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19.09.2008 web stats Feed RSS
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Neri, ma non per caso

Ce l'ho messa tutta per trovare un motivo valido per essere antifascista ma non l'ho proprio trovato anzi ne ho trovati molti per non esserlo. A questo punto ti prego di capirmi e con me tutti i ragazzi di Azione Giovani. Prego Dio affinché ci dia la forza di perdonare chi in nome dell'antifascismo ha ucciso giovani vite innocenti; ma cerca di comprenderci, noi non possiamo essere, non vogliamo essere e non saremo mai antifascisti.

Così termina la lettera del presidente di Azione giovani di Roma e consigliere provinciale del Pdl, Federico Iadicicco. Un inequivocabile "Me ne frego" dell'antifascismo, ossia di quell'architrave su cui poggia tutta la nostra Costituzione e il sentire comune d'ogni cittadino democratico. Iadicicco, insomma, non solo non ripudia il fascismo, ma anzi trova l'occasione per arzigogolare pure nuovi motivi per continuare ad esserne fiero sostenitore.

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Questo episodio, però, mostra quanto falsa ed ipocrita sia stata la cosiddetta "Svolta di Fiuggi" che nel 1993 mise fine al Msi con la nascita di An. I post fascisti hanno provato a colmare, nel minor tempo possibile e, in sostanza, senza alcun vero riesame critico della loro storia, il deficit di legittimità e di diffidenza che gli era d'impaccio nel passaggio da un'opposizione antisistema, revanscista ed estremista al ruolo di una "normale" destra, magari di governo, di stampo europeo. Al momento della nascita di An, il suo gruppo dirigente ha proclamato di guardare al Partido Popular spagnolo e persino ai tories britannici. Per segnalare con maggior enfasi la rottura con la tradizione fascista, hanno poi inserito nel loro statuto l'antirazzismo come principio fondamentale e hanno mandato in soffitta il corporativismo.

La "svolta" culturale ed ideologica del partito, come dimostrano la lettera di Iadicicco o le dichiarazioni nostalgiche dei vari "colonnelli" è rimasta, di fatto, incompiuta. Molti militanti di base, specie i più giovani, continuano ad essere indissolubilmente legati all'iconografia e alla mitologia del fascismo. Per loro è l'unico vero riferimento davanti alla politica del loro stesso gruppo dirigente che, spesso, gli appare incomprensibile. Si pensi alle contestazioni allo stesso Fini prima per il suo viaggio in Israele ed oggi per il suo definirsi, davanti ai "suoi" giovani, addirittura antifascista.

Massimo Gramellini su La Stampa ha liquidato la missiva di Iadicicco in modo impeccabile, rivolgendosi direttamente all'interessato. Lei scrive: "Ce l'ho messa tutta, ma non ho trovato un motivo valido per essere antifascista, anzi ne ho trovati molti per non esserlo". In realtà di questi "molti motivi per non esserlo" lei ne indica uno solo: l'odio omicida di una minoranza di fanatici contro l'estrema destra, specie negli Anni Settanta. Come logica da ultrà non fa una grinza. Come ragionamento politico, mah. A impedirle di rinnegare la dittatura di Mussolini sarebbe il timore di tradire la memoria dei suoi amici uccisi, dando ragione agli assassini? Ma poi si cresce, Iadicicco, si diventa adulti. Magari non si perdona, però si cambia idea. Nessuna nefandezza degli "altri" giustifica la difesa di una dittatura che, ben prima di legarsi al carro razzista di Hitler, ammazzò Matteotti e i fratelli Rosselli e asfaltò la democrazia parlamentare.

Vede - prosegue Gramellini -, le ho già dato alcuni motivi validi per essere antifascista. Eccone un altro: in Occidente tutte le destre di governo sono antifasciste. Il suo sindaco Alemanno (che dovrebbe pensare di più a fare il sindaco, dato che Roma gli sta sfuggendo dalle mani) ha dichiarato che bisogna inserire nella Costituzione anche l'anticomunismo. Sacrosanto, non fosse che in Occidente il comunismo non è mai andato al potere. Per fortuna. Nemmeno un gulag, al massimo qualche coop. In Polonia sono anticomunisti perché hanno avuto la dittatura rossa. Noi siamo antifascisti perché abbiamo conosciuto quella nera. Sarà banale, ma è la storia: mi creda.

