BIBLIO.MAJOR

n. 7 maggio 2002

Il giornale della Biblioteca “Loredana Rossi Molinaro “ del liceo Scientifico Statale “Ettore Majorana” via C. Avolio, 111 – 00128 Roma–  065084274 – fax:065085101 sito: http://space.tin.it/scuola/gdinicuo e-mail: etmajora@tin.it


REDAZIONE:
Gianluca Amatori, Lorenzo Beato, Leonardo Ciocca,  Dafne Italiano, Giancarlo Pagliarulo, Daniele Romani, Laura Svaluto


Sommario n. 7

Editoriale: La scuola aperta al  quartiere e alla città di Leonardo Ciocca

Teatro in periferia di Gabriella Derme

Un’americana a Roma di Laura Svaluto Moreolo

Intervista doppia  di Beatrice Riggio e Shila Alfieri

FORUM DI DIBATTITO:

"Un mondo senza il male" di Gianluca Amatori

"Lettera" di Lorenzo Beato

"Il bastardo sei tu!" di Maura Abbruciati e Pamela Ursillo

"Palestina..." di Lorenzo Beato e Daniele Romani

POMERIGGIO IN 50 RIGHE:

Incipit del racconto Il ponte di Franz Kafka

Testo di Dafne Italiano

Testo di Lorenzo Beato "Silenzio2"

Pinocchio in pole-position di Gialuca Amatori

Longitudine di Francesca Marasini

Notre-dame de Paris di Laura Svaluto Moreolo

Biblionotizie a cura di Leonardo Ciocca


Editoriale

La scuola aperta al  quartiere e alla città

 

Cari lettori,

non sappiamo ancora bene come e perché, in parte non vogliamo fare anticipazioni, ma l’anno prossimo Biblio.Major sarà completamente rinnovato, ampliato e migliorato.

 

Senza eccessivi trionfalismi, che sarebbero veramente fuori luogo, possiamo intanto festeggiare i nostri due anni di vita. Il numero 0 di Biblio.Major fu infatti stampato nel maggio del 2000. Si trattava di 4 paginette con tre soli scirttori: io, Emanuele Atzori e Giancarlo Pagliarulo. Quanto meno non si potrà dire che non sono aumentate le pagine...

 

Andiamo ora a presentare l’ultimo numero di quest’anno.

Vorrei soffermarmi soprattutto su due aspetti di questo numero.

Il primo è mettere in rilievo il fatto che la nostra scuola è in contatto con la realtà dei quartieri e della città in cui viviamo.

In questo numero, infatti, abbiamo voluto rivolgere, come già in passato, uno sguardo a ciò che succede intorno a noi. La scuola infatti non può vivere isolata da ciò che accade nei quartieri limitrofi anche perché è giusto che la tanto bistrattata periferia romana venga anche valutata per le cose positive che offre.Perciò si è dato spazio ad un’attività teatrale che si svolge da anni a Tor de’ Cenci, ma anche ad una mostra su pinocchio che si terrà al Liceo Plauto.

Anche la mostra “Arte contemporanea 8”, svoltasi nel nostro liceo, può essere vista, tra le altre, in questa direzione: ha coinvolto artisti ed enti di un certo rilievo facendo della nostra scuola il fulcro di un’iniziativa di interesse non solo di zona, ma cittadino.

Il secondo aspetto di novità o quasi del numero che avete ora in mano, sono le tre interviste. Esse ci fanno conoscere più da vicine persone che frequentano la nostra scuola e che magari ci invoglieranno a cercare la loro amicizia.

Non resta che salutarci, augurando buone vacanze a tutti e buona lettura!!!

Leonardo Ciocca

 SOMMARIO


Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo articolo di Gabriella Derme, madre di una studentessa del nostro liceo, che ci informa su uno spettacolo teatrale che verrà allestito all’Auditorium Parrocchiale di Tor de’ Cenci (via Romolo Gilgiozzi, 31) il 24 e 25 maggio alle ore 21, il 26 maggio alle ore 18,30. L’incasso sarà devoluto in favore dell’associazione “Azione aiuto”, che da anni lotta contro la povertà e per l’istruzione in 20 paesi di Africa, Asia e America Latina. Nel cast c’è anche uno studente del nostro liceo: Gianluca Amatori!

Teatro in periferia

Di Gabriella Derme

Non è una sfortuna vivere in periferia. Chi abita a Spinaceto o Tor dé Cenci da qualche anno ha avuto la possibilità di vederli trasformarsi da quartieri dormitorio, distanti anni luce dalla vita del centro, in ambienti vitali e organizzati in cui è decisamente piacevole abitare.

A questo cambiamento, secondo me, non sono stati estranei tutti i gruppi di cittadini di “buona volontà” che hanno contribuito a migliorarne la qualità della vita. Le associazioni culturali, i comitati di quartiere, i gruppi politici e quelli parrocchiali: ognuno ha portato il suo contributo positivo dimostrando che, al di là delle differenze ideologiche, ci sono comunque obiettivi comuni e disponibilità alla collaborazione.

Una delle associazioni più anziane, per età ma non per spirito, è il “Gruppo Culturale Tor de Cenci”, nato nel 1985. Oggi si avvale di una compagnia, “Il Proscenio”, e di una scuola di recitazione forte della competenza di due dei soci fondatori, Mina e Mario Mariotti (ormai molto conosciuti nel quartiere per questa attività) che, pur operando in campo amatoriale, hanno un’esperienza di teatro trentennale. Il gruppo ormai vanta 17 anni di vita, la messa in scena di più di trenta testi e la partecipazione a manifestazioni pubbliche come “La dodicesima notte” inserita nell’ “Estate Romana”, la tenda itinerante patrocinata da  Maurizio Costanzo o “Quest’inverno in dodicesima: incontro tra cultura e spettacolo”.

La regista Mina MARIOTTI , risponde volentieri a qualsiasi domanda su questa esperienza:

D.: ”Quali sono gli scopi che vi prefiggete con la vostra attività, e come fate a “tenerla in piedi”?

R.: ”Inizialmente ci siamo occupati dell’organizzazione di cineforum, dibattiti, rappresentazioni teatrali e concerti vocali; oggi il nostro obiettivo prevalente è la divulgazione della cultura del teatro. Essendo un’associazione senza fini di lucro ci autofinanziamo e utilizziamo gli eventuali introiti a scopi benefici che spaziano in vari campi come il sostegno alla ricerca scientifica e gli aiuti a organizzazioni o missioni umanitarie.”

