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31.10.2008 web stats Feed RSS
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No al porcellum ma anche al babelum

In questi giorni si fa un gran discutere della nuova legge elettorale per le prossime elezioni europee. Sulla falsariga del sistema a suo tempo voluto, imposto ed approvato dalla destra - ribattezzato poi dalla sinistra "porcellum" e definito dal suo stesso estensore, il ministro leghista Calderoli "una porcata" - un nuovo "blitz" della maggioranza sembra alle porte.

La destra, tanto per cambiare, sta provando a confezionarsi l'ennesimo provvedimento su misura. L'obiettivo è chiaro. Chiudere i conti con la riottosa Udc, mettendo una soglia di sbarramento piuttosto alta (al 5%) e, allo stesso tempo, nominare "peones" inquadrati ed irreggimentati, disposti alla più cieca obbedienza alle direttive del Capo.

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Quindi, non c'è alcuna possibilità di scelta. Come già purtroppo avviene per le elezioni politiche avremo un elenco di sicuri nominati da parte di chi compila le liste. Il resto dei partecipanti - che poi sono la maggioranza - farà solamente da contorno. La destra obietta che all'Europarlamento bisogna mandare degli "esperti", dei "competenti" nelle materie "europee" che, con le preferenze rischierebbero di non essere eletti. Insomma dei "professionisti" della politica e dei tecnocrati. Non male in quanto a coerenza, visto che la missione stessa - a chiacchiere, ovviamente - del berlusconismo era proprio togliere di mezzo i "professionisti" della politica. In realtà, da questa legge (come del resto già è stato per il "porcellum" approvato per le politiche) emerge proprio il disprezzo per la politica, per la democrazia e più in generale per la libertà. Spregio in ogni caso intrinseco al pensiero autoritario berlusconiano.

Se il porcellum è un obbrobrio a cui bisogna opporsi, tuttavia, l'attuale sistema "proporzionale" in vigore per le europee è, in ugual modo, inadatto. Infatti, con questo proporzionale "puro" basta un misero 0,6-0,8% per far scattare un seggio a Strasburgo. Questo significa che ci sono concrete possibilità di spedire in Europa esponenti della "forza nuovissima" neofascista oppure della "sinistra critica che più critica non si può" neotrotzkista. Forze che hanno come comune denominatore proprio la critica "ab imis", alla stessa istituzione europea. Così, infatti, è già successo con l'on. Borghezio, quello che nei suoi rituali interventi al Parlamento europeo denuncia "l'islamizzazione del continente" mentre nei suoi comizi minaccia a "negri e marocchini" di fargli un "culo così"...

L'obiezione è la solita. "E' la democrazia, bellezza". Sarà, ma per citare la senatrice Finoccharo: "La democrazia non è un pranzo di gala", oppure sì? Infatti, lo sapete quanto guadagna un parlamentare europeo? 12.007,03 Euro al mese (fonte Corsera). Soldi, evidentemente, a cui è difficile rinunciare. A destra come a manca. Altra obiezione: con le preferenze poi come la mettiamo? L'attuale sistema, a secondo della circoscrizione, permette di indicare due o tre preferenze. Appunto, fateci caso: prima delle "europee", puntualmente, girano "santini", brochure e volantini con apposite "tris" di nomi. "King, Soldatino e D'Artagnan", per esempio. Guarda caso tutti riconducibile alla stessa scuderia ops... pardon, corrente di partito. Insomma, in assenza di congressi, queste elezioni servono come "regolamento dei conti" interno alle singole forze politiche.

Anche per questo se si scampa al porcellum, c'è il concreto rischio di restare imprigionati, lo stesso, nell'attuale "babelum". Personalmente posso pure accettare il sistema proporzionale e la preferenza, a patto che ci sia una soglia ben superiore all'attuale 0,8% e una sola preferenza.

Fa piacere notare, una volta tanto, che a pensarla come il sottoscritto c'è pure Massimo D'Alema che proprio oggi ha dichiarato: "Il testo del Pdl non è condiviso occorre però trovare un accordo, dato che la riforma è necessaria".


