BIBLIO.MAJOR
n. 7 maggio 2002
Il giornale della Biblioteca “Loredana Rossi Molinaro “ del liceo Scientifico Statale “Ettore Majorana” via C. Avolio, 111 – 00128 Roma– 065084274 – fax:065085101 sito: http://space.tin.it/scuola/gdinicuo e-mail: etmajora@tin.it
REDAZIONE:
Gianluca Amatori,
Lorenzo Beato, Leonardo Ciocca, Dafne
Italiano, Giancarlo Pagliarulo, Daniele Romani, Laura Svaluto
Teatro in periferia di Gabriella Derme
Un’americana a Roma
di
Laura Svaluto Moreolo
Intervista doppia di Beatrice Riggio e Shila Alfieri
Incipit del racconto Il ponte di Franz Kafka
Testo di Lorenzo Beato "Silenzio2"
Pinocchio in pole-position di Gialuca Amatori
Longitudine di Francesca Marasini
Notre-dame de Paris di Laura Svaluto Moreolo
Biblionotizie a cura di Leonardo Ciocca
Cari lettori,
non sappiamo ancora bene come e perché, in parte non vogliamo fare
anticipazioni, ma l’anno prossimo Biblio.Major sarà completamente rinnovato,
ampliato e migliorato.
Senza eccessivi trionfalismi, che sarebbero veramente fuori luogo,
possiamo intanto festeggiare i nostri due anni di vita. Il numero 0 di
Biblio.Major fu infatti stampato nel maggio del 2000. Si trattava di 4 paginette
con tre soli scirttori: io, Emanuele Atzori e Giancarlo Pagliarulo. Quanto meno
non si potrà dire che non sono aumentate le pagine...
Andiamo ora a presentare l’ultimo numero di quest’anno.
Vorrei soffermarmi soprattutto su due aspetti di questo numero.
Il primo è mettere in rilievo il fatto che la nostra scuola è in
contatto con la realtà dei quartieri e della città in cui viviamo.
In questo numero, infatti, abbiamo voluto rivolgere, come già in passato,
uno sguardo a ciò che succede intorno a noi. La scuola infatti non può vivere
isolata da ciò che accade nei quartieri limitrofi anche perché è giusto che
la tanto bistrattata periferia romana venga anche valutata per le cose positive
che offre.Perciò si è dato spazio ad un’attività teatrale che si svolge da
anni a Tor de’ Cenci, ma anche ad una mostra su pinocchio che si terrà al
Liceo Plauto.
Anche la mostra “Arte contemporanea 8”, svoltasi nel nostro liceo, può
essere vista, tra le altre, in questa direzione: ha coinvolto artisti ed enti di
un certo rilievo facendo della nostra scuola il fulcro di un’iniziativa di
interesse non solo di zona, ma cittadino.
Il secondo aspetto di novità o quasi del numero che avete ora in mano,
sono le tre interviste. Esse ci fanno conoscere più da vicine persone che
frequentano la nostra scuola e che magari ci invoglieranno a cercare la loro
amicizia.
Non resta che salutarci, augurando buone vacanze a tutti e buona
lettura!!!
Leonardo Ciocca
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo articolo di Gabriella Derme,
madre di una studentessa del nostro liceo, che ci informa su uno spettacolo
teatrale che verrà allestito all’Auditorium Parrocchiale di Tor de’ Cenci
(via Romolo Gilgiozzi, 31) il 24 e 25 maggio alle ore 21, il 26 maggio alle ore
18,30. L’incasso sarà devoluto in favore dell’associazione “Azione
aiuto”, che da anni lotta contro la povertà e per l’istruzione in 20 paesi
di Africa, Asia e America Latina. Nel cast c’è anche uno studente del nostro
liceo: Gianluca Amatori!
Di
Gabriella Derme
Non è una
sfortuna vivere in periferia. Chi abita a Spinaceto o Tor dé Cenci da qualche
anno ha avuto la possibilità di vederli trasformarsi da quartieri dormitorio,
distanti anni luce dalla vita del centro, in ambienti vitali e organizzati in
cui è decisamente piacevole abitare.
A questo
cambiamento, secondo me, non sono stati estranei tutti i gruppi di cittadini di
“buona volontà” che hanno contribuito a migliorarne la qualità della vita.
Le associazioni culturali, i comitati di quartiere, i gruppi politici e quelli
parrocchiali: ognuno ha portato il suo contributo positivo dimostrando che, al
di là delle differenze ideologiche, ci sono comunque obiettivi comuni e
disponibilità alla collaborazione.
Una delle
associazioni più anziane, per età ma non per spirito, è il “Gruppo
Culturale Tor de Cenci”, nato nel 1985. Oggi si avvale di una compagnia, “Il
Proscenio”, e di una scuola di recitazione forte della competenza di due dei
soci fondatori, Mina e Mario Mariotti (ormai molto conosciuti nel quartiere per
questa attività) che, pur operando in campo amatoriale, hanno un’esperienza
di teatro trentennale. Il gruppo ormai vanta 17 anni di vita, la messa in scena
di più di trenta testi e la partecipazione a manifestazioni pubbliche come
“La dodicesima notte” inserita nell’ “Estate Romana”, la tenda
itinerante patrocinata da Maurizio
Costanzo o “Quest’inverno in dodicesima: incontro tra cultura e
spettacolo”.
La regista
Mina MARIOTTI , risponde volentieri a qualsiasi domanda su questa esperienza:
D.: ”Quali
sono gli scopi che vi prefiggete con la vostra attività, e come fate a
“tenerla in piedi”?
R.:
”Inizialmente ci siamo occupati dell’organizzazione di cineforum, dibattiti,
rappresentazioni teatrali e concerti vocali; oggi il nostro obiettivo prevalente
è la divulgazione della cultura del teatro. Essendo un’associazione senza
fini di lucro ci autofinanziamo e utilizziamo gli eventuali introiti a scopi
benefici che spaziano in vari campi come il sostegno alla ricerca scientifica e
gli aiuti a organizzazioni o missioni umanitarie.”
