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Robert Wyatt

Robert Wyatt

"I am simply stunned at the imaginative use to which these musicians and vocalists have put theRobertsongs they have chosen here: it’s a great honour for me, and I thank you all from the bottom of my heart. I was appalled to hear of the earthquake in Umbria when it happened. It is the nicest place Alfie and I have ever been to and we met the nicest people there. We are very pleased that profits made from the proposed concerts to publicize the tribute album will be going towards the victims of the quake".

Robert Wyatt
(ad uso e consumo esclusivo de "Il Maciste")

O' Carline O Caroline

 

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L’Angolo Del Magnell’ophono

 Robert Wyatt vuol dire cuore e istintivitý, E’ quell'artista che io e i miei amici vorremmo vendesse tanti dischi perchÈ i dischi li deve vendere chi ha genialitý, chi rischia, chi sperimenta, chi ha creativitý ed Ë per questo che quando lo abbiamo conosciuto al Salone di Torino ci Ë subito venuta la voglia di rendergli un omaggio, un nostro piccolo regalo alla sua grande genialitý. Un anno intero di telefonate e fax pieno di si, di forse, di si, definitivi (perchÈ solo chi apprezzava le canzoni di Robert o le avrebbe apprezzate poteva partecipare al disco).

Alla fine sono venute fuori 18 canzoni interpretate da 27 artisti che hanno partecipato anche in coppia. Un gran lavoro di aggregazione - nostro. Un gran disco di bellissime voci - grazie a loro. Un susseguirsi di progressioni armoniche e di melodie significative - grazie a Robert. Robert e Alfie, sua moglie, hanno benedetto il cd dicendoci che oltre l'emozione avevamo affrontato le canzoni con creativitý. Ecco, per me dopo questa affermazione il disco Ë finito, tutto quello che ci sarý dall'uscita in poi sarý un gran giro di chiacchiere opportune e inopportune. Spero solo che chi deciderý di averlo nella propria discoteca possa sentire almeno un po' della passione che abbiamo riversato sulle note di Robert Wyatt. Basterý per fare un ottimo ascolto.

P.S. Anche perchÈ i dischi sono fatti per essere ascoltati e non per parlarne.

 

Francesco Magnelli

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"The different You"
Robert Wyatt e noi
The Different You - Robert Wyatt e Noi

Le presentazioni, i comunicati, i discorsi, onestamente ci imbarazzano.
Siamo musicisti, ci occupiamo di musica, di musica viviamo.
Per merito e per mezzo della musica, parliamo, comunichiamo, ci emozioniamo, incontriamo persone e luoghi, conosciamo le loro storie, ci affezioniamo ad esse.
E spesso il nostro cuore batte forte.

Molto forte.

E’ successo quando anni fa scoprimmo Robert Wyatt e i Soft Machine.
Accade ascoltando la sua musica, le sue canzoni, la sua voce, quando parliamo o leggiamo di lui, della sua vita, della sua arte, del suo impegno civile, della sua immensa creativitý.
CosÏ È stato lo scorso autunno al Salone della Musica di Torino quando Davide Sapienza ci ha fatto incontrare e conoscere Robert Wyatt.
Ha battuto talmente forte da lasciarci senza parole, visibilmente inebetiti, commossi.
Quella notte nasce
"The Different You"
un disco dedicato a Robert Wyatt a cui partecipano trenta artisti accomunati da una grande passione per questo grandissimo artista.

Diciotto le canzoni
"Sea Song", "Born again cretin", "O Caroline", "Alifib", "Gharbzadegi","Little red Riding hood the road", "Amber and Amberines", "Left on man", "Maryann", "Yolanda", "A day in Madrid", "Memories", "Free will testament", "Dondestan", "A last straw", "Chairman Mao", "5 black notes & 1 white note", e una bellissima versione di "Del Mondo" dei C.S.I. interpretata da Robert Wyatt.

Gli artisti
Almamegretta, Area, Franco Battiato, Giorgio Canali, Andrea Chimenti, Saro Cosentino, CSI, Ci s’ha, Ginevra Di Marco, Dissoi Logoi, Cristina Doný, Dub Colossus, EstAsia, Max GazzÈ, Page Hamilton, Here, In Circolo, Jovanotti, Julianna, La Crus, Madaski, Marlene Kuntz, Mira Spinosa, Morgan, Miko Nikaido, Giancarlo Onorato, Mauro Pagani, Marco Parente, Mara Redeghieri, Santo Niente, Ulan Bator, Robert Wyatt.

"The Different You"
Robert Wyatt e noi
È dedicato a Robert e Alfie

Francesco Magnelli
Gianni Maroccolo

  

Info
"The different You"
Robert Wyatt e noi
uscirý su cd/mc – Cpi/Mercury, il 14 ottobre 1998 preceduto dal clip e dal cd-single-promo di "O Carolina", interpretata da max Gazzé.
La direzione artistica dell’intero progetto È curata da Francesco Magnelli e Gianni Maroccolo.

"The little Red Robin Hood"
uscirý su vhs-hifi stereo – Cpi/Polygram video il 14 ottobre e verrý proiettato in anteprima al Salone della Musica di Torino in presenza dei due registi Carlo Bevilacqua e Francesco Di Loreto.

