Biblio.Major
Il giornale della Biblioteca Loredana Rossi Molinaro Liceo Scientifico Statale Ettore Majorana
N. 6 - Gennaio/Febbraio 2002
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Sommario
Editoriale:
Lucidità opaca di Leonardo Ciocca
Novecento
di Laura Svaluto
Il signore
degli anelli di Valeri
Giorgi
Forum
Dibattito: Risposta di
Maura Abbruciati
Daemon
di Lorenzo Beato
Test
Lorenzo Beato (collaborazione
di Daniele Romani)
Libri e
matematica di Maria
Gaetana Lanzillotta
Senza
titolo di
Valeria Spagnolo
Biblionotizie
a
cura di Leonardo Ciocca
Editoriale:
Cari lettori,
eccoci finalmente tra le vostre mani!
La gestazione del presente numero è stata lunga e difficoltosa, speriamo ne sia valsa la pena!
Abbiamo rinnovato il formato per renderlo più maneggevole e agile, la qual cosa ci ha comportato un rallentamento nell’allestimento grafico.
Fateci sapere la vostra opinione: vi piace o preferite l’impaginazione precedente?
Per quanto riguarda i contenuti ci sembra evidente che il "nuovo corso" inaugurato col numero scorso stia prendendo sempre più piede: la parte culturale si amplia caratterizzando notevolmente il giornale, perciò troverete recensione di libri, critiche a film in abbondanza!
Segnaliamo inoltre il prolungarsi del dibattito iniziato nel numero precedente , in scia al polemico intervento della Fallaci dopo l‘11 settembre, con una interessante risposta.
Il tema prevalente, quello che lega un certo numero dei contributi presenti in questo numero, sembra essere quello del mistero, della magia.
E’ questo forse un sintomo rilevante di quello che sono e che vorrebbero essere i nostri tempi un po’ oscuri, dove è difficile distinguere con nettezza le luci dalle ombre, le ragioni dai torti, la lucidità dalla follia…
Leonardo Ciocca
Il
Virginian è un piroscafo che, a cavallo tra '800 e '900, percorre avanti e
indietro la sua rotta per l’America.
Sul
pianoforte della sala da ballo, in prima classe, c'è un neonato abbandonato in
una cassa di limoni. E' il primo gennaio 1900.
Danny
Boodman è un macchinista di colore, con la passione per i cavalli da corsa. per
i nomi dei cavalli da corsa. E adotta quel bambino nato a bordo del
transatlantico.
“Danny Boodman T.D. Novecento”, Novecento
per gli amici, cresce a bordo di questa casa galleggiante. La sua famiglia è
l’equipaggio, i suoi giochi sono fra le sale macchine e la terza classe.
Per
il mondo lui non esiste: non è mai sceso dalla nave e mai ne scenderà. Nel mondo
reale, sulla terraferma, non c'è mai stato: è il mondo a passare dalla sua nave
al ritmo di 2000 anime a viaggio, per 5/6 viaggi all'anno, per una vita. Lui lo
spia e lo conosce benissimo.
In
fondo l'ha visitato migliaia di volte il mondo. Lui viaggia suonando. Perchè
inspiegabilmente quell'uomo che è nato su una nave e a cui nessuno ha mai
insegnato a suonare, è il miglior pianista del mondo. In prima classe c'è chi
compie il viaggio solo per sentire quel pianista la cui leggenda si è diffusa
anche a terra.
Blues,
jazz, ragtime... novecento non suona note normali. Sembra che abbia quattro
mani. E mentre suona, viaggia. Viaggia nei posti che ha ascoltato descrivere
tante volte dagli emigranti.
"Novecento"
è la storia del più grande dei musicisti, che danza col mare e suona una musica
che non esiste.
E' la
storia di un pazzo che dopo una vita vissuta sul mare decide all'improvviso di
scendere perchè vuole vedere il mare.
E' la
storia di un uomo comune che ha paura di affrontare la vita. perchè quello che
vede dalla scaletta che lo separa da una vita normale lo spaventa: vede un mondo
infinito nel quale sa di non poter suonare nessuna musica. E' una nave troppo
grande, un viaggio troppo lungo, una tasitera infinita... E non scenderà.
