Iscriviti a BannerGratis: lo scambio banner di Mr.Webmaster!

Leftorium

08.03.2006 web stats Feed RSS

Riformismo globale

Compito storico del riformismo oggi è rispondere con gli strumenti della politica ai problemi che l'economia globalizzata pone alla comunità internazionale. L'integrazione dei mercati e la libera circolazione delle merci sono condizioni indispensabili per la crescita. Un'economia chiusa non stimola la crescita e non esistono Paesi che si siano sviluppati in maniera sostenibile adottando politiche protezioniste. Eppure, l'apertura dei mercati rappresenta una condizione necessaria ma non sufficiente per innescare lo sviluppo. Il vero problema con cui occorre fare i conti è che la globalizzazione si sta diffondendo in un vuoto politico, nell'assenza di strutture politiche sovranazionali in grado di orientarla e governarla. In sostanza la globalizzazione chiede più politica. Il mercato, da solo, non garantisce né la stabilità finanziaria, né la riduzione delle diseguaglianze. Non è più sufficiente affermare che la globalizzazione va governata. Occorre che la sinistra riformista sappia dire come.

Il vero problema con cui occorre fare i conti è che la globalizzazione si sta diffondendo in un vuoto politico

Un primo obiettivo deve essere quello di allargare la sfera delle libertà politiche. Non si tratta di lanciare nuove crociate "democratiche", ma di affermare l'universalità del principio democratico, da affermare con gli strumenti della politica, e di adottare comportamenti coerenti con tale affermazione. La legittima preoccupazione per la salvaguardia delle diversità culturali e istituzionali tra paesi non deve trasformarsi in alibi per regimi dittatoriali e corrotti.

Un secondo obiettivo deve essere quello di allargare la sfera delle libertà economiche. Qui, la sfida è duplice. Su scala nazionale, i paesi in via di sviluppo devono essere sollecitati e aiutati a dotarsi di istituzioni di mercato funzionanti e trasparenti, a partire dalla definizione e dal rispetto dei diritti di proprietà. Su scala globale, inoltre, la sfida dell'allargamento delle libertà economiche si misura con la battaglia contro il protezionismo dei paesi ricchi. Una sinistra che abbia realmente a cuore le sorti dei poveri del pianeta dovrebbe farsi paladina di un programma di riduzione del protezionismo nei confronti dei prodotti dei paesi meno sviluppati.

Un terzo obiettivo deve essere quello di allargare la sfera delle libertà (o delle opportunità) sociali. Elevare gli standard di sanità, istruzione e protezione sociale nei paesi poveri non solo risponde all'esigenza di giustizia sociale, ma è un obiettivo in grado di favorirne la crescita. Naturalmente, questi paesi, nella fase di sviluppo in cui si trovano, non sono in grado di finanziarne da soli il costo. È necessario, quindi, un forte richiamo alla "responsabilità dei ricchi".

Per il conseguimento di questi tre obiettivi, va in primo luogo sostenuta e promossa la riforma delle istituzioni internazionali. Si impone una ripresa di impegno per ridare più forte legittimazione, efficacia e credibilità alle Nazioni Unite. Vanno create le condizioni per una riforma degli organismi economici internazionali: accrescere la trasparenza nella gestione e riconsiderare alcune tradizionali politiche del Fondo monetario internazionale, della Banca mondiale, dell'Organizzazione mondiale del commercio costituiscono le premesse perché tali istituzioni possano rappresentare l'infrastruttura di governo della globalizzazione. Vanno ripensati i meccanismi di finanziamento allo sviluppo e di investimento nei PVS; vanno riformate le regole del commercio internazionale in modo tale da garantire l'accesso ai mercati da parte dei PVS, superando lo scandalo del neoprotezionismo voluto dai Paesi avanzati. Vanno individuate politiche che contrastino gli abusi e le speculazioni che si producono in un mercato globale dei capitali sottratto ad ogni regola e vincolo. Occorre ripensare le logiche per la concessione degli aiuti e dei prestiti: non è possibile ignorare che una delle cause della miseria e della povertà è da individuare nei regimi oppressivi, corrotti e bellicosi del terzo e quarto mondo.

Il tema della regolazione dei processi globali, economici e finanziari costituisce la priorità nell'iniziativa dei riformisti per affrontare le sfide della globalizzazione.

Commenta l'articolo
Non ci sono commenti all'articolo

Creative Commons License MigliorBlog.it