Monica Sandrini
è
Simone Scaroni e Marco Filippini sono
Padmoni, alla guida dell'offensiva. il Maestro
Simo Skywalker e il suo paduan Sorriso.
Gabriele Toresani
è
Maurizio Capano è
Gabri One.
Capanakin Mao Hammed Alì Capanobi di Robi.
Paola Alessandrini è
Stefania Gorni è
Paulaner, comandante dell'esercito amazzone.
Madamastè, l'amante segreta di Dark Silvius.
Emanuel Pedrotti
è
Davide Giacomini è
Roberto Busi è
El Pedro, il galeotto arruolato.
Mr. D, il jedi rovinato dall'alcool.
Robi Quan Tinodi, il maniaco mattiniero.
La statua dell'onestà. Angelo
Scaroni è
Claudio Gobbin è Gobblins.
Il Gibbone, il bodyguard di Dark Silvius.
"... Al chiaror del mattin,
al chiaror del mattin..." Questa tiritera risuona nell'aria, una
strana figura losca incappucciata si avvicina ai nostri eroi con un ghigno
disarmante, li scrolla cercando di svegliarli. Alcuni abitanti del
posto avevano avvisato che al mattino si aggirava un losco figuro in poncho,
che svegliava la gente per dispetto: è chiamato Il Robibusi. I
nostri eroi non paiono convinti dalla tiritera: Capanakin appare un po'
svogliato ("me pode dormer amò, me laùre, me guide el furgù, me l'ha
dit me papà"), Mr.D parla ancora nel sonno, gridando "To-bin-tax",
Gabri One è invece pimpante ("presto, presto, che c'è Spiderman
2 al cinema, l'ho finito di vedere due ore fa, andiamo a rivederlo! Pronto,
Simo hai la macchina? Pronto, Mauri hai la macchina? Pronto, Sara, dai
preparati che ti porto a vedere un gran film? Vieni? Passi tu con la
macchina?)"). Padmoni è già da un pezzo in piedi, sta facendo giocare
le marmotte a trole e danzare i pinguini d'altura con il bans Jamina
Jamina; Simo, svegliato dal Robibusi, viene preso da un attacco di
nostalgia, cerca disperatamente una presa di corrente per partorire una nuova
compilation sulla musica lituana degli anni '20, in modo da poterla poi
vendere a Ossessione Giossi, pagandolo. Il Conte Luku cerca assolutamente una
buca delle lettere, stanno per scadere i termini per l'iscrizione all'ennesima
rivista specializzata del suo settore; Saracinesca, invece, si sveglia
urlando: ha sognato di portare a processo Dark Silvius, accusandolo
di falso in bilancio e favoreggiamento alla prostituzione di giornalisti
mediaset falliti, ma Silvius è riuscito a fare insabbiare tutto ed a
incastrarla con una foto apparsa su Novella 2000 di maggio,
in cui è ritratta ai bordi di una piscina abbracciata a Mastella.
Sorriso è irriconoscibile, due samsonite shuttle (borse o valigie) sotto
gli occhi, dovute alla motosega notturna di Menek, lo fanno scambiare per un
brombo, un animale locale; alcuni montanari, infatti, iniziano ad
inseguirlo e a bastonarlo, la pelle di questo animale è molto pregiata. Scampato
il pericolo, insieme a tutti gli altri Sorriso vuole tuffarsi nel
lago Bovinum, l'acqua del lago è limpida ma riflette un'immagine poco
definitita; il movimento ondoso, causato dalla caduta di El Paso da un albero
mentre faceva P.P. (sull'albero?!), va lentamente attenuandosi, l'immagine
pian piano va definendosi: è quella di Dark Silvius! Un decreto lampo di
Sbernaco, il cancelliere fantoccio, permette infatti a Dark Silvius, suo
manovratore, di usare anche gli specchi d'acqua per fare propaganda
politica. Quest'immagine riporta alla mente la missione:
impedire a Dark Silvius di prendere il potere.
