I
Joecool hanno anticipato il loro secondo album con un cd singolo promozionale
che contiene quattro remix dello stesso brano, "Ercole". La versione originale
Ë curata da Gianni Maroccolo e Giovanni Gasparini. I remix invece sono stati
affidati al famoso dj Giorgio Prezioso, all'ex Aeroplani Italiani Roberto Vernetti
e a Marco Lega. Il 33 si intitolerý "Punto Di Domanda".
A luglio i C.S.I. si sono dati appuntamento in una casa in Toscana ed
hanno iniziato a pensare ÖÖÖ Dopo aver meditato, sono ora chiusi in studio e
stanno registrando le nuove canzoni. L'album sarý, secondo voci ben informate,
sulla scia di "In Quiete", ma con sonoritý pi˜ psichedeliche. Il titolo del
nuovo album sarý, forse, "Linea Gotica".
Il Consorzio si cimenterý con una cover di Franco Battiato, "E Ti Vengo A Cercare",
canzone inserita nell'album dell'artista siciliano del 1988, intitolato "Fisiognomica".
Fini a questo momento nei nuovi brani non c'Ë traccia di batteria.
A Boves, durante un concerto "Resistente", i C.S.I. hanno dato vita ad una nuova
session insieme agli Almamegretta. In futuro non sono escluse eventuali collaborazioni.
Nel numero 578 di "Musica E Dischi", il corrispettivo italiano dell'americano
"Billboard", che festeggiava i 50 anni del mensile, Gianni Maroccolo pagina
59 racconta del suo amore per i CCCP e del suo successivo odio, del primo incontro/scontro
trai i due gruppi, Litfiba e Fedeli Alla Linea, e di come poi sia nato il Consorzio.
I Marlene Kuntz hanno raggiunto quota 8.000 pezzi venduti di "Catartica".
Messaggio per tutti coloro che hanno ordinato il video "C.P.I. Special
Rock In Umbria parte 1". Il progetto non Ë rientrato nei costi iniziali e per
terminare il montaggio occorre raggiungere un numero pi˜ alto di ordinazioni,
un modo tale da poter coprire tutte le spese necessarie alla ultimazione del
nastro. Si Ë giý superata la metý degli ordini, quindi abbiate ancora un po'
di pazienza e presto potrete vedere sul vostro televisore questo video sul C.P.I.
C.P.I. in VIDEO Ë
una videocassetta compilazione contenente videoclip, registrazioni dal vivo
ed inediti del Consorzio. Nei cinquanta minuti di fotogrammi si potranno vedere
i C.S.I. che eseguono dal vivo "A Tratti", durante la tourneÈ di "Ko de Mondo",
per la precisione nel concerto di Firenze, un vecchio video dei Marlene Kuntz
("Fuoco"), un videoclip mai trasmesso per problemi di censura degli AFA ("Moderno
Primitivo") e gli Ustmamo' con "Rollamuffin". Nei restanti minuti sfileranno
davanti ai vostri occhi gli Yo Yo Mundi con "Freccia Vallona", "La Diserzione
degli Animali Del Circo" e "Terra Dove Andare"; Umberto Palazzo il Santo Niente
con il suo unico video, "Cuore Di Puttana"; i Disciplinatha con i due clip tratti
dal loro primo album, "Patriots" e "Un Mondo Nuovo"; Andrea Chimenti con "La
Maschera Del Corvo Nero", brano che intitolava il suo primo album solista ed
il nuovo video del pezzo cantato in compagnia di David Sylvian, ex voce dei
Japan. Dei C.S.I. sarý presene anche "Del Mondo", mentre i Marlene Kuntz oltre
al giý citato clip, potranno contare su "Lieve" e "Merry x-Mas". Infine i francesi
Corman & Tuscadu daranno sfoggio della loro pazzia in "Leek Shark". Una pi˜
accurata presentazione di "C.P.I. in VIDEO" la potrete leggere nel quarto numero
de "Il Maciste".