D.: “Che
tipo di persone fanno parte del vostro gruppo e come vi preparate?”
R. “Direi che prima di
tutto siamo degli amici che hanno voglia di fare qualcosa di divertente e
interessante insieme che sia anche utile per gli altri. Siamo impiegati,
studenti, casalinghe, professionisti dai 14 ai 60 anni.”
Gli attori
sono attualmente circa venti, tra cui alcuni giovanissimi allievi della scuola
di teatro e alcuni attori
professionisti. A tutti, contemporaneamente alla preparazione dei vari
spettacoli, vengono impartite lezioni di tecnica teatrale, dizione, fonetica
ecc.
D.: “Dalle
sue parole traspare l’entusiasmo e l’amore per questa attività. Vuole
aggiungere qualcosa per i lettori”
R.: “Ci
tengo a ribadire che l’appartenenza al genere amatoriale non è un limite alla
preparazione artistica, ma l’esercizio di questa attività senza scopo di
lucro. Il nostro repertorio spazia dalla rappresentazione della letteratura in
vernacolo, ai testi classici (Shakespeare, Cechov, Pirandello) ai drammatici
(E.L.Master) ai comici (Campanile, Feydeau) e molti altri.
Attualmente
abbiamo in allestimento una commedia brillante che andrà in scena nel mese di
maggio presso l’Auditorium della Parrocchia “Gesù Divin Salvatore” in Via
R.Gigliozzi, 31.
Per
informazioni e prevendite ci si può rivolgere a Gianluca Amatori (classe 1 A) e
Laura Svaluto Moreolo (classe 4 A)
Intervista ad Amanda Joerger,
la ragazza americana che sta studiando nel nostro liceo
di Laura Svaluto Moreolo IV A
D
Come trovi l’Italia e Roma in particolare?
R
L’Italia mi
piace molto. A Roma ho trovato un’accoglienza calorosa e persone amichevoli.
R
Non ho notato niente di
particolarmente diverso.Credo che per quanto due culture siano diverse, ovunque
vai nel mondo i ragazzi sono gli stessi, hanno gli stessi interessi. Forse
l’unica grande differenza che ho notato è la televisione. Mi pare che qui le
donne non vengano rispettate,le fanno solo girare per lo schermo mezze nude.
Forse manca un personaggio televisivo femminile con una personalità.
R
È molto
verde, è quasi come vivere in campagna. Nonostante sia una grande città,(1.800.000
abitanti, n.d.r.) il tipo di vita è più quello di un paese.
R
È più
grande di questa: siamo quasi 2000 studenti.
R
Sono completamente diverse. Per
esempio lì ogni professore ha la sua aula. Non esistono gruppi classe, né le
lezioni sono divise per età: ognuno cambia aula ogni ora a seconda della
lezione che ha e si possono incontrare alla stessa lezione quattordicenni e
diciottenni, il che per noi ragazze è davvero interessante!. E poi, a parte le
materie obbligatorie, il piano di studi lo scegliamo noi. Di positivo la scuola
italiana ha il fatto di tenere unito un gruppo di persone per cinque anni. In
questo modo, oltre ad affrontare insieme la scuola, si cresce insieme. Voi siete
molto più uniti.
R
Il vostro
modo di vedere gli Americani. Avete degli stereotipi veramente divertenti. Non
siamo mica tutti come i personaggi di “Dawson’s creek”, ma soprattutto non
è vero che mettiamo il ketchup ovunque!
R
Mi piacerebbe
che ci fosse anche lì il calore, l’affetto, il senso della famiglia che avete
voi italiani. Qui quando incontri degli amici dai un bacio ad ognuno. In America
manteniamo sempre una certa distanza.
R
Mi piace molto il suono dell’italiano, è simile allo spagnolo che
parlavo quando ero piccola. Ho vissuto un periodo in Spagna, poi quando sono
tornata negli Stati Uniti mia madre ha tentato di continuare a parlarmi in
spagnolo, ma io avevo già deciso che lì non ne avevo più bisogno e l’ho
dimenticato. Me ne sono pentita e ho ricominciato a studiarlo a scuola e ora sto
studiando anche l’italiano. Riesco a capire abbastanza bene le conversazioni
di chi mi sta intorno e quello che sento in tv, però parlarlo è tutta
un’altra cosa.
R
Veramente ho
sempre avuto voglia di venire in Italia, in particolare a Roma. Mi piacerebbe
fare l’antropologa e si può dire che è da qui che nasce e si diffonde la
civiltà, quindi per me essere a Roma vuol dire essere proprio nella culla della
cultura.
R
Tramite la mia professoressa di
spagnolo ho contattato diverse agenzie che si occupavano di studio all’estero
e ho scelto quella che mi convinceva di più. Che volessi venire in Italia non
avevo dubbi.
di Beatrice Riggio e Shila Alfieri del II F
Avete mai visto “Le
Iene”? E’ un programma televisivo che facevano il giovedì sera alle 10,30
su Italia 1.
Noi lo vedevamo sempre e la
cosa che ci piaceva di più era l’Intervista doppia, ossia mettevano due
personaggi famosi a confronto e gli facevano domande strane a cui loro
rispondevano con altrettante risposte strane! Noi abbiamo preso in
considerazione alcune domande e le abbiamo fatte a due persone, non famose, però…
La prof di latino Valeria
D’Aversa (insegnante in 4H e 2F) e il nostro grande barista Sandro!!!