E' la
storia di un filosofo che trova un sistema geometrico per salvarsi
dall'infelicità di una vita che non ha avuto il coraggio di vivere. Giorno dopo
giorno "incanta" i suoi desideri.
Dice addio a tutte le donne del mondo suonando una notte per una ragazza.
Lascia tutti i figli che non ha mai avuto suonando per un bambino figlio di
emigranti. Saluta tutti gli amici che non ha mai conosciuto nell'ultimo duetto
con il suo migliore amico. Rinuncia
a tutta la musica che potrà mai suonare quando riesce a suonarla tutta in una
nota sola...
Dopo la seconda guerra mondiale il
Virginian è stato fatto esplodere. Ma Novecento su quel piroscafo è nato e da lì
non è più sceso.
Il
mare, la musica e la filosofia sono gli ingredienti che si posso ritrovare in
tutti i libri di Baricco. Parlando della storia di Novecento, spero di essere
riuscita ad incuriosirvi alla lettura di questo bellissimo monologo teatrale
(per altro molto breve e di facile lettura) e ad avvicinarvi un po' a questo
autore, augurandomi che qualcuno di voi parli poi delle sue impressioni nei
prossimi numeri.
Avete
visto il film?
Avete
letto il libro?
Che
ne pensate?
Se
pensate che sia il libro che il film siano orribili beh, non vi parlo nemmeno
per quanto siete ignoranti.
Se
invece pensate che il libro sia un capolavoro mentre invece il film no, siete
dei tolkeniani convinti.
Io
faccio parte del mondo dei tolkeniani da un bel po' di tempo, e leggendo e
rileggendo i libri ci si accorge che ad ogni rilettura il testo rivela nuovi
particolari.
Inoltre
il libro viene considerato un capolavoro universale, perché ripropone in forma
moderna e meno ingenua tematiche da sempre presenti nella vita dell'uomo, come
il viaggio, la lotta fra il bene e il male e la convivenza fra più razze (elfi,
hobbit, nani).
Il
film visto da solo e senza aver mai letto il libro è molto bello, è un gran
film, però non può e non potrà mai raggiungere il livello del libro.
Inoltre
molte vicende del primo libro (la compagnia dell'anello) non vengono neanche
sfiorate.
Manca
uno dei personaggi più caratteristici, Tom Bombadil, inoltre la narrazione nel
film è molto più veloce e concisa, infatti alcuni pezzi che nel libro durano
quasi 6 capitoli sono liquidati rapidamente in pochi minuti.
Una
nota di merito va al film per le suo stupende ambientazioni e costumi, molto
corrispondenti al libro ed all'immaginario popolare delle tradizioni.
Molti
personaggi sono l'esatta trasposizione del libro, Gollum è un esempio di
questo.
Però
ci sono anche delle sviste e degli errori enormi.
Ad
esempio, nel libro i goblin non esistono, sono una cosa aggiunta nel film, e di
sicuro ne tradiscono lo spirito.
Tutto
sommato un bel film, ma non bello come il libro, è solo la sua
commercializazione e spettacolarizzazione.
Nonostante
tutto andatelo a vedere...
Forum: dibattito
Risposta a: “E’ un paese
così diviso l’Italia”
Stop!!!
Prima di leggere ciò che segue andate a ripescare il BIBLIO.MAJOR di Novembre e
leggete l’articolo di Beatrice Riggio & Shila Alfieri a pag.5 per capire poi
questo..... Fatto? Allora via!!
Mentre
leggevo l’articolo ho maturato alcune perplessità e ho pensato di scrivere come
la penso io, giusto per far sentire anche l’altra campana...
Innanzitutto ci sono alcune cose
incoerenti all’interno dell’articolo stesso: si inizia con un paragone tra la
situazione nella Germania di Hitler e qualcosa che si potrebbe verificare in
Italia fra qualche anno ma questo paragone non regge perché i nostri immigrati
non possono essere paragonati agli ebrei nel ‘900 in quanto quest’ultimi si
erano integrati da tempo con il resto della società tedesca(come è detto nel
vostro articolo alla fine del primo capoverso).Come fate allora a chiamarli
“immigrati, estranei a quel Paese” alla fine del terzo capoverso?
