Come hai conosciuto il terrorista sonoro Teardo?
Ci siamo incontrati per sbaglio nel parcheggio del World Trade Center.
PerchË hai deciso di collaborare con questo agitatore di folle?
PerchÈ È molto bello.
PerchÈ avete scelto il nome di Here?
Abbiamo pensato che fosse meglio di Tulipani Alternativi.
Un aggettivo per definire gli Here?
-niente-
Un aggettivo per definire la musica degli Here?
-niente-
Qual Ë il messaggio degli Here?
Nessun messaggio.
PuÚ esistere la melodia nel noise rock?
Assolutamente sÏ.
La melodia come si sposa col rumore sonico?
In un posto preparato appositamente, ogni secondo venerdÏ di luglio.
Al vostro disco hanno partecipato diversi importanti musicisti (Martin
Atkins - Ministry/P.I.L./Killing Joke, Jim Colarusso - Elvis Presley Band, Phil
Puleo - Cop Shoot Cop/Swans, Bill S. - Swans, Yuval - Soul Coughing, Rock -
Barkmarket), come ti sei trovato con loro e come siete riusciti a coinvolgerli?
Nonostante nessuno di loro sia stato pagato cifre esorbitanti, erano comunque
interessati a far parte di questo progetto sin dallinizio; siccome nessuno
suonava per soldi, le cose si sono potute realizzare pi˜ facilmente. Il loro
coinvolgimento variava, ma noi abbiamo sempre cercato di dare spazio alle singole
idee di ogni musicista, abbiamo infatti preferito che suonassero quello che
pi˜ si sentivano, piuttosto che delle parti preparate da noi.
Cosa conoscevi oltre a Teho dellItalia musicale e non?
C.S.I., Marlene Kuntz, Pavarotti.
Come ti sei trovato allo studio Emme?
Non stop. Ogni tanto ci lasciavano uscire per mangiare, ma non troppo spesso.
Dopo che hai visto lItalia in musica cosa credi ci sia da migliorare
e cosa invece funziona alla perfezione?
Non ho visto molto, ero praticamente chiuso in studio, ho saputo che cÈ
una buona scena "indipendente" al Festival di San Remo.
Quando ascoltai per la prima volta "Consumer Revolt" rimasi
molto scosso. Una energia formidabile usciva dai solchi dellalbum. Come
furono accolti dal pubblico americano questi brani?
Certe volte È difficile sapere cosa pensa la gente, probabilmente a un po' di
pubblico È piaciuto, poichË dopo quellalbum abbiamo avuto la possibilitý
di farne altri.
In America un musicista che suona in un gruppo come i Cop Shoot Cop
riesce a vivere della propria musica?
Siamo riusciti a pagarci laffitto per un po' di anni.
Quali sono stati i tuoi ascolti adolescenziali?
La tipica musica suburbana e ignorante per adolescenti, qualcosa di quella robaccia
mi piace ancora: Led Zeppelin, Lynyrd Skynyrd e altra roba di cui sono troppo
imbarazzato per parlarne. Poi ho ascoltato anche gente tipo Kraftwerk e ho studiato
piano classico e jazz, andavo a vedere molto jazz dal vivo.
Qual Ë la molla che porta un artista a proporre musica "violenta"
come quella dei Cop Shoot Cop?
In quel periodo rabbia e violenza erano come una specie di linfa vitale, era
come ci sentivamo e come vivevamo, ne È rimasta ancora dentro, anche se con
il passare degli anni mi sono decisamente calmato. Sono cresciuto in mezzo alla
violenza.
Nella mia personale discoteca i dischi dei Cop Shoot Cop si trovano
tra quelli di Julian Cope e quelli di Hugh Cornwell (The Stranglers). Puoi darmi
una tua opinione su entrambi? Credi di essere in buona compagnia?
BÈ, poteva andarmi peggio, ma mi fa comunque piacere che ci sia qualcuno ben
organizzato.
Come si vive a New York?
La gente fa pi˜ o meno le stesse cose che in altre parti del mondo, ci sono
solo molte pi˜ persone che fanno pi˜ cose in minor tempo.
Gli Here e la musica elettronica.
Yes
Gli Here ed il drumnbass.
Yes
Gli Here ed il punk rock.
SÏ, ma ti conviene prima guardare oltre la polvere nellangolo.