Ecco le interviste:
Domande:
Sandro
D’Aversa |
|
Cognome
Mastrangelo
D’Aversa |
Luogo e data di nascita: Roma 24/08/1968
Roma 4/11/65 |
Programma preferito: La macchina del tempo
Sciuscià |
Voto di maturità:
40/60
60/60 |
Titolo di studio:
Perito industriale
Lettere |
Materia preferita:
Ed. fisica
Filosofia |
Stato civile:
Coniugato
Nubile |
Attore preferito: Bruce Willis/ James Dean
Sean Connery |
Film preferito:
Fuga per la vittoria
Quarto potere |
L’ultimo libro Samarcanda Come pietre |
che hai letto:
nel fiume |
Canzone preferita: Roma, Roma, Roma
You can’t always |
get what you want |
|
Tre aggettivi per descriverti
Simpatico, buono, bravo
Miope, ironica, |
solitaria |
Tre aggettivi per descrivere l’altro
Simpatica, buona, brava
Pelato, romanista, |
papà |
La parte del corpo che |
ti piace di più
:
Occhi
Mani |
La parte del corpo che |
ti piace di
più dell’altro:
No comment
No comment |
La parte del corpo che |
ti rifaresti: Niente Liposuzione |
La parte del corpo che |
faresti
rifare all’altro:
Niente
Niente |
Dai un voto a Berlusconi:
6
0
|
Che regalo vorresti che |
ti facesse
l’altro:
Play Station 2
Libro |
Che regalo gli/le faresti: Libro Cappello |
La tua squadra del cuore: Roma (15 anni) Cesena |
Ti fai le lampade? No No |
Ti fai le canne?
No
No, non fumo |
Dai un voto a Rutelli
4
5 |
Chi avresti voluto come |
compagno di
banco
Ferilli
Carmelo Bene |
Chi avresti voluto come professore
Proietti
Pedro Almodovar |
Sei mai stato sospeso? Si No |
L’episodio più significativo |
dei tuoi anni al liceo Nessuno in particolare Prof. impiccione |
Dai un voto alla Moratti
5
4 |
Destra o sinistra?
Nessuna
Sinistra |
Ti mangi le unghie?
No
Si |
Hai sogni ricorrenti?
No
Si |
Di cosa hai paura
Nulla
Buio |
Dai un voto a Nanni Moretti
4
7 |
Sei soddisfatto di te stesso/a?
Si
Non sempre |
Dove vuoi arrivare?
Più in alto che posso
Equilibrio |
La parolaccia che dici più spesso C...O Che palle |
Credi in Dio?
Si
No |
Slip o boxer?
Indifferente
Slip |
Matematica o italiano
Italiano
Italiano |
Dai un voto a Storace
6
3 |
Vino o birra?
Entrambi
Birra |
Moro/a o biondo/a Mora Moro |
Lira o Euro? Euro Euro |
Hai mai fatto sega a scuola
Si
Si |
Dove andavi?
Al mare o al centro
Mare |
Il più grande statista del Novecento? Andreotti Churchil |
Ti sei mai innamorato/a? Si Si |
Ora sei innamorato/a?
Si
Si |
Se potessi dire qualcosa a mezzo milione |
di ragazzi
dai 14 ai 18 anni, che diresti loro?
Di non seguire le mode
Pensare |
e di usare sempre la propria |
testa |
|
Bacionionioni |
Beatrice Riggio
Shila Alfieri II F |
E poi anche tutto
quell’articolo sul diavolo… ma ragazzi ma stiamo scherzando?! Mi domando
come possa essere presa in considerazione la
frase:“ Immaginatevi un mondo senza il
male… non saremmo tutti quanti burattini di Dio?” . Già solo sentire
una cosa del genere è tremendo e poi soprattutto sentirla in un momento in cui
il mondo è pieno di guerre, in cui migliaia di persone innocenti stanno morendo
sotto le bombe e le mine di popoli assatanati, un mondo in cui bambini muoiono
di fame, in cui le malattie uccidono le vite di tanti esseri umani… la lista
è ancora lunga, non basterebbe un intero giornalino per scrivere tutti i
problemi del mondo, e Lorenzo che dice? Che “il mondo senza il male ci
renderebbe burattini di Dio…”?!? Sono d’accordo sul fatto che un mondo
senza il male è difficilmente ipotizzabile, ma è perlomeno da auspicare. Mi
sembra tremendo scrivere su un giornale scolastico, letto da tanti ragazzi, un
messaggio così privo di speranza. Voglio dire, se anche noi giovani ci
chiudiamo al futuro negandoci ogni possibilità di cambiamento (“tanto c è
solo il male!” “Tanto non ci possiamo fare niente!”) vuol dire che non
abbiamo nessuna fiducia in noi stessi e nelle nostre possibilità, nessuna
autostima. Certo, nessuno si può illudere di cambiare tutto il mondo, ma un
atteggiamento del genere blocca definitivamente ogni voglia di cambiare anche
solo qualche cosa, anche solo di provarci!
Sono pronto a ricevere
risposte su ciò che ho scritto anche da chi non la pensa come me perché sono
certo che il confronto con gli altri sia
il primo passo per cercare di
migliorare le cose. Chiudersi in sé stessi, eliminare ogni possibilità di
speranza sicuramente porta al male di cui tanto parla Lorenzo.
Gianluca
Amatori I A
di Lorenzo Beato IVE
Ciao Gianluca,
anzitutto ti ringrazio per
aver voluto chiarire o domandare alcuni punti che a tuo parere erano poco
soddisfacenti e/o erronei.
Per quanto riguarda il
sondaggio, devo far altro che confermarlo, hai ragione tu. In effetti è stato
un “sondaggio pèzza”, servito da tampone alla carenza di articoli ma che
comunque ha ottenuto i suoi risultati più che soddisfacenti.
Il numero di persone erano
poche, già questo è vero, ma posso dirti di persona, se la mia parola può
bastare, che la scelta è stata abbastanza multiforme. Molte domande o singole
risposte sono state omesse da me durante la trascrizione, o meglio dire,
censurate. Mi spiego: molte persone che hanno partecipato al sondaggio, sono
state poco attente nel leggere la domanda o molto avventati nel dare una
risposta. Inoltre mi sono trovato presente a delle “sconcerie” , che neanche
sto a citare, e probabilmente è stata una mia colpa non premettere la censura
di esse.