D.: “Che tipo di persone fanno parte del vostro gruppo e come vi preparate?”

R. “Direi che prima di tutto siamo degli amici che hanno voglia di fare qualcosa di divertente e interessante insieme che sia anche utile per gli altri. Siamo impiegati, studenti, casalinghe, professionisti dai 14 ai 60 anni.”            

Gli attori sono attualmente circa venti, tra cui alcuni giovanissimi allievi della scuola di teatro  e alcuni attori professionisti. A tutti, contemporaneamente alla preparazione dei vari spettacoli, vengono impartite lezioni di tecnica teatrale, dizione, fonetica ecc.

D.: “Dalle sue parole traspare l’entusiasmo e l’amore per questa attività. Vuole aggiungere qualcosa per i lettori”

R.: “Ci tengo a ribadire che l’appartenenza al genere amatoriale non è un limite alla preparazione artistica, ma l’esercizio di questa attività senza scopo di lucro. Il nostro repertorio spazia dalla rappresentazione della letteratura in vernacolo, ai testi classici (Shakespeare, Cechov, Pirandello) ai drammatici (E.L.Master) ai comici (Campanile, Feydeau) e molti altri.

Attualmente abbiamo in allestimento una commedia brillante che andrà in scena nel mese di maggio presso l’Auditorium della Parrocchia “Gesù Divin Salvatore” in Via R.Gigliozzi, 31.

Per informazioni e prevendite ci si può rivolgere a Gianluca Amatori (classe 1 A) e Laura Svaluto Moreolo (classe 4 A)

 SOMMARIO  


Un’americana a Roma

Intervista ad Amanda Joerger, la ragazza americana che sta studiando nel nostro liceo

di Laura Svaluto Moreolo IV A

 D     Come trovi l’Italia e Roma in particolare?

R     L’Italia mi piace molto. A Roma ho trovato un’accoglienza calorosa e persone amichevoli.

D         Che differenze di mentalità e di qualità della vita hai notato con gli USA?

R    Non ho notato niente di particolarmente diverso.Credo che per quanto due culture siano diverse, ovunque vai nel mondo i ragazzi sono gli stessi, hanno gli stessi interessi. Forse l’unica grande differenza che ho notato è la televisione. Mi pare che qui le donne non vengano rispettate,le fanno solo girare per lo schermo mezze nude. Forse manca un personaggio televisivo femminile con una personalità.

D         Ci descrivi Portland, la tua città di provenienza?

R  È molto verde, è quasi come vivere in campagna. Nonostante sia una grande città,(1.800.000 abitanti, n.d.r.) il tipo di vita è più quello di un paese.

D         Che mi dici della tua scuola?

R    È più grande di questa: siamo quasi 2000 studenti.

D         Che pensi della scuola italiana? Poi fare un confronto con la tua?

R    Sono completamente diverse. Per esempio lì ogni professore ha la sua aula. Non esistono gruppi classe, né le lezioni sono divise per età: ognuno cambia aula ogni ora a seconda della lezione che ha e si possono incontrare alla stessa lezione quattordicenni e diciottenni, il che per noi ragazze è davvero interessante!. E poi, a parte le materie obbligatorie, il piano di studi lo scegliamo noi. Di positivo la scuola italiana ha il fatto di tenere unito un gruppo di persone per cinque anni. In questo modo, oltre ad affrontare insieme la scuola, si cresce insieme. Voi siete molto più uniti.

 

D         Cosa cambieresti dell’Italia?

R   Il vostro modo di vedere gli Americani. Avete degli stereotipi veramente divertenti. Non siamo mica tutti come i personaggi di “Dawson’s creek”, ma soprattutto non è vero che mettiamo il ketchup ovunque!

D         Invece cosa cambieresti degli Stati Uniti?

R   Mi piacerebbe che ci fosse anche lì il calore, l’affetto, il senso della famiglia che avete voi italiani. Qui quando incontri degli amici dai un bacio ad ognuno. In America manteniamo sempre una certa distanza.

D         Come ti trovi con la lingua italiana.?

R   Mi piace molto il suono dell’italiano, è simile allo spagnolo che parlavo quando ero piccola. Ho vissuto un periodo in Spagna, poi quando sono tornata negli Stati Uniti mia madre ha tentato di continuare a parlarmi in spagnolo, ma io avevo già deciso che lì non ne avevo più bisogno e l’ho dimenticato. Me ne sono pentita e ho ricominciato a studiarlo a scuola e ora sto studiando anche l’italiano. Riesco a capire abbastanza bene le conversazioni di chi mi sta intorno e quello che sento in tv, però parlarlo è tutta un’altra cosa.

D         Perché hai scelto di venire proprio in Italia?

R  Veramente ho sempre avuto voglia di venire in Italia, in particolare a Roma. Mi piacerebbe fare l’antropologa e si può dire che è da qui che nasce e si diffonde la civiltà, quindi per me essere a Roma vuol dire essere proprio nella culla della cultura.

D         E come hai avuto l’occasione di passare questo semestre in Italia?

R            Tramite la mia professoressa di spagnolo ho contattato diverse agenzie che si occupavano di studio all’estero e ho scelto quella che mi convinceva di più. Che volessi venire in Italia non avevo dubbi.

 SOMMARIO  


Intervista doppia

 di Beatrice Riggio e Shila Alfieri del II F

Avete mai visto “Le Iene”? E’ un programma televisivo che facevano il giovedì sera alle 10,30 su Italia 1.

Noi lo vedevamo sempre e la cosa che ci piaceva di più era l’Intervista doppia, ossia mettevano due personaggi famosi a confronto e gli facevano domande strane a cui loro rispondevano con altrettante risposte strane! Noi abbiamo preso in considerazione alcune domande e le abbiamo fatte a due persone, non famose, però…

La prof di latino Valeria D’Aversa (insegnante in 4H e 2F) e il nostro grande barista Sandro!!!