Gli Here e la politica.
Non so di Theo, ma io sono politicamente neutrale, lintero sistema politico
mi sembra inefficace, almeno negli Stati Uniti. Non ci sono grandi possibilitý
di scelta.Gusti diversi, ma tutti sanno di merda. Penso che lunico tentativo
di cambiamento significativo debba prima accadere a livello personale. Cambia
e il tuo mondo sarý diverso.
Gli Here e il terzo millennio.
Sinceramente sono un po' nervoso, ma anche eccitato.
Come trovi lutilizzo della lingua italiana nei brani degli Here?
Mi piace, anche se per il momento È pi˜ un suono che un significato per me.
Sei soddisfatto del lavoro appena concluso e del rapporto con letichetta
che pubblicherý questo disco degli Here?
Decisamente sÏ.
Come hai conosciuto Jim?
Con i Methead abbiamo fatto un disco insieme, È un lavoro che risale giý a qualche anno
fa.
Qual Ë per te il motivo per cui vi siete trovati cosÏ bene?
Siamo in sintonia, abbiamo voglia di fare entrambi le stesse cose, abbiamo perciÚ delle
affinitý, ma anche delle divergenze musicali su cui perÚ siamo riusciti a lavorare,
creando qualcosa di veramente interessante.
Cosa ti piace di Jim come artista?
La voglia di sperimentare e provare a fare cose diverse.
Ma È vero che questi mericani sono pi˜ avanti musicalmente rispetto
a noi?
No, penso che sia lItalia indietro rispetto agli americani, musicalmente loro sono
al passo coi tempi, siamo noi che siamo legati ad altre cose.
Quindi a noi italiani cosa manca?
Quello che hanno loro! La velocitý! Scherzi a parte, a noi manca la curiositý, la voglia
di sperimentare, il coraggio di fare qualcosa di diverso.
PerchÈ questo nome?
PerchÈ volevo un nome che fosse immediato, frontale, molto presente, pi˜ di
"qui" non sapevo a cosa pensare.
Non cÈ perciÚ un significato nascosto?
No, assolutamente.
Qual Ë un aggettivo per definirvi?
Accidenti, questa qui È una roba complicata, non saprei, noi facciamo delle canzoni che
ci piacciono e ci divertiamo molto a eseguirle. Trovare un aggettivo Ë difficile, la
nostra musica È un miscuglio di tante cose che ci divertono.
Nei quattro brani che ho sentito mi ha colpito la completa varietý di
influenze. In un brano duro come "A Bit Of Red" ci sono momenti in
cui si sente un buon lavoro melodico. Secondo te come si sposa la violenza musicale
con la melodia?
In realtý sia Jim che io veniamo da gruppi che hanno sempre avuto a che fare con un suono
molto duro ed aggressivo, ma questo non vuol dire che la melodia non ci abbia mai
coinvolti. Tuttaltro, penso semplicemente che siano due cose che fanno parte di un
unico intero, una parte aggressiva e una melodica, una ritmica e una dolce. Credo che
siano una complementare allaltra. Ho fatto un sacco di dischi inascoltabili,
durissimi, adesso ho voglia di ascoltare anche altre cose.
Non credi che una scelta del genere possa spiazzare in qualche modo
lascoltatore?
Qualcuno puÚ pensare che ci siamo ammorbiditi, invece se avessi continuato a fare dischi
ancora molto noise penso che si sarebbe dovuto parlare di ammorbidimento. E un
rischio scrivere canzoni come quelle degli Here, sarebbe stato molto semplice fare un
altro disco come Meathead, ma secondo me limportante È sperimentare qualcosa di
nuovo, confrontarsi con qualcosa di diverso e alla fine imparare anche qualcosa.
Qual È lascoltatore tipo del debutto degli Here?
Penso che una persona che non ha voglia di accontentarsi della solita minestra
possa essere un nostro potenziale ascoltatore.
In che percentuale cË dellinfluenza elettronica nella vostra
musica?
Bella domanda! Fondamentalmente facciamo musica elettronica, perÚ Ë tutto quanto suonato
con strumenti veri e questa Ë la novitý. Nel modo in cui usiamo lelettronica
risulta essere molto calda, in antitesi da quella dei Kraftwerk. Abbiamo utilizzato
strumenti veri, le chitarre, la batteria, i violoncelli, perciÚ questo disco Ë un
miscuglio di suoni veri e suoni elettrici.
