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10.05.2008 web stats Feed RSS

Viaggio nella terra di nessuno

Di fronte ai fenomeni sconcertanti che spesso si manifestano nel mondo giovanile la sinistra tende a reagire interpretandoli, quasi in modo freudiano, come il simbolo della degradazione dell'organizzazione sociale e della caduta di tensione ideale. Analisi peraltro, apprendo proprio oggi dalla stampa, comune a quella del cardinale Bagnasco e - persino - a Raul Castro!

In realtà, temo, che a sfuggire completamente ad ogni tentativo di controllo politico è stato il difficile processo di inserimento delle nuove generazioni nel tessuto produttivo. La ricerca di un posto di lavoro è diventata prioritaria e quando questa da un esito poco soddisfacente alle attese o, addirittura, infruttuoso sempre più spesso si generano sacche di vera e propria emarginazione. Segni diversi di un comune disagio, a Nord e a Sud, come detto non mancano.

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In questa chiave il "richiamo delle sirene" della destra ha (e ha avuto) gioco facile. Il richiamo alla tradizione o, allo stesso tempo, agli sbrigativi slogan mutuati dalla destra americana: "Legge ed ordine" e "tolleranza zero", davanti al pericolo rappresentato dall'immigrazione incontrollata e alla ventata criminale che n'è scaturita, diventano per forza di cose un rimedio provinciale, eppure così forte da apparire agli occhi di un'opinione pubblica spaventata e disillusa, un preciso punto di riferimento. Una soluzione possibile e praticabile alle tensioni e ai problemi dei nostri tempi.

E i giovani che pensano di questa politica? E cosa pensano dei politici, e magari della sinistra e del partito democratico? A queste e ad altre domande ha provato a rispondere un sondaggio della Swg, condotto su un campione di 600 giovani di età compresa tra 16 e 35 anni, pubblicato su L'Unità.

A loro la politica appare molto diversa da come dovrebbe essere. Sei su dieci dicono di essere interessati alla politica, ma solo 7 su 100 si dichiarano impegnati. Ben l'86% dice di aver poco o per nulla fiducia nei politici. Per il 61% degli intervistati, destra e sinistra sono categorie superate, non più adatte ad interpretare la realtà contemporanea. Se cambiano le categorie, i giovani italiani si definiscono in maggioranza (51%) moderati e tradizionali, più un 9% di conservatori. Mentre il 19% si dice progressista, il 13% riformista e l'8% rivoluzionario.

Secondo il 46% degli intervistati, la sinistra è un valore positivo, mentre per il 40% negativo. Nel futuro, lo stesso 46% sostiene che la sinistra avrà in Italia un peso importante o determinante, mentre per il 44% sarà poco importante o addirittura marginale. E il Pd che effetto fa? Il campione si divide esattamente a metà: secondo il 44% è un partito di sinistra, per l'altro 44% invece è un partito poco o per niente di sinistra.

Gli under 35, secondo la Swg, vivono al 61% in famiglia (solo il 22% con il partner e il 12% da solo). I valori più importanti per loro sono i classici: famiglia, amore, amicizia e salute, seguiti da libertà, rispetto, lavoro, onestà e giustizia. Allo Stato i ragazzi chiedono di investire soprattutto in questi settori: lavoro (63%), sanità, scuola e formazione (49%), sostegno ai giovani, aiuto alle famiglie e sicurezza. All'ultimo posto, tra i settori su cui puntare, le pari opportunità: e questo vale per tutto il campione, comprese le ragazze.

Meditiamo gente, meditiamo...


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Ci sono 2 commenti all'articolo

(non mi chiamo) Giocondo scrive: E' un rapporto ormai irrecuperabile

La politica riflette il Paese e la sua mediocrita'. Del resto cosa aspettarsi da gente che non sa nemmeno chi sia Nelson Mandela? L'analisi del sondaggio mi pare molto interessante. In giro c'e' troppo conformismo di idee e comportamenti da parte di tutti gli schieramenti - soprattutto di chi conformista non dovrebbe esserlo mai come la sinistra -, si tende a voler prendere voti fregandosene di cosa il paese ha veramente bisogno. Inoltre, la casta viene percepita come disonesta e le rare eccezioni vengono percepite per quel che sono: rare eccezzioni, appunto! La gente si è rotta di vedere queste persone, sempre le stesse, che fanno uso e abuso di quelli che sono sempre piu' privilegi: auto blu, portaborse, stipendi d'oro, nepotismo, raccomandazioni, spartizione di potere e benefit vari. Adesso basta!

Davide scrive: Poco conta il termine sinistra...

...quel che conta il problema e la "soluzione attuale". Vorrei commentare l' evento luttuoso di Verona e le prime dichiarazioni dei ministri leghisti con le parole di una cara amica, non politicizzata, che nel terminare la riflessione sui fatti sopra citati amaramente esclamava : non c' è più solidarietà! Ora voglio osservare come questa parola sia il motore portante di ogni azione umana, sia essa politica, imprenditoriale, sociale, insomma tutto tranne l' azione caritatevole. In quanti comuni d' Italia si rende opportuno sostenere associazioni o cooperative che aiutano i disabili e gli anziani? Quanti comuni unitamente agli imprenditori costruiscono case per gli operai e le loro famiglie a basso costo? Lo Stato in che modo sostiene le famiglie nel crescere i figli, e poi come sostiene questi ultimi quando diventano adulti? L' individuo o la famiglia sono messi in condizione di socializzare nel modo giusto? Lo Stato quando ragiona con i migranti cosa offre? La sinistra vuole capire che se c' è un problema che si chiama sicurezza lo risolve "seraficamente" col pugno duro? ( no tolleranza zero)Magari prima di mettere fuori i criminali aspetta un pò,rinforza lo stato sociale, poi cotruisce carceri e forse fa l' indulto.Parole come solidarietà o reciprocità perdono valore se non si aggregano tutte le forze in campo. Donne e uomini che riflettono per e in favore degli altri, solo per un minuto, magari contando fino a 10 prima di parlare come faceva Totò in un noto film. Ma poi lavorano e agiscono per 5 anni. Walter Veltroni per me rappresenta questo e mi auguro che continui a farlo solo così potremo costruire una forza capace di governare tra 5 anni.

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