Ecco le interviste:

 

Domande:                                    Sandro                                      D’Aversa

  Nome                                    Alessandro                                             Valeria

Cognome                            Mastrangelo                                            D’Aversa

Luogo e data di nascita:  Roma  24/08/1968                                   Roma 4/11/65

Programma preferito:     La macchina del tempo                               Sciuscià

Voto di maturità:                           40/60                                                60/60

Titolo di studio:              Perito industriale                                        Lettere

Materia preferita:                  Ed. fisica                                               Filosofia

Stato civile:                             Coniugato                                            Nubile

Attore preferito:        Bruce Willis/ James Dean                           Sean Connery

Film preferito:              Fuga per la vittoria                                   Quarto potere

L’ultimo libro                    Samarcanda                                        Come pietre

che hai letto:                                                                                            nel fiume

Canzone preferita:    Roma, Roma, Roma                               You can’t always

                                                                                                   get  what you want

 

Tre aggettivi per descriverti         Simpatico, buono, bravo                    Miope, ironica,

                                                                                                                           solitaria  

Tre aggettivi per descrivere l’altro     Simpatica, buona, brava                 Pelato, romanista,

                                                                                                                               papà  

La parte del corpo che                           

ti piace di più   :                                  Occhi                                                       Mani

La parte del corpo che

 ti piace di più dell’altro:                     No comment                                           No comment

La parte del corpo che                                                                                          

 ti rifaresti:                                          Niente                                                     Liposuzione  

La parte del corpo che

 faresti rifare all’altro:                           Niente                                                     Niente

Dai un voto a Berlusconi:                          6                                                              0

Che regalo vorresti che             

 ti facesse l’altro:                                  Play Station 2                                          Libro

Che regalo gli/le faresti:                      Libro                                                        Cappello   

La tua squadra del cuore:                 Roma                                                        (15 anni) Cesena     

Ti fai le lampade?                                             No                                                            No  

Ti fai le canne?                                                 No                                                            No, non fumo

Dai un voto a Rutelli                                        4                                                                5

Chi avresti voluto come       

 compagno di banco                                       Ferilli                                                       Carmelo Bene

Chi avresti voluto come professore              Proietti                                               Pedro Almodovar

Sei mai stato sospeso?                                     Si                                                                 No  

L’episodio più significativo              

 dei tuoi anni al liceo                              Nessuno in particolare                                Prof. impiccione  

Dai un voto alla Moratti                                   5                                                                  4

Destra o sinistra?                                              Nessuna                                                       Sinistra

Ti mangi le unghie?                                          No                                                               Si

Hai sogni ricorrenti?                                         No                                                               Si

Di cosa hai paura                                              Nulla                                                           Buio

Dai un voto a Nanni Moretti                              4                                                                   7

Sei soddisfatto di te stesso/a?                      Si                                                                 Non sempre

Dove vuoi arrivare?                                          Più in alto che posso                                    Equilibrio

La parolaccia che dici più spesso                  C...O                                                           Che palle   

Credi in Dio?                                                    Si                                                                  No

Slip o boxer?                                                     Indifferente                                                  Slip

Matematica o italiano                                       Italiano                                                         Italiano

Dai un voto a Storace                                        6                                                                   3

Vino o birra?                                                     Entrambi                                                       Birra

Moro/a o biondo/a                                             Mora                                                            Moro 

Lira o Euro?                                                       Euro                                                             Euro 

Hai mai fatto sega a scuola                                Si                                                                  Si

Dove andavi?                                                  Al mare o al centro                                       Mare

Il più grande statista del Novecento?              Andreotti                                                       Churchil    

Ti sei mai innamorato/a?                                   Si                                                                   Si  

Ora sei innamorato/a?                                        Si                                                                  Si

Se potessi dire qualcosa a mezzo milione                                                  

 di ragazzi dai 14 ai 18 anni, che diresti loro?   Di non seguire le mode                                 Pensare

                                                                           e di usare sempre la propria

                                                                            testa   

                                                                        

              Bacionionioni

                                                                                               Beatrice Riggio     Shila Alfieri II F

 SOMMARIO  


FORUM DI DIBATTITO:

Un mondo senza il male

Risposta al SONDAGGIO sulla religione

di Gianluca Amatori IA

 Avete letto il sondaggio condotto da Lorenzo Beato e pubblicato in “Bibliomajor” N°6? Se non l’avete letto andate a rivederlo! E’ veramente assurdo! Innanzitutto il campione di persone intervistate: 36!!! Non rappresentano neppure 1/10 dei ragazzi della scuola! Ma non basta: indovinate quando e dove Beato ha intervistato queste persone? Al  corso di SPIRITISMO tenutosi durante l’Autogestione. Il sondaggio riguardava proprio la religione! E’ chiaro che chi frequenta un corso di spiritismo non può che essere contro il cristianesimo! E’ come se si volesse chiedere ai romanisti (magari 36!) cosa ne pensano dei laziali! C’è anche un altro fatto! Se andate a contare precisamente ad ogni domanda quante persone hanno risposto noterete qualcosa di strano: solamente a tre quesiti sono state realmente date trentasei risposte, alle altre cinque domande hanno dato risposta a volte trentaquattro, altre trentadue e pensate: al quesito n° 6 ( “…Pensi che le sette siano tutte di carattere negativo?…” ) hanno risposto addirittura ventidue persone!! Con questa replica intendo dire che se si vuole condurre un sondaggio su un tema così importante come la religione innanzitutto non si può prendere un campione di sole trentasei persone, poi non si possono far rispondere una volta ventidue, un’altra trentatré, un’altra trentaquattro persone, perché il sondaggio in questo modo non ha valore!

E poi anche tutto quell’articolo sul diavolo… ma ragazzi ma stiamo scherzando?! Mi domando come possa essere presa in considerazione  la frase:“ Immaginatevi un mondo senza il male… non saremmo tutti quanti burattini di Dio?” . Già solo sentire una cosa del genere è tremendo e poi soprattutto sentirla in un momento in cui il mondo è pieno di guerre, in cui migliaia di persone innocenti stanno morendo sotto le bombe e le mine di popoli assatanati, un mondo in cui bambini muoiono di fame, in cui le malattie uccidono le vite di tanti esseri umani… la lista è ancora lunga, non basterebbe un intero giornalino per scrivere tutti i problemi del mondo, e Lorenzo che dice? Che “il mondo senza il male ci renderebbe burattini di Dio…”?!? Sono d’accordo sul fatto che un mondo senza il male è difficilmente ipotizzabile, ma è perlomeno da auspicare. Mi sembra tremendo scrivere su un giornale scolastico, letto da tanti ragazzi, un messaggio così privo di speranza. Voglio dire, se anche noi giovani ci chiudiamo al futuro negandoci ogni possibilità di cambiamento (“tanto c è solo il male!” “Tanto non ci possiamo fare niente!”) vuol dire che non abbiamo nessuna fiducia in noi stessi e nelle nostre possibilità, nessuna autostima. Certo, nessuno si può illudere di cambiare tutto il mondo, ma un atteggiamento del genere blocca definitivamente ogni voglia di cambiare anche solo qualche cosa, anche solo di provarci!

