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Giovanni Lindo Ferretti

Giovanni Lindo FerrettiGiovanni Lindo Ferretti Ë un personaggio atipico. Non si considera un cantante, ma la sorte ha voluto che facesse il cantante, non Ë un adone, ma il pubblico lo adora. E' stato per anni la faccia allucinata dei CCCP Fedeli Alla Linea. Parlare con lui Ë come ascoltare un "vecchio" saggio. Intervistarlo Ë praticamente impossibile. Dopo la prima domanda si viene sommersi da un fiume di parole pronunciate con calma quasi glaciale. Giovanni si racconta con piacere, racconta il mondo che lo circonda ed Ë bello sentirlo. E' bello perchÈ dopo ti rimane dentro un qualcosa CHE TI ACCOMPAGNERA' PER I GIORNI A VENIRE. Raramente mi Ë capitato di incontrare un artista di tale spessore e mi ha fatto piacere, a suo tempo, sapere della nascita dei C.S.I., perchË riuniti in quel gruppo c'erano e ci sono, tre persone che mi hanno lasciato, dopo averle incontrate, qualcosa dentro. Giovanni Ë in procinto di salire sul palco della Festa Nazionale de L'Unitý, lo "inchiodo" ad una sedia, una piccola folla si unisce alla nostra chiaccherata.............

C'era bisogno e c'Ë bisogno di "Materiale Resistente"?

C'Ë bisogno di "Materiale Resistente" se Ë una cosa che non Ë retorica, cerimoniale e occasionale, perchÈ delle cerimonie e delle occasioni ce ne sono fin troppe. Un pensiero che ti sussurra un tuo amico, magari sedimenta in te e diventa grande. Una manifestazione, o una celebrazione ufficiale Ë come acqua che scorre, quando Ë finita non rimane niente. Quindi penso che ce ne fosse bisogno, perchÈ riguarda noi. Se avessi dovuto mettermi a tavolino, chiedere a tutti di collaborare non mi sarebbe interessato. Ci sono persone che non me ne frega niente di quello che pensano e dicono. Non c'Ë bisogno di unanimismo, perchÈ non funziona. C'Ë bisogno che chi crede profondamente in qualcosa, ci ripensi e faccia partecipe gli altri. Forse cosÏ facendo contribuisce a fare crescere un qualcosa di forte, vero, spontaneo e sincero.

Disco, libro, film, molte forme d'arte sono state toccate da "Materiale Resistente".

A parte la storia dei CCCP, che Ë stato un progetto portato a termine, dopo abbiamo cambiato strada e la casualitý Ë stata il nostro sentiero principale. Quando abbiamo cominciato a pensare a "Materiale Resistente" credevamo di fare un miracolo se il cd fosse uscito. Poi Ë arrivato il 25 aprile a Correggio e li Ë venuto fuori il film, mentre si stava girando il video Davide ha pensato che c'era anche del materiale per fare un libro ed Ë venuto fuori il libro. Sono cose che nascono dal concreto operare, non Ë una grande idea che dici: "Guarda come Ë intelligente". Sono piccoli lavori, perÚ sono lavori veri, lo dimostra il fatto che si moltiplicano, mentre tu stai realizzando un primo progetto ne viene fuori un altro e poi un altro ancora. Tutto ciÚ significa che il "Materiale Resistente" Ë stato seminato bene. Non mi interessano i grandi progetti dove tutto Ë previsto nei minimi particolari con mesi di anticipo.

Adesso hai detto: "Abbiamo seminato bene", i CCCP hanno seminato bene?


