Poesie di Giò

Ho pubblicato la mia prima poesia nel 1979, in un libercolo scolastico intitolato "Bestiario" (un nome, una garanzia!).Dal 1993 parte delle mie poesie sono state pubblicate nell'antologia di poeti e artisti marchigiani "Voci Nostre" (editori vari); alcune, dopo aver ricevuto commenti positivi, sono apparse nel quotidiano locale "Corriere Adriatico", in una rubrica dedicata agli autori marchigiani.

TitoloAnno di pubblicazione
"Perché"1979 (B)
"All'ombra degli addii"1993 (VN)
"Nascosti"1993 (VN)
"Speranze"1993 (VN)
"Natale"1993 (VN)
"Montagne di Macerata"1994 (VN)
"Maggio"1994 (VN)
"Speranze stese al sole"1994 (VN)
"Illusioni"1994 (VN)
"12 marzo 1987"1994 (VN)
"Reminiscenze" (acrostico) 1994 (VN)
"Nella campagna" 1995 (VN)
"Figura assopita" 1995 (VN)
"Tra i pioppi"1995 (VN)
"Dormiveglia"1995 (VN)
"Il vecchio cercatore"1995 (VN)
"Soldato"1995 (VN)
"Gemma"1998 (VN)
"La casa del mare"1998 (VN)
"Mille case" 1998 (VN) (CA)
"Natura morta" 1998 (VN) (CA)
"La caccia", commento all'omonimo quadro opera di Silvano Talevi2002 (VN)

 

All'ombra degli addii

All'ombra degli addii
ci sediamo silenziosi
con gli occhi fermi,
sulle mani addolorate.

All'ombra degli addii
per compiangere il nostro destino
tacendo piangiamo,
pallidi e assorti.

E l'ombra di un addio
è più dolcemente triste
di esso stesso, ma ci è cara
come la malinconia.

All'ombra degli addii
in fondo soffriamo contenti
e a tutti raccontiamo con cura
quanto sia amaro il nostro dolore.

Giovanna Maria Caporaloni


in: "Voci Nostre, antologia di poeti e artisti marchigiani" 1993 volume XXII.

Montagne di Macerata

Montagne di Macerata,

lontane dallo sguardo,

vicine al cuore e ai sogni.

Altopiani inondati d'aurore

e nevi soffici e molli

teneramente adagiate,

tra i rami e le foglie

dei castagni selvatici.

E' da Porta Montana

che rivedo le mie cime sognate.

Appennini stagliati nel cielo,

come scenografie sospese.

Là, dietro la balconata

di marmo e di pensieri,

la valle giace soavemente,

distesa tra i miei ricordi sopiti

e in fondo agli antichi giardini,

che mai nessuno

ha chiamato per nome,

c'è sempre la giostra.

Giovanna Maria Caporaloni

 

in: "Voci Nostre, antologia di poeti e artisti marchigiani" 1994 volume XXIII.

Natura morta

Verze striate e folte
ricche di foglie spesse
e di finestre audaci, sorridenti,
lasciate lì,
come pegno d'amore
dei cari bruchi,
che ardenti le han baciate.

Pesche odorose e piene,
con i semi racchiusi
nel misterioso legno del nocciolo,
umido e amaro, e due pernici colte
nel loro primo volo.
Piccole mele aspre
rubate a San Germano.

Il gelso ombreggia ancora
il tuo ruscello
ed una bella lavandaia bruna,
che sulla pietra cancella
i segni del passato.

Giovanna Maria Caporaloni

in: "Voci Nostre, antologia di poeti e artisti marchigiani" 1998 volume XXVII

 

Se vuoi saperne di più sull'associazione: www.multiways.it/org/vocinostre/index.html

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