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13.05.2008 web stats Feed RSS

Tra sogno e realtà

Il professor Luca Ricolfi dalle colonne de La Stampa ha sostenuto che: "Il Pd può darsi l'identità che vuole, progettare le alleanze che preferisce, sognare le politiche che desidera, ma nel frattempo non sarebbe male cercare di capire quali sono i gruppi sociali che di fatto guardano al Pd, e confrontarli con i gruppi sociali che gli preferiscono il Pdl".

L'analisi che ne viene fuori è certamente interessante. Infatti, si determina che i gruppi che hanno preferito la coalizione di Veltroni sono i pensionati, i dipendenti pubblici, i dipendenti privati con contratto a tempo indeterminato, i laureati e diplomati, gli studenti. I gruppi che hanno preferito la coalizione di Berlusconi sono invece le casalinghe, gli autonomi, i giovani che lavorano, i precari, i disoccupati, le persone con meno anni di studio. L'editorialista, richiamandosi anche ad un'intuizione "ante litteram" del filosofo Alberto Asor Rosa, sostiene che la divisione è essenzialmente fra "garantiti e non garantiti". In particolare, chi è dentro la società delle garanzie guarda al Pd, chi nuota nella società del rischio guarda al Pdl.

Questa, per la verità, non è una novità assoluta. Gli autonomi hanno sempre votato a destra, e sono ormai molti anni che i laureati, cioè il nerbo intellettuale di quello che una volta si sarebbe chiamato il ceto medio, guardano a sinistra. Quello che però dovrebbe far riflettere - e molto - è il "perché" di una così forte sfiducia dei ceti deboli nella sinistra?

Per Ricolfi, in questi anni la sinistra e, in particolare, i sindacati hanno sempre preferito usare le risorse pubbliche per aumentare le garanzie dei già garantiti (contratto degli statali, riforma delle pensioni), mentre, nella migliore delle ipotesi, sono stati almeno disattenti nei confronti dei non garantiti. Persino sullo scottante tema della sicurezza - sempre secondo Ricolfi - "La sinistra, incredibilmente, non ha capito che i veri deboli sono i cittadini comuni e non i delinquenti, e che il buonismo non è apertura al diverso ma indulgenza verso il prepotente".

Pur non volendo essere così drastici come Ricolfi, bisogna ammettere che anche per questo motivo tanti italiani - e in particolare tanti elettori che abitualmente votavano per la sinistra - hanno svoltato a destra. E forse, anche per questo, ultimamente il pensiero di Tremonti spopola anche a sinistra.

Pierluigi Bersani, invece, sostiene che l'attuale ministro dell'economia fa solo del "Populismo da miliardario: così i ricchi suonano il piffero ai poveracci". Infatti, proprio nel momento in cui al governo c'è una coalizione che - a chiacchiere - si professa liberale, quella stessa cultura - da sempre minoritaria in questo Paese - sembra uscirne a pezzi.

La realtà - afferma Ricolfi - è che sia il popolo di sinistra sia quello di destra alla politica chiedono innanzitutto più protezione. Con un'importante differenza, però: la sinistra, per ora, attira soprattutto chi vuole mantenere (o accrescere) le tutele che già possiede, la destra attira chi - per i motivi più diversi - si sente troppo esposto al rischio. Di qui il doppio paradosso che è sotto gli occhi di tutti: la sinistra appare più conservatrice della destra, i ceti deboli guardano più a destra che a sinistra.

Insomma, buona parte del popolo di sinistra sarebbe troppo conservatore per il riformismo sostenuto da Veltroni (ma sarebbe meglio dire disegnato da Morando, Ichino, Bersani, Letta e Treu); mentre, viceversa, parte del popolo di destra sarebbe troppo radicale per il "conservatorismo compassionevole" (e comunque privatistico) di Berlusconi.

Di qui - conclude Ricolfi - "Il doppio dilemma dei due leader: il guaio di Veltroni è che deve voltare le spalle a parte di suoi elettori se vuole continuare a sognare, quello di Berlusconi è che deve ricominciare a sognare se non vuole deludere i propri sostenitori".


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Ci sono 4 commenti all'articolo

Bella ciao scrive: Ecco perché ha perso il PD

Ad "Otto e mezzo" su La7, è andata in onda una trasmissione dove era ospite (si fa per dire) la neo on. Marianna Madia. E' stata presa sistematicamente in giro dai conduttori. Mi e' parsa di una pochezza politica sconcertante. Uno spettacolo avvilente. Una scena quasi muta, intermezzata da banalità e stupidaggini. In fondo, pero', è stato uno spettacolo utile per comprendere, in parte, come le ragioni della sconfitta del PD, senza abbandonarsi a tante masturbazioni mentali, possano essere semplicemente individuate e ricondotte anche certe scelte incomprensibili imposte dall'alto.