La presentazione di "The different You" avverrý anch’essa al Salone della Musica dove interverranno gli artisti partecipanti al disco, e Robert Wyatt in persona.
Il Salone ospiterý anche una mostra fotografica su Wyatt curata da Bevilacqua e Di Loreto che prevede oltre 60 ingrandimenti 1x1,60 mt.
E’ inoltre prevista una occasione live, data e luogo da definire, di presentazione del tributo con una band creata appositamente da Francesco Magnelli.

"The little Red Robin Hood"

Little Red Robin Hood"Little Red Robin Hood" Ë un lungometraggio sulla carriera e sulla vita di Robert Wyatt, fondatore, cantante e batterista dei Soft Machine. Artista riservato e malinconico poeta del suono, ma allo stesso tempo disincantato e ironico, Ë un esempio unico nel panorama musicale contemporaneo. Trenta anni di evoluzione artistica e di storia di vita raccontati attraverso le testimonianze di Wyatt stesso, di Elvis Costello, Carla Bley, Brian Eno, Phil Manzanera, Hugh Hopper, Nick Mason, David Mac Rae, Paul Weller, Andy Summers, e altri, inframezzate da rarissimi filmati di repertorio: dai primi concerti psichedelici degli anni ‘60 alle ultime registrazioni di "Shleep" con Brian Eno e Phil Manzanera. Un affresco in bianco e nero per una sensibilitý musicale che non ha confini di stile, una vita dimessa e antieroica ma non limitata .... neanche dalla sedia a rotelle sulla quale Wyatt Ë costretto a vivere da venti anni in seguito ad uno stupido ma terribile incidente.

 Carlo Bevilacqua
Francesco Di Loreto

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Biografia essenziale

curata da Ginevra Di Marco

Robert Wyatt nasce nel 1945 da Honor Wyatt e George Ellidge. CominciÚ a suonare all’etý di dodici anni con amici e compagni di scuola in una cantina di casa, con strumenti di fortuna. I genitori pensavano che sarebbe diventato un pittore per il suo naturale e facile approccio al disegno e alla pittura, ma ciÚ non avvenne. Il padre suonava il piano e lo introdusse alla musica classica in un primo momento, al jazz poi.

Robert conobbe Hugh e Brian Hopper, Mike Ratledge e Dave Sinclair, poichÈ frequentavano la stessa scuola a Canterbury. Nella scuola c’era un jazz club e lÏ organizzavano delle riunioni di ascolto e discussione di dischi jazz (Art Blakey, Ornette Coleman, Cecil Taylor etc.)
Tra la fine degli anni ‘50 e gli inizi dei ‘60 la famiglia Ellidge prese una casa georgiana del ‘700, chiamata "Wellington House", che presto divenne meta e rifugio di molti musicisti e amici di Robert e della sua famiglia. Lo stesso Kevin Ayers, reduce da problemi di droga e incomprensioni continue con la sua famiglia, si recava a Wellington House dove trovava sempre accoglienza e calore: "era un’oasi culturale - racconta Kevin - dove si parlava, si leggevano libri, si guardavano quadri, si ascoltava musica."
Nel dicembre del 1960 approdÚ a Wellington House anche Daevid Allen, in esilio volontario da una piccola comunitý artistica nel Melbourne. Daevid era a capo di un gruppo jazz come poeta e chitarrista e recitava con diverse compagnie di teatro. Fu Daevid che insegnÚ a Robert i primi rudimenti sulla composizione e sull’armonia, facendolo esercitare al pianoforte di casa.
Fra il 1963 e il 1964 Robert iniziÚ la sua attivitý musicale insieme a Daevid e ad altri amici, suonando dove capitava e senza ricevere compensi.
Robert si ricorda di quel periodo come di un momento difficile, ma di grandi e importanti esperienze. In un primo momento si avvicinÚ alla tromba ("facevo pi˜ rumori che suoni..."), poi nell’estate del 1964 suonÚ con musicisti che gli dettero l’opportunitý di imparare a suonare la batteria. A Robert si unirý poi Kevin Ayers.
Di ritorno a Canterbury, nell’estate del 1964 i fratelli Hopper formarono un gruppo beat insieme a Richard Sinclair (chitarra) Robert Wyatt (batteria) e Kevin Ayers (chitarra e voce). Questo gruppo prenderý il nome di Wilde Flowers (la "e" viene aggiunta da Kevin in onore di Oscar Wilde del quale era un fervido ammiratore).
 Fu un momento importante per la loro formazione musicale, ricco di scambi di idee: dopo il lavoro passavano molte ore insieme a parlare, discutere, ascoltare dischi e introdurre nella loro musica nuove idee, suoni e spunti.
Pi˜ tardi Wyatt diventÚ il cantante dei Wilde Flowers lasciando il posto alla batteria a Richard Caughlan. Continuarono a suonare a Canterbury, ovunque capitasse, perfino nelle scuole e negli intervalli tra un film e l’altro, in genere film per bambini, e venivano ricompensati con i biglietti per gli spettacoli della domenica.

R.W.: " Gli altri gruppi di allora suonavano principalmente cover, noi suonavamo soprattutto musica nostra, di ogni genere. Una delle caratteristiche della musica pop di quei tempi era di basarsi principalmente sulla chitarra. Io trovavo questo estremamente limitante. Noi eravamo alla ricerca di nuove sonoritý, io ero attratto dagli strumenti che potessero produrre suoni ininterrotti, totalmente sostenuti. Volevo lavorare con un tastierista, ma tutti erano pessime imitazioni di Jimmy Smith. Poi conobbi Mike (Ratledge) che era un tastierista molto pi˜ competente di tanti chitarristi di allora. Mike fu molto importante per la mia crescita musicale".