Per quanto riguarda le
considerazioni sul tipo di persone che, per scelta sua, ha voluto seguire il
corso di “Spiritismo”, non è affatto vero che la maggior parte di esse era
in qualche modo già a conoscenza dell’argomento trattato o che fosse
“cattolica”. Permettimi di dirti con tutta la franchezza e cordialità
possibile, che probabilmente avresti dovuto seguire qualcuna delle lezioni del
mio corso prima di dare giudizi che, agli occhi di chi è stato presente,
possono risultare inesatti.
Sarò breve anche sulla
critica (sia chiaro che non uso il termine “critica” in senso dispregiativo,
anzi...) indirizzata ad un articolo intitolato “Daémon” nel quale scrivevo:
<Cosa sarèbbe un mondo senza il male?
Non saremmo tutti quanti burattini di Dio?>. Premettendo che quelle
riflessioni scritte sicuramente potevano risultare, agli occhi di un lettore più
rapido, un poco ermetiche, rispondo dicendoti che da un punto di vista più
analitico (se così è giusto dire..), pensandoci, l’assenza del male
comporterebbe una mancanza di libertà. È proprio grazie al fatto che possiamo
scegliere tra una sorta di bene e di male che il libero arbitrio di Dio si
dimostra a noi.
Se non ci fosse il male non
saremmo in grado di scegliere il bene. Ironicamente quindi, grazie a Dio che il
male esiste..se no come faremmo? ;-)
Quindi le parole dal sapore
meravigliosamente retorico che hai scritto, sono apprezzate da me per primo, ma
il mio non è affatto un elogio al male, bensì un viaggio all’interno di
esso.
Ringraziandoti enormemente
per avermi scritto ti saluto,
ciao e alla prossima!
Lorenzo
di Maura Abbruciati e pamela Ursillo IV A
Il cane è sempre stato
considerato il migliore amico dell’uomo. Ma i nostri amici animali hanno la
stessa opinione?
Da alcuni giorni nella nostra scuola è affisso un
manifesto che ricorda il problema dell’abbandono dei nostri amici a quattro
zampe che si fa sempre più sentire nei mesi estivi quando i bastardi vanno in
vacanza e lasciano sulle strade i loro fedeli compagni. Un cane darebbe la vita
per salvare il suo padrone mentre lui lo abbandona ad una morte certa solo perché
è diventato un bagaglio troppo ingombrante per portarlo con sé. C’è
qualcosa che la gente ancora non comprende: l’intelligenza degli animali e la
bestialità degli uomini!
Sempre più trasmissioni televisive sensibilizzano i
telespettatori a essere più civili (vedi Buona Domenica & Ci vediamo in tv)
mostrandoci quanto sono indifesi e più umani di noi. E’ umano gettarli nel
secchione dell’immondizia?E’ umano lasciarli legati al palo di un autostrada
con il rischio che siano investiti o che provochino degli incidenti
stradali?E’ umano tutto questo?
Ultimamente sono stati smascherati degli scandali nei
canili dove animali ammalati e malnutriti, e in casi estremi costretti a
mangiare i loro escrementi, subivano le speculazioni degli avidi gestori delle
strutture, sulla propria pelle.
Forse non tutto saranno interessati alla sorte dei
cani visto che il problema non li riguarda da vicino, magari perché non ne
possiedono uno e non hanno sperimentato le gioie che ti può dare (tranne quando
ti strappa il tuo peluche preferito!), ma dato che siamo delle convinte
cinofile, in vista dell’estate
abbiamo cercato di farvi avere a cuore questo problema in modo che prima di
tutto non abbandoniate un amico speciale e, in caso vi capitasse di vedere un
cucciolo in difficoltà, non restiate indifferenti.
Bau Bau
Maura Abbruciati e Pamela Ursillo
IV A
Palestina,
un nome, una nazione, un popolo
Palestina, un nome, una
nazione, un popolo
Scrosci silenziosi di
lacrime cruente miste alla miseria più totale
Dagli spalti, tenui
spettatori di mille sciagure coprono gli occhi
Tra il rumore assordante
dei cingoli golosi d’emerita gloria
tra i sommessi gemiti di
bimbi appena alla luce, subitamente
al dondolo traghettare di
Caronte…
Pochi ma forse concisi
versi per descrivere la condizione pietosa in cui un popolo è riverso già da
molti anni.
Tutto cominciò quando
l’amatissimo finto sionista Thruman sbandierò la promessa di uno stato
ebraico che gli frutto milioni di voti per la presidenza USA.
1947,Israele, una manovra
politica per assicurarsi la leadership nel medio oriente ceduta per necessità
dall’ex potenza europea di Giorgio VI d’Inghilterra uscito sfinito con il
suo popolo dalla guerra, ed evitare che la minaccia “rossa” di Stalin si
impossessasse completamente del petrolio.
Interessi economici del
resto, come sempre.
Ma la storia di questo
popolo la conosciamo già bene dalla televisione. Conosciamo la “Storiella
Americana” ricca di tanti buoni propositi e quella, spero sia agli occhi di
molti, la vera storia, fatta solamente di propaganda.
Intanto questi pretesti che
ci siamo portati per oltre cinquanta anni hanno cancellato quasi completamente
un popolo dalla faccia della terra.
E che volete che sia un
popolo in meno..tanto..non accade la stessa cosa in Afghanistan, Ruanda, con il
popolo Curdo e tanti altri?!
Ma la verità è che oggi
due popoli, entrambi impauriti, si trovano nella polvere.
La differenza è che uno
sta con le mazze, i sassi e la cosa più atroce che possa esistere, i kamikaze.
Pensate voi il livello di
esasperazione cui si potrebbe trovare una persona per farsi saltare in aria?
Immaginatevi un popolo, tutti poi, donne e ragazzi giovanissimi compresi.
L’altro popolo invece si
trova con i carri armati, le bombe ed un esercito regolare, ma vive il terrore
di consumare un ultimo pasto ogni giorno.
E’ questo che vogliamo?