Poi ci sono delle espressioni riferite
agli immigrati un po’ iperboliche come:”l’Italia occupata da immigrati”, “l’Italia in mano ad estranei” che mi
fanno pensare, man mano che proseguo nella lettura che abbiate paura di un colpo
di stato, una presa di potere attraverso le armi e la violenza da parte di,
nella maggioranza dei casi, persone che con il sudore si guadagnano il pane di
ogni giorno, lontani dalla possibilità e soprattutto dall’idea e dalla volontà
di usurpare qualche potere esclusivo di noi italiani a cui voi fate riferimento
dato che “solo un italiano nato in Italia
vorrebbe veramente il meglio per il proprio Paese” (anche questa cosa è
interamente da verificare con tutte le truffe e le illegalità commesse da
numerosi ed importanti uomini italiani senza mescolanza alcuna nel sangue
e con i nostri politici che spesso, invece di pensare al meglio per il loro
Paese sono in continua polemica su ogni minima cosa!!!). Inoltre gli immigrati
non sono diversi, vogliono solamente, come tutti, assicurarsi una vita dignitosa
per loro stessi e per la loro
famiglia e cercare di trascorrere una vita abbastanza felice.
Infine, riguardo alla citazione
dell’articolo di Oriana Fallaci, nel quale viene proposta la soluzione
dell’occhio per occhio dente per dente, rispondo da parte mia affermando che, le
persone di altre razze, di altre culture e di altri credi dovrebbero essere
rispettate da noi in quanto essi stessi ci rispettano, altrimenti non verrebbero
a pulire i cessi nelle nostre case o a spezzarsi la schiena nelle nostre
fabbriche o nei campi a raccogliere i pomodori e con un’altrettanto autorevole citazione,
che:”Il parametro della tolleranza della diversità è certamente uno dei più
forti e dei meno discutibili, e noi
giudichiamo matura la nostra cultura perchè sa tollerare la diversità, e barbari
quegli stessi appartenenti alla nostra cultura che non la tollerano. Punto e
basta. Altrimenti sarebbe come se decidessimo che, se in una certa area del
globo ci sono ancora cannibali, noi andiamo a mangiarli così imparano.”(Guerre
sante passione e ragione di Umberto Eco; Repubblica del 5 novembre).
Se l’Italia è un Paese così diviso è
proprio perché c’è chi non vuole neanche provare a superarle, queste
divisioni.
di Abbruciati Maura IVA
Chi tra di voi, signori, non è ossessionato dal Diavolo?
Se ne avverte ovunque e sempre la presenza.
Quando siamo a casa,
quando siamo a lavoro,
quando dormiamo…
quella meravigliosa essenza.
Perché il Demonio è pieno
in lui c’è tutto
cosa sarebbe Dio senza di Lui?
Noi cosa saremmo senza di Lui?
Noi lo cerchiamo in quella spasmodica frenesia di tutti i giorni
nel “va e vieni” dei nostri pensieri, quanti non ne hanno sentito passare uno, uno soltanto.
Dostoevskij non dava scontata la presenza di Dio bensì era certo di quella del Diavolo.
In parte già ho spiegato cosa è, in parte ho voluto omettere quel delizioso piacere di sentirselo vicino, perché sarei frainteso.
Ma come nasce?
Sicuramente questa figura è latente in noi, fa parte della creazione divina. Condizione necessaria affinché il mondo esista: immaginatevi un mondo senza il male…non saremmo tutti quanti burattini di Dio? Ed il libero arbitrio allora cosa sarèbbe?
Per quale assurdo motivo non dovremmo considerare il male?
Eppure quest’ultimo è stato per molti filosofi oggetto di grandissimo studio.
Forse solo nel XX secolo, il male è tornato a far parte del quotidiano anche se subito oscurato.
E tutto questo possiamo riassumerlo in una sola parola:
Malinconia.
Sapere che non c’è luce senza tenebra; verità senza bugia; amore senza odio; ragione senza follia; grazia senza dannazione.
Per questo momento vorrei fermarmi qui. Il concetto è delicato e richiede riflessione assidua e lunga prima di essere presentato ad un pubblico.