 Hugh Hopper: "La leggenda mostra Canterbury come una grande fucina di musica, ma in realtý non lo era. Voglio dire, le cose non accadevano fino a che non lasciavamo Canterbury per lavorare in altri posti come Londra o Parigi. Canterbury Ë sempre stata una cittý molto conservatrice e probabilmente questo ha fatto sÏ che, come reazione, un gruppo di persone si ribellasse e esprimesse nuove idee."

 Nacquero i "Soft Machine". Mike racconta che il nome lo presero da un libro di Burroughs che si chiamava, appunto, Soft Machine.

 Si arriva al 1966. Il gruppo venne ingaggiato per una settimana, ma dopo mezz’ora di musica il manager li cacciÚ. Il pubblico non aveva mai sentito musica psichedelica e ci furono applausi e fischi in egual misura. Mark Ellidge (fratello di Robert) divenne il loro fotografo esclusivo e si offrÏ di mantenerli nei loro spostamenti. Nell’autunno parteciparono a varie serate, tra cui "l’It Party" (il primo giornale underground), dove suonarono con Jimi Hendrix.

R.W.: "Ho riascoltato nastri e concerti di quel periodo dove io provavo a cantare e suonare la batteria, ma il risultato fu fallimentare. Riuscivo un po’ a farlo nei Wilde Flowers, dove quando cantavo lasciavo per un attimo la batteria. Nei Soft Machine era tutto molto pi˜ difficile. Inoltre, siccome mentre noi suonavamo il pubblico aspettava altri gruppi o cantanti, per evitare fischi suggerii agli altri di legare insieme i pezzi cosÏ la fine di uno era l’inizio di quello seguente. Ci fermavamo solo quando lasciavamo il palcoscenico; fu cosÏ che nacque il nuovo stile dei Soft Machine con pezzi prolungati e di seguito".

Nei primi mesi del 1967 si esibirono nei college e nelle universitý del Regno Unito ma non ci sono registrazioni dei loro concerti.

 Daevid Allen: "Noi venivamo dal jazz, ma suonavamo pop con una specie di sapore jazz. Aveva uno strano effetto, ma nessuno lo faceva, a parte i Doors e Arthur Brown".

R.W.: "Daevid Allen era un chitarrista geniale, l’unico che non suonava il blues. Intorno ai suoi pezzi, con quelle strutture e quelle concezioni del ritmo particolari, noi decidemmo di fare delle lunghe improvvisazioni. Non c’È dubbio che allora Daevid era l’elemento pi˜ importante del gruppo. La nostra musica non si adattava a nessuno schema esistente. La musica pop non offriva abbastanza spazi per l’improvvisazione e anche l’idea di avere una hit, ma di doverla suonare sempre nello stesso modo, per noi era impossibile".

Per i primi mesi del 1967 continuarono a fare concerti (parteciparono al Love Festival dove si faceva musica sperimentale, spettacoli teatrali e venivano proiettati film d’avanguardia; era il locale pi˜ "in" di Londra).
In aprile al Round House si unÏ a loro Mark Boyle che diventÚ il quinto elemento del gruppo, occupandosi della parte visiva con l’uso di luci, palle colorate, proiettori etc.
Continuarono a suonare in giro durante la primavera e l’estate, e in agosto tornarono in Inghilterra. Daevid non potÈ rientrare perchÈ sprovvisto del permesso di soggiorno, per cui lasciÚ il gruppo. Rimase a Parigi e formÚ i Gong.
I Soft Machine continuarono la loro attivitý e nel 1968 tennero una serie di concerti di spalla a Jimi Hendrix.

R.W.: "Jimi e i suoi musicisti erano molto gentili con noi. Alla fine del tour Mitch Mitchell mi regalÚ la sua batteria. Sapevano che non avevamo molti soldi e cercavano di aiutarci con delicatezza."

Pi˜ tardi vennero a sapere che veniva organizzato un nuovo tour con gli Experience per cui annullarono le loro date in Inghilterra. A loro si unÏ come chitarrista Andy Summers.
Partirono per il tour degli Stati Uniti, ma piano piano vennero travolti e annientati dalla vita americana, fatta di grandi alberghi, automobili lussuose, aerei privati. Il gruppo ebbe la sensazione di perdere la propria identitý, si sentivano manipolati.

R.W.: "Nel 1968 era molto difficile vivere in America, ho visto delle cose terribili. Tutti abbiamo letto e conosciuto attraverso i giornali il razzismo, ma si riesce a comprendere qualcosa solo vivendo lÏ. Era tremendo vedere l’ostilitý della polizia nei confronti di qualsiasi persona con i capelli lunghi."

 Alla fine di settembre il gruppo si divise; Kevin vendette il suo basso a Mitch Mitchell e scappÚ a Ibiza, Mike ritornÚ a Londra e Robert rimase con Eric Burdon. La loro casa discografica non sapeva che il gruppo si fosse sciolto; il loro primo album non era ancora uscito benchÈ fossero passati sei mesi dalle registrazioni.
Robert si ritrovÚ in studio di registrazione e buttÚ gi˜ delle idee suonando tutti gli strumenti da solo. Era un sollievo non dover fare compromessi con nessuno.
La casa discografica si mise in contatto con Robert dicendo che il disco dei Soft era straordinario e che volevano pubblicarlo; Robert ribattÈ dicendo che ormai il gruppo si era sciolto e che ognuno stava facendo la sua strada, ma la casa discografica insistette.
CosÏ Robert ricostituÏ i Soft Machine con lui alla batteria, Mike Ratledge alle tastiere, Hugh Hopper al basso. Il debutto fu fissato in America dove il disco salÏ al trentottesimo posto in classifica.