Certamente non siamo qui per proporre una soluzione al conflitto, che tanto ha
scervellato migliaia di diplomatici e politici, ma per cercare di far capire che
qui non si parla di “rosso” o “nero”. Non si tratta di bandiere, di
falci, martelli o aquile, ma di dignità. Quella dignità fondamentale che ti fa
sentire una persona ogni mattina che ti svegli e non un animale.
Può suonare retorica
questa breve riflessione, ma pensiamo che altrettante parole di più potrebbero
grugnire ben altro.
Lorenzo Beato & Daniele Romani IVE
Pubblichiamo di seguito
due racconti realizzati il pomeriggio di Mercoledì 8 maggio in Biblioteca per
la prima sessione di scrittura libera, dal titolo, appunto, “Pomeriggio in 50
righe“.
Agli intervenuti è
stata proposta la possibilità di proseguire l’incipit
di un racconto di Kafka, Il ponte, o
del celeberrimo romanzo di Pirandello, Uno
nessuno e centomila. I testi
che proponiamo, interessanti perché svolti con stile e contenuti molto diversi,
affrontano il racconto di Kafka.
Buona lettura….
Incipit del racconto Il ponte (1917) di Franz Kafka
Ero rigido e freddo, ero un ponte, stavo sopra un abisso. Di qua
avevo le punte dei piedi, di là avevo confitto le mani, e mio tenevo
rabbiosamente aggrappato all’argilla friabile. Da una parte e dall’altra mi
si agitavano le falde della giacca. In fondo rumoreggiava il gelido torrente
popolato di trote. Nessun turista si smarriva fino a quelle impervie altezze, il
ponte non era ancora registrato nelle carte topografiche. Così me ne stavo e
aspettavo. Dovevo aspettare. Un ponte, una volta costruito, non può cessare di
esser ponte senza precipitare.
Una volta, era verso sera - la prima? la millesima? Non so -, i miei
pensieri erano sempre confusi e giravano in tondo. Verso sera, d’estate, il
torrente scrosciava più buio, udii un passo d’uomo.
[…]
Continuazione
di Dafne Italiano IV E
[…]
Andava molto di fretta, ma
non con il passo di chi sta correndo a casa dalla sua famiglia, un nido caldo e
affettuoso dove ritemprarsi dalla fatica di una giornata, bensì con
l’incedere di un uomo solo, che sta scappando dalla giornata lavorativa e
stressante per rintanarsi nel piccolo appartamento alla periferia della città,
ormai semideserta, svuotata dall’allegria di chi ora è in villeggiatura.
Per quanto ne so, sono
sempre stato un ponte e ormai certe cose le capisco: so riconoscere il passo
lieve ed aggraziato delle ragazze che passeggiano, quello allegro dei bambini
portati a spasso dalla mamma, perciò non mi fu difficile riconoscere
l’abbattimento nell’andatura di quell’uomo.
Come stavo dicendo,
camminava di corsa, ma non sapeva neppure lui, incontro a cosa andasse. Non era
sollevato alla prospettiva di rientrare in casa, accolto solo dal led
lampeggiante della segreteria telefonica, ma neppure preferiva restare ore in più
in ufficio...E povero ponte, avevo una vita sociale più attiva della sua con
una media di mille persone al giorno che mi attraversavano, solleticandomi,
andando verso le mete più diverse.
Eppure, concentrato su
quell’uomo solo, non mi accorsi di nulla: dalla parte opposta di me stava
sopraggiungendo un’altra persona. Solo dopo qualche secondo sentii
l’inconfondibile tocco di una scarpa col tacco. Conoscevo bene quella ragazza:
passava di qui tutte le sere tornando dall’ospedale in cui lavorava. Una volta
si era appoggiata al parapetto, parlando con un’amica del suo lavoro e di
mille altre cose, perciò sapevo molto di lei! Evidentemente, però, non era
sfuggita al mio nuovo amico, perché notai un’incertezza nel suo incedere. La
ragazza continuò per la sua strada, ma non poté non notare l’uomo davanti a
lei, seppure ancora distante.
In un istante lui non pensò
più alla casa vuota, alla cena fredda lasciatagli sul tavolo dalla donna di
servizio, ma immaginò una casetta addobbata a festa per il compleanno del suo
nipotino, il loro nipotino; e lei, ancora così bella dopo tanti anni. Erano
felici, lui lo era, dopo tanto aveva finalmente creato una vera famiglia, una di
quelle che se ci pensi immagini tutto il parentado raccolto intorno all’albero
di Natale, impegnato a scartare
pacchi colorati. E ora eccola lì, di fronte a lui. Quando furono l’uno
accanto a l’altra i loro sguardi s’incrociarono; fu un attimo. Lei
improvvisamente abbassò gli occhi sull’orologio da polso e affrettò il
passo. Lui non ebbe la forza di voltarsi, era così stanco…
Pensavo di conoscere il
genere umano e invece, contro ogni mia previsione, non sentii più passare
quell’uomo.
Avrà cambiato strada.
Continuazione
di Lorenzo Beato IV E
Titolo “Silenzio”
[…]
Alzai subitamente la testa
per quanto mi fosse
possibile.
Il fango s’infrangeva sul
mio volto e sui miei occhi come tanti lapilli, ed una ad una quelle gocce
sgrassavano via il trucco con mesto silenzio e ricadevan giù pel fossato con
impervio fragore.
<Ah! Se solo avessi
placato quella sera, l’inarrestabile propensione a voler essere più grande
del mondo che m’incrociava.!
Ma quella strana posizione
mi prostrava all’evidenza più vera come l’acqua sgretola l’argilla.
Ed intanto quel rumore.
In quell’impeto violento
d’orchestra..quei passi.
<Passi d’uomo!>
Pensai ancora una volta
<sicuramente son venuti
qui a trarmi dall’insolita penitenza!>.
Fremevo dall’impazienza
che fraseggiava nel mio cuore con battiti altisonanti, facendomi brividire quasi
in preda ad orgasmo.
