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26.09.2008 web stats Feed RSS
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Gramsci? Oggi sarebbe un blogger

Ho riletto volentieri una piccola antologia di articoli scritti da Antonio Gramsci e pubblicati su L'Avanti tra il 1916 e il 1918. Il titolo del libretto è: "Piove, governo ladro!". Si tratta di una raccolta di piccoli apologhi sulla morale, la politica ed il costume degli italiani dello scorso secolo, scritti con una caustica ironia ed una limpida tensione morale.

Numerosi articoli appaiono di un'attualità quasi impressionante. Scrive Gramsci: "L'Italia è il paese dove si è sempre verificato questo fenomeno curioso: gli uomini politici, arrivando al potere, hanno immediatamente rinnegato le idee e i programmi propugnati da semplici cittadini". Per Gramsci si tratta di una "gloriosa" tradizione nostrana, ma non basta a spiegarla la "mancanza di carattere e di energia dei singoli". "In Italia - scrive il fondatore de L'Unità - non esistono partiti di governo organizzati, esistono consorterie, cricche, clientele locali che rispondono del proprio operato a forze occulte, insindacabili, che tengono poco al prestigio e tengono invece molto ai privilegi parassiti".

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Sarà proprio lungo questa china che il paese, nel giro di qualche anno, scivolerà nella dittatura fascista. Ad alimentare il privilegio, la corruzione e l'arroganza è stata una classe dirigente "priva del senso dell'universalità della legge". Il giudizio etico e morale è tranciante. "Sono italiani, in un certo senso. Sono gli ultimi relitti di un'italianità decrepita". "Un'italianità piccina, pidocchiosa" fondata su una "autorità demagogica non meno deprimente". Basta leggere queste poche righe per rendersi subito conto che oggi stiamo vivendo una nuova replica di quella storia.

Antonio Gramsci "PopArt"

Che dire poi della "feroce" cronaca - a tratti amaramente poetica - dedicata a quella "bandiera rossa" sorpresa a "bighellonare tra le molte, le troppe altre bandiere". "Hai iniziato la carriera - Scrive Gramsci -, farai fortuna, poiché ti accontenti del tuo scomparire, poiché non domandi che di dissolverti". La metafora è pungente. Appare come una visione antesignana della "diversità" comunista tanto cara ad Enrico Berlinguer. Il rifiuto totale ad ogni forma di omologazione e di conformismo.

Ancora. Sapevate che nel primo Novecento la cocaina era un pericoloso fenomeno sociale che colpiva i ricchi borghesi? Gramsci si scaglia contro la "fraseologia di maniera" dei benpensanti. "Non è la legge che farà scomparire il vizio" se questo è "un portato necessario della civiltà moderna!". "Civiltà esteriore, che ha per base il lavoro, ma degli altri". "Si formano - scrive Gramsci - necessariamente queste schiere putride, senza fini, senza morale, senza storia". "Ma può un borghese avere fini morali?". "L'uso della cocaina - chiosa polemicamente - è indice del progresso borghese: il capitalismo che si evolve. Costituisce categorie di persone completamente irresponsabili, senza preoccupazioni per il domani, senza fastidi e scrupoli".

Il giornalismo gramsciano, del resto, è un rigoroso esempio di giornalismo "integrale". "Io - scrive il grande pensatore d'origine sarda, una decina d'anni dopo nei suoi diari dal carcere - non sono mai stato un giornalista professionista, che vende la sua penna a chi gliela paga meglio e deve continuamente mentire, perché la menzogna entra nella qualifica professionale. Sono stato un giornalista liberissimo, sempre di una sola opinione, e non ho mai dovuto nascondere le mie profonde convinzioni per fare piacere a dei padroni". Sono dichiarazioni dense d'orgoglio che difficilmente troverebbero riscontro nella biografia di qualsiasi giornalista professionista contemporaneo.

Forse, proprio per questo, Gramsci oggi sarebbe "solo" un blogger.


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Ci sono 9 commenti all'articolo

XXX scrive: Gramsci

Un grande italiano, un uomo dalla tempra d'acciao.

Antonio (sinistradelfia) scrive: Caro compagno servono

...ancora 8 adesioni per proporre la richiesta di modifica della carta di Kilombo per quello che tratta i poteri del comitato redazionale.Ti prego di aderire - sinistradelfia

Leftorium (ADM) scrive: Caro compagno...

...scomodare Gramsci per una querelle su Kilombo-Facebook? Mah?!.

corsaro rosso scrive: Augurio

So che da domani comincia il tessaramento del Pd. Vogli allora dedicarvi - a voi che avete deciso di iscrivervi - questo pensiero di Gramsci per l'occasione. ''Associarsi a un movimento vuol dire assumersi una parte della responsabilita' degli avvenimenti che si preparano, diventare di questi avvenimenti stessi gli artefici diretti''. Queste parole le lessi, per la prima volta, tanti anni fa quando decisi di iscrivermi al Pci. Non le ho mai dimenticate.

davide scrive: Colgo l'occasione

dell'uscita di questo post per andarmi a leggere la raccolta di Gramsci. Noto come sia attuale l'analisi di Gramsci. Forse perche' stiamo attraversando un altro ventennio? Penso che Antonio Gramsci sarebbe il miglior blogger in circolazione.

Tess scrive: E pensare che...

Cerami voleva regalarlo a Sandro Bondi. Prendo gli auguri che domani vado ad iscrivermi al Pd.

corsaro rosso scrive: bei, in fondo

degli auguri ne avete proprio bisogno... anche a Napoli, anzi soprattutto a Napoli!

davide scrive: Per essere un corsaro

che si tiene lontano dai "volghi"...na conosci tutte le vicende. ;-)

antonio scrive: Grazie left!

Grazie per aver riportato indietro il tempo. Oggi siamo troppo protesi al futuro obliando persone come Gramsci di cui oggi, sopratutto oggi, si sente una mancanza allucinante. Quegli scritti dimostrano che quel che viviamo oggi purtroppo viene da lontano, e se quasi un secolo non hanno cambiato le cose, con uomini appunto come Gramsci, quale speranza abbiamo noi oggi con uomini come Rutelli?

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