Biblio.Major




Bollettino della Biblioteca "Loredana Rossi Molinaro" Liceo Scientifico Statale "Ettore Majorana", via C. Avolio, 111 - 00128 Roma

Sommario


Editoriale: Nasce la redazione di Biblio.Major di V. Giorgi
Biblionotizie a cura di Leonardo Ciocca
C'è qualcosa di nuovo in biblioteca di M. G. Lanzillotta
Clochards e libri intervista di L. Ciocca
Portatevi una sedia di M.Bulli
Perché teatro a scuola di Valeria Spagnolo
Chi li ha visti? di A. Di Giacomo
Cerco urgentemente il/la proprietario/a di una Fiat Panda di colore chiaro di A. M. Galiberti
Adolescenza: un fenomeno ancora da capire di S. Riposati
Cha valore dare alla vita di E. Zarbo
La musica che ascoltano i giovani di A. Guidi
Rockstar di M.T. Cambrea
Signore? Di Lorenzo Beato
Pomeriggio d'agosto di E. Atzori

Editoriale

Nasce la redazione di Biblio.Major

Nella data Astrale del pomeriggio di mercoledì 7 marzo 2001 i dieci maestri jedi si sono riuniti per dare vita all'unico baluardo costruttivo per dare vita ad una redazione che riesca ad accogliere opinioni di altri sistemi solari.
  La confraternita dei maestri jedi era composta da:

-    Le gran sacerdotesse dell'ordine siderale: Francesca G., Francesca N., Laura, Marzia e Silvia
-    La grande sacerdotessa del Kaos cosmico: Titti
-    I cavalieri jedi : Leonardo, Lorenzo, Michele, Valerio


Gli ordini Astrali sono accessibili a tutti, compresi gli alieni e i terrestri, basta mandare un messaggio sub-spaziale in biblioteca.

Il gran consiglio ha deliberato (se non sai cosa vuol dire passa in biblioteca e prendi un vocabolario, dopo tutto serve a questo)
1.    Il bollettino verrà irradiato in codice terrestre ogni periodo astrale di un mese, invece che di due
2.    La grafica del messaggio verrà geneticamente modificata affinché sia apprezzata maggiormente dai collettori sub-spaziali di        munnezza. Questo intervento magico verrà affidato alle sacerdotesse Francesca & Francesca + Silvia, con il supporto        instabile del cavalier Lorenzo
3.    L'architettura stilistica dei messaggi dovrà evolversi grazie all'aiuto della forza (quale non si sa) affinché raggiunga        galassie più ampie codificata in bit meno pallosi
4.    Infine le arti magiche della sacerdotessa del Kaos forniranno l'ispirazione per una rubrica di cosmicomicità.


E ora recepite il messaggio sub-spaziale sia in carta, che su internet (per dare il proprio indirizzo e-mail segnalatelo nella postazione siderale del cavalier Leonardo). Che la forza sia con voi.

Firmato: Il cavaliere jedi (non mi uccidete) Valerio Giorgi

Sommario

Biblionotizie a cura di L. Ciocca

Apertura pomeridiana della Biblioteca

Da mercoledì 28 febbraio la Biblioteca del nostro Liceo sta effettuando un'apertura pomeridiana settimanale fino alle ore 17. L'apertura è stata effettuata dopo un sondaggio all'interno della scuola da cui sono risultate 432 firme a sostegno dell'apertura della biblioteca il pomeriggio. Nel sondaggio è stato anche indicato a maggioranza (178 richieste, contro le 127 per il venerdì e 99 per il lunedì) il giorno preferito per l'apertura: il mercoledì appunto. Solo pochi hanno inteso fornire suggerimenti, ma tra quelli pervenuti segnaliamo: la richiesta di rinnovare il patrimonio librario acquistando libri di maggiore attualità ed un più ampio utilizzo di Internet e di attrezzature informatiche. Ad oggi [15-03-01] già tre volte sono state effettuate già tre aperture pomeridiane che hanno tutte riscosso un ottimo successo di pubblico, con una media di circa 10 presenze a pomeriggio. N.B. L'apertura di mercoledì 21-03-01 non sarà effettuata, ma la biblioteca aprirà in sostituzione venerdì 23-03 (sempre fino alle 17). Da mercoledì 28-03-01 le aperture pomeridiane proseguiranno regolarmente tutti i mercoledì che non siano festivi.