Sono pronto a ricevere risposte su ciò che ho scritto anche da chi non la pensa come me perché sono certo che il confronto con gli altri  sia il primo passo  per cercare di migliorare le cose. Chiudersi in sé stessi, eliminare ogni possibilità di speranza sicuramente porta al male di cui tanto parla Lorenzo.

Gianluca Amatori I A

 SOMMARIO 


LETTERA

 di Lorenzo Beato IVE

Ciao Gianluca,

anzitutto ti ringrazio per aver voluto chiarire o domandare alcuni punti che a tuo parere erano poco soddisfacenti e/o erronei.

Per quanto riguarda il sondaggio, devo far altro che confermarlo, hai ragione tu. In effetti è stato un “sondaggio pèzza”, servito da tampone alla carenza di articoli ma che comunque ha ottenuto i suoi risultati più che soddisfacenti.

Il numero di persone erano poche, già questo è vero, ma posso dirti di persona, se la mia parola può bastare, che la scelta è stata abbastanza multiforme. Molte domande o singole risposte sono state omesse da me durante la trascrizione, o meglio dire, censurate. Mi spiego: molte persone che hanno partecipato al sondaggio, sono state poco attente nel leggere la domanda o molto avventati nel dare una risposta. Inoltre mi sono trovato presente a delle “sconcerie” , che neanche sto a citare, e probabilmente è stata una mia colpa non premettere la censura di esse.

Per quanto riguarda le considerazioni sul tipo di persone che, per scelta sua, ha voluto seguire il corso di “Spiritismo”, non è affatto vero che la maggior parte di esse era in qualche modo già a conoscenza dell’argomento trattato o che fosse “cattolica”. Permettimi di dirti con tutta la franchezza e cordialità possibile, che probabilmente avresti dovuto seguire qualcuna delle lezioni del mio corso prima di dare giudizi che, agli occhi di chi è stato presente, possono risultare inesatti.

Sarò breve anche sulla critica (sia chiaro che non uso il termine “critica” in senso dispregiativo, anzi...) indirizzata ad un articolo intitolato “Daémon” nel quale scrivevo: <Cosa sarèbbe un mondo senza il male? Non saremmo tutti quanti burattini di Dio?>. Premettendo che quelle riflessioni scritte sicuramente potevano risultare, agli occhi di un lettore più rapido, un poco ermetiche, rispondo dicendoti che da un punto di vista più analitico (se così è giusto dire..), pensandoci, l’assenza del male comporterebbe una mancanza di libertà. È proprio grazie al fatto che possiamo scegliere tra una sorta di bene e di male che il libero arbitrio di Dio si dimostra a noi.

Se non ci fosse il male non saremmo in grado di scegliere il bene. Ironicamente quindi, grazie a Dio che il male esiste..se no come faremmo? ;-)

Quindi le parole dal sapore meravigliosamente retorico che hai scritto, sono apprezzate da me per primo, ma il mio non è affatto un elogio al male, bensì un viaggio all’interno di esso.

Ringraziandoti enormemente per avermi scritto ti saluto,

 

ciao e alla prossima!

Lorenzo  

 SOMMARIO


 

IL BASTARDO SEI TU!

Non abbandoniamo i nostri amici animali

di Maura Abbruciati e pamela Ursillo IV A

Il cane è sempre stato considerato il migliore amico dell’uomo. Ma i nostri amici animali hanno la stessa opinione?

Da alcuni giorni nella nostra scuola è affisso un manifesto che ricorda il problema dell’abbandono dei nostri amici a quattro zampe che si fa sempre più sentire nei mesi estivi quando i bastardi vanno in vacanza e lasciano sulle strade i loro fedeli compagni. Un cane darebbe la vita per salvare il suo padrone mentre lui lo abbandona ad una morte certa solo perché è diventato un bagaglio troppo ingombrante per portarlo con sé. C’è qualcosa che la gente ancora non comprende: l’intelligenza degli animali e la bestialità degli uomini!

Sempre più trasmissioni televisive sensibilizzano i telespettatori a essere più civili (vedi Buona Domenica & Ci vediamo in tv) mostrandoci quanto sono indifesi e più umani di noi. E’ umano gettarli nel secchione dell’immondizia?E’ umano lasciarli legati al palo di un autostrada con il rischio che siano investiti o che provochino degli incidenti stradali?E’ umano tutto questo?

Ultimamente sono stati smascherati degli scandali nei canili dove animali ammalati e malnutriti, e in casi estremi costretti a mangiare i loro escrementi, subivano le speculazioni degli avidi gestori delle strutture, sulla propria pelle.

Forse non tutto saranno interessati alla sorte dei cani visto che il problema non li riguarda da vicino, magari perché non ne possiedono uno e non hanno sperimentato le gioie che ti può dare (tranne quando ti strappa il tuo peluche preferito!), ma dato che siamo delle convinte cinofile,  in vista dell’estate abbiamo cercato di farvi avere a cuore questo problema in modo che prima di tutto non abbandoniate un amico speciale e, in caso vi capitasse di vedere un cucciolo in difficoltà, non restiate indifferenti.  Bau Bau                                                 

                                      

                                                       Maura Abbruciati e Pamela Ursillo IV A

 SOMMARIO  


 

Palestina, un nome, una nazione, un popolo

 

Palestina, un nome, una nazione, un popolo

Scrosci silenziosi di lacrime cruente miste alla miseria più totale

Dagli spalti, tenui spettatori di mille sciagure coprono gli occhi

Tra il rumore assordante dei cingoli golosi d’emerita gloria

tra i sommessi gemiti di bimbi appena alla luce, subitamente

al dondolo traghettare di Caronte…

 

Pochi ma forse concisi versi per descrivere la condizione pietosa in cui un popolo è riverso già da molti anni.