Ma mi piacerebbe che di questa piccola portata non facciate la scarpetta, bensì conserviate il gusto di riflettere sulle poche righe lette in attesa di portare a termine il convivio.
Convivio che spero non abbia mai fine.
Dio.
È
strano come oggi la religione non sia più uno strumento di consolazione
umana.
L’aggrapparsi
a qualcosa dall’apparenza razionale ma dal carattere puramente finto e precario
come un castello di carte:
la
televisione, la radio…<il demonio è in loro> per molti uomini di
chiesa.
In
seguito a dei sondaggi raccolti al corso di spiritismo, tenutosi durante
l’autogestione nella nostra scuola, abbiamo avuto modo di constatare quanto in
parte è stato citato poc’anzi.
Guardare
i risultati accompagnati o no da un commento non so quanto possa rendere più
chiara l’idea; perciò vi lascio consultare direttamente il grafico sotto
riportato, accompagnato in seguito da una simpatica scenetta…
Totale sondaggi 36 |
1 Come ti poni nei confronti della religione? |
Scettico 7
Credente ma non praticante 11
Praticante 6
Ateo 12 |
2 Sei tollerante nei confronti delle religioni diverse dalla tua? |
Sì 31
No 1
Dipende*1 2 |
3 Ad ogni scoperta scientifica la tua fede si rafforza o si indebolisce? |
Motivazione*2 |
4 Credi che sia importante andare in chiesa? |
Sì 6
No 26
Specifica*3 |
5 Sai cosa sono le sette? |
Sì
No |
6 Se sì, pensi che siano tutte di carattere negativo? |
Sì (specifica*4)
No (specifica*5) |
7 Credi nella reincarnazione? |
Sì 11
No 22 |
8 Credi nella vita dopo la morte? |
Sì 24
No 12 |
9 Ti ritieni spirituale? |
Specifica*6 |
Nello
spasmodico desiderio di trovare una risposta alle domande che tutti gli uomini,
grandi e piccoli, si sono posti, qualcosa è sceso dal cielo... una
illuminazione.. e luce fu!
E
dal passato:
Dove
Dio..
?
ALT!
Aspettate
un attimo..tutto cioè non vi sembra farraginoso?
Farraginoso?
-Ma
cosa ?
-Lascia
stare tu!
ODDIO!!!!
Ma
se Dio non esiste...allora gli uomini non sono liberi di fare ciò che
vogliono?
Ma
cosa?!
Se
Dio non esiste..semmai non dovrebbe esistere la chiesa..cioè..
-Parli
tu poi!
In
somma basta tu!
Se
sE
SE
AHAHAH!!!
-Andiamo
per ordine:
Cari
spettatori, sono state poste delle domande, che come avrete capito, non sono
altro che una proiezione di un quesito ancor più grande... e fin qui ci
siamo.
Ora:
Quale è il quesito?
Semplice
anche questo.
…
Cosa?
Non sapete quale è il quesito?
Ok,
un passo indietro:
Ma
Dio esiste veramente?
Ora
che abbiam chiaro il quadro che nella nostra testolina si prospetta, cerchiamo
di ragionare assieme.
Diamo
la parola a...te. Sì tu lì in fondo; potresti alzarti? Grazie.
Dunque,
secondo me, sono due gli aspetti fondamentali da porre:
Il primo è se la nostra concezione di Dio
rientra nel nostro quotidiano immaginario, nella nostra sfera personale di idee,
quindi se Dio è una figura per noi familiare, derivata da una educazione poi
proiettata nel nostro modo di concepire l'universo non come proprio logos, ma
come flatus vocis dettato da precedenti prepotenti popolari credenze.
Il
secondo punto, che a mio parere è fondamentale quanto il primo, rientra invece
nella concezione di una analisi approfondita del nostro IO.
Un
qualsiasi impulso esterno, non è altro che uno stimolo alla ricerca
interiore.
Per
cui cercare Dio attraverso noi stessi, rientrando in una sfera di problematiche
filo Agostiniane, è lo strumento necessario di cui un uomo può servirsi.
Ma
ora..come conciliare tutto ciò?
Bene...pensate
a quello che voi sapete su Dio, le cose che i vostri cari vi hanno detto su di
Lui...