Se definissi la vostra musica etno-noise-electro tu cosa penseresti?
Penserei che di etno cË molto poco, anzi quasi nulla. Letno ha una
collocazione geografica, È una musica che arriva da un determinato posto, invece il
nostro disco potrebbe arrivare da qualsiasi luogo della Terra. Di noise non cÈ
niente ed electro da solo non Ë sufficiente. Le definizioni sono una grande fregatura,
quello che stiamo facendo È elettronica/drumnbass, perÚ mescolata a canzoni.
Pur essendo vicini allelettronica le nostre sono delle canzoni, tutto Ë al servizio
della canzone.
Questo essere al servizio delle canzone secondo te È il futuro della
musica?
Non sono cosÏ presuntuoso, per noi e per la nostra musica puÚ essere il futuro.
Mi hai citato il drumnbass, come vedi queste nuove sonoritý
che hanno in qualche modo sbaragliato tutto quello che cera almeno in
un certo tipo di ascoltatori?
Le cose nuove sono sempre ben accette, una qualsiasi cosa nuova porta dei cambiamenti e il
drumnbass lha fatto, perÚ secondo me come musica È giý finita,
perchÈ È diventata fine a se stessa e senti soltanto dischi con basso e batteria. Dieci
anni fa chi faceva musica industriale aveva esattamente lo stesso risultato. Oggi non mi
interessa il drumnbass, perÚ mi interessano certi elementi che penso possano
essere ben abbinati ad una melodia e anche ad una canzone. Lunico futuro che vedo
per il drumnbass È quello di essere contaminato da altre cose, mi interessa
librido, le cose mescolate, quando le forme musicali rimangono da sole come il punk,
o il metal non dicono niente, mentre quando si mescolano ad altre diventano interessanti.
Come È avventuto il vostro incontro con il C.P.I.?
In maniera molto semplice, un mio amico, Paolo Favati, ha fatto sentire i nostri lavori a
Gianni Maroccolo, a lui È piaciuto molto e da qui È nato il rapporto. Mi fa molto molto
piacere che il Consorzio si sia aperto a queste cose, perchÈ sembra linizio di una
nuova fase anche per loro. Gli Here sono decisamente il progetto pi˜ diverso che hanno
rispetto alle altre produzioni e questo fa loro onore. In Italia non cÈ nessuna
etichetta che con coraggio abbia deciso di produrre qualcosa del genere, penso che questo
sia lunico album con questa musica fatta in una certa maniera uscita in Italia, non
È un prodotto tipicamente italiano.
Cosa conoscevi del C.P.I.?
Conoscevo Il Santo Niente ed i Marlene Kuntz, che sono anche amici ed i C.S.I.
Prima di capitare dentro al Consorzio cosa pensavi dei loro lavoro?
Mi hanno sempre dato limpressione di una cosa molto strana, che perÚ funziona, sono
una situazione molto atipica in Italia. Il Consorzio Ë al di fuori di tutte le varie
logiche da etichetta. Producono i Marlene Kuntz, che sono un gruppo che funziona
parecchio, eppure non hanno un supporto da una major. Questo mi fa molto piacere
soprattutto in un periodo come questo in cui la maggior parte dei gruppi funzionano solo
perchÈ hanno alle spalle delle grosse case discografiche. Mi fa piacere che ci siano
ancora etichette indipendenti che ti lasciano fare quello che ti pare, mi sembra una gran
cosa, nessuna altra major o anche etichetta indipendente si sarebbe comportata cosÏ.
Avete registrato il disco in America?
SÏ, a New York City, nella Grande Mela.
Avete lavorato al fianco di musicisti molto interessanti ed importanti,
come sono nati questi incontri?
Per amicizia oppure si tratta di persone che stimiamo e di cui apprezziamo il modo di
suonare, cosÏ li abbiamo coinvolti. Tra laltro il disco ha un respiro
internazionale, nonostante lidea di base fosse quella di lavorare su tessuti
drumnbass. Successivamente abbiamo coinvolto artisti che poco avevano a che
fare col drumnbass, gente che arrivava da situazioni artistiche diverse e in
questa disparitý si Ë creato un ibrido molto stimolante.
Tutti questi musicisti vengono dal noise?