Tutto cominciò quando l’amatissimo finto sionista Thruman sbandierò la promessa di uno stato ebraico che gli frutto milioni di voti per la presidenza USA.

1947,Israele, una manovra politica per assicurarsi la leadership nel medio oriente ceduta per necessità dall’ex potenza europea di Giorgio VI d’Inghilterra uscito sfinito con il suo popolo dalla guerra, ed evitare che la minaccia “rossa” di Stalin si impossessasse completamente del petrolio.

Interessi economici del resto, come sempre.

Ma la storia di questo popolo la conosciamo già bene dalla televisione. Conosciamo la “Storiella Americana” ricca di tanti buoni propositi e quella, spero sia agli occhi di molti, la vera storia, fatta solamente di propaganda.

Intanto questi pretesti che ci siamo portati per oltre cinquanta anni hanno cancellato quasi completamente un popolo dalla faccia della terra.

E che volete che sia un popolo in meno..tanto..non accade la stessa cosa in Afghanistan, Ruanda, con il popolo Curdo e tanti altri?!

Ma la verità è che oggi due popoli, entrambi impauriti, si trovano nella polvere.

La differenza è che uno sta con le mazze, i sassi e la cosa più atroce che possa esistere, i kamikaze.

Pensate voi il livello di esasperazione cui si potrebbe trovare una persona per farsi saltare in aria? Immaginatevi un popolo, tutti poi, donne e ragazzi giovanissimi compresi.

L’altro popolo invece si trova con i carri armati, le bombe ed un esercito regolare, ma vive il terrore di consumare un ultimo pasto ogni giorno.

E’ questo che vogliamo? Certamente non siamo qui per proporre una soluzione al conflitto, che tanto ha scervellato migliaia di diplomatici e politici, ma per cercare di far capire che qui non si parla di “rosso” o “nero”. Non si tratta di bandiere, di falci, martelli o aquile, ma di dignità. Quella dignità fondamentale che ti fa sentire una persona ogni mattina che ti svegli e non un animale.

Può suonare retorica questa breve riflessione, ma pensiamo che altrettante parole di più potrebbero grugnire ben altro.

 

Lorenzo Beato & Daniele Romani IVE

 SOMMARIO  


Pomeriggio in 50 righe:

Pubblichiamo di seguito due racconti realizzati il pomeriggio di Mercoledì 8 maggio in Biblioteca per la prima sessione di scrittura libera, dal titolo, appunto, “Pomeriggio in 50 righe“.

Agli intervenuti è stata proposta la possibilità di proseguire l’incipit di un racconto di Kafka, Il ponte, o del celeberrimo romanzo di Pirandello, Uno nessuno e centomila.  I testi che proponiamo, interessanti perché svolti con stile e contenuti molto diversi, affrontano il racconto di Kafka.

Buona lettura….

 

Incipit del racconto Il ponte (1917) di Franz Kafka

 Ero rigido e freddo, ero un ponte, stavo sopra un abisso. Di qua avevo le punte dei piedi, di là avevo confitto le mani, e mio tenevo rabbiosamente aggrappato all’argilla friabile. Da una parte e dall’altra mi si agitavano le falde della giacca. In fondo rumoreggiava il gelido torrente popolato di trote. Nessun turista si smarriva fino a quelle impervie altezze, il ponte non era ancora registrato nelle carte topografiche. Così me ne stavo e aspettavo. Dovevo aspettare. Un ponte, una volta costruito, non può cessare di esser ponte senza precipitare.

Una volta, era verso sera - la prima? la millesima? Non so -, i miei pensieri erano sempre confusi e giravano in tondo. Verso sera, d’estate, il torrente scrosciava più buio, udii un passo d’uomo.

[…]

 

Continuazione di Dafne Italiano IV E

[…]

Andava molto di fretta, ma non con il passo di chi sta correndo a casa dalla sua famiglia, un nido caldo e affettuoso dove ritemprarsi dalla fatica di una giornata, bensì con l’incedere di un uomo solo, che sta scappando dalla giornata lavorativa e stressante per rintanarsi nel piccolo appartamento alla periferia della città, ormai semideserta, svuotata dall’allegria di chi ora è in villeggiatura.

Per quanto ne so, sono sempre stato un ponte e ormai certe cose le capisco: so riconoscere il passo lieve ed aggraziato delle ragazze che passeggiano, quello allegro dei bambini portati a spasso dalla mamma, perciò non mi fu difficile riconoscere l’abbattimento nell’andatura di quell’uomo.

Come stavo dicendo, camminava di corsa, ma non sapeva neppure lui, incontro a cosa andasse. Non era sollevato alla prospettiva di rientrare in casa, accolto solo dal led lampeggiante della segreteria telefonica, ma neppure preferiva restare ore in più in ufficio...E povero ponte, avevo una vita sociale più attiva della sua con una media di mille persone al giorno che mi attraversavano, solleticandomi, andando verso le mete più diverse.

Eppure, concentrato su quell’uomo solo, non mi accorsi di nulla: dalla parte opposta di me stava sopraggiungendo un’altra persona. Solo dopo qualche secondo sentii l’inconfondibile tocco di una scarpa col tacco. Conoscevo bene quella ragazza: passava di qui tutte le sere tornando dall’ospedale in cui lavorava. Una volta si era appoggiata al parapetto, parlando con un’amica del suo lavoro e di mille altre cose, perciò sapevo molto di lei! Evidentemente, però, non era sfuggita al mio nuovo amico, perché notai un’incertezza nel suo incedere. La ragazza continuò per la sua strada, ma non poté non notare l’uomo davanti a lei, seppure ancora distante.

In un istante lui non pensò più alla casa vuota, alla cena fredda lasciatagli sul tavolo dalla donna di servizio, ma immaginò una casetta addobbata a festa per il compleanno del suo nipotino, il loro nipotino; e lei, ancora così bella dopo tanti anni. Erano felici, lui lo era, dopo tanto aveva finalmente creato una vera famiglia, una di quelle che se ci pensi immagini tutto il parentado raccolto intorno all’albero di Natale, impegnato  a scartare pacchi colorati. E ora eccola lì, di fronte a lui. Quando furono l’uno accanto a l’altra i loro sguardi s’incrociarono; fu un attimo. Lei improvvisamente abbassò gli occhi sull’orologio da polso e affrettò il passo. Lui non ebbe la forza di voltarsi, era così stanco…

Pensavo di conoscere il genere umano e invece, contro ogni mia previsione, non sentii più passare quell’uomo.