 Nel febbraio e marzo del 1969 iniziarono le sessioni per "Volume Two" (secondo disco dei Soft Machine). Hugh colpiva l’immaginazione di Robert: usava il fuzz-bass (distorsore) dietro suggerimento di Mike che lo usava nell’organo.

R.W.: "Non ho mai pensato che le registrazioni dei Soft Machine fossero in rapporto alla loro crescita. Noi portavamo nuovi pezzi in studio, li registravamo, due mesi dopo imparavamo a suonarli, poi perÚ ritornavamo in studio con altre cose nuove che non sapevamo suonare bene. E’ difficile trovare il meglio dei Soft Machine sui dischi. I dischi, in realtý, sono pi˜ un’indicazione di ciÚ che il gruppo era."

Dalla primavera in poi il gruppo tenne concerti in Inghilterra, Francia, Olanda, e Belgio e nell’autunno il trio diventÚ un settetto. L’idea di aumentare il gruppo nacque dalla necessitý di poter avere pi˜ strumenti che suonassero realmente le parti che loro componevano. Questo, comunque, portÚ a non poche difficoltý sia dal punto di vista organizzativo che dei rapporti umani.
Nel 1970 iniziarono i primi screzi e le prime incomprensioni fra Robert, Mike e Hugh.

R.W.: "Mi sentivo depresso perchÈ Mike e Hugh odiavano "Moon in June" per cui dovetti fare tutto da solo; mi sentivo abbandonato e rifiutato e decisi di fare un album da solo. Chiamai Elton Dean, Marc Charig e mio fratello Mark al pianoforte. Il disco si chiamÚ "The end of an ear" e i titoli delle canzono furono dedicati a personaggi a me cari".

 Nel frattempo Keith Tippett aveva lavorato ad una composizione allargata per un grande gruppo di musicisti che si chiamÚ "Centipede".

I Centipede furono l’ennesima occasione per Robert di esplorare nuove forme musicali e questo lo portÚ a partecipare a molte session che si facevano in quel periodo. Si usava infatti, allora, mescolarsi e scambiarsi fra musicisti per sperimentare e ricercare nuove forme di espressione musicale. Robert amava molto la sperimentazione e questo fu il motivo principale del litigio con i Soft Machine.
Non contento, Robert formÚ anche i Symbiosis detti anche Soft Robert, un gruppo al massimo della sperimentazione, dove chiunque poteva suonare. Alla base era composto da Robert alla batteria, Steve Florence alla chitarra, Gary Windo al sassofono e Mongezi Feza alla tromba.
L’attivitý di Robert continuÚ dividendosi tra i Soft Machine e i Centipede, ma piano piano si fece strada in lui la sensazione che quando suonava in contesti diversi dai Soft Machine riusciva a fare molte pi˜ cose e ad approcciarsi alla musica in modo molto pi˜ soddisfacente.
Nel giugno del 1971 i Centipede registrarono l’lp intitolato "Septober Energy" poi continuarono i loro concerti in America.
Nel settembre di quell’anno Robert lasciÚ i Soft Machine.

R.W.: "Non c’era pi˜ niente in comune fra noi, ci eravamo divisi l’uno dall’altro. Ognuno stava andando nella propria direzione e ciÚ che andava bene a uno non andava bene all’altro. In realtý eravamo insieme dall’inizio perchÈ nessuno di noi conosceva nessun altro e, a essere onesti, alla fine fui buttato fuori dal gruppo".

Nell’autunno del 1971 Robert ebbe un lungo periodo di depressione e un suo amico gli fece conoscere Alfreda Benge (Alfie), una persona che aveva in comune con lui passioni politiche, creative e esperienze di vita affini.
Robert si mise quindi alla ricerca di nuovi musicisti fra i quali Dave Mc Rea e tutto il 1971 lo passarono a provare le session per un disco che uscÏ per la CBS. Il gruppo si chiamava Matching Mole, o piuttosto Machine Molle che È la traduzione francese di Soft Machine. Il gruppo era formato da Robert voce e batteria, David Sinclair alle tastiere e piano, P. Miller alla chitarra e B. Mc Cormick al basso.

R.W.: "I Matching Mole furono la tappa successiva; non avevo un gruppo e sentivo che era il tempo di formarne uno. Chiamai alcuni musicisti come Bill Mc Cormick e Dave Sinclair che stava abbandonando i Caravan. Egli divideva con me l’interesse per canzoni semplici. Avevo composto qualche canzone che volevo fare e suonavamo scambiandoci i giri armonici. Ero molto soddisfatto del primo album. Tuttavia non avevamo soldi e attrezzatura e registravamo in uno studio abbandonato dalla CBS che era anche molto freddo."

 Dal 3 al 14 gennaio registrarono il primo album dei Matching Mole.

