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04.11.2008 web stats Feed RSS
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Napoli, Piazza Mercato

Ieri, verso le undici, mi trovavo a Napoli dalle parti del Mercato. Piazza del Mercato non è la più bella o la più famosa piazza napoletana, ma è quella che, a mio avviso, ricorda meglio il passato di questa città.

Piazza Mercato, per secoli, è stata al centro della vita popolare di Napoli. C'erano tante botteghe artigiane ed osterie. Fu teatro - narrano le tante storie e leggende - d'amori e di duelli. Proprio tra le mura di questi antichi palazzi, la chiesa e il mercato, il pescatore Tommaso D'Amalfi, che tutti però chiamavano "Masaniello", chiamò a raccolta i suoi "lazzari" e scatenò la rivolta. Sempre da queste parti, qualche secolo prima, fu mozzata, per opera di Carlo d'Angiò, la testa "innocente" del povero Corradino di Svevia. E' sempre qui, poi, che fu sedata nel sangue l'altra "storica" rivolta napoletana: quella della Repubblica Partenopea del 1799.

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In tempi più recenti, invece, furono le "fortezze volanti" anglo-americane a scatenare tutta la loro furia distruttrice sugli antichi edifici, riducendone parecchi in cumuli di macerie. Nemici esterni certo, ma anche interni. Altrimenti, proprio non saprei come definire quell'autentico "esercito del male" che, da tanti anni, ammorba questa terra con i suoi crimini e delitti.

Raffaele la Capria ha scritto: "In nessuna città come Napoli c'è un culto così ossessivo del proprio passato". E' indubbiamente vero. Napoli è una città splendida, con mille contraddizioni e, forse, con un milione di problemi. Roberto Saviano nel suo celeberrimo "Gomorra" ne ha raffigurato una, a suo modo, esemplare. "Ormai l'estorsione mensile, quella alla Mi manda Picone, il film di Nanni Loy, del porta a porta a Natale, Pasqua e Ferragosto è una prassi da clan straccione, usati da gruppi che cercano di sopravvivere, incapaci di fare impresa".

Ricordo di aver letto una volta che Cavour in punto di morte aveva profetizzato - in un mix di francese e piemontese, poiché conosceva poco l'italiano - "L'Italie du Nord est faite, il n'y a plus ni Lombards, ni Piemontes, ni Toscans, ni Romagnols: nous sommes tous italiens; mais il y a encore les Napolitains". La traduzione è superflua. Chissà se il Conte immaginava pure di essere un antesignano di Bossi e Maroni?

Mentre ripenso a tutte queste cose compaiono, proprio a pochi metri da me, un gruppetto di "scugnizzi" con un pallone. Indossano tutti le magliette dei loro nuovi eroi: Hamsik, Denis e il "pocho" Lavezzi. E' incredibile l'entusiasmo che ci mettono nel rincorrere una palla, nel provare un dribbling o nel tirare, con precisione quasi chirurgica, in una porta delimitata da due zainetti.

Triste parabola, forse, di una città ricca di grandi energie che a molti, a troppi, fa comodo lasciare inespresse o mal utilizzate.


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Ci sono 8 commenti all'articolo

El Pocho83 scrive: Napule è...

...'na carta sporca e nisciuno se ne importa e ognuno aspetta a' ciorta...

Corsaro rosso scrive: Da Napoli a Washington...

Sperando che tutto cambi!

Tess scrive: Bé, era la piazza del mercato...

quindi del commercio, della vita. E sempre al centro di vicende sanguigne. Left, per caso lo scugnizzo con la maglia di Denis ha segnato nella propria porta ?

Leftorium (ADM) scrive: ah, ah, ah....

Immagina se mettono un ''misuratore di campo'' elettromagnetico nello spogliatoio dell'arbitro il giorno di juve-milan... Finisce di sicuro in over range :-P

davide scrive: Un bel ritratto della citta'

di un luogo dove riesci a respirare il vissuto della Napoli ''eterna''.

Setbrandon scrive: Caro leftorium

non c'e' bisogno di andare cosi' lontano per vedere una città che ha il culto ossessivo del passato, noi ci viviamo e i problemi che affliggono napoli sono gli stessi che l'affliggevano tanti anni fa. Tu hai citato la rivoluzione di Masaniello. Non e' essa forse espressione di una rivolta scatenata dalla poverta' e dalla miseria? E poverta' e miseria non sono forse ancora presenti a Napoli e anime che alimentano Camorra e delinquenza? Corsi e ricorsi dirai tu....Ma Napoli come Castellammare e' condannata a vivere nel passato perche' non sa guardare al futuro in quanto la classe politica non glielo permette. Non e' una semplificazione questa conclusione ma e'la triste realtà perche' tanti anni di centrosinistra hanno aggravato e non curato.

mercedes ugarte scrive: io sono estata la

e mi sono transportata a un altro tempo, le chiese, le case, la piazza ...., non devi pensare molto per imaginare como erala cittá in oltri tempi

Leftorium (ADM) scrive: grazie mercedes

Bienvenida! :)

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