I libertini
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Il pensiero libertinoIl libertinismo è un movimento culturale e filosofico che si diffonde in Francia nella prima meta del Seicento e difende il “libero pensiero” nei confronti della realtà, senza condizionamenti ideologici, religiosi e morali. Parigi è il centro propulsore di questo movimento culturale e in questo ambiente si accendono polemiche e dibattiti che vedono coinvolti molti filosofi ma anche scrittori e poeti. E’ necessario distinguere tra “libertinismo erudito” e “libertinismo dei costumi”. Il primo riguarda una complessa elaborazione filosofica che si rifà ai filosofi materialisti e atomisti greci. Il secondo – il libertinismo dei costumi – difende la ricerca del piacere e la naturale tendenza a soddisfare passioni e desideri e a sfuggire il dolore. Si pone quindi in conflitto con la morale religiosa e con le normative imposte dalla Chiesa per quanto riguarda comportamenti e scelte etiche. Colti, aristocratici e borghesi, gli intellettuali libertini non propongono rivendicazioni politiche, ma relativismo filosofico e un ateismo colto che permetta di vivere liberamente. In Italia ci fu una grande diffusione di scritti e associazioni libertine. Il più celebre scrittore e filosofo libertino è Giulio Cesare Vanini che afferma la necessità di seguire solamente le leggi di natura. A Venezia fu fondata dal Loredano l’Accademia degli Incogniti di cui facevano parte Cesare Cremonini e Ferrante Pallavicino. Una figura emblematica di libertino, che ha percorso tutta la cultura europea, è il personaggio di don Giovanni. |
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