TUTTI GIU' PER TERRA

"Tutti Gi˜ Per Terra" Ë un film di Davide Ferrario, prodotto da Gianfranco Piccioli. Le musiche originali sono state scritte dai C.S.I., la colonna sonora vede la partecipazione degli Africa Unite, CCCP Fedeli Alla Linea, Corman & Tuscadu, C.S.I., Disciplinatha, Lou Dalfin, Madaski, Marlene Kuntz, Santo Niente e UstmamÚ. "Tutti Gi˜ Per Terra" Ë oggi un film, ma anche un cd e prima di tutto questo Ë stato un romanzo. Cerchiamo quindi di addentrarci nelle sue pieghe, nei suoi fotogrammi attraverso le parole di chi ha lavorato e creduto in questo progetto. E se vi dicessi che i C.S.I., oltre ad aver composto le musiche originali, hanno partecipato anche in qualitý di comparse, voi cosa pensereste? Io non vedo l'ora di sprofondare in una comoda poltrona di un cinematografo e vederli sul grande schermo. PerÚ, per favore, smettete di sgranocchiarmi nelle orecchie le vostre patatine quando comparirý il Consorzio Suonatori Indipendenti al gran completo. Non mi voglio perdere neanche una battuta.

IL PRODUTTORE

Quando uscÏ il romanzo rimasi piacevolmente impressionato dalla capacitý di analisi con cui Giuseppe Culicchia aveva saputo raccontare in modo semplice ed ironico, quel certo disagio giovanile narrato lungo un percorso di vita senza dover costruire una vera storia compiuta.
Walter era sicuramente un personaggio strano da analizzare. Un personaggio non certamente chiuso in una problematica minimalista. Un giovane capace di esprimere la propria protesta commentando le ansie, le amarezze, i sogni e le banalitý della quotidianitý. E da tutti i vari pregiudizi del nostro quotidiano, lui, Walter, emerge distaccato e sarcastico, con una geniale autoironia. Il Walter di Culicchia mi Ë sembrato un pÚ come il brutto anatroccolo che innamora e provoca simpatica partecipazione. Sotto sotto perÚ c'Ë un freddo rimprovero: se non diventerý un cigno sarý colpa sua. Queste sono state le sensazioni che mi hanno portato a pensare di tradurre in cinema il romanzo di Culicchia. Dopo alcuni tentativi l'incontro con Davide Ferrario Ë stato determinante. Ci siamo trovati subito d'accordo e ci siamo convinti entrambi che il tentativo era senz'altro stimolante. Oggi "Tutti Gi˜ Per Terra" Ë una sceneggiatura cinematografica che sta diventando "film" e quindi cinema. Sono certo che il film conserverý e rappresenterý al meglio l'originalitý ambientale del romanzo. Ho lavorato perchÈ il film non venisse realizzato con il solito budget di basso costo e sono riuscito grazie al contributo dello Stato a dare al film la giusta e necessaria consistenza di un film medio. L'investimento? Circa tre miliardi.