Si, tutti hanno un background che affonda le radici nel noise.
Sei soddisfatto del risultato?
Sono contentissimo, È il disco di cui sono pi˜ soddisfatto da quando ho iniziato a
suonare. Due anni fa avevo lavorato al progetto di Matera, citando drumnbass
la gente mi prendeva in giro, quello È stato un punto di partenza. Gran merito del lavoro
ce lha anche Marco Lega, col quale abbiamo missato tutto il disco, Marco Ë un amico
da tantissimi anni, una persona con cui mi trovo bene, anche lui non aveva mai fatto un
disco del genere. E stato importante comunque avere registrato il disco a New York,
cÈ tutta unaltra atmosfera.
Quali sono i vostri progetti per il futuro?
Suonare dal vivo, nel gruppo siamo soltanto in due, Jim ed io, ma dal vivo suoneremo con
un batterista ed un bassista. In concerto suonerý con noi Max, batterista dei Meathead,
mentre Stefano suonerý il basso.
Come Ë il rapporto con i Meathead?
Buono, stanno tutti bene.
di Andrea Tinti
LAPOCALISSE DI GIOVANNI
cantiere artistico di fine millennio
Dipinti di: Andrea Chiesi
Musiche dei C.S.I.
Scritti di Giovanni Lindo Ferretti
a cura di Valerio DehÚ
Sale espositive dei chiostri di S. Pietro - Via Emilia S. Pietro, 44 - Reggio Emilia
24 maggio/6 luglio
orari: martedÏ/sabato dalle 21.00 alle 24.00 - domenica: dalle 15.00 alle 20.00
chiuso il lunedÏ - ingresso libero
Lapocalisse di Giovanni Ë prodotta dal Settore Cultura del Comune di Reggio Emilia, in collaborazione con lassociazione culturale Kom-Fut Manifesto di Reggio E. e il C.P.I. - Consorzio Produttori Indipendenti, nellambito del progetto Novecento curato da Valerio DehÚ per il comune reggiano.
LApocalisse Di Giovanni Ë uniniziativa che, muovendo da una rilettura del testo sacro scritto da San Giovanni Evangelista nel 96 d.C., si fonda sulla contaminazione tra musica, letteratura ad arte visiva. La mostra dei dipinti di Andrea Chiesi diviene un luogo - fisico e intellettuale - nel quale, sulla colonna sonora realizzata dal Consorzio Suonatori Indipendenti, gli scritti di Giovanni Lindo Ferretti diventano performance e incontri con ospiti speciali (artisti come i musicisti del C.P.I., letterati, filosofi e religiosi). Ne scaturisce un Cantiere artistico di fine millennio in cui diversi linguaggi si incontrano e si compenetrno fino alla fusione, per dare vita ad unesperienza culturale unitaria, che si fonda sulle comuni esperienze degli autori nel campo della cultura "underground" e della musica indipendente dal punk in poi.
Per loccasione Reggio Emilia riapre al pubblico le sale dellantico monastero benedettino (i Chiostri di S. Pietro) spazio architettonico straordinario e di intensa spiritualitý che ben si presta ad accogliere uniniziativa basata, da un lato, sulla soliditý dellorganizzazione istituzionale assicurata dal Comune e dallaltro sulla proposta di dimensioni alternative nelle forme di comunicazione e rapporto con il pubblico.
Le sale ospiteranno un ciclo di opere pittoriche, che Andrea Chiesi realizzerý appositamente per loccasione, ispirandosi allApocalisse di Giovanni e agli scritti di Giovanni Lindo ferretti. Le tele che evocano atmosfere visionarie, sospese tra il testo sacro e la cultura giovanile contemporanea, si completano con i taccuini (veri e propri libri dartista) che raccolgono i materiali del percorso culturale da cui ha preso vita liniziativa (testi, disegni, annotazioni, bozzetti, prove, appunti).
Il laboratorio artistico ospita alcuni eventi tra i quali - il giorno dellinaugurazione, il 23 maggio alle ore 21.00 (ingresso riservato agli invitati) - una performance dei C.S.I. in cui viene eseguita dal vivo la colonna sonora della mostra da loro appositamente realizzata: tutte le performance e gli incontri vengono ripresi e poi riproposti attraverso appositi punti video.