Bibliotecari scolastici si formano

E' già stato svolto il 4° incontro su 10 del corso di aggiornamento per i bibliotecari scolastici dal titolo "Per una nuova cultura didattica: imparare ad apprendere attraverso la ricerca e la lettura ", che si tiene ogni due giovedì pomeriggio al Provveditorato sotto l'egida dell'AIB. Le lezioni si stanno rivelando interessanti e utili, soprattutto quelle che affrontano i problemi quotidiani del nostro lavoro (la politica degli acquisti, la catalogazione, l'uso del software Winiride). Ho notato inoltre una grande sensibilità da parte degli organizzatori nel sollecitare interventi dei partecipanti e nel chiedere valutazioni sulle lezioni al fine di migliorarne e o ottimizzarne lo svolgimento. Grandissimi complimenti da parte mia, dunque! Una nuova e importante iniziativa, sempre nel campo della formazione, è stata presa dal Ministero della Pubblica istruzione, istituendo un Corso di perfezionamento MASTER IN GESTIONE DI BIBLIOTECHE SCOLASTICHE MULTIMEDIALI. PRESSO L'UNIVERSITÀ DELLA TUSCIA DI VITERBO. La Scadenza presentazione domande è stata il 10 marzo 2001. Verranno scelte 100 domande. Qualcosa si sta decisamente e finalmente movendo!

Arte al Majorana e Libri d'artista

La ormai celeberrima manifestazione "Arte aL MAJORANA VII", organizzata come sempre in modo esemplare da Adriano di Giacomo, si terrà dal 23 aprile al 5 maggio nella nostra scuola e vedrà la partecipazioni di moltissimi artisti contemporanei, che esporranno le loro opere e racconteranno le loro esperienze. Il titolo della manifestazione di quest'anno sarà "biblico.major/building round art".Nell'ambito di questa iniziativa sarà realizzata in Biblioteca una mostra di "Libri d'artista" e di cataloghi d'arte (si veda l'articolo del prof. A. Di Giacomo!). I "libri d'artista" sono libri, come dice la parola stessa, realizzati da artisti: si tratta spesso di esemplari unici ed originali, di grande bellezza. Venite a vederli!!!

Nasce una nuova rivista: Natur@mbiente

Nell'ambito del progetto "Continuità con la scuola media" è sulla rampa di lancio (uscirà fra poco il primo numero!) un giornalino di cultura scientifica e ambientale, dal titolo Natur@ambiente, realizzato da docenti e studenti della nostra scuola e della scuola media di via Renzini. La redazione Liceo Majorana è costituita dalle docenti D'Ovidio, Morelli, Rolando e da alcuni ragazzi della classe II A; a quella della scuola media prendono parte le docenti Stefani e Balducci e ragazzi di varie classi. Tanti auguri a questa iniziativa, di cui parleremo ancora nei prossimi numeri!!!

