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26.06.2008 web stats Feed RSS

La melassa comincia a sciogliersi

Melassa. Secondo il dizionario della lingua italiana è un sostantivo femminile che indica un alimento, residuo della lavorazione della canna da zucchero e della barbabietola, costituito da una sostanza sciropposa che non cristallizza, impiegato nella distillazione dell'alcol e nella fabbricazione di mangimi zootecnici. Queste sue intrinseche proprietà l'hanno trasformata anche in un efficace sinonimo di un certo modo di fare politica. In particolare, con il termine melassa riconosciamo quella vischiosa ed artificiale armonia che tende ad annullare o a far passare in secondo piano contrasti e differenze tra le forze politiche e/o tra il governo e la stessa opinione pubblica.

Gli avvenimenti delle ultime ore, tuttavia, segnano una prima indicativa inversione di tendenza. La melassa politico-informativa tra governo, media ed opinione pubblica sta cominciando lentamente a sciogliersi.

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Un efficace esempio di questo nuovo corso è stato la repentina quanto inaspettata bocciatura del governo Belusconi da parte del settimanale cattolico, Famiglia cristiana. "Il Cavaliere ha un'ossessione: i magistrati. E una passione: gli avvocati. Naturalmente i primi sono contro di lui, gli altri li fa eleggere in Parlamento". Così il pungente incipit della rivista dei paolini. L'editoriale cita anche il Guardasigilli Angelino Alfano: "Uno degli avvocati eletti, ex segretario personale, messo a fare il ministro della Giustizia". E dà un giudizio molto negativo sul provvedimento blocca-processi che sta occupando le cronache politiche di queste settimane: "Il pacchetto sicurezza è inquinato dal complesso dell'imputato (definizione di Bossi), e brucia il capitale di fiducia degli italiani (che l'hanno votato a larga maggioranza), assieme all'immagine di grande statista. Ma allontana anche il Colle più alto della politica". La chiosa del settimanale cattolico è addirittura tranciante e non fa sconti all'operato del Cavaliere: "Il comportamento di Berlusconi è un'ossessione personale che ha il sopravvento sui problemi del Paese".

Come se non bastasse, al recente vertice dell'Ue, nessun altro leader europeo ha concesso al Cavaliere un incontro bilaterale. Non contento, il nostro premier ha attaccato la Commissione europea guidata dal portoghese Barroso. Barroso, che come Berlusconi appartiene alla famiglia del Ppe, però non ha gradito e gli ha risposto piccato per le rime. Intendiamoci, alle intemerate europee del Cavaliere siamo, nostro malgrado, vaccinati. Basti ricordare, quando diede del kapò nazista al capogruppo del Pse nell'emiciclo di Strasburgo. Fece ridere mezzo mondo ed imbarazzare un intero Paese. Tuttavia, col trascorrere del tempo, era lecito sperare che quella lezione fosse servita a qualcosa. Invece...

Tornato in Patria, se possibile, le cose sono andate pure peggio. Ospite della Confesercenti, Berlusconi se n'è uscito con un altro violento attacco alla magistratura. Sarà stato per l'eccessiva calura di questi giorni oppure per la delusione dovuta alla mancanza di credibili ed efficaci provvedimenti a tutela del commercio, tant'è che gli astanti spettatori si sono spazientiti ed hanno cominciato sonoramente a fischiarlo. Fischi pesanti ed indigesti per il Cavaliere che nemmeno i tagli dei devoti tg sono riusciti a coprire.

Dulcis in fundo (si fa per dire) è arrivato il Dpef del governo. Per il ministro Tremonti il documento economico, ormai, è un rito superfluo. Difficile non concordare con lui. Il Dpef che ha appena steso, infatti, è più che superfluo. E' inutile. Dall'atto si evince che la pressione fiscale non calerà per i prossimi anni, con buona pace del messianico "meno tasse per tutti". Continueremo, invece, ad essere un paese con i conti pubblici a rischio e a bassa crescita economica (bene che vada, nel prossimo biennio, non supereremo il punto e mezzo percentuale). All'obiezione avanzata dai sindacati sull'improponibile inflazione programmata al 1,7% Tremonti ha risposto di rivolgersi alla Banca europea e, con la nota simpatia che lo contraddistingue, ha dato il solo numero esatto che gli sia capitato di dare negli ultimi anni: il recapito telefonico della Bce.

La Banca centrale, in realtà, raccomanda i singoli governi di attuare politiche antinflative. Quelle stesse politiche che sono assenti (o in ogni caso poco credibili) nel Dpef del governo. Tremonti, in sostanza, si è comportato come quel medico che costatato che il suo paziente ha la febbre a "quaranta", anziché intervenire con la tachipirina, gli ha prescritto una semplice aspirina. Basterà poi un sorriso, una carezza e la sistematica alternazione del termometro ad un più rassicurante "trentasei e mezzo" a fare il resto.

La melassa, quindi, comincia a sciogliersi. Gli osservatori più smaliziati (o semplicemente più obiettivi) già stanno cominciando ad annotare la nuova situazione. I primi provvedimenti economici messi in cantiere appaiono confusi, poco fluidi ed inefficaci. Il risveglio dell'opinione pubblica dopo la pausa estiva rischia di trovare scoperto il Pdl proprio sul suo terreno preferito: quello delle aspettative. E' facile immaginare, in questo scenario, che il governo giocherà presto la carta di sempre. Il populismo. Elargizioni di mance a questa o a quella corporazione o categoria che si sarà dimostrata, nel frattempo, la più fedele. Il tutto senza un chiaro progetto. Come sempre.