Avrà cambiato strada.

   SOMMARIO

Continuazione di Lorenzo Beato IV E

Titolo “Silenzio”

[…]

Alzai subitamente la testa

per quanto mi fosse possibile.

 

Il fango s’infrangeva sul mio volto e sui miei occhi come tanti lapilli, ed una ad una quelle gocce sgrassavano via il trucco con mesto silenzio e ricadevan giù pel fossato con impervio fragore.

<Ah! Se solo avessi placato quella sera, l’inarrestabile propensione a voler essere più grande del mondo che m’incrociava.!

Ma quella strana posizione mi prostrava all’evidenza più vera come l’acqua sgretola l’argilla.

Ed intanto quel rumore.

In quell’impeto violento d’orchestra..quei passi.

<Passi d’uomo!> Pensai ancora una volta

<sicuramente son venuti qui a trarmi dall’insolita penitenza!>.

Fremevo dall’impazienza che fraseggiava nel mio cuore con battiti altisonanti, facendomi brividire quasi in preda ad orgasmo.

 

<Oh! Quale lussurioso piacere il saper di potersela ancora cavare> intanto pensavo, allibito dallo scenario avverso che pullulava di ricca desolazione.

Ma etterna era l’attesa ed ogni pensiero,congettura che strappavo alla mia testa, era un passo sempre più vicino ed ancora più vicino pel baratro.

 

L’argilla si liquefava tra le dita sanguinanti di disperazione.

 

In preda al delirio più prossimo esclamai con forza a gran sconforto:

<Chi sei tu che con i tuoi passi affretti la mia scesa verso lo Stige?

<Forse un angelo d’ali recise

venuto per me dall’inferno?

<Chi ti manda a infrangermi tra quelle rocce rovinose?

 

Lacrime di sangue misto a rovina e sconforto erano ricordi che l’acqua mescolava a se e nella sua violenza li purificava.

La voglia di lasciarsi andare a quel

Bagno espiatorio.

La mani cedettero

Il cuore si spense d’improvviso

 

Non v’erano più lagrime d’argilla dov’approdai, ne scogli rovinosi contro cui infrangermi.

Solo..|V| …Silenzio!

 SOMMARIO  


PINOCCHIO IN POLE-POSITION

Una mostra sul burattino più famoso della storia

di Gianluca Amatori IA

 

A  qualche mese dalla prossima uscita del film di Roberto Benigni tratto da una delle opere che hanno reso Carlo Collodi e la letteratura italiana famosa in tutto il mondo, il nostro liceo in collaborazione con altre scuole del XX° Distretto (Eur-Spinaceto) ha realizzato una mostra in onore del burattino più famoso della storia.

Il progetto è intitolato: “ Centoventi anni fa nacque Pinocchio – Avventure, trasgressioni e legalità nell’Italia <<bambina>>”

Le classi 1°A e 1°F della nostra scuola, sotto la supervisione della prof.ssa Rolando, hanno realizzato dei disegni che ricostruiscono il percorso iconografico che ha attraversato l’immagine del burattino, dalla sua prima “apparizione” sino al noto film animato di Walt Disney.

Pinocchio nasce nel 1881, dalla penna di Carlo Lorenzini, in arte Collodi, nato a Firenze nel 1826. Il primo episodio della “Storia di un burattino, pubblicato sul "Giornale per i bambini". Altre puntate furono pubblicate fino al 1883, quando furono raccolte in un libro dal titolo “Le avventure di Pinocchio”.

Il testo è stato tradotto in tutte le lingue ed è stato illustrato da tantissimi noti disegnatori.

Nel 1940 esce nelle sale cinematografiche il capolavoro Disneyano, che però in tempo di guerra non ebbe molto successo. Nonostante tutto però conquistò ben due oscar come miglior colonna sonora e miglior canzone.

Nel 1972 il regista Luigi Comencini trasse dal libro di Collodi uno sceneggiato televisivo a cui parteciparono Nino Manfredi (Geppetto), Andrea Balestri (Pinocchio), Gina Lollobrigida (Fata Turchina) e anche la famosa coppia del trash italiano composta da Franco Franchi e Ciccio Ingrassia (Il Gatto e La Volpe).

Tra le altre scuole che partecipano al progetto, troviamo il liceo classico “Plauto”, ideatore dell’iniziativa; la scuola elementare di via Frignani a Spinaceto e le scuole medie di via Renzini e via Sabatini (ex Respighi e Bachelet).

Il liceo “Plauto” ha lavorato, invece, analizzando il testo e la struttura del libro.

Il progetto è stato realizzato al fine di educare alla legalità, analizzando comportamenti di prevaricazione e di bullismo.

Vi aspettiamo quindi il 6 Giugno 2002 presso il liceo “Plauto” per visitare la mostra che ha tenuto impegnati per mesi studenti e insegnanti, hanno lavorato al meglio per realizzare un lavoro degno di un libro che dei più noti della letteratura di ogni tempo.

 

Gianluca Amatori I A

 SOMMARIO  


LONGITUDINE

 recensione del libro di DAVA SOBEL

della prof.sa Francesca Marasini

 

In questo secolo di continue scoperte ed applicazioni tecnologiche sempre più sofisticate non ci stupiremo quando tutte le nostre automobili saranno dotate di un GPS satellitare, come già lo sono aeroplani ed imbarcazioni.

Date le coordinate di un qualsiasi luogo, per esempio un ristorante, di una città a noi totalmente sconosciuta, non avremo bisogno nè di cartine, nè di alcuna altra indicazione se non quella che lo chef merita veramente una nostra visita.

Eppure non è sempre stato così. Nel 1714 il parlamento inglese dovette offrire una ricompensa di 20.000 sterline d’oro a chi avesse saputo come determinare la longitudine di una nave in mezzo all’oceano.

Il fatto è che in una nebbiosa notte dell’ottobre 1707 le isole Scilly, situate proprio di fronte alla costa inglese, diventarono la tomba di 2000 uomini dell’equipaggio della flotta di Sir Clowdisley. E tutto questo perchè Sua Signoria non poteva calcolare in alcun modo la longitudine e le rocciose isolette risultavano del tutto inavvistabili.