La Settimana della cultura scientifica 26-31 Marzo 2001

Nell'ambito delle conferenze e delle iniziative inerenti la settimana della scienza che si terranno nella nostra scuola in collaborazione con SCUOLA ELEMENTARE 143° CIRCOLO DIDATTICO e con ISTITUTO NAZIONALE DI BIOETICA. La biblioteca ospiterà tre conferenze della Prof.sa A. M. Galiberti. Ecco il programma Provvisorio della settimana: Lunedì 26 marzo: Ore 9 Prof.ssa E.Crespina (doc.Liceo Majorana), Apertura dei lavori Inaugurazione della Mostra: "Contributi italiani alla scienza da Volta a R.Levi Montalcini", Biblioteca "Loredana Rossi Molinaro", Liceo E.Majorana Ore 9.30 Prof.ssa A.M.Galiberti (doc.Liceo Majorana), "Immagini dell'Universo: cerchi, pianeti e sfere nella cosmologia antica", Biblioteca "Loredana Rossi Molinaro", Liceo E.Majorana Ore 10.30 Prof. F. Manti (I.N.B.), "Biotecnologie e bioetica", Aula Magna "Edy Brogi Bucci", Liceo E.Majorana Martedì 27 marzo:Ore 9.30 Prof.ssa A.M.Galiberti (doc.Liceo Majorana), "Scienza e tecnologia nel mondo antico; le ragioni di un incontro mancato", Biblioteca "Loredana Rossi Molinaro", Liceo E.Majorana Ore 10.30 Prof. R. Prodromo (I.N.B.), "La bioetica di inizio vita", Aula Magna "Edy Brogi Bucci", Liceo E.Majorana Mercoledì 28 marzo: Ore 9.30 Dott.ssa P.Zarattini (Università Roma 1), "Ricchezza e valore della biodiversità" Aula Magna "Edy Brogi Bucci", Liceo E. Majorana Ore 10.30 Prof.ssa F.Marasini (doc.Liceo Majorana), "Le meravigliose proprietà dell'acqua. Misure di PH", Laboratorio di Chimica , Scuola Elementare 143° Circolo Didattico Ore 10.30 Prof. S. Semeraro (doc.Liceo Majorana), "Il principio di precauzione come principio di responsabilità dello scienziato", Laboratorio di Storia, Liceo E.Majorana Giovedì 29 marzo: Ore 9.30 Prof.ssa G.Arazzi (I.N.B.), e Prof.ssa L.Castagnoli (Università Tor Vergata), "Etica, scienza e nuove sfide della ingegneria genetica", Aula Magna "Edy Brogi Bucci", Liceo E.Majorana Venerdì 30 marzo: Ore 9.30 Prof.ssa A.M.Galiberti (doc. Liceo Majorana), "La carrozza di Goethe: letteratura e poesia alla prova della scienza tra fine Settecento ed inizio dell'Ottocento" ,Biblioteca "Loredana Rossi Molinaro", Liceo E.Majorana Ore 10.30 Dott.ssa P.Zarattini (Università Roma 1), "La biodiversità in ambienti acquatici temporanei", Aula Magna "Edy Brogi Bucci", Liceo E.Majorana Coordinamento:R.G.Domenella, F.Marasini, M.Morelli, A.Zampogna

Una precisazione

Come spesso suol dirsi "la fretta è cattiva consigliera", così proprio la foga di andare in stampa mi ha indotto nel numero scorso di Biblio.Major (gennaio 2001, n.2) a delle imprecisioni (in parte annunciate dove parlavo di suddivisioni "forsde anche grossolane") nel segnalare la classe di appartenenze nell'ambito del sistema Dewey dei "Libri appena giunti in biblioteca" (p.2 e 3). In particolare si considerino i volumi: Enzerischerger, Il mago dei numeri/Guedj, Il teorema del pappagallo/Lewis Carrol, Una storia intricata/Lolli, La crisalide e la farfalla/Morin, La testa ben fatta/Smullyan, Quale è il titolo di questo libro?/Tahan, L'uomo che sapeva contare/Werthwim, I pantaloni di Pitagora. Tutti questi libri hanno a che fare con la matematica, disciplina che nel Dewey ha il numero di 510 e si inserisce perciò nella classe 500, le Scienze pure. Bisogna però aggiungere che pure se si tratta di opere che introducono o parlano più o meno direttamente di matematica, sono svolte sotto la forma della narrativa e non della saggistica o della manualistica. Poiché la narrativa nel sistema Dewey si mette sotto la classe 800, doveva sorgere al sottoscritto, da subito il dubbio riguardo a quale delle due classi assegnare i testi sopra citati. In questi casi sulla scheda di catalogo potrebbero essere fornite entrambe le classificazioni (500 e 800), ma il libro andrà comunque collocato, ovviamente, in un solo scaffale: quello 500 o quello 800? Mi scuso comunque dell'approssimativa segnalazione. N.B. (Si tenga conto di questa precisazione nella lettura dell'articolo presente in questo numero: C'è qualcosa di nuovo in Biblioteca! di Gaetana Lanzillotta, una delle valenti docenti di matematica del nostro Liceo. Nel caso specifico la classe è 800, almeno per quanto riguarda i libri, Il mago dei numeri di Enzerischerger e Una storia intricata di Lewis Carrol.).

Sommario

C'è qualcosa di nuovo in Biblioteca!