I nostri eroi partono allora
tutti alla volta della Capitale, ma dopo pochi passi un dubbio: i prigionieri
Ossessione Giossi, Tiziano, El Pedro e El Paso dove sono? Menek si tocca la
pancia, Mr.D cerca nelle tasche, Simo si tocca i capelli, Saracinesca
fruga nella borsetta, Sorriso si bussa in testa... i prigionieri hanno
derubato i nostri eroi! A Menek è sparita la pancia e, lui dice, anche i
capelli, ma quelli già non c'erano, a Mr.D è sparito il portafoglio, e, dice
lui, anche l'entusiasmo e la capacità di adattamento, ma quelle già non li
aveva; a Simo mancano i capelli, a Saracinesca manca la DiMeglioCard e
gli infradito e a Sorriso il cervello, ma quello già non ce l'aveva. Cosa avrà
spinto i prigionieri a tanto? Intendo: cosa se ne fa El Paso degli infradito?
Scatta una caccia ad
inseguimento che non nasconde le sue difficoltà, i fuggitivi lasciano alle
loro spalle morte e distruzione: donne anziane sedotte da El Paso, bambini
scioccati dai sporchi giochi di Tiziano, famiglie di lavoratori di
geopietra rovinate dall'opera di El Pedro, toilettes intasate, esercenti stressati
dalle improbabili domande di Ossessione. Per i nostri eroi è una lunga
odissea lungo i paesini della valle, tra immigrati e indigeni, cercano di
portare soccorso e rimediare ai danni provocati dai galeotti. La fuga
dei prigionieri termina a pochi passi dalla Capitale, in un paesino
pedemontano, Caionvicum, grazie all'intervento di Seju, un imprenditore
locale, contattato telepaticamente da Capanakin. Seju con l'aiuto di alcuni
passanti organizza una trappola: li invita a bere un bianchino in un'osteria
vicina, cercando di intrattenerli. I fuggitivi, uno dopo l'altro, mandando giù
litri e litri, perdono la percezione del tempo e consentono così ai nostri
eroi di raggiungerli. Lo spettacolo all'arrivo di Simo, Pad, Sara e gli altri
è scabroso: El Pedro, El Paso, Ossessione e Tiziano nudi, intenti a fare
il trenino. Capanakin e Mr.D sono tentati di unirsi alla festa, ma Simo e
Gabri One capiscono la delicatezza della situazione e con un guanto chiodato
iniziano la perquisizione corporale ai danni di ciascuno fuggitivo. A El
Pedro vengono strappati i capelli di Simo, a El Paso tolti gli infradito, a
Ossessione vengono amputate le maniglie dell'amore che si era creato con la
pancia di Menek. Portafogli di Mr.D e DiMeglioCard in un primo momento non
risultano, poi preso El Paso e, una volta appeso a testa in giù, scrollato
per bene, vengono ritrovati. La missione potrebbe riprendere, se non che a
causa di questa perdita di tempo, il principale pericolo si è avverato: Dark
Silvius per mano di Sbernaco ha ottenuto elezioni anticipate e nel giro di un
pomeriggio ha vinto le elezioni: Dark Silvius è il nuovo cancelliere della
Repubblica.
(fine primo tempo)
I nostri eroi giungono così
nella Capitale, la notizia della trionfale e rapida vittoria di Dark
Silvius li riempie di costernazione; cercano di riparare nell'antico
Palazzo dei Jedi, ma scoprono che è stato raso al suolo per ordine del
neocancelliere. Al suo posto è stato eretto un mega complesso di
case popolari con autorimessa, alloggi a disposizione delle
marionette di Dark Silvius. Inoltre, dove prima sorgeva il campetto da
calcio dei jedi, dove sono cresciuti piccoli campioni come Mr.D, è stato
costruito un mega polo fieristico e sportivo, al cui centro si eleva
la Statua delll Onestà. Infatti, dopo il rapimento di Gobblins (ma
c'è chi sospetta che sia fuggito con una rumena della compagnia di
Ferruccius), Silvius aveva dato il via al progetto di trasformazione
urbanistica della Capitale: in prospettiva della scontata vittoria,
avrebbe dovuto assumere la forma del viso di Confalonieri. Le Imprese
Edili Silviche avevan così fatto manbassa nelle gare di appalti per
palazzi, grattacieli, ville, tunnel tra le falde acquifere, dighe e campi
da golf.