In mostra trova spazio anche la collana cd Taccuini del C.P.I., a cui Chiesi ha collaborato realizzando le immagini di tutte le copertine: una serie di punti di ascolto permetterý al visitatore di ascoltare i cd.
Gli AFA stanno lavorando al nuovo lp, la cui uscita È prevista per lautunno prossimo. La produzione artistica È stata affidata a Eraldo Bernocchi. Ospite del disco Howie B, di passaggio a Reggio Emilia. Nel frattempo È possibile visitare la mostra su Internet "Suoni Visioni Presenze del Kalahari": testi, immagini e brevi frammenti musicali riguardanti il recente viaggio/studio del gruppo tra i boscimani della Namibia, lindirizzo È: www.comune.correggio.re.it/afa.
Il nuovo album di Marco Parente Ë in dirittura darrivo, la sua pubblicazione È prevista per lautunno prossimo. Tra i brani da segnalare un duetto con Cristina Doný, mentre il titolo provvisorio Ë "Testa Di Cuore". Un altro progetto che vede coinvolto Marco Parente Ë legato ad un disco di futura pubblicazione incentrato su canzoni interpretate da voci in coppia.
Gli Ulan Bator hanno firmato un contratto di esclusiva mondiale con il Consorzio Produttori Indipendenti. Dopo un sodalizio discografico con letichetta francese Les Disques Du Soleil Et De LAcier, gli interessi del gruppo saranno curati a tutti gli effetti dal C.P.I. "Vegetale", ultima fatica sulla lunga distanza per il terzetto, album pubblicato in Italia dal C.P.I., Ë a tutti gli effetti lultimo lavoro prodotto dalla Les Disques De Soleil. Benvenuti ai cugini dOltrealpe. Per la produzione del prossimo lp si vocifera la presenza di un musicista internazionale molto rinomato.
In perfetta solitudine Il Grande Omi sta realizzando il nuovo album, che Ë prodotto artisticamente da Carlo, un componente della band. Il titolo provvisorio del disco Ë "Malattia", in quanto il 33 Ë una sorta di concept album improntato sul tema della malattia fisica e mentale. Nonostante largomento del disco non sia dei pi˜ leggeri, il grande omi Ë riuscito a trattare questo delicato tema con tatto e delicatezza. Tra i brani incentrati sulla malattia mentale cË un pezzo, "Folle", con un testo caratterizzato da una sequela di numeri. La data di pubblicazione Ë prevista per la fine del 1998/inizi 99.
Lalbum di debutto degli Here, "Brooklyn Bank", uscirý a settembre. Per maggiori informazioni potete leggere lintervista al duo pubblicata in questo numero de "Il Maciste". PerÚ attenzione, dopo la lettura potreste diventare impazienti di ascoltare "Brooklyn Bank". Noi vi abbiamo avvisati.........
Gli Estasia stanno scrivendo i brani per il secondo album, che, dopo lottimo riscontro di critica e pubblico del primo, si preannuncia il disco della definitiva affermazione della band capitanata dalla voce di Romina.
Si sta delineando il cast artistico che parteciperý al tributo dedicato a Robert Wyatt. Confermata la presenza di Jovanotti che ha giý registrato il suo rifacimento, mentre Ginevra Di Marco duetterý con Cristina Doný e Saro Cosentino ritroverý sulla sua strada Franco Battiato e Morgan dei Bluvertigo. Tra gli altri partecipanti da ricordare gli Area, Mauro Pagani, Ci s'ha, Max GazzÈ, C.S.I., Andrea Chimenti e Mara degli UstmamÚ, gli Almamegretta, che cureranno un remix di un brano ancora da definire, Giorgio Canali, che si accoppierý con gli Ulan Bator. Gli Here invece molto probabilmente realizzeranno un brano insieme ai Marlene Kuntz e Marco Parente sarý in compagnia dei La Crus. Hanno inoltre giý confermato la loro adesione Estasia e gli In Circolo, questi ultimi hanno giý registrato un brano insieme alla voce dei Mira Spinosa. Rimane da confermare la presenza di Antonella Ruggiero. Luscita del disco Ë prevista per la fine dellanno, mentre Robert Wyatt farý una sorpresa a tutti gli ascoltatori che seguono con attenzione i progetti del C.P.I. Addrizzate le antenne.