Il 13 settembre a Torino, presente un coro di monaci Tibetani, Ë stata
ufficialmente annunciata la costruzione di una scuola nel sud dell'India, regione
nella quale sono attualmente ospitati i monaci/esuli costretti a lasciare il
Tibet dopo l'invasione della Cina. Il tutto grazio alle oltre 100.000 copie
vendute del tributo ad Augusto Daolio dei Nomadi.
Il referendum promosso lo scorso numero dalle pagine de "Il Maciste"
sulla opportunitý di continuare a stampare i dischi in vinile ha visto, dopo
una prima serie i opinioni a favore del cd, un equilibrio tra i due formati.
Gli amanti degli scricchiolii ci sono ancora, come esistono coloro che amano
la pulizia di suono e la praticitý dei compact.
Il cantante dei Disciplinatha ha prodotto allo Studio Emme di Calenzano
il primo album di un promettente gruppo fiorentino, i Luciferme. Il sound della
band Ë a metý strada tra i Litfiba primi anni ottanta ed i Simple Mind, mentre
i testi in italiano, si basano su racconti immaginari. Il disco sarý pubblicato
dalla PolyGram.
Si Ë svolta, alla Festa Nazionale dell'Unitý di Reggio Emilia, una partita
di calcio che ha visto scendere in campo la Nazionale Dinamo Rock. Il risultato
finale Ë stato un meritato 3 a 3. In campo Gianni Maroccolo e Francesco Magnelli.
Gianni ha rivisto Piero Pel˜ dopo circa quattro anni. Ad un primo momento d'imbarazzo,
per entrambi, sono seguiti saluti ed abbracci.
Luca Carboni durante la presentazione del suo nuovo album davanti alla
stampa europea ha dichiarato: "Se i C.S.I. mi chiamassero a cantare sarei disponibile".
Gli Ustmamo' stanno registrando dalle parti di Cuneo il terzo album.
L'uscita Ë prevista per il 9 gennaio del prossimo anno.
Il Consorzio sta pensando alla realizzazione di un album che veda la
partecipazione di tutti i gruppi del C.P.I. alle prese con le rivisitazioni
anni novanta di un lp che abbia segnato la storia della musica. Stessa scaletta,
stessa copertina, ma interpreti diversi. Una operazione del genere era giý stata
tentata dai Bollock brothers, quando rifecero "Never Mind The Bollocks" dei
Sex Pistols, trasformandolo in disco elettro/dance.
Il batterista di Umberto Palazzo si Ë infortunato, sarý probabilmente
sostituito da quello degli Ustmamo'.
A metý marzo i C.S.I. ritorneranno a calcare i palcoscenici d'Italia
per presentare il nuovo spettacolo. Per
il momento alcuni di loro (Giovanni Lindo Ferretti, Francesco Magnelli, Ginevra
Di Marco insieme a Cristiano Santini dei Disciplinatha) si potranno vedere in
alcuni teatri alle prese con la sonorizzazione del film muto "Maciste All'Inferno"
dei 1926.
Il piccolo ritocco ai prezzi del catalogo de "Il Maciste" dipende dall'aumento
deciso dalle case discografiche, mentre quello relativo al costo di spedizione
Ë dovuto alle poste. I prezzi del catalogo rimangono comunque in linea con il
progetto iniziale de "Il Maciste", cioË i offrire la possibilitý di poter acquistare
musica ad un prezzo accessibile.