-Mia
mamma dice che ha la barba lunga e bianca!
-No quello è Babbo Natale...
-Ma
come...mamma sei una bugiarda!!!
...ed
ora prendete tutto ciò e trasformatelo in immagini. E voglio che queste immagini
si plasmino nel cammino verso il vostro IO.
Voglio
che le guardiate.
-Ma
che bisognava farlo adesso?
-E certo scema...Mago..scusa una cosa..ma
Van Damme va bene uguale?
Oh
santo cielo....
Lorenzo Beato IVE (con la collaborazione
di Daniele Romani per l'elaborazione dei dati sul test)
Torno sulle pagine di
Biblio.Major per propormi ancora come ‘guida ispiratrice’ (per molte
ragioni sarebbe difficile passare
per ‘sirena seduttrice’!) verso quegli scaffali della nostra biblioteca
d’Istituto che a me piace pensare come “L’ Isola di Matematica Felice”.
Il primo libro di cui desidero parlare si intitola <<Pentole, ombre, formiche >> e, per rassicurare chi dubita che possa trattare di matematica, informo che il sottotitolo è << In viaggio con la matematica>>.
Con straordinaria capacità
didattica l’autrice, Emma Castelnuovo, conduce il lettore a portare pensiero,
strategie e metodo matematici nell’osservazione di esperienze quotidiane.
Intento dichiarato dell’autrice ( la quale, per inciso, una decina di anni
fa tenne nel nostro liceo una
interessantissima conferenza sui Frattali) è quello di “far capire qualcosa di
matematica e anche qualcosa del modo di ragionare del matematico a chi ha
frequentato, e anche male, la scuola dell’obbligo”. Il libro, di piccole
dimensioni, è suddiviso in sette parti che esplorano un approccio matematico in
altrettanti contesti di indagine, dal rapporto tra volumi e superfici di pentole
da cucina alle bolle di sapone, dalla medicina all’arte, dalla statistica alla
tecnologia ( per es. è spiegato come vengono costruiti i paesaggi computerizzati
che vediamo nei films).
Un altro libro che consiglio
è <<L’uomo che sapeva
contare>> romanzo di Malba Tahan. Ambientato in un fantastico mondo
orientale, narra di Beremiz Samir, umile guardiano di greggi che, dotato di
intelligenza vivace e notevole attitudine per la matematica, va in giro per il
mondo risolvendo problemi e raccontando interessanti storie e curiosi aneddoti,
accattivandosi così il favore e la stima dei potenti. I problemi proposti, in
apparenza impossibili, sono risolti da Beremiz con molta perspicacia ed
eleganza. Gli alunni che hanno partecipato alle Olimpiadi di Matematica
potrebbero riconoscere delle similarità con alcuni quesiti proposti in quella
sede e soprattutto apprendere come,
dalla corretta analisi delle informazioni iniziali, sia a volte possibile
pervenire ai risultati senza eseguire montagne di calcoli. La storia di Beremiz
vuole inoltre dimostrare che la Scienza dei Numeri è strettamente collegata con
i grandi problemi morali e filosofici dell’uomo e che ‘la matematica possiede
non solo verità, ma anche suprema bellezza’ e si accompagna sempre con un
profondo sentimento per la moralità.
Come ultima tappa del nostro
matematour odierno vi segnalo << Il riso di Talete>> di
Gabriele Lolli dove, che ci crediate o no, si parla del binomio ‘matematica e
umorismo’. Il titolo prende spunto da un aneddoto che narra di come il grande
Talete, assorto in profonde elucubrazioni su cielo e terra (cioè stando con la
testa tra le nuvole!), inciampò e ,cadendo come un peso morto, suscitò il riso
sghignazzante di una servetta. Nel libro sono narrate storielle sulle
stravaganze e distrazioni di grandi matematici e anche barzellette di quelle che
…….. fanno ridere i matematici (provate a vedere se fanno ridere pure voi!). A
conclusione del libro, anche questo di dimensioni ridotte, sono riportati
molti parodossi, famosi e meno noti, che, per
essere proprio per loro natura al limite tra razionale e irrazionale, suscitano
sempre un ‘pizzicorino’ interno simile al senso dell’umorismo.