Già antichi navigatori , come i Fenici, sapevano calcolare la latitudine, ossia la distanza angolare di un punto dall’equatore. Con l’uso di un sestante lo si può fare conoscendo la posizione della stella polare, oppure dall’altezza del sole all’orizzonte a mezzodì, oppure ancora dalla posizione di alcune costellazioni, come quella di Orione, più facilmente avvistabili del Piccolo Carro ( o Orsa Minore).

Ma la longitudine è un’altra faccenda! Per la longitudine bisogna conoscere la posizione dei meridiani, bisogna aver definito il meridiano di riferimento ( per inciso nel caso della latitudine è l’equatore perchè è anche il parallelo più grande, ma i meridiani sono tutti uguali fra loro!), che come tutti sanno è oggi, per convenzione universale, quello passante per Greenwich, guarda caso ad un passo da Londra. Ma il problema che sovrasta tutti gli altri è la difficoltà di segnare questo meridiano in mezzo ad un oceano per poi fare gli opportuni calcoli di posizione.Il problema non è di facile soluzione, tanto che ci si cimentarono anche Galileo e Newton con scarso successo.

E allora?

E allora dovete leggere LONGITUDINE di Dava Sobel (disponibile in biblioteca) per scoprire come un anonimo orologiaio, di nome John Harrison, arrivò ad una brillante soluzione.............................

Francesca Marasini

 SOMMARIO  


 Notre-dame de Paris

Prosegue il successo del musical di Cocciante

di Laura Svaluto Moreolo

Sapevate che a scuola, di tanto in tanto, c’è la possibilità di acquistare biglietti di spettacoli teatrali?

Non fate subito quelle facce schifate: a teatro si può vedere di tutto, basta scegliere. È probabile che chi c’è stato solo con la prof di italiano, non pensi di tornarci il sabato sera con gli amici. Ci sono spettacoli di tutti i tipi che possono rappresentare una valida alternativa al cinema. I biglietti, però, spesso costano il triplo? Questo purtroppo è vero, ma vi assicuro che in molti casi ne vale veramente la pena! Eccovi un esempio.

Un paio di mesi fa, abbiamo avuto la fortuna di trovare i biglietti per “Notre dame de Paris”, lo spettacolo musicato da Riccardo Cocciante che, dopo aver conquistato la Francia, sta ottenendo un grandissimo successo in molti paesi.

La storia, come credo sappiate tutti, è quella del campanaro gobbo della cattedrale che si innamora di una gitana, Esmeralda. Ambientato nella Parigi medievale, oltre ad essere una storia di passioni è anche, o soprattutto, una storia di emarginazione  che denuncia la condizione degli immigrati nel passato come oggi. A questo proposito lo stesso Cocciante, che mancava dalla scena musicale italiana da cinque anni, dice: “Notre Dame de Paris" è la storia della diversità. Vorrei che la gente capisse che essere diversi è difficile ma importante, perché grazie a questo possono esistere idee diverse e si possono cambiare certi parametri del Mondo”.

Lo spettacolo è portato in scena da più di 60 ballerini che rappresentano ben undici paesi diversi. I personaggi principali, invece, quelli che hanno le parti cantate per intenderci, sono tutti italiani, ad eccezione di Esmeralda, interpretata dalla spagnola Lola Ponce. Pensate che nella versione francese questo ruolo era stato di Noa, la famosissima cantante israeliana.

Ciò che colpisce durante le tre ore di spettacolo, oltre alle musiche e alle coreografie incredibilmente acrobatiche, è l’illusione scenografica. Su un palcoscenico apparentemente spoglio, le diverse scene si alternano solo grazie a circa 10 mila fra impressionanti giochi di luce ed effetti speciali che hanno richiesto l’installazione di seicento fari.

Questo può darvi un’idea dell'immenso lavoro dietro le quinte. Senza precedenti, ad esempio, è l'impianto tecnico per lo spostamento automatico delle scene che prevede l'uso di un'apposita centrale elettromagnetica altamente computerizzata. Inoltre, per la realizzazione dell'impianto scenico, è stato necessario il lavoro di ben quattro ditte specializzate in allestimenti scenografici. Lo stesso teatro, una tensostruttura da 2900 posti in cui il musical va in scena dal 14 marzo, è stato costruito per l’occasione.

Nonostante la sala disponga di quasi tremila posti a sera, si è vicini al tutto esaurito per tutta la programmazione e lo spettacolo, che doveva partire alla volta di Milano a maggio, è stato prolungato per ora fino al 2 giugno.

Anche il Cd con le sedici canzoni del musical sta riscuotendo un grande successo di vendite in Italia come in Francia e in Canada e dove nella sola regione del Quebec ha già venduto più di 400000 copie.

L’opera verrà probabilmente presto adattata anche in Spagna, Germania e Stati Uniti.

 

Dove: Gran Teatro di viale di Tor di Quinto, di fronte al Poligono (vicino a Ponte Milvio).
Quando: fino al mese di giugno

Informazioni e prenotazioni: tutti i giorni dalle ore 11,00 alle ore 19.00 (orario continuato) al numero 06 33 22 09 90

Internet: www.notredamedeparis.it

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Biblionotizie maggio 2002

a cura di Leonardo Ciocca 

Ultimi arrivi

Si fornisce un elenco in ordine alfabetico d’autore dei libri acquistati negli ultimi mesi:

 IMMAGINI DI GUERRA; Ediz. G. Abele

; LA QUALITA' DELLA VITA NEL MONDO. SOCIAL WATCH. RAPP. 2001-  EMI

A CURA DI F .MORETTI; IL ROMANZO V. 1; EINAUDI

AFFINATI ERALDO; VEGLIA D'ARMI; MONDADORI

ALLENDE ISABEL; IL RITRATTO IN SEPPIA; FELTRINELLI

ALLENDE ISABEL; IL PIANO INFINITO; FELTRINELLI

ALLENDE ISABEL; PAULA; FELTRINELLI

ALONGE; CINEMA E GUERRA; UTET

AMMANITI N.; TI PRENDO E TI PORTO VIA; MONDADORI

BARICCO; CITY; RIZZOLI

BELLONCI; LUCREZIA BORGIA; MONDADORI

BRAUDEL; IL MEDITERRANEO; BOMPIANI

CHOMSKY-HEIN-DIETRICH; LA SOCIETA' GLOBALE; PICCOLA EDITRICE

CITATI P.; KAFKA; MONDADORI

COMETTI G.; METODI MOD. DI POTENZ. MUSCOL. ASP. PRATICI; CALZETTI MARIUCCI

COMETTI G.; METODI MOD. DI POTENZ. MUSCOL. ASP. TEORICI; CALZETTI MARIUCCI

DEL NEGRO; GUERRA ED ESERCITI; LATERZA

DINUCCI M.; IL SISTEMA GLOBALE; ZANICHELLI

FO DARIO; LEZIONI DI TEATRO; EINAUDI

FORTUNIO-GUIDETTI; ELEMENTI DI BIOTIPOLOGIA E ANTROPOMETRIA..; S.STAMPA SPORTIVA

GANAPINA LUIGI; LA REPUBBLICA DELLE CAMICIE NERE; GARZANTI

GIBSON WILLIAM; MONNALISA CIBERPUNK; MONDADORI

GILMORE ROBERT; ALICE NEL PAESE DEI QUANTI; RAFFAELLO CORTINA

GORDON T.; INSEGNANTI EFFICACI; GIUNTI LISCIANI (1991)

IGNAZIO DI LOYOLA; AUTOBIOGRAFIA; GARZANTI

KEPEL GILLES; JIHAD, ASCESA E DECLINO. STOrIA DEL FONDAM.; CAROCCI

KERN; IL TEMPO E LO SPAZIO, LA PERCEZIONE…; IL MULINO

KEROUAC; SULLA STRADA; MONDADORI

KLEIN NAOMI; NO LOGO; BALDINI E CASTOLDI

KUHN THOMAS; LA STRUTTURA DELLE RIVOLUZIONI SCIENTIF.; EINAUDI

KUHN THOMAS; LA RIVOLUZIONE COPERNICANA; EINAUDI

LETTERATURA ITALIANA. DIZIONARIO DELLE OPERE, V. 1; EINAUDI

LETTERATURA ITALIANA. DIZIONARIO DELLE OPERE, V. 2; EINAUDI

MACCHIA GIOVANNI; PIRANDELLO O DELLA STANZA DELLA TORTURA; MONDADORI

MIHURA MIGUEL; TRE CAPPELLI A CILINDRO; PANOZZO

MORETTI FRANCO; ATLANTE DEL ROMANZO MODERNO; EINAUDI

MORETTI FRANCO; OPERE MONDO; EINAUDI

MORRIS DESMOND; LA SCIMMIA NUDA; BOMPIANI

NIETZSCHE; OPERE (1870-1895); NEWTON COMPTON

PAVONE CLAUDIO; UNA GUERRA CIVILE; BOLLATI BORINGHIERI

PIANTA MARIO; LA GLOBALIZZAZIONE DAL BASSO; MANIFESTO LIBRI

ROSSI AGA; UNA NAZIONE ALLO SBANDO; IL MULINO

ROSSI DORIA A.; MEMORIA E STORIA: IL CASO DELLA DEPORTAZIONE - RUBBETTINO

RUSSO LUCIO; LA RIVOLUZIONE DIMENTICATA; FELTRINELLI

SABA UMBERTO; OPERE; MONDADORI

SCOPPOLA PIETRO; 25 APRILE. LA LIBERAZIONE; EINAUDI

SCOPPOLA PIETRO; LA COSTITUZIONE CONTESA; EINAUDI

SCOPPOLA PIETRO; LA REPUBBLICA DEI PARTITI; IL MULINO

SMOLUCHWSKI R.; IL SISTEMA SOLARE; ZANICHELLI

SOBEL; LONGITUDINE; RIZZOLI

TERZANI TIZIANO; UN INDOVINO MI DISSE; TEA

WEINEWCK; LA PREPARAZIONE FISICA OTTIMALE; CALZETTI MARIUCCI

WHEELER J. A.; GRAVITA' E SPAZIO TEMPO; ZANICHELLI

ZANZOTTO ANDREA; POESIE E PROSE SCELTE; MONDADORI

Per quanto riguarda i periodici sono consultabili in Biblioteca l’ultimo numero di : Limes. Rivista di Geopolitica, Art e dossier, Studium, Le Scienze, La Chimica nella scuola (siamo ancora in attesa del primo numero di Cultura e Libri).

Arte al Majorana 8 e i cataloghi d’arte

Tra il 5 e l’11 maggio si è tenuta nella nostra scuola l’importante rassegna di arte contemporanea, “Arte alMmajorana 8”, organizzata dal prof. A. Di  Giacomo. Quest’anno ha affrontato l’argomento “Arte e Scienza”. L’iniziativa ha riscosso un notevole successo, con segnalazioni anche sulla stampa. In biblioteca sono state esposte opere di due artisti e si è dato vita ad un fondo di cataloghi d’arte contemporanea (presenti sul nostro catalogo informatico) che ha già suscitato l’interesse di altre biblioteche e di vari artisti.

 Scarabook: laboratorio di pittura in Biblioteca

Tra febbraio e aprile il mercoledì pomeriggio è stata l’occasione per proporre in Biblioteca degli incontri in cui si è discusso d’arte, partendo dall’analisi di pittori come Giotto e gli impressionisti o Boecklin, per poi lasciarsi andare alla creatività e dipingere in libertà. Le opere prodotte sono consultabili sulla cartella Museo virtuale accessibile sulla rete interna del liceo. Desidero ringraziare le persone che hanno partecipato con entusiasmo all’iniziativa, in particolare: Alessandro, Amanda, Dafne, Francesca, Lorenzo, Roberta, Sara, Valerio, Valeria (Un grazie anche ad Elisa che ci ha fatto pervenire un’opera tramite internet).

 Pomeriggio in 50 righe

L’ 8 e il 24 maggio in Biblioteca, grazie anche alla collaborazione della prof.sa Valeria D’Aversa, si sono tenute due sessioni di scrittura libera. Agli intervenuti sono stati proposti alcuni incipit tratti da romanzi o racconti per continuarli n 50 righe. Alla fine sono stati tutti letti ai presenti, con grande curiosità ognuno di sapere come gli altri avevano condotto a termine l’opera. Du e testi si trovano pubblicati in questo numero di Biblio.Major. Ai prossimi appuntamenti.

 SOMMARIO  


FINE N. 7 MAGGIO 2002