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Ci sono 8 commenti all'articolo

giovanni scrive: sottoscrivo

Parola per parola quello che hai scritto. Bravo.

davide scrive: Stop a Bassolino

Anche io sono piu' che convinto che ci vuole uno sbarramento alto, andrebbe bene anche il 5%. Ma la perferenza e' necessaria. Il problema e' che i regolamenti di conti sono una brutta pratica esistente. Mentre le scelte di coerenza non sono una pratica in vigore. Correre il rischio di trovarsi Bassolino capolista alle europee per il Pd, senza preferenza, sarebbe un motivo inderogabbile per non votare Pd.

corsaro rosso scrive: Left come sai...

alle politiche non ho votato pd ma per la sinistra arcobaleno. Se dovessi ripetere la mia scelta alle prossime elezioni europee c'e', temo, il concreto rischio che il mio voto vada nuovamente disperso, come e' gia' successo lo scorso aprile. Il Parlamento europeo, al contrario di quello italiano, non concorre a sostenere (o ad opporsi) un governo eletto su basi, diciamo cosi', democratiche. Se vince il Pse o il Ppe la ''Commissionee europea'' non sara' una sua espressione. Essa viene nominata, dopo un accordo, dai singoli governi nazionali. Questo, di fatto, significa che l'Europa e' senza governo e le forze politiche europee contano relativamente. Se ci fosse una ''Riforma'' del governo dell'Europa, con un ''governo'' forte, magari con una sorta di federazione sul modello degli Stati Uniti d'Europa, cosi' come li immaginava Altiero Spinelli, sarei d'accordo, fin d'ora, con te. Oggi, invece, le elezioni europee sono solo un metodo di ''finanziamento'' lecito dei partiti e, come hai scritto, di regolamento interno di conti. Contano poco o nulla. Per questo si puo' correre il rischio di eleggere nullita' come Borghezio a Strasburgo.

gaetano alessi scrive: Io però mi ricordo come si votava prima

Nella prima Repubblica non si contavano più di 8 - 10 Partiti, Perche'? Proporzionale puro vuol dire essere presente da Trento a Trapani e non e' molto semplice.Molto piu' semplice farsi inserire un candidato in un partito ''Maggioritario'' ed in pratica essere eletto senza nessun sforzo (date un occhio in Pdl e Pd per accorgervene). Io sono convinto che una forza politica che si candida, trova uomini disposti a correre e prende anche l'1% abbia piu' dignita' di un Partito radicale che con lo 0,2% prende 9 parlamentari dentro il Pd. Se ci sarà lo sbarramento al 3% il fascista che non sara' eletto dallo 0,8% si fara' eleggere da Berlusconi senza neanche lo sforzo di cercare in tutti i comuni del paese un consenso popolare. Non tutto quello che viene dal passato per forza di cosa deve essere brutto. Ma forse sono retro', ma mi piace votare per chi piu' mi rappresenta e questo, ve lo vorrei ricordare, e'il senso della nostra Costituzione. - gaetanoalessi.blogspot.com

Tess scrive: E chi lo dice che

con l' asticella al 5 sarebbe favorito il Pd? Perchè i rifondaroli à la Ferrero andrebbero a votare per il Pd ? Ahahahaha, ma nemmeno se li vedo. Proporzionale, soglia di sbarramento al 3% e una preferenza. Aggiudicato.

Giovanni Gisonda scrive: NO AL PORCELLUM

Sono perfettamente d'accordo che la soluzione migliore sia uno sbarramento al 3% e una preferenza unica. Colgo l'occasione per manifestare il mio stupore sul fatto che le leggi elettorali siano votate a maggioranza semplice. Si dice sempre che le regole devono essere votate a larga maggioranza e nessuno ha mai pensato che le leggi elettorali sono fondamentali. - www.avantidibolina.blogspot.com

davide scrive: @ Tess

purtroppo l' unica cosa che l' Italia si aggiudichera' e' la legge che vuole il cav. Banana. :-(

Leftorium scrive: @ davide e a giovanni gisonda

io credo che non si fara' alcuna nuova legge elettorale. Restera' quello che ho ribattezzato per l'occasione ''Babelum''. Con grave danno innanzitutto per il Pd (e al suo interno per Veltroni...). Il proporzionale ''puro'' e' un incentivo a disperdere il voto, percio' il Pd (ma anche il Pdl sia pure in maniera minore) vedranno erodere il loro consenso a favore delle liste piu' piccole del rispettivo schieramento. A giovanni ricordo poi che le leggi elettorali sono ''ordinarie'' poiche' non vengono stabilite e dettate dalla Costituzione (in Italia e altrove), percio' non necessitano di maggioranze ''qualificate'' p.e. i 2/3 delle Camere. E' un apparente controsenso, ma proprio questo permette di cambiarle, se ce una volonta' politica, piu' facilmente.

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