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23.06.2008 web stats Feed RSS

I pallonari

Ventidue giugno duemilaotto (anno I dell’era IV di Silvio) qualche minuto dopo le ventitré. La patria pallonara è vinta, s’è arresa alle falangi iberiche del perfido regime zapateriano. Una sconfitta ovviamente immeritata. Una sconfitta che non è, ne può essere, solo calcistica. E’ una sconfitta valoriale. Noi portatori dei sani Valori propri di quella cultura che trova le fondamenta nelle radici ebraico-cristiane e loro, i nanerottoli spagnoli, invece portatori di tutti quei disvalori che fanno ribollire il sangue persino a Rino “ringhio” Gattuso.

Altro che “malasuerte” quella degli spagnoli. Mala gente! Gente malata che pratica la sodomia e non ha rispetto per niente. Neanche per il Papa.

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Larussanamente, "diciamocelo". E’ stato un duro colpo. Proprio ora, mentre persino il Finacial Times non rema più contro. Le vie per la semifinale erano spalancate. Ci aspettava, in quello che sarebbe stato una sorta di derby della democrazia e della libertà, la Russia dell’amico Putin. Già Putin, ma soprattutto, Silvio! Le forze della restaurazione delle sinistre, ancora una volta, hanno tramato nel torbido. Ancora una volta non hanno esitato a tradire la patria, così come fanno solitamente ad ogni seduta del Parlamento europeo con le loro vili e Proditorie aggressioni orchestrate a danno del governo italiano.

Hanno impedito al nostro premier il suo personale trionfo europeo, cosa che mai avrebbe fatto (a parti rovesciate) la maggioranza del Pdl. Ricordate Mortadella a fianco della Merkel esultare per la vittoria contro i tedeschi? Ricordate Napolitano, la Melandri e persino Mastella gioire nella notte di Berlino? Silvio, si guardò bene, quella volta, di cambiare il corso della storia. Sarebbe bastata una sola telefonata, una sola… a chi di dovere.

Ma il loro è un sentimento anti-italiano, antipatriottico. Restano gli illiberali di sempre. “Le nostre sinistre pretendono di essere cambiate. Dicono di essere diventate liberaldemocratiche. Ma non è vero. I loro uomini sono sempre gli stessi, la loro mentalità, la loro cultura, i loro più profondi convincimenti, i loro comportamenti sono rimasti gli stessi […] Ascoltateli parlare, guardate i loro telegiornali pagati dallo Stato, leggete la loro stampa. Non credono più in niente. Vorrebbero trasformare il Paese in una piazza urlante, che grida, che inveisce, che condanna”. Quindici anni fa, Silvio Berlusconi, denunciò così il criminale intento della sinistra. Da allora niente è cambiato!

Nelle prossime ore, è atteso un messaggio alla Nazione della nostra Guida suprema. Un messaggio che sarà, all’unisono, di speranza in vista del prossimo mondiale sudafricano del 2010 e di fiducia per l’intero Paese.

Sforzandomi di non commuovermi, voglio anticiparvi il contenuto del Comunicato.

"La storia d'Italia è ad una svolta. Da imprenditore, da cittadino e ora da cittadino che scende in campo, senza nessuna timidezza ma con la determinazione e la serenità che la vita mi ha insegnato, vi dico che è possibile farla finita con una politica di chiacchiere incomprensibili, di stupide baruffe e di politica senza mestiere. Vi dico che è possibile realizzare insieme un grande sogno: quello di un'Italia più giusta, più generosa verso chi ha bisogno più prospera e serena più moderna ed efficiente protagonista in Europa e nel mondo. Vi dico che possiamo, vi dico che dobbiamo costruire insieme per noi e per i nostri figli, un nuovo miracolo italiano".


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Ci sono 2 commenti all'articolo

Corsaro rosso scrive: Tutti a casa

Forse, per evitarci una ennesima figuraccia come quella di ieri, nel 2010, servirà una spallata a Berlusconi. Ogni volta che è al governo la nazionale, puntualmente, fa flop. 1994, 2002, 2004... Anche se temo che per quella data noi italiani saremo talmente assuefatti alle figuracce internazionali, proprio grazie a Silvio IV, che pure una eliminzione al primo turno per mano delle isole Tonga non ci sorprendera'. Diremo, allora, che e' colpa delle noci di cocco...

davide scrive: Stop al calcio

Ormai il calcio è la fucina del malaffare. Gli azzurri vinsero nel 2006 grazie al loro impegno. Dovevano dimostrare di non essere dei ricconi corrotti, così come dimostrava l' inchiesta di calciopoli. Per la prima volta assistemmo al canto dell' inno nazionale da parte dei giocatori. Nel 2000 B fece dimettere l' ottimo allenatore Zoff, dopo averlo offeso in diretta tv. Se la Spagna dovesse battere anche la Russia di Putin, sarebbe uno smacco tremendo per un altro corrotto doc. Da parte di una nazione laica , democratica che non accetta prese in giro e dictat clericali (di qualunque clero si tratti).

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