<Oh! Quale lussurioso
piacere il saper di potersela ancora cavare> intanto pensavo, allibito dallo
scenario avverso che pullulava di ricca desolazione.
Ma etterna era l’attesa
ed ogni pensiero,congettura che strappavo alla
mia testa, era un passo sempre più vicino ed ancora più vicino pel baratro.
L’argilla si liquefava
tra le dita sanguinanti di disperazione.
In preda al delirio più
prossimo esclamai con forza a gran sconforto:
<Chi sei tu che con i
tuoi passi affretti la mia scesa verso lo Stige?
<Forse un angelo d’ali
recise
venuto per me
dall’inferno?
<Chi ti manda a
infrangermi tra quelle rocce rovinose?
Lacrime di sangue misto a
rovina e sconforto erano ricordi che l’acqua mescolava a se e nella sua
violenza li purificava.
La voglia di lasciarsi
andare a quel
Bagno espiatorio.
La mani cedettero
Il cuore si spense
d’improvviso
Non v’erano più lagrime
d’argilla dov’approdai, ne scogli rovinosi contro cui infrangermi.
Solo..|V| …Silenzio!
A qualche mese dalla prossima uscita del film di Roberto
Benigni tratto da una delle opere che hanno reso Carlo Collodi e la letteratura
italiana famosa in tutto il mondo, il nostro liceo in collaborazione con altre
scuole del XX° Distretto (Eur-Spinaceto) ha realizzato una mostra in onore del
burattino più famoso della storia.
Il progetto è intitolato: “ Centoventi anni fa
nacque Pinocchio – Avventure, trasgressioni e legalità nell’Italia
<<bambina>>”
Le classi 1°A e 1°F della
nostra scuola, sotto la supervisione della prof.ssa Rolando, hanno realizzato
dei disegni che ricostruiscono il percorso iconografico che ha attraversato
l’immagine del burattino, dalla sua prima “apparizione” sino al noto film
animato di Walt Disney.
Pinocchio nasce nel 1881,
dalla penna di Carlo Lorenzini, in arte Collodi, nato a Firenze nel 1826. Il
primo episodio della “Storia di un burattino”,
pubblicato sul "Giornale per i bambini". Altre puntate furono
pubblicate fino al 1883, quando furono raccolte in un libro dal titolo “Le
avventure di Pinocchio”.
Il testo è stato tradotto
in tutte le lingue ed è stato illustrato da tantissimi noti disegnatori.
Nel 1940 esce nelle sale
cinematografiche il capolavoro Disneyano, che però in tempo di guerra non ebbe
molto successo. Nonostante tutto però conquistò ben due oscar come miglior
colonna sonora e miglior canzone.
Nel 1972 il regista Luigi
Comencini trasse dal libro di Collodi uno sceneggiato televisivo a cui
parteciparono Nino Manfredi (Geppetto), Andrea Balestri (Pinocchio), Gina
Lollobrigida (Fata Turchina) e anche la famosa coppia del trash italiano
composta da Franco Franchi e Ciccio Ingrassia (Il Gatto e La Volpe).
Tra le altre scuole che
partecipano al progetto, troviamo il liceo classico “Plauto”, ideatore
dell’iniziativa; la scuola elementare di via Frignani a Spinaceto e le scuole
medie di via Renzini e via Sabatini (ex Respighi e Bachelet).
Il liceo “Plauto” ha
lavorato, invece, analizzando il testo e la struttura del libro.
Il progetto è stato realizzato al fine di educare alla legalità,
analizzando comportamenti di prevaricazione e di bullismo.
Vi aspettiamo quindi il 6
Giugno 2002 presso il liceo “Plauto” per visitare la mostra che ha tenuto
impegnati per mesi studenti e insegnanti, hanno lavorato al meglio per
realizzare un lavoro degno di un libro che dei più noti della letteratura di
ogni tempo.
recensione del libro di DAVA SOBEL
della
prof.sa Francesca Marasini
In questo secolo di
continue scoperte ed applicazioni tecnologiche sempre più sofisticate non ci
stupiremo quando tutte le nostre automobili saranno dotate di un GPS
satellitare, come già lo sono aeroplani ed imbarcazioni.
Date le coordinate di un
qualsiasi luogo, per esempio un ristorante, di una città a noi totalmente
sconosciuta, non avremo bisogno nè di cartine, nè di alcuna altra indicazione
se non quella che lo chef merita veramente una nostra visita.
Eppure non è sempre stato
così. Nel 1714 il parlamento inglese dovette offrire una ricompensa di 20.000
sterline d’oro a chi avesse saputo come determinare la longitudine di una nave
in mezzo all’oceano.
Il fatto è che in una
nebbiosa notte dell’ottobre 1707 le isole Scilly, situate proprio di fronte
alla costa inglese, diventarono la tomba di 2000 uomini dell’equipaggio della
flotta di Sir Clowdisley. E tutto questo perchè Sua Signoria non poteva
calcolare in alcun modo la longitudine e le rocciose isolette risultavano del
tutto inavvistabili.
Già antichi navigatori ,
come i Fenici, sapevano calcolare la latitudine, ossia la distanza angolare di
un punto dall’equatore. Con l’uso di un sestante lo si può fare conoscendo
la posizione della stella polare, oppure dall’altezza del sole all’orizzonte
a mezzodì, oppure ancora dalla posizione di alcune costellazioni, come quella
di Orione, più facilmente avvistabili del Piccolo Carro ( o Orsa Minore).
Ma la longitudine è
un’altra faccenda! Per la longitudine bisogna conoscere la posizione dei
meridiani, bisogna aver definito il meridiano di riferimento ( per inciso nel
caso della latitudine è l’equatore perchè è anche il parallelo più grande,
ma i meridiani sono tutti uguali fra loro!), che come tutti sanno è oggi, per
convenzione universale, quello passante per Greenwich, guarda caso ad un passo
da Londra. Ma il problema che sovrasta tutti gli altri è la difficoltà di
segnare questo meridiano in mezzo ad un oceano per poi fare gli opportuni
calcoli di posizione.Il problema non è di facile soluzione, tanto che ci si
cimentarono anche Galileo e Newton con scarso successo.