Ora, inoltre, dopo la
vittoria, per celebrare il suo trionfo, Lord Silvius ha indetto
cento giorni di festeggiamenti, da ripetersi ogni 4 anni, chiamati in suo
onore: Le Grandi Silviche. Si tratta di avvenimenti
sportivi, quali gare di ogni genere, celebrazioni, eventi culturali, quali
sfilate, esposizioni, forum, manifestazioni, rappresentazioni. I migliori
di ciascuna disciplina si scontreranno poi in una sfida finale: chi saprà
superare trivialmente Scajola nella gara agli insulti gratuiti; il
vincitore sarà nominato vicecancelliere. I nostri eroi, umili come
sempre, decidono di partire dal basso nella loro offensiva, quindi
organizzano una disposizione strategica: ciascuno parteciperà a una o più
gare, facendosi valere e notare, conquistando il favore del popolo.
Padmoni, abile in più discipline, si iscrive alla gara di canto con la
canzone Lisa dagli occhi blu, alla gestione di una lezione
di catechismo con piccoli gangsters in erba, gara di resistenza telefonica
in coppia con Ossessione Giossi per lunghezza di telefonate e in coppia
con un indigeno, Vito, nella gara per numero di telefonate consecutive al
minuto. Simo e Sorriso, in coppia, si iscrivono alla Cariolada folkloristica,
gestita da Don Linum un potente uomo d'affari, passato alla storia per
aver soppresso l'Ordine monacale degli Scouts Cattolici Italiani, con
l'aiuto del suo fido braccio destro, Don Dario della Vega, noto per la sua
abilità di prestigiatore e illusionista (illude la gente...). Il maestro
e il paduan per la cariolada si travestono da Stasky e Hutch. Sorriso in
solitaria, si iscrive alla gara di resistenza al martirio: il
soggetto viene legato ad un tavolo, quindi torturato, macellato e vivisezionato
da donne nude; vince chi resiste più a lungo. Simo da solo si
iscrive alla gara di imitazione: vince chi riesce a superare Liam ed Er
Piotta nella categoria "robba coatta". Simo insieme a Gabri
e Mr.D, decide di iscriversi alla gara di gozzovigliamento a tre:
vince chi riesce a non fare niente, a perdere più tempo in cazzate tipo
scrivere storie stupide, anzichè studiare per gli esami. Saracinesca,
invece, si iscrive alla gara di shopping selvaggio: data in dotazione
la SilviusCard con credito illimitato, bisogna spendere il più possibile
in abbigliamento, bigiotteria e accessori; si divide in due categorie, ma
si può vincere contemporaneamente, con più cose e con più cose inutili.
Oltre a questa gara, Saracinesca sceglie di partecipare al festival di
canto popolare ligure con la canzone Tanta nostalgia di una Ross e
al torneo di lancio della scarpa col tacco: vince chi centra più uomini
dalla maggior distanza. Capanakin dalla sua decide di prendere parte alla
corsa allo spiedo, al tuffo (con perizoma d'amianto )nella polenta
liquida, alla gara di corsa col Volkswagen Transporter su per il
Ghiacciarolo (bisogna spingerlo), gara sulla fedeltà ai vincoli
familiari, alla caccia al filippino e alla discesa libera su
coprimacchie. Nella categoria cultura, è prevista una gara di masochismo-mania
cinematografica: per intere giornate vengono proiettati film uno dietro
l'altro, vince chi resiste più a lungo senza dormire, nè mangiare. Gabri
One, sentendosi forte, si iscrive. Mr.D si iscrive alla gara di ballo
allegro e ballo triste, alla gara di diplomazia e alla gara di comunismo:
vince chi mangia più bambini. Il Conte Luku, invece, si iscrive alla gara
di appalto per la costruzione di SanPolo4, il nuovo quartiere residenziale
della Capitale, con un avveniristico progetto: case in porcellana e
mollica di pane. I prigionieri, dalla loro, vengono costretti a combattere
nell'arena come gladiatori, ma Ossessione, poichè stressava tutti
con le sue canzoni in dialetto lituano, viene seppellito vivo in una buca
per cessi di un campo estivo; El Paso chiede a Saracinesca gli
infradito per poterli usare come arma di difesa e perchè si sente figo,
Tiziano... si sa cosa usa, El Pedro lancia blocchi di geopietra come arma.