Un disco atteso. Una verifica delle ottime impressioni che finora gli Ustmamo' hanno regalato a pubblico e critica. Un disco, il terzo, che fino a qualche anno addietro era considerato quello della definitiva maturazione artistica. Oggi invece tutto corre sul filo del momento. Tutto deve essere consumato nel preciso istante in ci una idea viene pensata. Non c'Ë spazio. Il primo singolo non ha funzionato, grazie per aver partecipato, avanti un altro. I nomi si rincorrono ad un ritmo vertiginoso. Nomi lontani, dimenticati in un batter di ciglio. "Ti ricordi quel pezzo?" " Quale delle migliaia di centinaia usciti nell'ultima settimana?". L'industria vuole il successo veloce, vuole dare in pasto al pubblico una moda dietro l'altra, la gente non puÚ distrarsi, deve acquistare il prodotto di oggi, non quello di ventiquattro fa. Gli Ustmamo' invece sono uno di quei gruppi che non rientrano in questa logica del massacro. Non sono legati al momento. Mi stupisco come ancora oggi ascolto volentieri il loro primo album, uscito nel "lontano" 1991. Un disco che sarebbe considerato un reperto archeologico dalla maggior parte del mondo che mi circonda. Un disco che mi regala emozioni e novitý. Gli Ustmamo' ritorneranno in gennaio nei negozi di dischi. Ritorneranno col terzo album, quello della maturitý. Oggi, in anteprima, ci raccontano "Memobox", uno dei brani di questo novo lp.
Alle soglie di una stanca e sfiduciata fine di millennio densa di contrasti legali ed insormontabili contraddizioni, un coro di voci si leva unanime a reclamare la sua sacrosanta dose di sesso, amore, comprensione, perversione. E' la forza dell'Eros sola ed unica a resistere ancora intatta, poderosa linfa vitale, smania rigenerata, organo squisitamente primordiale che tutti accomuna in un eroico afflato di vita. "Memobox" esplora il pianeta immaginario dove gemiti su nastro, incontri computerizzati, amori virtuali, scambi eroto-telefonici rappresentano la via di conoscenza degli umani di questo tempo. Se esistono ancora qualche sicurezza in un'epoca in cui Ë premesso dubitare sui dodici segni dello Zodiaco, Ë che di solitudine si puÚ morire come di uno dei mali peggiori. Confessare questo spavento rivolendosi ad un'agenzia specializzata in incontri vi vario genere coi propri simili, costituisce un modo per ovviare a questo imbarazzante inconveniente.
Ustmamo'
Fa
un certo effetto quando si Ë al 70% del disco nuovo, voltarsi indietro
per parlare di un pezzo di quasi due anni fa; penso per" che sia doveroso
parlare di "A Tratti", anche per capire un po' il percorso che i C.S.I.
stanno facendo. "A Tratti" Ë sicuramente la canzone di "Ko De Mondo" che
ha trovato concordi i C.S.I., in tutto e per tutto. E' la canzone manifesto
dell'album, semplice come nascita e articolata come riuscita.
Prima parte: "A Tratti" (Mantra)
Un giorno nella stanza delle prove, in Bretagna, mentre Gianni provava
per conto suo le possibilitý effettistiche delle sue "scatolette" a un
certo punto sollevÚ la manica destra della camicia e cominciÚ a picchiare
sulle corde del basso, tirando fuori la sequenza in MI. A ruota Pino,
Giorgio ed io mettemmo le nostre parti che non sono state pi˜ toccate:
STOP
CHE GANZI!
BRAVISSIMI!!
SIAMO FORTI!!!
Non sto cercando di dire questo ma: la composizione, spesso, non Ë come
la vogliono far passare certi critici o gente dell'ambito musicale (sudore
della fronte, notti insonni con il tuo strumento per trovare ispirazione,
anni di ascolto di musica araba per capire cosa ci arriva dall'Oriente,
stravolgimenti delle scale modali per trovare un tuo percorso interno,
etc.); il pi˜ delle volte Ë squalidissima casualitý, banalitý, semplicitý,
e questo succede anche ai C.S.I.