Alla prossima!
Maria Gaetana Lanzillotta
di Valeria Spagnolo 5D
Ci sono giorni in cui ti capita di sperare di chiudere gli occhi e non riaprirli più….
Molto spesso si fanno questi pensieri con troppa superficialità, senza renderci conto di quello che effettivamente stiamo chiedendo. Non nego che anche io a volte ho desiderato di non svegliarmi più perché quello che dovevo affrontare mi sembrava troppo grande, troppo doloroso…
Ma la vita si ribella a tutto ciò, e a volte lo fa in maniera troppo crudele…
Qualche giorno fa ho sentito la storia di un ragazzo, aveva solo 26 anni e tutta una vita davanti a sé da vivere. Per quello che mi ha detto un suo amico era un ragazzo eccezionale, conduceva una vita tranquilla, aveva amici che gli volevano bene e a cui mancherà terribilmente (per non parlare poi del dolore dei famigliari).
Una sera, come ogni altra sera, è andato a dormire, magari pensando a cosa avrebbe fatto il giorno dopo. Il giorno dopo, già…
La mattina seguente non si è svegliato, i suoi occhi chiusisi una sera come ogni altra non si sono più riaperti e tutti i progetti che aveva sono destinati a rimanere incompiuti…
La gente a questo non ci pensa! Non pensa che questo può accadere a chiunque, CHIUNQUE, QUINDI ANCHE A NOI!! Quel pomeriggio, un amico del ragazzo lo chiama a casa e la madre, alla domanda “Posso parlare con…” in lacrime ha risposto “Non c’è più, non c’è più…”.
Quando ho sentito questa storia mi si è gelato il sangue nelle vene e solo in quell’istante mi sono sentita veramente viva.
Da allora ogni mattina in cui apro gli occhi ringrazio Dio di avermi concesso un giorno ancora da vivere. Un giorno in cui potrò gioire, ma anche soffrire, ma comunque vivere!!!
Il motivo per cui voglio pubblicare la storia di questo ragazzo sul giornale di scuola è per tentare di trarre un insegnamento da questo tragico evento, per tentare di far capire alla gente che può dirsi fortunata per il solo fatto di essersi svegliata questa mattina, anche se ritiene la propria vita un inferno.
La vita è degna di essere vissuta intensamente e consapevolmente fino all’ultimo istante sia nel bene che nel male, sia nei momenti belli che in quelli brutti, sia nei momenti di gioia che in quelli di tristezza.
BIBLIONOTIZIE
GENNAIO 2002 a cura di Leonardo Ciocca
Storia del Libro e della scrittura nel Medioevo
Tra febbraio e marzo si svolgerà in Biblioteca con la
classe 2° F una serie di incontri dal tema “La storia del libro e della
scrittura nel Medioevo”, con la professoressa Valeria D’Aversa. Oltre ad
illustrare le più importanti innovazioni tecniche riguardanti il libro e le
materie scrittorie verranno realizzate
dagli studenti attività pratiche mirate ad acquisire nozioni e competenze
tecniche più approfondite e “entrare” più da vicino negli aspetti teorici.
Monitoraggio della Biblioteca
Presenze: da
settembre al 22 gennaio sono state 445. Nello stesso periodo dell’anno
scolastico 2000/01 erano state 410. |
Consultazioni:
riguardano soprattutto il prestito in classe dei vocabolari . Dall’inizio
dell’a.s. al 22 gennaio ne sono state registrate 259 (nell’a.s. 2000/01
nello stesso periodo i vocabolari prestati erano stati 224). |
Prestiti: fino
al 22 gennaio ce ne sono stati 131. Nello stesso periodo dell’a.s.
2000/01 erano stati ugualmente
131. |
Nuovi iscritti alla Biblioteca. Fino al 22 gennaio 2002 si sono iscritti 45
nuovi utenti. Nello stesso periodo dell’a.s. 2000/01 si erano registrate 77
iscrizioni. |
Ultimi arrivi
Sono da poco giunti in Biblioteca i tre nuovi volumi del
Grande Dizionario della Lingua Italiana di Salvatore Battaglia (per la
precisione i vol. XV, XVI e XVII).