R.W.: "Avrei fatto il disco comunque, anche se non fossi riuscito a formare un gruppo. Allo stesso tempo desideravo formare un gruppo perchÈ le mie idee si sviluppano meglio quando altri musicisti interagiscono con me con la loro fantasia. Mi tirano fuori il meglio.".

 Nel febbraio del 1972 i Matching Mole andarono in Olanda e in Belgio, in aprile girarono la Gran Bretagna come supporter a John Mayall e l’8 maggio registrarono il singolo "O Caroline".
In agosto cominciarono le sessioni per il secondo lp che terminarono il 31. Il disco venne prodotto da Robert Fripp.
A settembre partirono per un tour di spalla ai Soft Machine e in una di queste date c’erano anche i Genesis.
Nel 1972 la band di Wyatt si sciolse.

R.W.: "Matching Mole finÏ perchÈ io non ho le qualitý del capo, non voglio gestire le cose, la gente vuole che sia io a gestire perchÈ sono pi˜ conosciuto degli altri. Quando suonavamo ero il centro dell’attenzione, ma io volevo essere solo un quarto del gruppo e non volevo interessarmi di questioni che non fossero la musica".

 Nel febbraio del 1973 McCormick chiese a Robert di riformare i Matching Mole e anche di costituire parallelamente un quartetto con Gary Windo. C’erano vari progetti, tra cui un contratto con la Virgin, un concerto con Mike Oldfield e un altro progetto con Nick Mason.
Il primo giugno Robert venne a sapere che era stato organizzato un grande party nell’appartamento di Gilli Smith per festeggiare il compleanno di Gilli (1 giugno) e di Robert (3 giugno).
Wyatt cadde gi˜ da una finestra dell’appartamento, venne portato in ospedale con una frattura alla dodicesima vertebra e una gamba rotta. Dovette stare immobile per dodici settimane e in ospedale per sei mesi; ci volle del tempo per valutare la gravitý dell’incidente. Doveva cominciare a provare per il terzo album dei Matching Mole, ma le prove andarono avanti con un altro batterista.

R.W.: "Questa Ë la dinamica dell’incidente: nell’ordine, vino, whisky, Southern Comfort poi... la finestra. Il dottore rimase sbalordito e mi disse: "Dovevi essere realmente ubriaco per cadere in maniera cosÏ rilassata!" Se io fossi stato un po’ pi˜ sobrio oggi non sarei pi˜ qui, mi sarei irrigidito dalla paura e mi sarei fracassato. E’ stata lunga ed Ë stata molto dura, ma almeno la parte superiore di me funzione anche se non sono sicuro della mia testa... La gente pensa che io abbia problemi a parlare del mio incidente, ma non Ë vero. Ho pi˜ problemi a parlare di quello che era la mia vita prima dell’incidente. E’ stato un avvenimento che ha portato un netto cambiamento alla mia vita".

 Robert uscÏ dall’ospedale a novembre e venne sostenuto dall’affetto della famiglia e degli amici. Julie Christie gli regalÚ una sedia a rotelle e i Pink Floyd annunciarono un concerto di beneficenza dei Soft Machine in favore di Robert il 4 novembre al Rainbow Theatre. In quell’occasione furono raccolte 10.000 sterline di cui Wyatt ne ricevette solo 7.000; di questo Honor Wyatt si rammaricÚ in un articolo su un giornale.
Robert ricominciÚ piano piano a vivere, cercando di non drammatizzare la sua situazione, ma cercando di fare pi˜ seriamente quello che poteva fare: cantare.
Subito dopo l’incidente si sposÚ con Alfie che fu ed Ë tuttora l’ispiratrice di molte canzoni di Robert.
Nel febbraio e marzo 1974 iniziarono le registrazioni di "Rock Bottom".

R.W.: "La vera influenza di Alfie È proprio sulla musica. A lei non piaceva la musica che facevo prima, perchÈ troppo piena di parti strumentali. CosÏ mi consigliÚ di lasciarmi andare, alla stregua di Van Morrison, o artisti come lui. Questo ebbe un’ottima influenza su di me".

Rock Bottom"Rock Bottom" venne riconosciuto dalla critica come un vero e proprio capolavoro. Nella classifica dei lettori del Melody Maker del 1974 Robert venne votato dietro a Leon Thomas come cantante internazionale; dietro a George Melly come cantante maschile britannico e a Parigi vinse un premio per "Rock Bottom" come miglior album solista dell’anno.

 Dal 15 al 22 marzo iniziarono le registrazioni per "Ruth is stranger than Richard".

Ruth Is Stranger Than RichardR.W.: "I soldi allora erano veramente un problema costante per me; pensavo con invidia agli scrittori, ai pittori che possono lavorare per ore solo con una penna, un foglio di carta, una tazza di thÈ e un sandwich. Per i musicisti Ë molto pi˜ difficile: gli studi di registrazione sono molto costosi e io non mi sento a mio agio".

 In maggio e giugno Robert suonÚ in Francia, in Inghilterra e anche supportando i Gong.
PartecipÚ poi, nell’autunno, a un’opera di M. Mantler con Carla Bley di cui poi uscÏ un disco.
Nel dicembre del 1975 morÏ Mongezi Feza.