Tornando a "A Tratti", la prima parte Ë una sorta di mantra dove il pattern
sempre uguale sui tom di Pino, il mio bordone fisso, la sequenza continua
del basso ed i riff sempre uguali di Giorgio e Massimo, creano un'atmosfera
ipnotica da rito tribale dove Giovanni, poi, collocherý le sue metriche
"strane"; anche la metrica di Giovanni che, essendo dispari, diventerý
un flusso, un intreccio ritmico con il resto pi˜ che un cantato vero e
proprio, Ë frutto di casualitý: Giovanni stava provando per la prima volta
la canzone e cercava i punti dove appoggiarsi per ripartire con il cantato,
perÚ sorte avversa volle che Giovanni Gasparini registrasse tutta quella
prova per cui noi, entusiasti nel sentire i punti dove Giovanni aveva
inserito le sue parole, decidemmo di lasciare tutto il cantato della prima
parte cosÏ.
Seconda parte. Il trionfo del rock'n'roll
Dopo un po' che suonavamo la prima parte Gianni ed io provammo a cambiare
gli accordi in tempo reale e con il mio suono distorto e l'inserimento
del distorsore sul basso, nacque il passaggio in SOLm e Dom che portÚ
all'esplosione finale; l'effetto esplosivo Ë dato molto dall'entrata di
batteria in 4/4 e dal basso che rulla in sedicesimi e ottavi (il basso
rullato Ë il basso continuato in sedicesimi o in ottavi): da un'atmosfera
ipnotica e aerea si entra decisi sul battere che viene marcato prepotentemente
da tutti gli strumenti. Non volevamo arrivarci attraverso un break per
cui tutto si evolve senza pause, e sempre con uno strumento che continua
la parte precedente. Questo secondo blocco, che noi definiamo scherzando
"il trionfo del rock'n'roll" Ë molto liberatorio ed Ë logica conseguenza
dell'aspetto del primo blocco. Per i C.S.I. risultÚ facile e spontaneo
comporre il tutto, ma difficilissimo registrare perchÈ non ci accontentavamo
mai delle due atmosfere (una volta veniva bene la prima e male la seconda,
e viceversa). Sul disco poi, sono sicuro che ci Ë andata la meno peggio;
resta il fatto che era molto difficile registrare questo pezzo tutti insieme,
anche per la sua lunghezza. Gianni alla fine campionÚ la sequenza di basso
perchÈ la manica della camicia non trovÚ pi˜ la stessa posizione del giorno
in cui compose la sequenza ed il suono quindi, non tornÚ pi˜ lo stesso.
Questo per dire che tante volte sarebbe meglio registrare lo stesso giorno
in cui si compone, specialmente se Ë stata centrata l'atmosfera giusta.
Comunque "A Tratti", con tutte le sue vicissitudini e i retroscena Ë la
canzone di "Ko De Mondo" che ci rappresenta di pi˜. E penso di parlare
a nome di tutti.
Una
massa fluttuante si muove, scomponendosi e raggruppandosi come l'oceano
in tempesta. "La parole mi costano un grande sforzo, perchÈ pi˜ o meno
tutte queste parole le ho giý dette. Le ho dette in situazioni peggiori,
quindi sono andate perse. Allora per l'ultima volta mi sforzo..........
sperando che sia l'ultima volta. Io in realtý sento una grossa necessitý
di silenzio..........vorrei parlare solo nella misura dello stretto necessario.
Sono un poco disgustato dalla umanitý che mi circonda......della quale
faccio parte anche io...........quello che ho da dire mi sforzo il pi˜
possibile per dirlo nelle canzoni dei CCCP........... il resto forse È
necessario.
