Materiale Resistente

IL CONCERTO

I giorni precedenti non era stato bel tempo. La pioggia aveva funestato lo svolgimento delle normali attivitý quotidiane ed anche le decine di Feste De L'Unitý sparse per l'Emilia Romagna ne avevano risentito. L'appuntamento perÚ era alla Festa nazionale di Reggio Emilia, sarebbe andato in scena un concerto "Resistente". Il sole con timidi raggi aveva salutato le prime ore del giorno, ci aspettava una bella giornata. Il mio viaggio verso Reggio Emilia È funestato da un terribile mal di denti che ormai mi accompagna da qualche giorno. Arrivato al primo pomeriggio entro nell'arena adibita agli spettacoli. La prima persona che incontro È Massimo Zamboni, scambio di convenevoli e vado a salutare tutti gli altri sparsi per il prato, al mixer, sulla collinetta. Mi domando se ci sarý gente questa sera ed il mio dubbio È subito fugato da centinaia di persone che corrono verso il palco appena vengono aperti i cancelli. Sarý una grande spettacolo. Assolvo ai miei doveri di cronista e faccio qualche chiacchierata con i curatori di "Materiali Resistenti" libro e film, parlo col nuovo bassista dei Marlene, mia vecchia conoscenza per altre questioni legate alla musica, "intervisto" Giovanni, anche se il verbo intervistare non si addice alla sua persona e mi vado a godere il concerto. Aprono gli UstmamÚ, da troppo tempo assenti dai negozi di dischi, e vanno via lisci come un treno. Gli onori di casa vengono fatti da Sergio Messina, in arte Radiogladio, persona, qui non si tratta di essere artisti o meno, acuta ed intelligente. Via via sfilano gli altri gruppi, Yo Yo Mundi, Marlene Kuntz, Disciplinatha, AFA, Umberto Palazzo, Corman e Tuscad˜. Tutti con il loro carico di storie, tutti con la loro musica apprezzata da un pubblico variopinto e multiforme. Ci sono vecchi punk (vecchi in senso anagrafico) sopravvissuti al '77, ci sono le giovani leve con i loro capelli verdi o fuscia, ci sono giacche e cravatte, c'È la pi˜ alta concentrazione di T-shirt con gruppi musicali dell'intera penisola. Molto gettonate quelle dei C.S.I., Nine Inch Nails, Fugazi, No Fx. Come dire: "Dimmi cosa indossi e ti dirÚ chi sei". Anche i banchetti attorno al mixer sono presi d'assalto, ogni gruppo ha messo in mostra il proprio "armamentario" fatto di dischi, magliette, adesivi, manifesti. Tra tutti spicca quello con "Materiali Resistenti" in versione libro, le copie cominciano a girare di mano in mano, i commenti sono tutti entusiastici. Mi sposto dalla collinetta per andare vicino al palco, stanno per uscire i C.S.I. Il loro set È asciutto, senza inutili fronzoli, Giovanni ringrazia per la benevolenza del pubblico quando la band presenta due nuove canzoni. Gli applausi scrosciano da tutte le parti, l'atmosfera Ë quella giusta, le note si irradiano ed arrivano a tutti i presenti. I C.S.I. salutano. I cancelli vengono riaperti per consentire il deflusso degli spettatori. I commenti tra la gente sono concordi sulla qualitý dei nuovi brani. Adesso non rimane che aspettare di sentire il resto. E ' stata bella serata.