I Divine si sono sciolti e riformati. Infatti durante le registrazioni del nuovo album alcune incomprensioni artistiche hanno portato allo scioglimento della band ed al conseguente stop del lavoro in studio. Dopo un periodo di stasi il combo si Ë ritrovato nuovamente in sala come terzetto. Il disco Ë previsto per il febbraio del 99. Si Ë cosÏ ufficializzata la defezione di Gianluca. Chi ha sentito il nuovo lavoro del gruppo afferma senza esitazioni che sarý uno dei pi˜ importanti album del prossimo anno. Un lp pieno di potenziali singoli.
Marco dei Wolfango si Ë esibito in uno spogliarello in diretta radiofonica durante la partecipazione del gruppo alla trasmissione "99 Alle 9" su Rai Stereo Due. Peccato, mancavano le telecamere.
La collana Taccuini dopo sedici volumi cambia leggermente rotta. La collana non si baserý su quattro uscite contemporanee, come Ë successo fino ad oggi, bensÏ pubblicherý i nuovi episodi sonori solo ed esclusivamente nel momento della loro ultimazione, non forzando in questo modo i poker duscita. La collana si caratterizzerý per progetti ancora pi˜ estremi.
Il C.P.I. si sta interessando al lavoro dei romani Brutopop. Se son rose fioriranno.
Un altro artista Ë nelle vicinanze del Consorzio Produttori Indipendenti, si chiama Yann Tiersen, Ë francese ed ha pubblicato un album in madrepatria per la Virgin. Il Consorzio distribuirý per il mercato italiano "Le Phare". La data di pubblicazione Ë fissata per settembre di questanno.
Gli UstmamÚ parteciperanno al festival di "Re Nudo" che si terrý nel mese di luglio a Campi Bisenzio.
Le apparizioni estive dei Marlene Kuntz prevedono esibizioni della band esclusivamente a festival. Il gruppo farý da supporto ai Sonic Youth (si chiude un cerchio) e molto probabilmente a Nick Cave (si chiude un altro cerchio).
Si vocifera che Gianni Maroccolo abbia avuto un brivido alla schiena quando ha visto la stampa dellultimo album dei C.S.I. su Island (per il mercato francese e tedesco), la stessa casa discografica degli U2. A questo punto si puÚ affermare che i C.S.I. e Bono Vox sono compagni di scuderia. Chissý se mai si incontreranno ad un party esclusivo organizzato per festeggiare il primo posto in classifica del Consorzio in Francia e Germania.
Finalmente disponibile la compilation "C.P.I. Tre Audiolabile Vol. 1", presentata nel numero scorso de "Il Maciste".
Doverosa rettifica alla scaletta di "Videolabile 2". La videocassetta non contiene i videoclip degli UstmamÚ ("Cuore Amore" e "Memobox") e quello dei CCCP Fedeli Alla Linea ("Noia") per problemi di liberatoria, ma Ë stato inserito quello di Umberto Palazzo e Il Santo Niente tratto da "Materiale Resistente".
Nel cd allegato al numero di giugno del mensile "Rock Show" sarý presente un brano dei Marlene Kuntz, "Retrattile", in una versione live inedita. Nel cd di maggio invece si puÚ ascoltare un brano degli Here. "Rock Show" Ë un nuovo mensile di musica in edicola dal mese di maggio.
E stata pubblicata dalla Carisch la seconda "Guida Ai Locali Rock", idea e progetto partorito dalle menti vulcaniche di Divinazione Milano. Liniziativa Ë nata nel 1996 con un primo libro che ha riscosso grande interesse e successo. Oggi la seconda edizione mette in fila ben 174 locali ampiamente descritti e "fotografati" nella loro attivitý. Una guida utile per districarsi nella giungla dei locali rock peninsulari, utile sia per i musicisti che per gli avidi frequentatori di concerti.
E stata inaugurata il primo maggio una mostra fotografica di Fabrizio Cicconi intitolata "Il Consorzio". La mostra resterý aperta fino al 31 maggio presso il cinema Rosebaud di Reggio Emilia (via Medaglie DOro Della Resistenza 6). Gli orari di apertura sono dalle 20.00 alle 24.00 di tutti i giorni. Le foto esposte hanno per soggetto i C.S.I., gli UstmamÚ, le Mondine di Correggio e la giornata di "Materiale Resistente". Fin dai primi giorni di apertura una notevole affluenza di visitatori ha ammirato gli scatti di Fabrizio. Per informazioni: Ass. alla Cultura del Comune di Reggio Emilia tel. 0522/45.66.32.