Gianfranco Piccioli


IL REGISTA

Non ascoltavo tanto i CCCP, negli ottanta. Quando ho chiesto a Giovanni Ferretti di interpretare una parte nel mio primo film, "La Fine Della Notte", non era per le sue canzoni, ma perchÈ aveva una faccia stupenda. Fu da allora, perÚ, che cominciai ad ascoltare i CCCP e i gruppi a loro collegati, come Disciplinatha e UstmamÚ, pi˜ regolarmente.Fino a che "Epica Etica Etnica Pathos", l'album d'addio, mi fece piangere. Ma naturalmente, a quel punto, i CCCP non c'erano pi˜. Quando comparsero i C.S.I., ai tempi della tournÈe di "Maciste Contro Tutti", andai a sentirli al Rolling Stone di Milano. Mi vennero i brividi a riascoltare "Emilia Paranoica", non per la nostalgia, ma per la sensazione di forza che emanava da quel gruppo apparentemente temporaneo. Chiesi di nuovo a Giovanni di partecipare ad "Anime Fiammeggianti", questa volta non come attore ma come sÈ stesso - un angelo cantante che segnava come un'apparizione il momento pi˜ sentimentale del film. Diventammo amici davvero, prima con lui e poi con tutti gli altri. Ci univano cose poco artistiche, come l'idea che - ciascuno nel suo campo - non ci sentivamo professionisti, ma solo esseri umani che, ogni tanto, sentivano di avere qualcosa da dire. Poi arrivÚ "Materiale Resistente". Loro avevano avuto l'idea del disco e del concerto, io non ci misi due minuti a decidere di produrre e dirigere - con Guido Chiesa - il film. Il successo del progetto in tutte le sue forme ci ha incoraggiato a credere che quello che abbiamo da dire non interessa solo a noi. Da allora abbiamo elaborato altri progetti. Alcuni realizzati, altri no, altri forse, nel futuro. Continuo a pensare che quello che ci lega non Ë un manifesto artistico, ma una sensazione molto quotidiana di essere uomini in un certo periodo storico e di doverne testimoniare le contraddizioni. "Tutti Gi˜ Per Terra" Ë insieme una collaborazione e un omaggio ai CCCP, ai CSI e al Consorzio Produttori Indipendenti. I CCCP perchÈ sono una band che dimostra la sua sostanza ogni anno che passa. Ascoltate "Live In Punkow". I CSI perchÈ fanno la musica che vorrei fare io, se sapessi suonare. Il Consorzio perchÈ Ë la dimostrazione pratica di come si puÚ insieme essere artisticamente autonomi e vincenti. La musica - vecchia e nuova - mi ha consentito di fare, spero, qualcosa di originale anche dal punto di vista visivo. E' un mio vecchio pallino che al cinema la musica sia molto spesso pi˜ importante dei dialoghi (Ë anche la mia anima di sceneggiatore e di romanziere che parla...). E non finisce qui. Alla fine di febbraio, io e i CSI ci rimetteremo insieme in occasione del nuovo cd, dedicato alla Mongolia. Loro al piano di sotto con gli strumenti, io al piano di sopra con la moviola vedremo di produrre un film che sia una specie di diario-meditazione sulla fine del millennio, in bilico tra Oriente e Occidente, tra passato e futuro. Una cosa totalmente diversa da "Tutti Gi˜ Per Terra", ma fare sempre le stesse cose perchÈ qualcuno ci appiccicasse un'etichetta non Ë mai piaciuto a nessuno di noi.


Note Di Regia

"Tutti Gi˜ Per Terra" Ë stato uno dei pi˜ clamorosi casi editoriali della scorsa stagione. Supervenduto e superpremiato, il libro di Giuseppe Culicchia ha numerose spiegazioni del suo successo. Innanzitutto, rivela il talento di un vero scrittore, ma soprattutto, ed Ë quello che pi˜ m'interessa, racconta la storia di una generazione in modo originale e fuori dai sociologismi.
Adattare il libro per lo schermo significa ambire a realizzare il film sui giovani dell'Italia contemporanea che non Ë ancora stato fatto. Il film che racconti il loro disagio, i loro desideri, la loro impacciata disperazione senza moralismi nÈ pregiudizi, ma con sinceritý e ironia.
Il tema del disagio giovanile non Ë per me nÈ una moda nÈ una scoperta dell'ultima ora. Giý sei anni fa, col mio film d'esordio, "La Fine Della Notte", avevo preso spunto da un fatto di cronaca per descrivere le contraddizioni del crescere in una ricca cittadina di provincia. E il documentario girato nel 1991 sulla Lega Lombarda dedicava grande spazio al perchÈ dell'adesione dei giovani settentrionali a quel movimento. Credo perciÚ di potermi avvicinare al tema senza ideologismi, ma in modo semplice e personale.
Nel pensare all'adattamento di un libro per il cinema di solito si dý grande preminenza alla 'storia'. La natura di "Tutti Gi˜ Per Terra" Ë diversa. Lo stile di Culicchia, stringato e secco, crea pi˜ un'atmosfera e uno stato d'animo che un'accumulazione narrativa verso il finale. PerciÚ, nella sceneggiatura, il mio sforzo Ë stato di rendere il libro (il film) il pi˜ visivo possibile, integrando nello stile molti di quei linguaggi audiovisivi che sono il pane quotidiano delle giovani generazioni.
Sono profondamente convinto che "Tutti Gi˜ Per Terra" sia un film culturalmente 'necessario' e, proprio perchÈ si rivolge a un pubblico che ha giý premiato il libro con un grande successo di pubblico, un film che potrý interessare una platea molto vasta.

Davide Ferrario


L'ATTORE PROTAGONISTA

E' difficile essere buoni in un mondo cattivo. Walter Ë dentro ognuno di noi. Tutti gi˜ per terra, la nostra terra. Evviva il luogo comune. In realtý non ho molto da dire ma molto da imparare. Titolo di queste due righe, falsitý di un falso umile.

Valerio Mastandrea


LO SCRITTORE

D'accordo. State leggendo il disco che vi farý ascoltare il film. Se leggete il disco e ascoltate il film, probabilmente guarderete il libro. Ecco, il mio messaggio Ë: non limitatevi a guardare il libro. Compratelo.

Giuseppe Culicchia


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