R.W.: "E’ stato un grande musicista, io avevo molti progetti nel cassetto da sviluppare con lui. La sua morte ha avuto su di me un effetto drammatico, soprattutto per il fatto che egli scappÚ dall’Africa per problemi di razzismo per poi ritrovarsi con gli stessi identici problemi in Inghilterra. Qui infatti Ë morto in un ospedale, perchÈ non Ë stato curato in maniera adeguata. Questo non sarebbe accaduto se fosse stato bianco. Tutta questa storia ha creato in me una forte spinta a impegnarmi politicamente.
Dalla metý degli anni ’70 in poi mi sentivo confuso, sentivo che la musica che facevo era inadeguata. Era vanitoso e ridicolo da parte della generazione degli anni ‘60 pensare di poter rendere il mondo migliore solo cantando canzoni di protesta.
Cominciai a interessarmi a una seria attivitý rivoluzionaria che portasse al cambiamento del potere".

 Nel 1978 iniziÚ cosÏ per Robert un’intensa attivitý parallela alla musica. Robert e Alfie iniziarono a frequentare l’Open University assistendo a lezioni, assemblee, convegni sulla comunicazione, la politica e sul rapporto tra l’Europa e gli altri paesi.

R.W.: "Questo diventÚ per me molto pi˜ interessante che stare con i musicisti e suonare strumenti. In quel periodo incominciammo ad andare al London film Festival, una vera esperienza psichedelica. Abbiamo visto 30 film in 15 giorni, anche provenienti dal Senegal o Giava. E’ stata un’esperienza straordinaria, una raffica di stimoli che non sentivo dalla scoperta del jazz da adolescente."

 Nel dicembre del 1978 partecipÚ all’lp di Brian Eno "Music for Airports".
Soddisfazione alternativa la trovava leggendo, ascoltando trasmissioni radio a onde corte dalle nazioni del secondo e terzo mondo e iniziando a scrivere con prigionieri politici. Questa attivitý portÚ Robert a iscriversi al Partito Comunista nel 1979.
Nel 1980 Robert partecipÚ a un 45 giri "Arauco/Caimenera", canzone folk che esortava i grandi capi indiani a liberarsi dai colonialisti. Fece una versione di "Guantanamera", l’inno nazionale cubano.

R.W.:" Ho deciso di cantarlo perchÈ si Ë scritto tanto delle migliaia di cubani che hanno lasciato Cuba e io pensai di dover cantare per i milioni di cubani rimasti."

Nothing Can Stop UsPartecipÚ ad altri progetti politicamente impegnati.
Il 1981 fu un anno molto intenso in cui Robert partecipÚ a molte registrazioni con diversi gruppi come gli Scritti Politti.
PartecipÚ a una trasmissione radio e nell’agosto prese parte a una session per "The animal film" con Julie Christie, un lungometraggio sulla natura umana e sulle atrocitý che l’uomo infligge sugli animali.

R.W.:" Il jazz fa parte della mia cultura, ma l’unica cosa che mi suona convincente Ë quello che faccio. Non sono un nero americano di Harlem, sono un tipo inglese nato nel 1945. E’ stato un lungo processo trovare la mia voce".

Nel 1982 partecipÚ a un 45 giri, "Man to Women" per Marsha Hunt, ma non fu portato a compimento. PartecipÚ al disco degli Scritti Politti e registrÚ due canzoni, mentre a luglio con Elvis Costello registrÚ "Shipbuilding".

Elvis Costello: "E’ stata un’esperienza molto bella per me sia come produttore che come cantante: la voce di Robert con quei suoi toni malinconici ha incantato chiunque lo ascoltasse, tanto che il lato "politico" della canzone Ë passato in secondo piano".

R.W.: "Mentre la maggior parte dei compositori crea le proprie idee mentre È sotto la doccia, nel bagno o in mezzo al traffico, io che sono molto eccentrico cerco di esprimermi quando siedo al piano e mi metto a comporre".

Grazie alle vendite del 45 giri di "Shipbuilding" Robert e Alfie interruppero le loro vacanze per una serie di interviste alla radio e alla televisione, sui giornali di musica pop. Il 29 maggio partecipÚ con Elvis Costello al video di "Shipbuilding".
In autunno registrÚ un disco con i Working Week e "Venceremos / Bottom end" dedicato al popolo del Cile e alla memoria di Victor Jara.
Nel dicembre registrÚ "Amber and the Amberines" che sta per Granada e Granadesi: È il nome di una prova militare per partecipare ad un’eventuale invasione di un’isola caraibica.
Dopo l’invasione americana di Granada Robert e Alfie andarono a protestare all’ambasciata e lÏ incontrarono Chris Searle che, sconvolto dall’accaduto, disse che voleva fare una canzone. CosÏ avvenne.

R.W.: "Il mio rapporto con la musica È molto tradizionale. Penso agli accordi, alle armonie, al ritmo, al tono. Poi cerco di cantare e subentra l’energia emotiva. Non mi indirizzo consapevolmente verso uno stile preciso. Quello che faccio È pi˜ o meno prevedibile. Non faccio parte dell’innovazione."

 Nella primavera del 1984 registrÚ un disco di cover dal titolo " Work in progress". I pezzi che lo copongono sono "Biko" (Peter Gabriel), "Yolanda" (Pablo Milanes), "Te recuerdo Amanda" (Victor Jara), "War without blood" (Sconosciuto).

R.W.: "In questo periodo ho deciso di cantare canzoni di protesta tra cui "Biko" che era un pacifista che non ha mai partecipato ad un’azione criminosa prima di essere condannato a morte. Hanno dovuto reinterpretare le leggi del Sud Africa in seguito, per giustificare la sua morte."