Nella loro pochezza sÏ. Se invece ai CCCP vogliamo dare un valore abnorme, la risposta Ë negativa. I CCCP erano un gruppo musicale che sapeva suonare in una scena asfittica e cagosa come quella italiana. Se poi qualcuno ha visto le canzoni dei CCCP come delle poesie questo Ë un suo problema. I brani dei CCCP non sono delle poesie, sono delle canzoni. Ogni cosa deve essere rapportata al suo mondo, solo allora puoi dargli un giudizio. Qualcuno ha seminato molto meglio di noi, anche se magari i suoi semi fioriranno tra venti anni, o forse tra due secoli. Noi stiamo facendo dei discorsi piccoli, a breve termine ed in questo campo di vedute direi che abbiamo sminato bene. Se potessi tornare indietro rifarei tutto quello che ho fatto. Potendolo giudicare col senno di poi sarei disposto a ricominciare, ripercorrendo tutte le tappe che abbiamo via via toccato. Ogni cosa aveva il suo valore e quelle che non lo possedevano erano necessarie. Il valore che ha avuto l'operazione con Amanda Lear non lo conosco, poteva essere una cagata, perÚ per noi era necessario. Infatti per tanti buoni motivi lo rifarei.

Hai parlato di valore, ma parliamo di valore commerciale. Oggi i dischi dei CCCP valgono tanto oro quanto pesano. Te lo saresti aspettato?

No, questo secondo me fa parte della maniacalitý di un mondo di privilegiati. Tu pensa che nemmeno io possiedo i dischi dei CCCP. Personalmente non do un gran peso al feticismo, secondo me l'essere umano ha bisogno di una persona, ma non di un disco. Un disco puÚ fargli molto piacere e se ne ha veramente bisogno lo puÚ anche registrare. Io possiedo delle registrazioni di dischi che mi piacciono di settima mano, Ë pi˜ il fruscio che la musica, perÚ il loro valore Ë inattaccabile. Con questo non voglio dire che chi apprezza gli oggetti Ë di merda, assolutamente, avrý i suoi buoni motivi. La condizione umana Ë molto complessa, non mi sento di dare dei giudizi sugli altri, dico solo che secondo il mio parere gli oggetti non valgono cosÏ tanto come qualcuno vuole farci credere.


Cosa ti ricorda la Parola "Ortodossia", quel sette pollici rosso per la Multimedia Attack?

Mi ricordo tutto di quel disco. Mi ricordo quando abbiamo cominciato a farlo, mi ricordo di Jumpy che ci ha inseguito per una estate intera pregandoci di incidere un disco, stupito dal fatto che tutti volevano pubblicare dei vinili e a noi non interessava registrare delle canzoni. Mi ricordo che dicevamo: "Dischi? Cosa sono, noi vogliamo fare dei concerti". Ci sono molto affezionato, anche perchÈ ha significato uno stravolgimento della mia vita.

E del 12 pollici di "Ortodossia" uscito per l'etichetta dei Crass cosa mi dici?

A quei tempi io che sono poco esterofilo non me ne sono neanche accorto. Non ha aggiunto niente, in realtý era bello soltanto perchÈ Massimo Zamboni aveva disegnato questa copertina con il Tower Bridge di Londra che si doveva aprire al passaggio della nostra corazzata.

Quindi nessuna affinitý col discorso politico portato avanti dai Crass in quegli anni?

I Crass mi piacevano moltissimo al di lý del fatto che noi eravamo molto poco ideologici, anche se facevamo un grande abuso delle ideologie e loro invece, che erano cosÏ punk e cosÏ anarchici, erano cosÏ ideologici nel modo di porsi. Erano persone che noi stimavamo moltissimo sia come musicisti che come individui, per cui il fatto che loro avessero fatto uscire il nostro disco ci gratificava molto.

Poi siete arrivati al primo, al secondo ed al terzo album. Parliamo di "Canzoni e Preghiere....". A suo tempo scrissi che era troppo freddo.