Io comincio a sentirne il peso e la stanchezza". Un video/documentario
con riprese live che spaziano dal 1985 al 1988 e con tutti i protagonisti
che sono stati "interrogati" sul mondo CCCP Fedeli Alla Linea. Un albero
con i suoi colori autunnali fa da sfondo alle parole di Giovanni Lindo
Ferretti: "Sono nato in una arcaica famiglia montanara........da studente
sono stato militante di Lotta Continua.......ha fatto l'operatore psichiatrico
per 5 anni........a Berlino ho conosciuto Massimo Zamboni.........In quella
sera abbiamo deciso che saremmo tornati in Italia........volevamo fare
della muscia moderna.....fieri ed orgogliosi". Si cambia luogo e interlocutore:
"Di colpo mi sono sentito per la prima volta che abitavo a Reggio......bastava
che l'Emilia diventasse il centro della nostra cultura.....". "Morire"
gioca con immagine in bianco e nero rallentate, quasi esasperate nel loro
lento movimento. "Dopo un anno ci siamo resi conto che i CCCP avevano
una grandissima forza, perÚ un grosso handicap, quello di gelare il pubblico....mancava
qualcosa in quel palco.....erano ancora l prototipo di un gruppo rock......ci
siamo guardati attorno.....uno era il nostro barista preferito.........con
700 lire ti potevi ubriacare una sera intera........e parafascista". "Era
l'unico che riusciva a ballare in una pista facendo uno spazio di 2/3
metri tutto attorno....ED ERA LUI....su musiche di Lou Reed, Kraftwerk......".
"Ad uno di questi strip-tease vennero ad assistere quelli che allora erano
i CCCP Fedeli Alla Linea..........immagine classica di studenti universitari
annoiati..........era la faccia del cantante, la faccia di Giovanni Lindo
Ferretti adesso Ë abbastanza normale, ma..........". Le immagini di Fatur
diventano violente, si susseguono ad un ritmo vertiginoso. "Mondina, cabarettista,
suora, fotomodella, dottoressa, danzatrice, guardia rossa, ginnica, cinese,
matrioska, ballerina liscia, ballerina classica, dnzatrice del ventre....".
L'emerita soubrette del Popolo si trasforma, si cambia di abito, si veste
e si traveste. "Punk Islam" ruggisce la sua rabbia, i ricordi riportano
a quel piccolo dischetto color rosso sangue. "Adesso sono passati degli
anni..........assomiglio sempre di pi˜ a mio nonno....". Su una dyane
cabrio fatur arringa il popolo. "Ma io vi guardo e vi controllo....".
"Io non mi definisco un artista........". "Svetlania In Pennsylvnia" Ë
catturata dal vivo durante la rappresentazione dello spettacolo "Allerghia".
"Lei mi ricorda la mia sorellina........mi consenta si metta nelle mie
mutande........lei Ë cosÏ liscio come la mia sorellina........". "E' il
nulla........quando voi comprate una macchina pi˜ bella.....Ë il niente....".
Annarella lacera l'aria con la sua "Emilia paranoica". "Io stringo tra
i denti questi rifiuti.....". "Posso abbinare un abito anni settanta con
una borsetta anni cinquanta.......". Non Ë il caso di produrre altre idee....capire
quello che c'Ë ed usarlo....". "Bombardieri su Beirut........Ë del '77
che non sai come si fa". La parola passa di mano: "Lei ascolta mentre
noi si lavora......Ë lÏ che scrive in un angolo......lo si fa cantare,
per modo di dire......". Giovanni Ë in studio per registrare "E' Vero".
"Dovresti essere pi˜ sensuale". "Mi piacerebbe esserlo anche a me....".
"I rapporti da produttore sono difficili con i CCCP, perchÈ i CCCP non
hanno bisogno di un produttore....". "Ignazio Ë il nostro lato chiaro......con
lui si litiga volentieri e volentieri si fa la pace....". Ecco "Palestina"
con il so carico di orrori. "Il palco Ë un microcosmo....c'Ë spazio per
il comunismo, per il cabarettismo, per il cattolicesimo, per il punk,
per il liscio..."."Noi siamo lo specchio della societý in cui viviamo....".
