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19.11.2008 web stats Feed RSS
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L'Italia s'é... persa

La professoressa Tina Sasso ha appena finito di dettare alla classe il suo mantra dell'educazione: "Io credo solo in tre cose: In Dio, nella morte e nell'ignoranza!". Quest'ultima parola l'ha sputacchiata addosso a Mauro Palmieri un ragazzo magro, dagli occhi celesti, che sonnecchia in prima fila. Quel giorno deve riscattare una precedente interrogazione, dove si era visto costretto a parlare di Galileo, che fino a quel momento per lui era stato un nome buono al massimo per un cane o un criceto. "Galilei, il grande scienziato pisano, parlò di forza di gra... ", lo aveva incoraggiato sei giorni prima la Sasso. "Ehm.". "Di gravi... " "Di gravidanza!" Questa risposta lo fece sprofondare nella classifica degli under ns (non sufficiente), al di sotto del parquet della palestra.

Sasso parla a voce così bassa da costringere gli occhi degli alunni a sporgere fin sulle sue labbra, prima di ritrarli spaventati dalle sue domande. Voltando di scatto le spalle, va a sedersi dietro la cattedra e sbircia il registro di classe, sorseggiando piano il caffè. Tutti sanno che il destino di Mauro è segnato. La professoressa annota gli assenti - Arena, Dorner, Visconti - borbotta qualcosa contro di loro allungando il braccio dove posa il bicchierino ormai vuoto di caffè, poi solleva la testa. Mauro la guarda da dietro il banco, assumendo un'aria da accattone afflitto nel tentativo di commuoverla. Rimpiange i tempi delle medie, il cui edificio assieme a quello delle elementari si trova nella stessa area recintata del liceo che frequenta da un paio di anni come un soldato belga il deserto dell'Iraq. Con il suo bravo sufficiente tra le mani Mauro si è iscritto al liceo, contro il parere di insegnanti fratelli e genitori. Adesso si ritrova in un'aula troppo stretta per la sua noia, ancora indeciso se aspettare i sedici anni e cercarsi un lavoro o mettersi seriamente a studiare.

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Quando l'insegnante fa il suo nome e gli chiede di parlare di un argomento a piacere, Anna Avellino sghignazza sotto il banco. Mauro si alza dalla sedia, accenna a una patetica zoppia, ma la Sasso gli punta gli occhi contro e lo invita a sedersi, avrebbe parlato da posto. Mauro, sconfortato, crolla sulla sedia. Tossisce per prendere tempo. La mano della Sasso stringe la penna sul registro, battendola certamente sul suo nome.

Mauro si schiarisce la voce. "Se possibile, vorrei parlare di Maria De Filippi. Un brusio di ammirazione e di paura vibrò tra gli alunni."Parla!" risponde, senza battere ciglio, Tina Sasso, come se avesse sentito il nome di Ugo Foscolo. "Scondo me, la De Filippi è più della letteratura, oggi. Noi siamo cresciuti davanti alla televisione, mica leggendo libri. Io, quando la vedo, vedo l'Italia, la gente per strada, quello che vuole mia mamma e quello che spera mia sorella". La classe accenna a un applauso, ma Carlo Pantaleo, meglio conosciuto come Bruschetta per il rumore di pane duro che le sue ossa producono quando cammina, fa cenno di stare fermi.

"La De Filippi, dunque, meglio di Pirandello?". "Pofessoressa, i libri li devi cercare, sennò fanno la muffa, la televisione invece ti viene a pigliare dove stai". La Sasso stringe la bocca perplessa, poi l'apre. "Adesso sono convinta anch'io che Galileo fosse davvero gravido quando fece la sua scoperta!".

- Davide Morganti

* Questa storia l'ho trovata sull'edizione di ieri de "Il Mattino". La pubblico perché ritengo rappresenti un quadro verosimile e, purtroppo, poco edificate dell'Italia di oggi. Un quadro a tinte fosche di un paese cresciuto e pasciuto a colpi di reality show e tv spazzatura. Un paese, ci informa l'Istat, dove i suoi abitanti crescono in statura, vivono più a lungo e meglio di quanti li hanno preceduti. Un benessere apparente però, ampiamente ripagato con lo stress ed il logorio della vita quotidiana. Cambia il costume, si modificano i gusti, spariscono mestieri, sapori e convenzioni ma resta sempre uguale a se stessa la morale: immutabile e sempre assai meschina.


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Ci sono 3 commenti all'articolo

corsaro rosso scrive: E poi...

i soliti ben pensanti ''terzisti'' dicono che il potere economico e mediatico di Berlusconi non influisce su questo paese...

El Pocho83 scrive: Ormai questo paese e'

a sua immagine e somiglianza. Se Mussolini 80 anni fa diceva che ''il cinema e' l'arma piu' forte'' figuriamoci che potenziale di distruzione (di cervelli e di autonomia di pensiero) di massa e' la televisione di Berlusconi... oggi?

ennio scrive: Tutto questo e'

il naturale bombardamento televisivo delle reti berlusconiane, questo e' il popolo che lui con cura ha allevato, solo questi decerebrati lo voteranno sempre, e sono tanti!! Un popolo di cui mi vergogno di appartenere.

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