Leggendo con attenzione il precedente numero di Biblio.Major (n.2. Gennaio 2001) possiamo scoprire che nel pianeta della nostra Biblioteca (consentitemi la bi maiuscola!) , tra i meridiani e i paralleli delle 100 suddivisioni della Classificazione Decimale di DEWEY, è sorta una incredibile, eppur vera, Isola di Matematica Felice.
L'annuncio si deduce da quanto scrive il nostro impareggiabile Bibliotecario (anche per lui mi scappa sulla tastiera una incontenibile bi maiuscola!) a pag.2 nella sezione Libri appena giunti in biblioteca (lui la bi maiuscola non l'ha usata).
Quest'isola è rintracciabile nella CLASSE 500* e si annuncia ai biblionaviganti attraverso titoli spesso enigmatici e curiosi.
Ecco a voi alcuni esempi.

-  "Storia della Matematica" di G. Masini . Il titolo non è particolarmente strano ma il libro sta a buon diritto sull'Isola perché
    l'autore, come ci annuncia la recensione di copertina, 'ripercorre con tono agile e discorsivo l'evoluzione del pensiero
    matematico nei millenni della storia umana, dai primi rudimentali calcoli dei cacciatori della preistoria all'attuale studio dei
    frattali'. Questo libro ha il pregio di essere piuttosto breve e, pur nella sua sinteticità, riesce a far 'sentire' la Matematica
    come una grande avventura che accompagna l'umanità nella ricerca della soluzione di problemi sia pratici che puramente
    speculativi. Alla fine del libro c'è un conciso indice biografico sui principali protagonisti incontrati.

-  "Il mago dei numeri" di H. M. Enzerischerger. Protagonista del libro è Roberto, un ragazzino afflitto da incubi notturni e
    anche dalla paura della Matematica. Gli incubi sembrano peggiorare quando comincia a presentarsi nei suoi sogni, con
    regolare frequenza, uno strano ometto rosso che si autodefinisce 'il Mago dei numeri', inventore di tutti i numeri.
    Le esplorazioni nel mondo dei numeri proposte dal mago a Roberto [ma anche a tutti coloro che vogliono incontrarlo tra le
    pagine (non necessariamente nei sogni)] sono talmente straordinarie e affascinanti che il ragazzo, la dodicesima notte, si
    accorge di aver superato la sua paura, e soprattutto capisce di aver sperimentato che la Matematica non è solo e
    necessariamente quella cosa noiosa e un po' crudele che i professori fanno studiare a scuola. (Confesso che la lettura di
    questo libro ha portato me, insegnante di Matematica, a fare un piccolo esame di coscienza!) Invito tutti gli allievi,
    soprattutto se del biennio e afflitti dallo stesso morbo di Roberto, a leggere il libro e tentare la medesima terapia .

-   "Una storia intricata" di Lewis Carroll. Sì, è proprio lui l'autore, lo stesso delle "Avventure di Alice", il quale, oltre che
    reverendo, era professore di Matematica. Lui però, a differenza di noi comuni prof., almeno nelle dieci storie proposte in
    questo libro, ha avuto il gusto di torturare i suoi allievi con problemi assai originali, scritti con accattivante stile letterario 'in
    bilico tra la più rigorosa indagine matematica e un travolgente nonsense'. Cosa simpatica di questo libretto (anch'esso poco
    voluminoso!) è che in esso sono riportati insieme alle dieci storie problematiche (le quali erano pubblicate a puntate su una
    rivista per ragazzi), i commenti e le discussioni fatte dall'autore sulle soluzioni proposte dai giovani lettori. Spesso il tono di
    questi commenti era simpaticamente ironico, ma a volte, per le risposte, diciamo …'poco pertinenti', anche inclemente,
    sarcastico e impaziente. Insomma anche il nostro Carroll qualche difettuccio ce l'aveva! Per questa volta mi fermo qui, ma
    ho intenzione di mandare in avanscoperta sull' Isola di Matematica Felice qualche coraggioso e temerario alunno (chissà se
    dovrò promettere qualcosa in cambio!) che esplori per noi lettori del Biblio.Major qualche altro 'calle' dell'Isola.
    Vi farò sapere.