"Tante volte anch'io fraintendo i CCCP........". Le apparizioni televisive
dei CCCP furono deleterie. "Io una volta avevo dei preconcetti sulla televisione
e ho voluto verificarli.....". "La nuova azione del proletariato Ë sprangare
il video.....". "Pi˜ sono vere, pi˜ sono false....questo documentario
Ë diverso.....". "Curami", "Manifesto". "lunga vita al presidente". "Ho
cominciato a sentirmi dire che sono un professionista.......io faccio
questo mestiere perchÈ in uno strano momento della mia vita non avevo
niente altro da fare........". "La gente pensa che gli artisti siano indisciplinati......".
"Madre" si fa largo. "Mille ancora mille". I titoli di coda scorrono e
ci avvertono che "Tempi Moderni" Ë finito. 45 minuti di storia fissati
su un nastro video. 45 minuti intensi. 45 minuti da mandare a memoria.
Dan
Solo Ë il nuovo bassista dei Marlene Kuntz. Proviene da precedenti esperienze
musicali abbastanza distanti dall'attuale occupazione artistica. Abbiamo
cosÏ scambiato lui qualche battuta dopo una esibizione dal vivo dei Kuntz.
Come sei arrivato alla corte dei Marlene?
Mi hanno cercato loro, io avevo un progetto a Torino dal nome Pornodrome.
I Marlene avevano bisogno di un bassista per le date estive, perchÈ il
loro era a svolgere il servizio civile. Quindi ci siamo incontrati ed
eccoci qua.
Allora la tua presenza Ë provvisoria?
Col passare del tempo le cose sono cambiate ed adesso io sono il nuovo
bassista dei Marlene Kuntz a tutti gli effetti.
Quindi stai partecipando alla registrazione dei nuovi pezzi?
SÏ, sto lavorando insieme ai Marlene ai nuovi brani.
Qual Ë il tuo passato artistico?
Ho suonato nei Jesterbeast, che era un gruppo trash/hardcore di Torino,
con cui ho pubblicato due dischi. Con loro ho avuto molte soddisfazioni.
Ormai sono dieci anni che gravito nell'ambiente musicale, ma sicuramente
i progetti pi˜ interessanti sono stati i Jesterbeast ed i Pornodrome,
che continuano parallelamente ai Marlene.
PerÚ mi pare di capire che tu non avessi ancora suonato con un gruppo
come i Marlene. I Jesterbeast erano sÏ conosciuti, ma da una cerchia pi˜
ristretta di appassionati.
Il pubblico dei Jesterbeast era molto orientato sul genere che suonavamo,
con i Marlene la platea Ë molto pi˜ ampia e diversa. C'Ë gente con i capelli
lunghi e quelli in giacca e cravatta.
Con i Marlene come ti trovi?
L'attitudine Ë la medesima, le intenzioni musicali ed artistiche sono
le stesse, quindi mi sento a mio agio. Credo che la scelta di chiamarmi
sia stata abbastanza naturale per i Marlene.
E' stato difficile imparare i brani dei Kuntz?
Abbiamo provato un paio di volte, quindi ho avuto una settimana di tempo
per impararli e poi siamo partiti.
Del nuovo disco cosa puoi anticipare?
Sarý sicuramente diverso da "Catartica", io ci credo molto. Le canzoni
che stiamo scrivendo ed una in particolare che proponiamo giý dal vivo,
"Ape Regina", Ë secondo il mio parere uno dei brani pi˜ beli scritti dai
Marlene.
Cosa significa per un musicista suonare delle canzoni pensate da un altro?
Scrivere ed eseguire sono due cose diverse. Considera che giý da concerto
a concerto i pezzi cambiano, quindi se un elemento di una band viene sostituito
i brani cambieranno ancora di pi˜. E' inevitabile, l'interpretazione che
dai ad una canzone dipende da sera a sera. Nei Jesterbeast interpretavo
i pezzi scritti dal chitarrista, quindi sono abituato a questo tipo di
lavoro. Non devi perÚ dimenticare che sull'altro versante sto lavorando
alle nuove canzoni, che inevitabilmente sentirÚ pi˜ mie.