Menek e Paulaner sono gli unici a non partecipare alle prove,
decidono infatti di andare a cercare l'ultimo appiglio rimasto nella
capitale per convincerlo ad aiutarli. Si tratta di Madamastè, gestore
(non esiste il femminile, ndr) di una casa d'appuntamenti per
ragazze intelligenti e che meritano di più dalla vita. Quello può essere
un luogo sicuro come campo base, soprattutto per Gabri One e Capanakin, si
troveranno sicuramente a loro agio.
La cerimonia di apertura
vede Dark Silvius in abito da sera con strascico bianco e Fedele Emilus ai
piedi: i giochi hanno avvio con la cariolada, ma poco prima del via
avviene l'incredibile. Sorriso irrompe, dicendo: "Il Grest!"
e scappa via inspiegabilmente. E' l'ultima immagine di Sorriso.
(fine secondo tempo)
La scena riprende con l'immagine
di Madamastè che apre la porta e accoglie Menek e Paulaner. All'interno Menek
trova il suo idolo, Mark Iuliano, il noto gladiatore piemontese, in compagnia
di una ragazza. L'uomo cerca di cammuffarsi, di non farsi riconoscere,
travestendosi da Paolo Montero, ma è inutile, agli occhi di Menek nulla
sfugge e una volta riconosciutolo, inizia a fargli la ramanzina sui valori,
sulle scelte, sull'esempio; Paulaner invece chiede da bere una
paulaner e un po' di arachidi e inizia a disquisire con il primo che capita.
Intanto i nostri eroi sono ormai
prossimi alle finali: Gabri One dopo aver sconfitto Nanni Moretti, è in
finale contro Martin Scorsese; Mr.D, battuto Pannella per l'aumento dei prezzi
dell'urina, si trova contro il commissario Montalbano e Sgarbi; Capanakin
sfida Tex Corradi e Manenti. Moni invece è stata premiata dalla Telecom, inoltre
Roul Casadei le ha offerto un contratto e la Letizia Moratti le ha chiesto un
consiglio per la riforma dei cicli scolastici. Saracinesca ha conquistato il
trofeo di consolazione, poichè in finale non ha resistito alla
tentazione di prendere un paio di sandali comodi e pratici, anzichè un paio
di superiperfighiultimamoda infradito argentati. Intanto Lord Silvius e
Sbernaco tramano nell'ombra, temono una vittoria dei nostri eroi;
decidono quindi per il sabotaggio e la rimozione coatta. Capanakin viene
"accidentalmente" urtato da un container di scatole
di borlotti e precipita in una pentola di polenta incandescente; da
questa riemergerà solo il perizoma d'amianto: triste fine. A Gabri
One vengono proiettati film di Pieraccioni, di Steven Seagal e
Alex l'ariete con Alberto Tomba; colto da un attacco epilettico, grida, zufola
e infine crolla esanime. Mr.D viene incastrato con la calunnia di essere
intelligente e di destra, costretto a ritirarsi a pochi passi dalla vittoria,
viene sequestrato da un commandos del cartello di Medeghin (azienda
controllata da Andreotti, che produce andreottoidi con pezzi di uomini, di
robot e con i cervelli clonati di Andreotti). E i prigionieri? Questi ultimi
han ceduto subito dopo pochi attacchi, El Paso, disorientato con un paio di
domande in inglese, viene inpalato da un viado; Ossessione, dissotterrato da
una a una ragazza dell'est, con questa scappa via, sparendo senza
dare più segni di vita, El Pedro e Tiziano muoiono sotto i colpi del
Gibbone, l'uomo più forte dell'intera repubblica, la guardia del corpo di Lord
Silvius, il suo grido di battaglia è "ehi, ehi, io sono figo".