Top

L'ALBUM

Materiale Resistente sono cover di canzoni della Resistenza. Musica partigiana, dunque di parte, canzoni di gesti eroiche, di contadini diventati guerrieri poi, quasi per caso, eroi, "martiri", canzoni che scandivano i ritmi del sopravvivere nelle notti ghiacciate sull'Appennino o nei fienili delle case di latitanza.
Materiale che sfida la corrosione del mezzo secolo, uscito indenne dal BOOM dal PUNK dal TREND, dal CAF dai BOT, dal BIG BANG. Il nemico numero uno lo snocciolarsi della retorica, la celebrazione ciclica, l'enfasi cinquantenaria.
Ora il silenzio serve pi˜ dello slogan: meglio scalare la marcia, calare il cappello, riflettere.
Per questo abbiamo invitato gruppi (ciascuno a suo modo) "ben pensanti", gruppi solidi, di terra e solo in seconda battuta di musica ( non ce ne vogliano...), come AFA, YO YO MUNDI, MARLENE KUNTZ, UMBERTO PALAZZO E IL SANTO NIENTE, C. S. I., SETTORE OUT, CORMAN & TUSCADU, DISCIPLINATHA, OFFICINE SCHWARTZ, MAU MAU, MODENA CITY RAMBLERS, GANG, CORO A. N. P. I., LOU DALFIN, SKIANTOS, ROSSO MALTESE, ÐSTMAMO', a reinterpretare musica resistente, a metterne a nudo l'ossatura robusta, il nervo elettrico, a scoprire implicazioni postume. Che sono tante.
Una, forse la pi˜ inquietante, ce la regala Neznad Maksumic, poeta bosniaco, nel libretto interno al CD: di come i pugni si fanno pietra, poi carne poi sangue e infine di nuovo pietra; parole che si conficcano in memoria come lame di ghiaccio, istruzioni per sopravvivere, forse le stesse che come grani di rosario abbiamo sentito mormorare in Palestina, Ruanda, Cile, Caucaso.
Scongiuri, e ragionevoli raccomandazioni belliche, e della necessitý di non ascoltarle: cosÏ fecero, e come loro tanti i fratelli Saltini, Vittorio e Vandina, da Correggio (RE), il cui cippo anima la foto della nostra copertina; glorioso nella sua umiltý, con le bandierine di carta e il sempreverde a cornice, simile a migliaia sparsi lungo le campagne o lungo i bordi delle provinciali.
La Resistenza Ë nel territorio, a dispetto degli smemorati, in quei monoliti di cemento o marmo corroso in un improbabile fasto floreale di lauro, edera o plastica.
E' questo il fiore del partigiano?
Forse sÏ.
Alle genti che passeranno, un insegnamento: non temere il tuo tempo.


Top

IL FILM

Davide Ferrario e Guido Chiesa si sono ispirati al progetto e hanno girato un film documentario sul cinquantenario della resistenza, con la partecipazione di tutti gli artisti che hanno preso parte alla compilation. Il lungometraggio Ë stato realizzato quasi interamente il 25 aprile a Correggio, quando oltre 5000 persone si riunirono per ricordare quella giornata di mezzo secolo prima.


Materiali Resistenti

IL LIBRO

Il libro È stato presentato il 9 settembre alla festa nazionale de L'Unitý di Reggio Emilia, in occasione di un concerto "Resistente". L'opera letteraria contiene alcuni scritti (Giovanni Lindo Ferretti, Davide Ferrario, Guido Chiesa e Fabrizio Tavernelli degli A.F.A.) ed una enorme quantitý di foto. Nei fotogrammi scattati da Fabrizio Cicconi e Marianna Bertagnoli, si possono vedere i preparativi del concerto, i partigiani, l'arrivo del pubblico, i gruppi sul palco, la fine della giornata e le uniche foto a colori che testimoniano i ceppi dei partigiani caduti sotto i colpi dei nazi fascisti. Vittorio Saltini, Vandina Saltini, Cismo Tirabassi, Campedelli Contardo, Dario Ascari e Ferrante Bertocchi sono i nomi dei martiri da ricordare insieme ad altre centinaia, che hanno dato la loro vita per un'ideale di libertý,. Quell'ideale messo oggi in discussione a qualsiasi momento del giorno da gente senza memoria, nostalgici di ogni razza e pseudo intellettuali. Intorno alle ore 20.00 del 9 settembre, la piazza Unitý, situata nel cuore della festa, in contemporanea con lo svolgimento dello spettacolo, si È popolata di giovani ed anziani. Di seguito troverete la fedele rilettura di quella presentazione, che ha visto alternarsi al microfono, Davide Ferrario, Giovanni LIndo Ferretti, Massimo Zamboni e Guido Chiesa.

