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09.02.2009 web stats Feed RSS
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Il governo stacca il sondino. All'Italia

In Italia prospettive tetre. Parola del Fmi. Mi verrebbe da dire che lo avevo previsto con ampio anticipo, diciamo dalla sera del 13 aprile dello scorso anno.

Il Fondo monetario Internazionale ha annunciato in un rapporto sull'economia dell'Italia che la possibilità che la recessione duri fino al 2010 è molto concreta. "Come il resto della zona euro, al momento l'Italia è duramente colpita dalla degradazione dell'ambiente economico, anche se il suo settore finanziario ha continuato a resistere relativamente bene", ha reso noto l'istituzione multilaterale nel suo rapporto annuale sul paese. "La recessione si aggrava e, anche se è prevista una ripresa progressiva nel 2010, la possibilità che l'arretramento dell'attività si prolunghi non può essere scartata", secondo il Fondo.

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Il rapporto del FMI, palesemente non conforme alle direttive già emanate dal nostro governo "sull'ottimismo dell'illusione", ha confermato le sue previsioni già pubblicate il 28 gennaio indicando che l'Italia conoscerà tre anni consecutivi di contrazione del prodotto interno lordo (-0,6% nel 2008, -2,1% nel 2009 e -0,5% nel 2010). Anche in questo caso si tratta di un record, che supera il dato negativo già raggiunto, a cavallo tra 2004 e 2006, dal passato governo Berlusconi.

L'istituto di Washington ha mostrato preoccupazione per l'aggravarsi del deficit pubblico nonostante "ricette fiscali eccezionalmente buone" nel 2006 e nel 2007 (merito, peraltro, dei provvedimenti varati dall'allora governo di Romano Prodi).

Peggiorano poi nettamente (come aveva già avevo preannunciato in un altro mio post) le stime, aggiornate nel Programma di stabilità per la Ue, del nostro debito pubblico. Secondo le nuove previsioni del Fmi il rapporto debito/Pil, aumenterà al 110,5% nel 2009 rispetto all'ultima previsione (102,9%) contenuta nella Nota di aggiornamento al Dpef presentata a settembre. Il debito aumenterà ancora anche per l'anno successivo quando dovrebbe attestarsi al 112% del Pil (invece che al 101,3 come sta scritto nella Nota di aggiornamento del governo).

Salta quindi la previsione di pareggio di bilancio al 2011 come indicato finora dal governo e ribadita in tv ancora qualche settimana fa dallo stesso ministro Tremonti, secondo il quale nel 2011 il debito sarebbe dovuto scendere sotto il 100% del Pil a 98,4 per cento!

"Parole! Parole! Parole!" Per dirla con Amleto? No, sono cifre. Semplici incontestabili numeri che descrivono la dura e cruda realtà dello stato dell'economia del nostro paese. Il marcio questa volta non è in Danimarca... ma è sotto i nostri occhi. E' l'incapacità e l'inadeguatezza del nostro governo.


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