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Leftorium

22.09.2007 web stats Feed RSS

Grilli per la... testata

Ma dove va L'Unità? Dalla parte della difesa della politica, della ricostruzione di un rapporto positivo con i cittadini e dell’investimento pieno nel Partito democratico anche in questa ottica? Oppure dalla parte della diffidenza, del sospetto, della disillusione qualunquista verso la politica?

Infatti, il giorno dopo che Prodi s’era preso del malato di Alzheimer da Grillo, sull’Unità l’unico commento a riguardo era "Grillo critica Prodi". Ma a lasciare ancora più perplessi sono le scelte editoriali portate avanti da quello che fu il giornale di Gramsci. Non può essere un caso se proprio in questo momento Oliviero Beha - premetto subito, per anni ingiustamente emarginato - oggi promotore delle liste civiche pro-Grillo, conquista una propria rubrica fissa. Come non è un caso se si ripubblica l’opera omnia di un altro fuoriclasse del forcone intinto nell'inchiostro, Marco Travaglio: operazione dal sicuro successo commerciale ma anche dallo smaccato significato politico.

Il cinismo é l'arte di vedere le cose come sono, non come dovrebbero essere - Oskar Wilde

Io, l'ho già scritto, sono convinto che questa ondata di "grilli per la testa" non porterà a nulla di buono. Tra l’altro non è affatto nuova la sottocultura distruttiva che tracima dai cupi messaggi sui blog o indirizzati a chi azzarda critiche al post-comico genovese.

Non si può incoraggiare questa gente, riconoscendo loro che hanno ragione su questo o su quello, perché ne vengono solo spinti ad estendere la propria furia contro ogni forma e ogni soggetto della politica. Vanno combattuti, rimanendo a testa alta. Non ammansiti, chinando il capo vergognosi.

A meno che non si pensi che la politica italiana meriti ciò che le sta capitando. Per essere più precisi: che il centrosinistra al governo meriti ciò che gli sta capitando, evidentemente perché si comporta peggio di quanto fece lo stesso Berlusconi, al quale le piazze di Grillo furono risparmiate.

Io penso che il Pd è esattamente il partito che dovrebbe dare i segnali più drastici di discontinuità, a cominciare dal dimezzamento dei suoi ministri. Dovrà, inoltre, avere un rapporto sinergico col suo elettorato e, per dirla con Veltroni, dovrà farsi portatore "della bella politica". Ma dovrà essere un moto proprio, inserito dentro un progetto nel quale si investe senza riserve. Non una patetica e vana fuga di fronte alle fruste di sedicenti moralizzatori.

Io credo nel Pd, L'Unità fa altrettanto?

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