Davide Ferrario
"Questo libro parla del progetto "Materiale Resistente". Un disco, uscito per il 25 aprile, pieno di cover di canzoni partigiane che ha avuto un enorme successo, pi˜ di quanto si aspettassero i suoi partecipanti. Quando Guido ed io abbiamo saputo che ci sarebbe stato un grande concerto nel giorno d'uscita del cd, organizzato dai gruppi e dal comune di Correggio, ci È venuta la voglia, e forse la necessitý, di girare un film. All'inizio non c'erano delle idee molto chiare sul da farsi, ma poi col passare dei giorni l'idea si È articolata. Il film, adesso in fase di montaggio, È in pratica una ricognizione lunga novanta minuti sul sentimento dell'antifascismo. Non ci saranno solo le canzoni, con tutte le esibizioni dei gruppi presenti nella compilazione, anche se la musica È l'elemento conduttore del film, perchÈ molte interviste e tanto materiale di repertorio andranno a completare il lungometraggio. Abbiamo cercato di dare un taglio moderno ad un tema che È moderno e storico allo stesso tempo. Noi crediamo che l'antifascismo non sia solo un ideale, un'idea, una convinzione politica, o peggio ancora un fatto che È succeso 50 anni fa. Guido ed io crediamo che sia qualcosa di estremamente vivo e reale. Un qualcosa di quotidiano, che si mangia come pane e si respira come l'aria ed inoltre che sia una affermazione di essere e lasciar essere, di voler vivere in una societý dove ci sia tolleranza e libertý. Abbiamo cercato di capire se questa idea dell'antifascismo era quella dei giovani e dei vecchi, dei ribelli della montagna di un tempo ed dei ribelli delle cittý di oggi. Il libro invece È nato come una ulteriore voglia, pi˜ privata e personale, di documentare attraverso delle immagini ferme e delle parole, che non fossero dei trattati, ma delle testimonianze, questo sentimento. Il libro È composto dalle foto di Fabrizio Cicconi, fotografo reggiano, pi˜ alcuni scatti di altri giovani fotografi; dalla grafica di Filippo Partesotti, anche lui emiliano; dai testi di Giovanni Lindo Ferretti, Guido Chiesa, Fabrizio Tavernelli e Davide Ferrario e da scheggie verbali che sono state prese dalle interviste del film, o da altro materale legato all'antifascismo. Il libro È un pÚ il film. Se vedrete il libro potrete capire come sarý il film. Il concetto di fondo che mi ha colpito in tutto questo, Ë stato il senso di collettivitý che si È generato, non solo perchÈ c'era tanta gente, ma perchÈ Ë stato collettivo nella sua creazione. Io credo che ci sia stata una comunitý che ha investito nel progetto "Materiale Resistente", i musicisti in primis e poi tutti quelli che ci hanno dato una mano a realizzare il film ed il libro. Il mio pensiero va alla Colorado Film, societý di Salvatores, che ci ha dato un pÚ di soldi, a tutti coloro che hanno portato le attrezzature ed hanno lottato con la pioggia, alla marea di persone che sono rimaste coinvolte. Se il materiale resistente ha prodotto delle belle cose ed io sono convinto che ha dato vita a delle belle canzoni e dei grandi momenti, ha inoltre fatto lavorare insieme tanta gente e questo È una grandissima soddisfazione. Abbiamo collaborato insieme su un progetto, sull'importanza di dire che noi crediamo a una certa cosa. Tutti ci sentiamo uniti su quella "Linea Gotica" di cui parlano i CSI nella canzone. Vorrei ricordare infine che tutto il progetto, dal cd al libro, passando per il film, Ë stato autoprodotto. Non troverete nessuna sponsorizzazione, nessuna etichetta famosa che abbia messo dei soldi, o comprato dei diritti. Tutto Ë nato dalla buona volontý e dalla voglia di fare".