Questo lavoro si È concretizzato nel corso del tempo attraverso pi˜ cambi di intenzione. Ci sembrava una bella idea farne un "live", allinizio, che eventualmente si sarebbe potuto manipolare grazie a qualche remissaggio inconsueto.
Ma via via certe idee curiose hanno vinto la nostra attenzione e si sono imposte, invogliandoci a perseguire gli obiettivi che suggerivano.
Ecco dunque un CD molto eterogeneo che dice di alcune cose successe contemporaneamente alle prove per il nostro terzo ufficiale dopo "Catartica" e "il Vile".
Ci sono: una canzone eseguita dal vivo, una re-interpretazione di un pezzo giý edito, tre inediti di cui uno totalmente improvvisato, un testo letto, il gusto per limprevedibile, un po dazzardo.
La prestazione Ë per certi versi ben coadiuvata (un nostro grazie a Teho Teardo, Paolo Favati, Gianni Maroccolo e Marco Lega), e per altri genuina, perchÈ spesso la cura del dettaglio Ë nelle mani delle impressioni istantanee: siamo pi˜ nudi... ed evidentemente da qualche parte cera un desiderio da assecondare.
Pi˜ che unopera di transizione la consideriamo una nostra collezione a tutti gli effetti, che Ë felice di farsi conoscere e che precede luscita di questautunno venturo, per la quale stiamo lavorando da circa un anno.
Questo Ë tutto. Ci congediamo ringraziandovi per lattenzione, con un arrivederci a presto.
Marlene Kuntz
PerchÈ avete scelto il nome Ulan Bator per il vostro gruppo?
Forse perchÈ amiamo tutti e tre viaggiare, cosÏ abbiamo deciso di
scegliere il nome di una cittý, di una destinazione lontana che ci piace. Inoltre le
parole Ulan Bator hanno un bel suono in lingua francese.
Come definite la musica degli Ulan Bator?
Forse "aprËs-rock" o semplicemente "pop".
E comunque una musica emozionante, spesso strumentale ed energica, dove il canto
appare al pari degli altri strumenti.
Quali influenze musicali avete avuto?
Sono state diverse. La musica classica attraverso Beethoven, quella
barocca con Purcell, poi il jazz con Miles Davis, Sunra, Zorn, e il rock 70
attraverso Bowie, Eno, Wyatt. Inoltre la musica moderna e quella dei nostri giorni,
ascoltando il "post-rock", la techno, il dub, ecc.
Si possono rapportare gli Ulan Bator a gruppi come i Can, Sonic Youth
e Tortoise?
Effettivamente abbiamo dei punti in comune con questi tre gruppi.
Per esempio abbiamo un nostro studio (in una cava di gesso) come i Can prima di noi.
Inoltre amiamo, come i Sonic Youth, suonare con le dissonanze nelle chitarre. Ed abbiamo
un aspetto musicale ripetitivo/evolutivo che ci rapporta ad un gruppo come i Tortoise.
Attualmente perÚ ci si puÚ anche paragonare ad altri 200 gruppi, ma speriamo di avere
digerito bene tutte le nostre influenze.
Pensi che la vostra musica possa essere utilizzata come colonna sonora
per i Manga giapponesi?
Non sono contrario a questa idea, ma non ci ho ancora pensato.
Dovrebbe comunque uscire un film coreano intitolato "Bye June", la cui colonna
sonora contiene due nostre canzoni, tra cui "O-Press T.V." che Ë presente anche
in "Polaire".
Avete suonato con molti artisti in concerto. Ci sono dei momenti che
ti piace ricordare?
Abbiamo suonato prima di molti gruppi stranieri sia in Francia che
allestero, per esempio la scorsa settimana vicino a Parigi abbiamo suonato con
Giorgio Canali dei C.S.I.: un momento veramente eccellente! Per quanto riguarda i ricordi,
sono portato a pensare soprattutto ai concerti e alle collaborazioni con gruppi tedeschi
come i Faust, con cui abbiamo fatto sei concerti insieme, ed Ë stata la fine del mondo
ogni sera, veramente apocalittico!