E Simo? Abbandonato da Sorriso e costretto quindi a ritirarsi dalle gare,
decide di affrontare da solo Lord Silvius. Simo corre quindi verso Ar
Core, l'abitazione di Silvius che si trova al centro della Capitale. Sfuggendo
agli scagnozzi silvici, il nostro eroe annienta i sistemi di difesa della
reggia del cancelliere (tanti piccoli cloni di Costanzo e del Fedele Emilus
proteggono il perimetro), intonando canzoni degli Intillimani ("el
pueblo unido jamas serà vencido") e sintonizzandosi su radio
onda d'urto. Penetrato nelle stanze private, si trova di fronte a uno
spettacolo scabroso: scopre Lord Silvius a letto con Gasparrius, il
ministro delle comunicazioni. Gasparrius sta sotto, Silvius domina, Simo
cerca di coprirsi gli occhi, viene invitato a partecipare, ma a seguito del
suo rifiuto, Gasparrius si scatena, estrae un'imitazione della doppia
spada jedi al gusto di anguria e mirtillo e lo costringe ad
ingaggiare un duello. Lord Silvius invece scappa sulla torre, cercando di
scampare al pericolo. Simo è cosciente della difficoltà, ma è forte in lui
il coraggio e la forza, nella sua mente risuonano le parole del suo maestro
Giorgio Kenobi "segui il tuo istinto, lascia che la forza entri
dentro di te, vota sinistra, di Prodi ce n'è uno solo, più amore,
meno destra, fai all'amore e non fare alla destra". Simo urla "fammici
pensare, boh, non so" e si scaraventa contro Gasparrius. E' un batti
e ribatti, spada contro spada, Gasparrius accusa Simo di fare un uso
strumentale del mezzo di difesa, cerca di intimidirlo con offese verso
l'antico maestro: "era un comunista, un pessimo caporeparto, Guido
Maccabiani aveva ragione". Simo resiste a queste calunnie e continua
nel combattimento, Gasparrius inciampa su un minibusto di gomma di Silvius
sorridente coi capelli lunghi e ossigenati, cade all'indietro, picchia la
testa su un arazzo raffigurante Rutelli e Prodi con i pantaloni abbassati, che
vengono frustati da Fini. Simo cerca di colpirlo, ma Gasparrius grida "non
farlo, sono diventato buono e anche di sinistra, da oggi chiamami Giorgio
Gallina, lasciami in vita, diventerò allevatore di insetti stecco".
Simo, colto da un attacco di magnanimità, desiste, lo lascia andare e scatta
all'inseguimento di Lord Silvius, il quale cerca di decollare dalla torre, che
è una mini astronave-scialuppa a forma di penecefalo, ma non vi riesce. Uno
contro l'altro, Lord Silvius contro Simo Skywalker, è l'epilogo... Lord
Silvius estrae una scimitarra jedi, Simo resta allibito, anche Silvius è
un jedi, musulmano ma jedi. Iniziano a combattere, Silvius più volte cerca di
corrompere Simo, gli offre la presidenza del Milan, più un vitalizio, passa
poi a offirgli un contratto in esclusiva per il Simo Skywalker Show al posto
di Costanzo, Simo preferibbe il venerdì sera al posto della DeFilippi con un
programma innovativo "La ruota della fortuna". Silvius
sembra accettare, gli offre anche la carica di ministro per gli immigrati...
Simo è preso per la gola e Silvius lo colpisce a tradimento: è la fine?
Il cattivone cerca
ripetutamente di colpire Simo al volto, ma riesce a colpire solo i capelli, il
risultato è un acconciatura da paninaro; l'omone si ferma, appoggia la
scimitarra, si toglie la maschera e sotto la maschera svela il vero volto: è
quello di... Rino! Silvius esclama:"Sonno tuo ppaddre!".
Simo è disorientato, incredulo, sconvolto, grida: "Noooo, non è
possibile, non ha quell'accento lì mio padre!". Silvius-Rino
riprende la scimitarra e colpisce in pieno petto Simo, il quale cade in
ginocchio, sembra non muoversi, i peli hanno fatto una barriera
invulnerabile che ha deviato il colpo nei paesi bassi. Quindi Silvius
lo prende per i capelli rimasti e lo lancia giù per la grande balconata,
gridando: "ciao ciao penzolone". Simo precipita nel
vuoto, è la fine di una grande cavaliere jedi. Silvius si volta,
sogghigna, si toglie la maschera, non era Rino, era... Vincenzo Oranger, il
capo reparto del Bari.
Silenzio e risa dominano la
scena, fino a quando un tintinnio da sfondo, un rumore robotico si avvicina
nella penombra verso Silvius-Vincenzo. Un bip, un tlin-tlin e poi...
"Tu non sei un uomo, sei uno stronzo!". Improvvisamente il
corpo di Silvius-Vincenzo precipita dalla balconata nel vuoto. Dalla penombra
pian piano esce al chiaro di luna una figura, un robottino, il volto si
intravede a malapena, ma lentamente si rischiara, la luce lunare lo
illumina: è Giorgio Kenobi!