Top

Giovanni Lindo Ferretti
"Oggi, quando Davide È arrivato col libro, mi sono reso conto che il 25 aprile di quest'anno È stato una serie infinita di sorprese, che non È ancora finito e magari riserva delle altre novitý. Un giorno verso la fine di febbraio, Massimo ha pensato di organizzare un concerto per il cinquantesimo anniversario della resistenza ed io non ho detto niente, poi piano piano, nel giro di pochi giorni, mi Ë cresciuta nella testa una specie di scomessa. Volevo verificare se davvero dopo 50 anni dalla fine della resistenza era rimasto qualcosa al di lý della retorica e dell'ideologia del 25 aprile a cui eravamo stati abituati nella nostra infanzia ed adolescenza. La prima sorpresa Ë stata il 25 aprile in un campo di Correggio, fuori dal mondo. Dopo una settimana di pioggia, con la sicurezza che si sarebbe presa soltanto dell'acqua, non doveva giungere nessuno. Invece siamo arrivati alle 11 di mattina e c'era giý delle gente del Veneto, poi sono arrivati dal Piemonte, dalla Liguria, da tutto il nord Italia. E' stata una grande sorpresa, erano delle faccie belle, delle faccie strane, assolutamente inusuali alle commemorazioni, delle persone che non andrebbero mai a delle celebrazioni. La gente continuava ad arrivare, c'erano alcuni bambini in carrozzina e degli anziani che percorrevano a fatica il sentiero che conduceva al luogo del concerto. Ho pensato che il materiale della resistenza era un materiale molto resistente se riusciva a muovere, in un posto assurdo e tramite della gente assurda come noi, delle persone cosÏ belle. Mi sembrava gente antica, faccie difficili da fregare. Nel film ci sono delle persone che dicono delle cose e quelle cose dette da quelle faccie e da quegli occhi hanno un significato molto profondo. Valgono di pi˜ di qualsiasi articolo di fondo di qualsiasi giornale, perchÈ vanno al di sopra delle parole, che in questo periodo comunicano ben poco perchÈ usate nel modo pi˜ vasto ed inappropriato possibile. Le parole per poter comunicare qualcosa hanno bisogno di una faccia, di una voce, di uno sguardo che le sostenga. Se certe frasi te le dice una faccia precisa sai se È la veritý, o sono delle menzogne. La seconda sorpresa È stata questo film. Quando ne ho visto una trentina di minuti mi sono reso conto di aver perso molte cose ed avevo bisogno di rivederlo. Questo film era come un disco che ti piace e lo riascolti senza interruzione. L'ultima sorpresa È stata questo libro. Penso che sia stato giusto aver dato una grande importanza a quel pomeriggio, cominciato molto bene e finito sotto un'acquazzone. Credo che il film, il libro ed il cd possano essere una buona compagnia per la nostra testa. Per trascorrere un piacevole inverno".

Massimo Zamboni
"Il progetto È cresciuto in maniera inaspettata. Era nato come una richiesta da parte del Comune di Correggio di organizzare qualcosa che riguardasse i gruppi del paese emiliano per celebrare il cinquantenario della resistenza. Poi credo che siamo stati travolti da questa onda che È montata. Personalmente non mi sarei mai aspettato che le cose sarebbero andate in questa maniera. Un libro, un film, un disco, solo Woodstock credo li abbia realizzati. Il bello di tutto questo È stato riuscire a radunare per un concerto 5.000 persone, che hanno pagato un biglietto di 1.000 lire. Lo spettacolo di per se potrebbe essere anche stato molto banale, ma chi c'era sa che non Ë stato cosÏ. Un'altra cosa che È rimasta da quella giornata È una canzone che si intitola "Linea Gotica", che i C.S.I. hanno voluto dedicare al comandante Germano Nicolini. La sua È una figura importante e forte. Sono queste persone che oggi mi permettono di stare qua a dire delle stupidaggini al microfono. Senza Nicolini, senza quella generazione, senza il fatto di aver combattuto perchÈ era giusto farlo, oggi tutto questo non ci sarebbe".

Guido Chiesa
"La cosa che mi ha fatto pi˜ piacere È stata una frase pronunciata dal sindaco di Correggio. Il primo cittadino ha detto che questo concerto e l'idea che era nata di fare il cd e tutto il resto, univa idealmente due generazioni, quella del rock e quella dei partigiani, due generazioni che altrimenti non si sarebbero mai parlate. Abbiamo girato un centinaio di interviste, in prevalenza con dei giovani, non sÚ se cioÈ È dovuto all'etý, o alla saggezza maturata con l'eperienza, ma quando si dice che gli anziani parlano in maniera retorica, si afferma una grande bugia. Ebbene io credo che gli anziani che abbiamo intervistato, abbiano detto delle cose molto pi˜ interessanti della mia generazione. Questo mi ha fatto sentire parte di una generazione ignorante. La sinteticitý con la quale i partigiani raccontavano, non solo la loro esperienza, ma il presente, È stata una straordinaria lezione. Davide dice sempre che la nostra generazione È una generazione senza padri ed allora chi meglio puÚ rappresentare i nostri padri se non i partigiani. Per me, oltre che essere persone che hanno fatto qualcosa di importante per il Paese e per le loro stresse vite, sono stati gli unici ad aver vinto. Intervistandoli mi sono sentito sciocco, insignificante e banale. Semmai tra qualche anno verrý fatto un documentario su questi nostri lavori, come Ë successo per Woodstock, spero che anche noi potremo raccontare delle cose intelligenti come hanno fatto i partigiani".

Top


Home