E allora?
E allora dovete leggere
LONGITUDINE di Dava Sobel (disponibile in biblioteca) per scoprire come un
anonimo orologiaio, di nome John Harrison, arrivò ad una brillante
soluzione.............................
Francesca
Marasini
Prosegue
il successo del musical di Cocciante
di Laura Svaluto Moreolo
Sapevate che a scuola, di tanto in tanto, c’è la possibilità di
acquistare biglietti di spettacoli teatrali?
Non fate subito quelle facce schifate: a teatro si può vedere di tutto,
basta scegliere. È probabile che chi c’è stato solo con la prof di italiano,
non pensi di tornarci il sabato sera con gli amici. Ci sono spettacoli di tutti
i tipi che possono rappresentare una valida alternativa al cinema. I biglietti,
però, spesso costano il triplo? Questo purtroppo è vero, ma vi assicuro che in
molti casi ne vale veramente la pena! Eccovi un esempio.
Un paio di mesi fa, abbiamo avuto la fortuna di trovare i biglietti per
“Notre dame de Paris”, lo spettacolo musicato da Riccardo Cocciante che,
dopo aver conquistato la Francia, sta ottenendo un grandissimo successo in molti
paesi.
La storia, come credo sappiate tutti, è quella del campanaro gobbo della
cattedrale che si innamora di una gitana, Esmeralda. Ambientato nella Parigi
medievale, oltre ad essere una storia di passioni è anche, o soprattutto, una
storia di emarginazione che
denuncia la condizione degli immigrati nel passato come oggi. A questo proposito
lo stesso Cocciante, che mancava dalla scena musicale italiana da cinque anni,
dice: “Notre Dame de Paris" è la
storia della diversità. Vorrei che la gente capisse che essere diversi è
difficile ma importante, perché grazie a questo possono esistere idee diverse e
si possono cambiare certi parametri del Mondo”.
Lo spettacolo è portato in scena da più di 60 ballerini che
rappresentano ben undici paesi diversi. I personaggi principali, invece, quelli
che hanno le parti cantate per intenderci, sono tutti italiani, ad eccezione di
Esmeralda, interpretata dalla spagnola Lola Ponce. Pensate che nella versione
francese questo ruolo era stato di Noa, la famosissima cantante israeliana.
Ciò che colpisce durante le tre
ore di spettacolo, oltre alle musiche e alle coreografie incredibilmente
acrobatiche, è l’illusione scenografica. Su un palcoscenico apparentemente
spoglio, le diverse scene si alternano solo grazie a circa 10 mila fra
impressionanti giochi di luce ed effetti speciali che hanno richiesto
l’installazione di seicento fari.
Questo può darvi un’idea
dell'immenso lavoro dietro le quinte. Senza precedenti, ad esempio, è
l'impianto tecnico per lo spostamento automatico delle scene che prevede l'uso
di un'apposita centrale elettromagnetica altamente computerizzata. Inoltre, per
la realizzazione dell'impianto scenico, è stato necessario il lavoro di ben
quattro ditte specializzate in allestimenti scenografici. Lo stesso teatro, una
tensostruttura da 2900 posti in cui il musical va in scena dal 14 marzo, è
stato costruito per l’occasione.
Nonostante la sala disponga di quasi tremila posti a
sera, si è vicini al tutto esaurito per tutta la programmazione e lo
spettacolo, che doveva partire alla volta di Milano a maggio, è stato
prolungato per ora fino al 2 giugno.
Anche il Cd con le sedici canzoni del musical sta
riscuotendo un grande successo di vendite in Italia come in Francia e in Canada
e dove nella sola regione del Quebec ha già venduto più di 400000 copie.
L’opera verrà probabilmente presto adattata anche
in Spagna, Germania e Stati Uniti.
Dove: Gran Teatro di viale di Tor di Quinto, di
fronte al Poligono (vicino a Ponte Milvio).
Quando: fino al mese di giugno
Informazioni e prenotazioni: tutti i giorni dalle ore
11,00 alle ore 19.00 (orario continuato) al numero 06 33 22 09 90
Internet:
www.notredamedeparis.it
a cura di Leonardo Ciocca
Si fornisce un elenco in
ordine alfabetico d’autore dei libri acquistati negli ultimi mesi:
IMMAGINI
DI GUERRA; Ediz. G. Abele
;
LA QUALITA' DELLA VITA NEL MONDO. SOCIAL
WATCH. RAPP. 2001-
EMI
A
CURA DI F .MORETTI;
IL ROMANZO V. 1;
EINAUDI
AFFINATI
ERALDO;
VEGLIA D'ARMI;
MONDADORI
ALLENDE
ISABEL;
IL RITRATTO IN SEPPIA;
FELTRINELLI
ALLENDE
ISABEL;
IL PIANO INFINITO;
FELTRINELLI
ALLENDE
ISABEL;
PAULA;
FELTRINELLI
ALONGE;
CINEMA E GUERRA;