Il 19 giugno registra "This is the end" Robert suona e alla voce c’È Alfie.

R.W."Questa canzone significa molto per me perchÈ mia moglie È la persona che ha dato pi˜ senso alla mia vita".

Old RottenhatNell’ottobre registrÚ "The last nightingale" un ep i cui proventi andarono a sostenere lo sciopero dei minatori inglesi.
Il 14 novembre cominciarono le registrazioni per il nuovo lp "Old Rottenhat" dedicato a Michael Bettany: era un inglese che proveniva dalla classe operaia, era un conservatore e fece carriera nel servizio civile britannico. Quando arrivÚ a un’alta carica fu tradito e alla fine fu imprigionato per alto tradimento per aver dato informazioni ai russi che non erano altro che agenti del controspionaggio.

R.W.: "A me risulta difficile comporre musica, ecco perchÈ preferisco fare cover o entrare in progetti di altri. La parola "creativitý" È una mistificazione. Per me Ë come pescare, dondolare una linea su una tastiera sperando che accada qualcosa."

Nell'agosto del 1986 partecipÚ al cd di Paul Haines "Darn it!" che comprendeva poesie di Paul Haines musicate da vari artisti tra cui Carla Bley, Jack Bruce e altri.
Nel novembre il regista Juan Bufill girÚ un film intitolato "The voyage of Robert Wyatt", un profilo sulla sua carriera.

R.W.: "Penso che la voce sia uno strumento interessante perchÈ È l’unico strumento che ognuno puÚ usare in qualsiasi modo. Qualsiasi "rumore" fa la voce, questo non È mai secondario al significato delle parole. In questo senso È uno strumento molto ricco, ma anche molto difficile. Un tempo io usavo la voce cercando di essere simile a uno strumento. Pensavo che fosse da eccentrici solo sviluppare velocitý e estensione di ottave. Mi imbarazza ascoltare quei cantanti che fanno cose con la voce come non farebbero mai in una conversazione telefonica, mi sembra un po’ una limitazione. Io canto come parlo."

Nel febbraio del 1987 a Barcellona partecipÚ al cd "Repulsion" dei Claustrophobia.
Nello stesso anno Robert e Alfie cambiarono casa e si trasferirono da Twickenam a Louth, una cittadina di campagna nel Lincolnshire. Robert lasciÚ il partito comunista.

Nel 1988 partecipÚ al "Cospiracy International project", lp realizzato con C. Carter.

R.W.: "Fu la prima volta che la mia voce fu trattata come si fa quando si campiona: avevano dei nastri che tagliavano in piccoli frammenti e li ricucivano sulla base. Fu una reale collaborazione".

Nel 1989 Robert lavorÚ per il disco di Ryuichi Sakamoto " Beauty".

R. Sakamoto:" Lo conoscevo dai tempi dei Soft Machine ma la cosa che mi piaceva di pi˜ era il suo singolo "At last I ‘m free". Avevo bisogno della voce pi˜ triste del mondo per cantare "We love you", una canzone sull’amore. E quella era la sua voce."

Gigi Marinoni pubblica in quell’anno il libro di Robert Wyatt su stampa alternativa con intervista e foto.

R.W.: "Prima di tutto il resto io sono un vero minimalista perchÈ le mie composizioni rimangono essenziali. Conosco dei musicisti che dicono di essere minimalisti ma in realtý fanno solo grosse quantitý di minimalismo".

 Il 18 febbraio 1991 iniziarono le registrazioni di "Dondestan" al Chapel Studios.

R.W: "In generale io suono gli strumenti da solo perchÈ credo di riuscire a dare pi˜ personalitý alla mia musica, non certo perchÈ credo di suonare meglio di un bassista o di un pianista. Il lato nuovo di questo lavoro È che i testi delle canzoni erano delle poesie di Alfie; mi piacciono molto le sue poesie perchÈ c’È molto di non detto. Chiamai il disco "Dondestan" perchÈ aveva un doppio significato: in spagnolo significa "dove stai andando" e, sempre in spagnolo, ricorda qualcosa della repubblica euroasiatica. Qualcosa come dichiarare se stessi indipendenti da qualcuno o qualcosa. Io spesso mi sento in esilio da non so quale paese e anche tante persone che conosco sembrano essere degli esiliati. E’ un disco sulla mancanza di radici, questo lo si sente sia nelle canzoni che nei testi di mia moglie".

Robert, Alfie e altri collaboratori cominciarono a lavorare a un film su "Dondestan" che poi venne trasmesso da molte televisioni europee.

R.W.: "La mia esperienza soggettiva È probabilmente poco attendibile, come quella di qualsiasi persona. Non vorrei sapere cosa cambierebbe se scrivessi la mia storia, anche perchÈ ho cercato di cancellare le esperienze pi˜ terribili dalla banca della mia memoria per riguadagnare la fiducia in me stesso, a spese della veritý obiettiva".

ShleepDopo una pausa di qualche stagione Robert Ë rientrato in studio di registrazione, tra l’inverno e la primavera del 1996. L’anno successivo Ë quindi uscito "Shleep" pubblicato dalla Rykodisc (che ha reso disponibili proprio in queste settimane altri cinque vecchi album di Wyatt). "Shleep" vede la partecipazione di vecchi e nuovi amici, da Phil Manzanera a Brian Eno, da Evan Parker a Paul Weller, da Philip Catherine a Chikako Sato, da Alfreda Benge a Annie Whitehead. Il nuovo disco di Robert Ë stato salutato con copertine su riviste specializzate, recensioni entusiastiche, complimenti e retrospettive.