Davide scrive: L' incubo della verità!

Per somma sintesi mi sento di condividere l' affermaqzione dell' editorialista de La Stampa : "La sinistra, incredibilmente, non ha capito che i veri deboli sono i cittadini e non i delinquenti". Voglio tralasciare i commenti su l' indulto o i casi di cronaca nera inerenti gli immigrati, opinione che gia ho espresso commentando altri articoli. Bensì voglio concentrarmi su l' aspettativa di vita delle famiglie. Guardiamo la famiglia da un punto di vista generazionale, nonni, genitori, figli, nipoti. Cosi da poter tenere sott' occhio pensionati, casalinghe, madri lavoratrici, lavoratori, l. precari, studenti, bambini, genitori separati, omosessuali. La politica, i sindacati due soggetti primari ancora oggi per la società italiana cosa offrono di sicuro al futuro o almeno al presente dei cittadini? A mio avviso la politica è l' immagine di una casta, i sindacati di una corporazione. Esempio : Napoli è provincia contano un numero pazzesco di matrimonio tra adolascenti tra i 14 e i 17 anni, penso che si possa desumere facilmente il perchè di tali eventi. Famiglie che non hanno mai avuto un reddito fisso su cui puntare, giovani che hanno evaso la scuola de l' obbligo. Insomma generazioni di concittadini che hanno ben altro del probblema di collegarsi a internet o di doversi comprare un libro. Poi ci sono i ceti un pò più ambienti che vedono i propri figli laureati fare lavori precari, giovani che preferiscono fare gli ambulanti piuttosto che accontentarsi della misera paga da manovale in nero. Pensionati al minimo o invalidi che sopravvivono grazie al vicinato. Di tutti questi milioni di diseredati, la politica si preoccupa di censirli e di sostenerli? Il sindacato vuole contribuire a lottare per chi da precario non può farlo? Oggi dopo la fiducia delle camere al 4 governo B ci tocca avere fiducia, nel governo e nell' opposizione per le larghe intese e non in una eterna campagna elettorale.( sperando di non cadere in nessuna trappola Berlusconiana) La maggioranza di elettori ha scelto la Pdl, una meno numerosa il PD. Ognuno faccia il suo dovere e i 5 anni saranno più lunghi per il governo che per l' opposizione. Tra sogno e realtà ci vuole buona volontà e tanta tanta tanta buona pratica.

XXX scrive: Veltroni mi ha deluso

Troppo accomodante con Berlusconi, troppo amerikano nella sua campagna elettorale, troppo deludente nei risultati. Hanno proprio ragione quelli della destra: Veltroni santo subito! E'riuscito in soli quindici giorni a regalare l'Italia a Berlusconi e Roma ai fascisti. Che pena!

Maurizio Pistone scrive: Sarà dura riprendersi

Il guaio è che i cosiddetti garantiti (diciamo quelli che hanno un posto fisso) sono stati tutt'altro che protetti. La garanzia del posto fisso è stata pagata con la rinuncia ad una bella fetta della ricchezza prodotta nel Paese. La differenza tra la media degli attuali stipendi e quelli che sarebbero se la partecipazione del lavoro dipendente alla divisione della torta fosse quella di vent'anni fa è stata calcolata in circa 5000 euro all'anno - senza contare che nell'ambito del lavoro dipendente vi sono alcune categorie privilegiate che hanno avuto un effettivo e significativo incremento; se si guardasse alle categorie più numerose, con stipendi più bassi, probabilmente la differenza sarebbe ancora più forte. Se poi parliamo di altri aspetti "immateriali" del benessere, per esempio la considerazione sociale ecc., il crollo è ancora più forte. Mi dispiace, ma da parecchi anni la sinistra soffre di un gravissimo deficit culturale. Ma non, come si chiacchiera, perché difendeva le pensioni, e non si accorgeva degli zingari che scippavano i pensionati; ma perché ha accettato come un dato di fatto i miti della "fine della lotta di classe", della "scomparsa della classe operaia" ecc. E alla fine si è scoperto che la classe operaia, esiste: e che ha perso la lotta di classe. In altre parole, non ha capito in che modo il conflitto sociale mutava. Non capendolo, non l'ha saputo guidare; forse, s'è illusa che non ci fosse più, e che il compito della sinistra fosse solo portare acqua al mulino dei "modernizzatori". Adesso ci troviamo con un'evasione fiscale variamente stimata dai 100 ai 300 miliardi all'anno, e la Camorra che brucia i campi Rom accompagnata da ovazioni popolari. Sarà dura riprendersi. - blog.ilpugnonellocchio.it

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