chi svolge tale attività di volontariato tutta la contribuzione previdenziale.

Ma la genialità - si fa per dire, ovviamente - di chi ci governa si manifesta tutta nella prorogata e potenziata "Detassazione dei premi di produttività e degli straordinari". Misura del tutto inutile in una fase di contrazione dell'attività economica come quella che stiamo attraversando. Norma, tuttavia, che non esclude la possibilità di pratiche elusive volte a ridurre il costo del lavoro, ovvero i salari e gli stipendi dei dipendenti, da parte delle imprese.

Et voilà. Les joux sont fait!


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Ci sono 6 commenti all'articolo

Redskin scrive: Left sbaglio o...

anche ru pensi che questo governo non e' titolato a parlare di moralita'? :-)

Tess scrive: Da lavoratrice dipendente devo

sottolineare l' assoluta inadeguatezza delle misure. E' per essere totalmente danneggiata che aderiro' allo sciopero di domani indetto dalla Cgil.

Maurizio Pistone scrive: con la situazione di debito pubblico che abbiamo

decidere nuove uscite senza corrispondenti entrate significa scavarsi la fossa. E' ovvio che la soluzione e' una riallocazione di risorse gia' esistenti. Naturalmente, questo non vuol dire che le misure decise dal Governo saranno efficaci. - blog.mauriziopistone.it - da ips.

Barone Barolo scrive: Nel quinquennio 2001-06 spendevano

mentre avremmo dovuto seguire l'esempio del Belgio e continuare l'opera di risanamento. Ora che avremmo bisogno di qualche euro a sostegno dell'economia, si cagano in mano perche', nelle turbolenze a cui andiamo incontro, non si sa come potrebbero reagire i mercati a un incremento del debito. Ma si puo' essere più deficienti? Oltretutto, immaginate che nel 2006 Prodi non avesse vinto le elezioni e quindi le finanze italiane non fossero state riportate in carreggiata. A quest'ora dove saremmo? - da ips

Mr. X scrive: Io vi segnalo questo articolo

del prof. Tito Boeri tratto da www.lavoce.info (che sostiene le stesse cose di Fassina). - da ips

davide scrive: Ieri a Bologna Epifani

ripeteva alcune affermazioni di famiglia Cristiana : ''un governo che offre troppe una tantum fa diventare i cittadini dei sudditi e li priva di diritti fondamentali. Poi dopo tutte le baggianate fatte e dette all' estero da Banana, la speranza si consuma. :-(

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