Quali sensazioni avete provato quando avete suonato prima dei C.S.I.?
Una sensazione forte!!! Abbiamo infatti suonato per la prima volta
davanti a 9000 persone, Ë stata una esperienza bellissima.
Cosa pensate dei C.S.I.?
Hanno una grande presenza scenica con molto carisma. Purtroppo non
comprendo bene tutte le sfumature dei loro testi che sono un aspetto importante nelle loro
canzoni. Penso che siano un gruppo molto forte in Italia.
Siete soddisfatti del lavoro con i C.P.I.?
Enormemente, perchÈ abbiamo una visione comune della musica in
generale, cioË pensiamo che prima di tutto ci sono i musicisti. Per noi Ë molto
importante lavorare con persone che comprendono la musica ed anche la nostra concezione
del suono.
Come vi ha contattato il C.P.I.?
Hanno ricevuto il nostro secondo disco tramite un amico, poi tutto
il resto Ë accaduto molto in fretta.
Ci sono delle etichette che lavorano come il C.P.I. in Francia?
Io non ne conosco. Ci sono certe label indipendenti da una parte e
delle major dallaltra, ma non esistono delle strutture intermediarie. Mi sembra che
il C.P.I. abbia, con la sua distribuzione, la "forza" di una major con
lintegritý artistica di una etichetta indipendente.
Ho un vostro mix uscito su Ninja Tune, mi puoi dire di cosa si tratta
esattamente?
Non ne sono al corrente. Sicuramente si tratta di un gruppo che ha
il nostro stesso nome. Noi comunque abbiamo un progetto di remix con gli Ulan Bator, ma
non ha niente a che fare con il disco di cui possiedi una copia.
Quale messaggio vogliono dare gli Ulan Bator?
Non abbiamo realmente o direttamente dei messaggi, semplicemente
direi che noi viviamo delle situazioni e comunichiamo le nostre emozioni.
Pensi che ci sia un momento particolare della giornata per ascoltare
un vostro disco?
Non credo. Dipende forse dallora in cui ci si alza o da quella
in cui si va a dormire.
Come Ë composto il vostro pubblico in Francia?
Da persone dai 15 ai 45 anni. E un pubblico composto da
giovani che vogliono dellenergia, del suono e da persone pi˜ "mature" che
nella nostra musica ritrovano una antica scuola musicale (kraut rock).
Come Ë la scena musicale rock underground a Parigi ed in Francia in
generale?
La scena musicale underground francese Ë buona, ci sono molti
gruppi bravi, soprattutto in provincia. Il problema pi˜ grande Ë che in una capitale
come Parigi non ci sono dei club dove far suonare queste band. Sono cosÏ costrette ad
esibirsi in periferia, riducendo il numero di persone che ascoltano questo tipo di musica.
I membri degli Ulan Bator vivono suonando la propria musica, o avete
degli altri lavori?
Tutti suoniamo solamente, ma Ë molto difficile, bisogna essere
pazienti e determinati!
Ci sono dei dischi che vuoi consigliare ai lettori de Il Maciste?
Certamente.
The Swans "Soundtrack For The Blind"
This Heat "Deceit"
Dirty Free "Ocean Songs"
P.I.L. "Second Edition"
Wire "154"
Bjork "Joga"
Alain Bashung "Fantaisie Militaire"
ed altri 2500 titoli....
CosË per te ladrenalina?
Una accelerazione cardiaca provocata dalla passione per una persona, un quadro,
una canzone, una idea,...
CosË per te la violenza?
Significa forzare qualche cosa, non lasciare il tempo al tempo. Forzare qualcuno,
non rispettare i suoi ritmi, il suo modo di vita.
CosË per te il razzismo?
Qualcosa che non comprendo. PuÚ essere "la paura dellaltro".
CosË per te la politica?
Non mi interesso di politica, a torto sicuramente. Intendo dire la politica
con i suoi attori troppo mediatori per i miei gusti. Noi abbiamo la tendenza
a competere troppo con i dirigenti politici. Mi interessa di pi˜ quello che
succede quotidianamente nella nostra societý, forse lo comprendo meglio. Si
ha cosÏ la possibilitý di lottare contro la violenza ed il razzismo tutti i
giorni senza dovere aderire ad una etichetta politica, o di altro tipo.
Andrea Tinti