Riabilitazione
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31 ottobre 1992: La Chiesa riabilita GalileoI risultati di una ricerca interdisciplinareCard. PoupardSanto Padre, Sono passati già tredici anni da quando, nel ricevere la Pontificia Accademia delle Scienze, in questa stessa Sala Regia, per il 1° Centenario di Albert Einstein, Lei riportava l'attenzione del mondo della cultura e della scienza su un altro scienziato, Galileo Galilei (1).
1. Lei
auspicava che fosse intrapresa una ricerca interdisciplinare sui difficili
rapporti di Galileo con la Chiesa.
2. La
Commissione si è posta tre questioni: Che cosa è successo? Come è successo?
Perché i fatti si sono svolti in tale modo? A queste tre questioni le risposte
basate sull'esame critico dei testi mettono in luce vari punti importanti. 3.
Infatti Galileo non era riuscito a provare in maniera inconfutabile il
doppio moto della Terra, la sua orbita annuale intorno al sole e la sua
rotazione giornaliera intorno all'asse dei poli, mentre aveva la convinzione di
averne trovata la prova nelle maree oceaniche, delle quali soltanto Newton
doveva dimostrare la vera origine. Galileo propose un altro abbozzo di prova
nell' esistenza dei venti alisei, ma nessuno aveva in quell'epoca le conoscenze
indispensabili per ricavarne i chiarimenti necessari.
4. Questa
implicita riforma della sentenza del 1633 si esprime nel decreto della Sacra
Congregazione dell'Indice che ritirava dall'edizione del 1757 del Catalogo
dei Libri Proibiti le opere in favore della teoria eliocentrica. Di fatto,
nonostante tale decreto, numerosi furono coloro che continuarono ad essere
restii ad ammettere la nuova interpretazione. Nel 1820, il canonico Settele,
professore all'Università di Roma «La Sapienza», si apprestava a
pubblicare i suoi Elementi di ottica e di astronomia. Egli si scontrò
col rifiuto di Padre Anfossi, Maestro del Sacro Palazzo, di concedergli l'«Imprimatur».
Questo incidente diede l'impressione che la sentenza del 1633 fosse rimasta
irriformata perché irriformabile. L'autore ingiustamente censurato si appellò a
Papa Pio VII, dal quale ricevette nel 1822 una sentenza favorevole. Fatto
decisivo, Padre Olivieri già Maestro Generale dei Frati Predicatori e
Commissario del Sant'Uffizio redasse una relazione favorevole alla concessione
dell'«imprimatur» alle opere che esponevano l'astronomia copernicana
come una tesi, e non più soltanto come un'ipotesi (10).
5. In
conclusione, la rilettura dei documenti d' archivio lo dimostra ancora
una volta: tutti gli attori di un processo, senza eccezioni, hanno diritto al
beneficio della buona fede, in assenza di documenti extraprocessuali contrari.
Le qualifiche filosofiche e teologiche abusivamente attribuite alle teorie nuove
per allora sulla centralità del sole e la mobilità della terra furono
conseguenza di una situazione di transizione nell'ambito delle conoscenze
astronomiche, e di una confusione esegetica riguardo alla cosmologia.
Eredi della concezione unitaria del mondo, che si impose universalmente fino
all'alba del XVII secolo, alcuni teologi contemporanei di Galileo non hanno
saputo interpretare il significato profondo, non letterale, delle Scritture,
quando queste descrivono la struttura fisica dell'universo creato, fatto che li
condusse a trasporre indebitamente una questione di osservazione fattuale nel
campo della fede. Voglia Vostra Santità gradirne il fervente e filiale omaggio. 1. Discorso di Papa Giovanni Paolo II alla Pontificia Accademia delle Scienze, 10 novembre 1979, in AAS, t. LXXI 1979, pagg. 1464-1465 2. Cfr. Edizione Nazionale delle Opere di Galileo Galilei, dir. Antonio Favaro, Firenze, Giunti Barbera, 1890-1909; ristampa, 1929-1939. 20 vol. Cfr. Mons. Pio Paschini, Vita e Opere di Galileo Galilei, 2 vol., Lev, 1964, citato in Gaudium et spes, I Parte, Cap. 3, n. 36, Giusta autonomia delte realtà temporali, nota 7. 3. I Documenti del Processo di Galileo Galilei, a cura di P. Sergio M. Pagano, Pontificiae Academiae Scientiarum Scripta Varia 53, Città del Vaticano 1984. Cfr. M. DAddio, Considerazioni sui processi a Galileo, Quaderni della Rivista di Storia della Chiesa in Italia n. 8 Roma, Herder Editrice et Libreria, 1985 4. The Louvain Lectures (Lectiones Lovanienses) of Bellarmine and the Autograph Copy of his I6l6 Declaration to Galileo, Ugo Baldini e P. George V. Coyne, ed., Testi, Commento e Note, Studi Galileiani, vol. I, n. 2, Specola Vaticana 1984 5. Galileo Galilei, 350 ans dhistoire 1633-1983, sotto la direzione del Cardinal Paul Poupard, Coll. Culture et Dialogue n.1 Parigi, Desclée International, 1983; Galileo Galilei, 350 anni di storia (1633-1983), Studi e Ricerche, Coll. Culture e Dialogo n 1, Casale Monferrato (AL), Piemme, 1984; Galileo Galilei. Toward a Resolution of 350 years of Debate, I633-1983, Pittsburgh, PA, Duquesne University Press, 1986; Sprawa Galileusza, Wybór i redakcja J. Zycinski, Znak, Kraków,.1991. 6. O. Pedersen, Galileo and the Council of Trent, Studi Galileiani, vol. I, n. 1, Specola Vaticana, 1983. 7. R. Fabris, Galileo Galilei e gli orientamenti esegetici del suo tempo, Pontificiae Academiae Scientiarum Scripta Varia 62, Città del Vaticano, 1986. 8. The Galileo Galilei Affair. A Meeting of Faith and Science. Proceedings of the Cracow Conference I984, G. Coyne, m. Heller, J. Zycinski ed. Vatican Observatory Publications, vol. 1, n. 4, 1988, R. S. Westfail, Essays on the trial of Galileo, ibid., vol. 1, n. 5, 1989; W. Brandmuller, Galilei und die Kirche oder Das Recht auf Irrtum, Pustet, Regensburg, 1982; Galileo y la Iglesia, Rialp, Madrid 1987; Galilei e la Chiesa ossia il diritto ad errare, LEV, Città del Vaticano, 1992. 9. Lettera del Card. Bellarmino al Padre Carmelitano P. A. Foscarini del 12 aprile 1615, in Opere di Galileo Calilei, op. cit., vol.XII, p. 172 10. P. Maurizio Benedetto Olivieri, o.p., Di Copernico e di Galileo, scritto postumo, Bologna, 1872. 11. Cfr. Pont. Acad. Scientiarum, Copernico, Galilei e la Chiesa. Fine della controversia (1820). Gli atti del SantUffizio, a cura di W. Brandmuller e E. J. Greipl, Leo Olschki ed., Firenze, 1992.
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