E' il disco dei CCCP che ascolto pi˜ volentieri perchÈ Ë quello pi˜ aggraziato e registrato meglio. Avevamo bisogno di un album cosÏ dopo aver registrato tre dischi rudi. Andammo ad incidere nel migliore studi che ci potevamo permettere, perÚ appena abbiamo finito ci siamo resi conto che non era la nostra storia, non siamo mai pi˜ andai in nessuna sala per registrare un disco. Ci serviva, era necessario, altrimenti saremmo rimasti col dubbio. Invece cosÏ abbiamo esaurito questo nostro desiderio, scoprendo che non Ë niente di eccezionale. E' lo stesso discorso di quando con Amanda Lear abbiamo fatto le 5 peggiori trasmissioni televisive di quel periodo. Noi sapevamo che non ci poteva essere niente di buono, perÚ abbiamo detto: "andiamo a verificare in prima persona. Troviamo un buon partner, che ci piaccia e proviamo". Altrimenti ti puÚ rimanere il dubbio che siano solo dei pregiudizi a muoverti, cosÏ vai a scandagliare e scopri che sono dei giudizi. Solo dopo puoi scoprire che i tuoi pregiudizi erano all'acqua di rose, la realtý Ë molto peggio.

Pensando, ed ho scritto, che il doppio album, "Epica, Etica, Etnica, Phatos", fosse l'inizio dei C.S.I., si puÚ considerare tale?

E' la veritý, perchÈ sono le persone che fanno la musica. I CCCP sono sempre stati la musica e la scena. I Fedeli Alla linea hanno iniziato prima come scena e come concerto dal vivo, poi dopo due stagioni sono finite su disco le loro canzoni. In studio i CCCP erano Massimo ed io, mentre in concerto uscivano anche Danilo ed Annarella. I dischi li abbiamo sempre fatti noi due con l'aiuto di persone di cui avevamo bisogno in quel momento. Quando sono arrivati Gianni, Francesco, Giorgio Canali e Ringo Ë cominciato un nuovo sistema di lavoro. Prima di registrare "Ko De Mondo" Ë passato un po' di tempo. Per Gianni e Francesco era finita una storia, per noi erano finiti i CCCP. I toscani hanno continuato a martellarci finchË non sono nati i C.S.I. perÚ effettivamente il gruppo Ë sbocciato con il doppio dei CCCP. Nelle interviste a volte io mi confondevo tra CCCP e C.S.I. In realtý non Ë stata la storia dei C.S.I. che ha inglobato i CCCP, ma i CCCP che hanno inglobato i C.S.I. Tutto Ë cambiato, ma la musica che ha dato origine ai C.S.I. si manifesta per la prima volta sotto il nome CCCP. Finiti i Fedeli Alla Linea e terminato il lutto ed il cordoglio siamo rinati sotto una nuovo forma.

Il vostro primo incontro tra Gianni Maroccolo ed i CCCP Ë arrivato durante il tour in terra sovietica. Allora i Litfiba non vedevano di buon occhio i CCCP.

Anche i CCCP non vedevano di buon occhio i Litfiba. Io non li ho mai sopportati. Ho provato due o tre volte a chiacchierare con Pel˜ durante il tour, lui Ë una persona simpatica, Ë possibile parlare con lui, ma non c'Ë affinitý tra di noi. Gianni era il bassista dei Litfiba, io lo guardavo da lontano e non lo consideravo. Magnelli non sapevo neanche che esistesse. L'unica persona che da sempre mi Ë piaciuta era Ringo, la sola che i CCCP stimavano pubblicamente. E' stato nel viaggio di ritorno in aereo che Gianni ed io abbiamo cominciato a chiacchierare e piano piano la mia stima per lui Ë aumentata. Adesso Gianni Ë il capo dei C.S.I. Si Ë cominciato a pensare di fare un disco insieme e adesso, musicalmente, mi sembra di aver sempre lavorato con loro. All'inizio pensavo che loro si fossero appropriati della storia dei CCCP, perchÈ hanno voluto rifare tutti i pezzi dei Fedeli Alla Linea e Massimo ed io non eravamo d'accordo, perÚ di nascosto sono stati i CCCP che hanno fagocitato i C.S.I.

Del nuovo disco cosa puoi anticipare?