R.W.: "Phil Manzanera mi ha generosamente ospitato nel suo studio, il Gallery, e ho cosÏ potuto lavorare senza l’assillo di guardare l’orologio. Ho scritto e composto in un ambiente rilassato come se fossi rimasto nello studio di casa. Inoltre sono rimasto molto contento che alcuni musicisti, amici vecchi e nuovi, siano passati a dare una ventata di freschezza al mio lavoro. Tutte queste collaborazioni sono arrivate in maniera molto naturale, senza forzature da parte di nessuno".

Nel 1997 Robert partecipa ad un convegno al Salone della Musica di Torino, dove incontra/conosce i C.S.I.

Nell’ottobre del 1998 esce "The Different You - Robert Wyatt E Noi".

The Different You - Robert Wyatt e Noi

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COMMENTI DEGLI ARTISTI

Ginevra Di Marco

 

 Cristina Doný

 

Marco Parente

 

Mauro Ermanno Giovanardi - La Crus

 

Giorgio Canali

 

Jovanotti

 

Raiss - Almamegretta

 

Mauro Pagani

 

Giovanni Lindo Ferretti

 

Giancarlo Onorato

 

Mauro Teho Teardo (Here)

 

Mirka Valente (Mira Spinosa)

 

Massimiliano Gambinossi (Ci S’ha)

 

 Franco Parravicini (DissÚi LÚgoi)

 

Gianfranco Fornaciari (In Circolo)

  

Andrea Chimenti

 

 Max GazzÈ

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Il Vento Del Lincolnshire

Un vento fortissimo batteva l’asfalto mentre arrivavamo a Cleetorphes, tanto che era difficile da parte di mio fratello Roberto tener dritta l’automobile. Ci siamo fermati, appena fuori cittý, per fare una ripresa del paesaggio e Carlo aveva le mani gelate. Non appena arrivati a casa di Robert Wyatt lui ci ha detto: "Is the wind of Lincolnshire". Nonostante Robert si sia rivelato sin dai primi istanti una persona estremamente disponibile Ë stato comunque necessario, almeno da parte mia, che trascorresse un po’ di tempo per far coincidere la percezione diretta del personaggio con quanto fino ad allora da me immaginato. Robert e Alfie (sua moglie) si sono adoperati affinchÈ l’imbarazzo iniziale svanisse quanto prima e lui ci ha descritto il suo primo drum kit formato da uno stendibiancheria con fili di metallo e da una vecchia Olivetti di suo padre.
Non Ë pi˜ riuscito a riprodurre un suono per lui cosÏ "giusto" .Mentre continuava a raccontarci delle origini della sua carriera, ha sfogliato la sua rubrica e ci ha fornito contatti utili per il proseguo del nostro lavoro. Singolare Ë il ritratto che ci ha fatto di Jimy Hendrix da lui considerato come un adulto in mezzo ad un gruppo di ragazzini, personaggio camaleontico in grado di avere rispetto e di trasformare la sua musica a secondo del tipo di platea che aveva di fronte.Un’altra curiositý Ë stata quella di apprendere che Robert ha un cofanetto di dieci dischi con tutte le canzoni di Roberto Murolo, del quale ammira l’assoluta autenticitý. A suo parere la totale organicitý del lavoro di Murolo deriva dal suonare e cantare le canzoni tutte allo stesso modo. Alfie ci ha raccontato di quando Robert, all’inizio della loro relazione, si Ë letteralmente "piazzato" nella sua casa con l’intento di non allontanarsene fino a quando non avesse terminato di ascoltare tutta la collezione di dischi jazz.
Il passatempo di Robert, quando si trova nella sua casa al mare, Ë il birdwatchin’, come un naturalista in erba, si diletta nella arte della classificazione. Forse un po’ per deformazione professionale, un po’ per magia, segue l’evoluzione del canto nelle diverse specie.Un ritmo di bossanova accennato da Robert sul tavolo della sala da pranzo, Alfie stappa una bottiglia di vino rosso e Carlo segue il ritmo di bossanova fuori tempo, ma Robert continua impassibile ormai completamente immerso nel fluire metronometrico del suo tempo.Non esistono distinzioni di stile nella sua poetica musicale, ma una continua compenetrazione tra elementi colti e popolari, tra armonie arcaiche e tempi in undici quarti, tra introspezioni filosofiche e sottile ironia politica .
"I valori secolari della famiglia cristiana, ma quali valori!....They haven’t read the book". Soup Song, vi sembrerý curioso, ma quel sabato sera Alfie aveva preparato una zuppa di verdure.... There’s a mushroom on my eyelid, there’s a carrot down my back, I can see in the distance, a vast quantity of beans.....Ed oltre ad essere molti fagioli, la zuppa era effettivamente squisita. Alla fine della giornata, mentre stavamo salutando Roberto ed Alfie, ci siamo resi conto che il vento non aveva cessato di soffiare ed un altro leggero elemento di preoccupazione ci aveva assaliti: dover affrontare nuovamente la terribile M25 una volta arrivati nei pressi di Londra.

Francesco Di Loreto

 

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