Forse, tutto questo percorso - come si è visto, per niente o quasi autocritico - dei nipotini di Almirante può essere ricondotto alla tesi avallata dallo storico "negazionista" Griffin: "Oggi il fascismo continua a cambiare e a prosperare". Possibile che solo Iadicicco non se n'è accorto?


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Ci sono 6 commenti all'articolo

Corsaro rosso scrive: In giro...

c'è tanta voglia di riscrivere la storia. Questi parlano di fascismo modernizzatore quasi fosse stata una corrente culturale o di intellettuali dimenticando i milioni - si i milioni e' bene ribadirlo - di morti che 20 anni di dittatura totalitaria ed autoritaria ci sono costati. Cancellazione della democrazia e di ogni forma di pluralismo. L'assassinio sistematico - vedi Matteotti, i fratelli Rosselli e Gobetti - oppure l'arresto e la deportazione degli oppositori al regime, a cominciare da Gramsci e Pertini. Leggi infami ed infamanti come quelle razziali. La retorica di un impero - cosi lo chiamavano - di carta pesta fondato sul niente. Ed infine una disastrosa guerra mondiale causa di immani lutti. Certo, poi, si nascondono dietro allo slogan ''italiani brava gente'' dimenticando che quello stesso Regime ha commesso infami atti criminali come l'uso dei gas in Africa orientale. Concordo, tuttavia e mio malgrado, con Griffin. Il fascismo continua ad essere ben presente nella societa' italiana e nel mondo. E forse questa, alla luce di tutte quelle lotte per liberarci dal giogo nazifascista, e' la piu' cocente sconfitta di chi davvero si definisce ''democratico''.

davide scrive: Questa legislatura che ci aspetta

sara' piu lunga e difficile del Berlusconi II e III. Fino a un mese fa si lanciavano spot mediatici per ingannare i cittadini mentre si faceva la solita legge ad personam. Oggi si lanciano messaggi tesi a creare 'opinione', e che opinione! La cosa grave e' che lo fa il sindaco di Roma. Citta' che negli ultimi anni si e' guadagnata il titolo di capitale del mondo. Oggi non solo viene provincializzata dalle dichiarazioni di Alemanno, addirittura rischia di regredire nell' immaginario collettivo. Da citta' ospitale a citta' intollerante. La cosa grave e' che Alemanno tradisce chi lo ha votato nelle periferie, nelle borgate storiche. Negando loro un punto fondamentale, la sicurezza. Le sue dichiarazioni dopo la violenza subita dai turisti olandesi "non dovevano essere li' in quel posto dimenticato da Dio... non posso assicurare vigilanza in tutte le periferie della citta', sembra che i cittadini romani se la siano legata al dito. La cosa brutta e' che lui aveva appena finito di vantare l'esercito a guardia delle periferie(?). Ma il Pdl che si appresta a nascere sa dove vuole andare? Verso il PPE o verso il partito nazional fascista di Iadicicco, La Russa e Alemanno? :-(

mario scrive: Ho una domanda...

...visto che oggi il fascismo continua a cambiare e prosperare come giudichiamo chi, dentro un aggregatore come Kilombo, sospende un blogger per un articolo come questo? Leggi

Leftorium (ADM) scrive: che sono d'accordo con quelli di Kilombo...

...se nel blog ''martirizzato'' c'e' scritto: ''Siccome per me i clericofascisti piddini e i fascisti clericali del pdl sono la stessa cosa e devono morire impiccati in piazzale loreto, questi nazisti sono pregati di non rompere i coglioni [...] Nel caso necessitiate di ulteriori spiegazioni vi invito a corsico che la mia amica hazet 36 e' disponibile a farvi la riga in mezzo alla testa''. Gli intolleranti sono intolleranti, vestano di nero o di rosso.

antonio scrive: Io ce la metto tutta...

...a sopportare gli imbecilli che parlano senza far prendere aria al cervello! certo le dittature sono tutte brutte,e sicuramente nessuno di noi si sogna di scusare quella cinese, la piu' comunista di tutte,per quello che sta combinando sopratutto ai tibetani anzi i piu' critici sono proprio quelli di sinistra,ma vogliamo ricordare quella spagnola o quella argentina con migliaia di desaparecidos.concordo con il giornalista della stampa:noi abbiamo assaporato quella fascista e ne portiamo ancora i segni,non certo quella comunista e si puo essere contro qualcosa che si conosciuto e non a prescindere!

arturo scrive: Quello che colpisce della lettera

e' l'ampiezza di respiro politico. Piu' che Azione Giovani direi Azione Bimbi dell'Asilo. - da i.p.s.

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