E' un disco che mi piace moltissimo, Ë un disco in ci c'Ë un grande cambiamento. Noi abbiamo sempre lavorato con una batteria elettronica, poi ci siamo imposti che non avremmo pi˜ utilizzato le macchine e siamo andati sul palco con un fila di batterie che sembrava il Muro di Berlino, ma Pino se ne Ë andato via ed abbiamo deciso di non cercare un altro batterista e di fare di necessitý virt˜. CosÏ abbiamo cominciato a scrivere delle canzoni senza la batteria e le percussioni. C'Ë stato finora solo l'inserimento di una batteria elettronica in alcuni pezzi. PerÚ alla fine, forse, inseriremo una batteria umana. E' un disco strano, molto psichedelico, come puÚ essere un album dei C.S.I. Non siamo dei ragazzini e non siamo arrivati sulla scena adesso. E' un viaggio, mi muove delle strane emozioni. E' il lavoro che dopo "Ortodossia I" mi piace di pi˜. Nei dischi dei CCCP e dei C.S.I. abbiamo sempre cercato di infilare dentro tutte le canzoni che ci piacevano. Quando abbiamo fatto il primo disco dei C.S.I., "Epica, Etica, Etnica, Pathos", tutto quello che ci veniva lo abbiamo registrato ed Ë uscito un doppio. Non avevamo la capacitý di discernere, invece questa volta ci siamo trovati con delle canzoni molto belle, ma che non sarebbero rientrate nel nuovo lp perchÈ non facevano parte di questo viaggio. C'Ë solo il primo brano che non c'entra nulla col disco, ma Ë un pezzo assolutamente dovuto, Ë dedicato a Sarajevo. Qualsiasi lp avessimo fatto era l'unica canzone che era sicura di farne parte, le parole erano giý state scritte. Sono arrivato in studio ed ho detto che avevo una canzone giý pronta, perÚ l'avrei cantata solo quando sarebbe uscita la musica. Gli altri hanno cominciato a provare, Ë arrivata una musicalitý ed ho cominciato a cantarla. Zamboni ha detto che ci voleva una filastrocca, l'ho scritta in un angolo dello studio mentre loro suonavano, l'ho cantata ed il pezzo era completo.

Alla presentazione di "In Quiete" Francesco Magnelli spiegÚ che quel disco era un altro ramo di un unico tronco. Il nuovo disco Ë un ulteriore ramo dell'albero C.S.I.?

Non lo so, forse Ë una rimescolata di tutte e due. Ha delle atmosfere che potrebbero essere molto acustiche, ma sono nervose e cattive, da brivido, quindi in realtý c'Ë un po' del primo e un po' del secondo. Sicuramente questo Ë un disco che in concerto puÚ essere molto diverso.

Si puÚ considerare un concept album?

Si, tolta la prima canzone, tutto il resto Ë un concetto.

Oggi la Francia farý il primo test nucleare annunciato e rinviato da giorni. Cosa ne pensi?

La cosa che mi fa riflettere di pi˜ Ë il senso di impotenza che ti attanaglia di fronte ad una cosa del genere. E' inutile che ti dica che ho paura, Ë terribile, tutto diventerebbe retorica, pura banalitý. Ognuno di noi pensa delle cose orribili e posso solo immaginare ÖÖÖÖÖÖ. (continua)

Ho saputo che Giovanni Lindo Ferretti si Ë finalmente accorto che esiste "Il Maciste". Grazie

E' vero. Nella mia vita di militante politico ho assistito alla nascita e alla morte di tanti giornali, cosÏ quando hanno detto: "Facciamo "Il Maciste", ho risposto che andava bene, se il progetto fosse andato avanti prima o poi ci avrei messo le mani anch'io. PerÚ volevo vederlo, perchÈ personalmente di riunioni redazionali prima di arrivare alla nascita di un giornale ne ho giý fatte un migliaio. Giunti al terzo numero ed appurato che "Il Maciste" esiste, Giovanni Ferretti in prima persona, e poi credo anche tutti quelli che dentro al Consorzio hanno fa ridire perchÈ "Il Maciste" non piace loro, Ë ora che si diano da fare. Invece che ridire, dicano, perchÈ ridire Ë semplice, invece il dire pone dei problemi. Io voglio tenermi un mio spazio all'occorrenza, per recensire un concerto, un disco, un libro, o un film che non sia del C.P.I. In questo numero recensirÚ il 33 dei Massimo Volume e quello di PJ Harvey.

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