UTET
AMMANITI
N.;
TI PRENDO E TI PORTO VIA;
MONDADORI
BARICCO;
CITY;
RIZZOLI
BELLONCI;
LUCREZIA BORGIA;
MONDADORI
BRAUDEL;
IL MEDITERRANEO;
BOMPIANI
CHOMSKY-HEIN-DIETRICH;
LA SOCIETA' GLOBALE;
PICCOLA EDITRICE
CITATI
P.;
KAFKA;
MONDADORI
COMETTI
G.;
METODI MOD. DI POTENZ. MUSCOL. ASP. PRATICI;
CALZETTI MARIUCCI
COMETTI
G.;
METODI MOD. DI POTENZ. MUSCOL. ASP. TEORICI;
CALZETTI MARIUCCI
DEL
NEGRO;
GUERRA ED ESERCITI;
LATERZA
DINUCCI
M.;
IL SISTEMA GLOBALE;
ZANICHELLI
FO
DARIO;
LEZIONI DI TEATRO;
EINAUDI
FORTUNIO-GUIDETTI;
ELEMENTI DI BIOTIPOLOGIA E ANTROPOMETRIA..;
S.STAMPA SPORTIVA
GANAPINA
LUIGI;
LA REPUBBLICA DELLE CAMICIE NERE;
GARZANTI
GIBSON
WILLIAM;
MONNALISA
CIBERPUNK;
MONDADORI
GILMORE
ROBERT;
ALICE NEL PAESE DEI QUANTI;
RAFFAELLO CORTINA
GORDON
T.;
INSEGNANTI EFFICACI;
GIUNTI LISCIANI (1991)
IGNAZIO
DI LOYOLA;
AUTOBIOGRAFIA;
GARZANTI
KEPEL
GILLES;
JIHAD, ASCESA E DECLINO. STOrIA DEL FONDAM.;
CAROCCI
KERN;
IL TEMPO E LO SPAZIO, LA PERCEZIONE…;
IL MULINO
KEROUAC;
SULLA STRADA;
MONDADORI
KLEIN
NAOMI;
NO LOGO;
BALDINI E CASTOLDI
KUHN
THOMAS;
LA STRUTTURA DELLE RIVOLUZIONI SCIENTIF.;
EINAUDI
KUHN
THOMAS;
LA RIVOLUZIONE COPERNICANA;
EINAUDI
LETTERATURA
ITALIANA. DIZIONARIO DELLE OPERE, V. 1;
EINAUDI
LETTERATURA
ITALIANA. DIZIONARIO DELLE OPERE, V. 2;
EINAUDI
MACCHIA
GIOVANNI;
PIRANDELLO O DELLA STANZA DELLA TORTURA;
MONDADORI
MIHURA
MIGUEL;
TRE CAPPELLI A CILINDRO;
PANOZZO
MORETTI
FRANCO;
ATLANTE DEL ROMANZO MODERNO;
EINAUDI
MORETTI
FRANCO;
OPERE MONDO;
EINAUDI
MORRIS
DESMOND;
LA SCIMMIA NUDA;
BOMPIANI
NIETZSCHE;
OPERE (1870-1895);
NEWTON COMPTON
PAVONE
CLAUDIO;
UNA GUERRA CIVILE;
BOLLATI BORINGHIERI
PIANTA
MARIO;
LA GLOBALIZZAZIONE DAL BASSO;
MANIFESTO LIBRI
ROSSI
AGA;
UNA NAZIONE ALLO SBANDO;
IL MULINO
ROSSI
DORIA A.;
MEMORIA E STORIA: IL CASO DELLA DEPORTAZIONE - RUBBETTINO
RUSSO
LUCIO;
LA RIVOLUZIONE DIMENTICATA;
FELTRINELLI
SABA
UMBERTO;
OPERE;
MONDADORI
SCOPPOLA
PIETRO;
25 APRILE. LA LIBERAZIONE;
EINAUDI
SCOPPOLA
PIETRO;
LA COSTITUZIONE CONTESA;
EINAUDI
SCOPPOLA
PIETRO;
LA REPUBBLICA DEI PARTITI;
IL MULINO
SMOLUCHWSKI
R.;
IL SISTEMA SOLARE;
ZANICHELLI
SOBEL;
LONGITUDINE;
RIZZOLI
TERZANI
TIZIANO;
UN INDOVINO MI DISSE;
TEA
WEINEWCK;
LA PREPARAZIONE FISICA OTTIMALE;
CALZETTI MARIUCCI
WHEELER
J. A.;
GRAVITA' E SPAZIO TEMPO;
ZANICHELLI
ZANZOTTO
ANDREA;
POESIE E PROSE SCELTE;
MONDADORI
Per quanto riguarda i
periodici sono consultabili in Biblioteca l’ultimo numero di : Limes. Rivista
di Geopolitica, Art e dossier, Studium, Le Scienze, La Chimica nella scuola
(siamo ancora in attesa del primo numero di Cultura e Libri).
Tra il 5 e l’11 maggio si
è tenuta nella nostra scuola l’importante rassegna di arte contemporanea,
“Arte alMmajorana 8”, organizzata dal prof. A. Di
Giacomo. Quest’anno ha affrontato l’argomento “Arte e Scienza”.
L’iniziativa ha riscosso un notevole successo, con segnalazioni anche sulla
stampa. In biblioteca sono state esposte opere di due artisti e si è dato vita
ad un fondo di cataloghi d’arte contemporanea (presenti sul nostro catalogo
informatico) che ha già suscitato l’interesse di altre biblioteche e di vari
artisti.
Tra febbraio e aprile il
mercoledì pomeriggio è stata l’occasione per proporre in Biblioteca degli
incontri in cui si è discusso d’arte, partendo dall’analisi di pittori come
Giotto e gli impressionisti o Boecklin, per poi lasciarsi andare alla creatività
e dipingere in libertà. Le opere prodotte sono consultabili sulla cartella
Museo virtuale accessibile sulla rete interna del liceo. Desidero ringraziare le
persone che hanno partecipato con entusiasmo all’iniziativa, in particolare:
Alessandro, Amanda, Dafne, Francesca, Lorenzo, Roberta, Sara, Valerio, Valeria
(Un grazie anche ad Elisa che ci ha fatto pervenire un’opera tramite
internet).
L’ 8 e il 24 maggio in
Biblioteca, grazie anche alla collaborazione della prof.sa Valeria D’Aversa,
si sono tenute due sessioni di scrittura libera. Agli intervenuti sono stati
proposti alcuni incipit tratti da
romanzi o racconti per continuarli n 50 righe. Alla fine sono stati tutti letti
ai presenti, con grande curiosità ognuno di sapere come gli altri avevano
condotto a termine l’opera. Du e testi si trovano pubblicati in questo numero
di Biblio.Major. Ai prossimi
appuntamenti.
FINE N. 7 MAGGIO 2002