Il solito deja vu che stancamente si ripete a se stesso da quindici anni.


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Ci sono 6 commenti all'articolo

XXX scrive: Applausi

Rosso di sera, bel tempo si spera. Certo che e' significativo che i primi fischi li abbia presi proprio davanti ai commerciati. Finora non c'era telegiornale che non mostrasse applausi e coccole con tutti gli italiani. Un unico lungo e convinto applauso. Applausi appena usciva dal suo palazzo romano; applausi quando andava a fare spese a via condotti, applausi quando indossava il panama in mezzo alla gente in Sardegna. Scommetto che tra un po', i suoi tromboni, diranno che si e' trattato di pochi provocatori a soldo dell'impero del male veltroniano. Ci puoi scommettere. Del resto e' noto che Silvio si ama e non si discute. Applausi.

davide scrive: L 'opposizione gia è liquefatta!

Le tenui speranze che W si svegliasse dal torpore in cui si è ficcato, sono quasi scomparse. Se da un lato i media e i cittadini giudicano negativi i primi passi del governo. Da l' altra parte il pd non ha una guida capace. La cosa si potrebbe risolvere convocando a breve il primo congresso nazionale. Così sveglieremo dal torpore gli iscritti, dirigenti di tutti i livelli, in fine elegeremo un segretario capace di fare opposizione. Se vogliamo essere lungimiranti, anche capace di vincere e governare al momento giusto. Si, perchè il 14 ottobre del 2007 si elesse Veltroni pensando che fosse un leader capace di governare. Dimenticando che bisognava guidare un partito, eventualmente anche dall' opposizione. In queste due cose W è scarso.

Corsaro rosso scrive: Uomini o caporali?

Speriamo di non prendere fischi per fiaschi. I fischi di ieri a mio modesto avviso non segnano ancora la fine della luna di miele del governo con l'opinione pubblica. Ci vorra' ancora altro tempo. Non dimentichiamo che la confesercenti e' una associazione di categoria, da sempre, vicino al centro sinistra. Certamente, il dpef appare poco lungimirante e guarda poco e male al futuro. Ma oggi come oggi non credo che siano in molti inostri connazionali che si sono passati la mano per la coscienza e cosparso il capo di cenere per aver mandato il cavaliere a Palazzo Chigi. Gli italiani, e' noto, sono un popolo di caporali... come sapeva bene il grande Toto'.

Leftorium (ADM) scrive: Chi vivrà vedrà

Credo che la citazione sia di tal "Goleman"... molto usata negli ultimi tempi :-D Anche io non credo che da un giorno all'altro la gente cambi idea e giudizio su Berlusconi. Per cambiarlo su Mussolini ci sono voluti 20 anni e l'8 settembre. PEr cambiarlo sulla dc 40 anni e tangentopoli... L'importante e' che lo faccia ''prima o poi''. Certo e' che occorre, oggi, subito, una opposizione piu' incisiva che faccia in pieno quel ruolo di ''controllore'' democratico che istituzionalmente le e' affidato. Speriamo.

red nose (IP suspect) scrive: Pusillanime

...così potremmo definirci noi italiani. Ormai siamo individui con poca volontà e niente coraggio. Vedi il governo che propone di schedare i bambini rom tramite le impronte digitali. La sciocchezza è a dir poco megagalattica. I bambini crescono, quindi le impronte cambiano. Poi non si capisce proprio come tale mezzo ne possa impedire lo sfruttamento. Solo dei vigliacchi possono fare una proposta "degenere". Invece bisoga aprire le scuole, servizi sociali tesi ad inserire adulti e bambini rom. Per chi delinque sembra che ci siano già delle leggi uguali per tutti. Forse dal 14 Aprile non più, questa è un altra cosa. Perchè non si fà? Semplicemente manca la buona volontà. Del politico, come del cittadino. In cosa vogliamo sperare, in un Angelus del papa?

gennaro scrive: sommersi

sacchetti su sacchetti ripieni di passato a formazione estesa costruiscono lungo le vie del borgo i simulacri al dio consumo. Gli allori all'inefficienza colorano i volti di governanti scaltri che in galleggiamento su gas olezzi in cumulo costruiscono il loro niente.Fara' della citta'  un esempio da seguire che piu' bianco non si puo' neanche col candeggio. I topi ballerini ratti del gran progresso al caldo dell'estate gia' fanno capolino e sorridendo spesso si beano contenti per questa situazione che e' una bella condizione per un loro gran successo sapendo per fortuna che non e' mai successo che fosse lor concesso di avere tra le strade un cosi' grande cesso. Le discariche scariche i termovalorizzatori inesistenti i siti di stoccaggio ancora di salvataggio verso il passaggio ad una fine senza coraggio non lasciano altre speranze. Caro presidente che coi proclami fatti, cingi il tuo lignaggio dillo apertamente che non te ne frega niente e che se monnezza viene sara sempre gradita per gente di guadagno.

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