Per quanto riguarda la lingua e letteratura spagnola
sono già a disposizione del pubblico i seguenti testi:
Alberti, Marinero en tierra |
Alberti, Sobre los angeles |
Azorin, Castilla |
Azorin, Dona Ines |
Castro, En la orilla del sar |
Delibes, Diario de un emigrante |
Delibes, Sombra del cipres es alargada |
Hernandez, Rayo que no cesa |
Hernandez, Viento del pueblo |
Historia del arte Espanol |
SALINAS, Voz a ti debida |
Vallejo, Historia de una escalera |
Ci scusiamo, infine, per il ritardo con cui arriveranno
il resto dei libri, dipeso in gran parte dai tempi tecnici necessari
all’insediamento del nuovo Consiglio d’istituto. In futuro cercheremo di
snellire le procedure ed essere più efficienti!
Nei giorni 14-15 e 16 gennaio gli studenti della scuola
media di Spinaceto hanno visitato i laboratori e la Biblioteca della nostra
scuola. Si sono mostrati interessati e curiosi dell’ambiente del liceo e hanno
anche preso una copia di Biblio.Major: tra loro ci saranno i nostri
futuri redattori?
Il giornale della IIIA
In
Biblioteca è possibile
venire a leggere il giornale della IIIA, ovvero un vero e proprio
giornale esposto su pannelli, che la IIIA ha prodotto, con la guida delle
prof.se Rolando e Manna, partecipando a un concorso indetto dal quotidiano “La
Stampa”. Venite a vederlo perché è molto carino, vi anticipo solo che troverete
un’interessante intervista a Aldo
Biscardi: un vero e proprio “scubb”!
Apertura
pomeridiana della Biblioteca
Dal 16 gennaio ha avuto inizio l’apertura pomeridiana
della Biblioteca, tutti i mercoledì dalle 14 alle 17. L’apertura si protrarrà
fino a giugno.
Tale apertura è prevista per rendere possibile agli
studenti e ai docenti, impegnati la mattina nelle lezioni, di studiare e
documentarsi in Biblioteca.
Cineforum a scuola "Scenari di guerra tra immaginazione e realtà"
Il giorno 23 gennaio comincerà il cineforum organizzato
nell'ambito del progetto "Scenari di guerra tra immaginazione e realtà" che
viene svolto nelle ore curriculari dalle classi 2°A, 2°C,3°C,4°C e in quelle
extracurricolari non solo dagli studenti delle predette classi ma anche da tutti
gli interessati sia del biennio che del triennio. Il cineforum comprende la
proiezione di dieci film e la discussione guidata dalle prof.sse Cani, Marcucci,
Sigismondi, Zampogna. La proiezione inizia alle 14.20 e termina alle 17.00.
I film in programma sono:
Il partigiano Johnny 23 gennaio
No man's land
27 febbraio
Indipendence day 6 marzo
La grande Guerra 27 marzo
Apocalypse now 3 aprile
Per gli alunni del triennio la partecipazione può far
accedere al credito formativo.
Un Concorso per i giovani: "Mestiere che nasce mestiere
che trovi"
Il CCR (Comitato per la Cinematografia dei Ragazzi) intende offrire un'occasione di riflessione sui valori della cultura cinematografica e delle attività artigiane come scelta di lavoro per i giovani di Roma e provincia. Il concorso, che ha per tema "Mestiere che nasce mestiere che trovi. Sulle orme degli artigiani", è organizzato con il contributo del Ministero per i Beni culturali e le attività culturali e con la Provincia di Roma. Ci sono due sezioni a cui si può partecipare: a) elaborazione di una sceneggiatura per un film;b) creazione di un poster.
Al concorso possono partecipare classi di alunni e associazioni e gruppi giovanili inviando una scheda di adesione (a: CCR - Comitato per la Cinematografia dei Ragazzi - Via di Tor de' Specchi 18/a - 00186 Roma) entro il 31 gennaio ed il proprio elaborato entro il 28 febbraio 2002.
Per maggiori informazioni rivolgersi in Biblioteca o tel
al CCR tel. 06.6794268.
Arte
contemporanea
8
al
Majorana
06 -
11 maggio 2002