* Si legga il trafiletto "una precisazione in biblionotizie di questo numero

M.G. Lanzillotta

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Clochards e Libri

Qualche mese fa mi è capitato di scoprire, durante l'inaugurazione di una mostra fotografica sugli "Homeless" alla Biblioteca Pasolini di Spinaceto, che le persone "senza dimora" o "barboni" chiedono alle persone che si occupano della loro assistenza, oltre ai generi di prima necessità, anche da leggere. La cosa mi ha piuttosto incuriosito è ho perciò rintracciato la persona che mi aveva messo questa pulce nell'orecchio, per saperne di più. La persona in questione, Barbara Cannelli, una attivissima volontaria del gruppo della XII Circoscrizione della Comunità di Sant'Egidio, si è gentilmente offerta di rispondere alle mie domande sul rapporto tra libri e clochards.

Una domanda "a priori": quale termine secondo te è meglio usare "barboni", "homeless", "clochards" o altro?
Non ci sono usi specifici dei vari termini. Il termine "barboni", normalmente usato in italiano, da alcuni "barboni" non è sentito come sgradevole o offensivo, anche se a molti altri non piace. Il termine inglese "homeless", significa senza dimora e il francese "clochards" è quasi un sinonimo. In Italia il gergo tecnico assistenziale, sempre piuttosto freddo, è S.F.D. cioè Senza Fissa Dimora. Noi della Comunità di Sant'Egidio preferiamo definirli "Amici per la strada".

Mi risulta che la Comunità di Sant'Egidio si occupa, oltre che di aiutare i barboni sotto l'aspetto materiale, anche di fornire loro dei libri. Potresti illustrarci meglio questo servizio?
Certamente. All'inizio la cosa avveniva in maniera un po' estemporanea. Andando a trovare le persone che vivono in strada, mano a mano che si creava un rapporto di conoscenza più profondo emergevano non solo i bisogni più gravi ma anche i desideri, i gusti della persona, come in qualunque altra amicizia. Con alcuni "barboni" si parlò anche di libri: alcuni chiedevano di poter leggere e così, all'inizio, i libri venivano portati ad personam, a secondo della richiesta e a secondo delle possibilità di chi riceveva la richiesta, che tornato a casa cercava di procurarsi il testo o lo acquistava per il suo amico clochard. Poi, pur continuando questo tipo di rapporto con le persone dislocate nei vari punti della città, è nata una vera e propria Biblioteca per i "barboni". Sono circa 15 anni che la Comunità fornisce questo servizio, più o meno da quando è nata la nostra mensa di via Dandolo (il "Ristorante dei poveri" aperto la sera a Trastevere), che la comunità ha creato per accogliere tutti coloro che per motivi diversi hanno bisogno di un pasto e di tante altre cose.

Dove si trova e che tipo di servizi fornisce questa Biblioteca?
La Biblioteca si trova nei locali attigui alla mensa, a Trastevere. Molti libri vengono direttamente regalati a questi poveri, ma la biblioteca fornisce anche un servizio di Prestito, naturalmente con una certa "elasticità": agli utenti si chiede di riportare i libri, se "possono". Alcuni li riportano, anche perché non hanno la possibilità di portarsi dietro altri fardelli, altri li riportano in cattive condizioni e perciò non sono più servibili. Fatto sta che la biblioteca, ciclicamente, "finisce", si esaurisce e bisogna ricostituirla. Perciò, se qualcuno volesse farlo, è molto gradito il dono di libri per queste persone più povere.

Quali sono i generi più richiesti?
Sicuramente la narrativa, i romanzi gialli, i fumetti. Alcuni stranieri chiedono, come è successo proprio di recente all'EUR, libri per imparare l'italiano. Questo fatto è molto importante perché dimostra il grande desiderio e l'esigenza di integrarsi, di inserirsi nella nostra società da parte di molti giovani immigrati costretti a dormire in strada. Alcuni, invece, amano molto la poesia e chiedono libri di liriche, spesso opere di un poeta ben preciso che apprezzano più degli altri. In realtà alcuni amano leggere anche perché scrivono. C'è una ragazza, per esempio, che ha scritto un libro di poesie, che è stato pubblicato, proprio sulle condizioni di vita di una persona senza dimora.

Qual è il rapporto dei "barboni" con i giornali?
E' un rapporto molto particolare, perché anzitutto quando si dorme all'aperto la carta di giornale è un materiale utile per difendersi dal freddo, perché isola (un po') dall'umidità; ma alcuni barboni sono anche degli amanti della lettura di giornali. Per esempio da anni noi siamo molto amici di un barbone di origine inglese, che sa tantissime cose, e che, quando è più lucido, dimostra di possedere una cultura amplissima su ogni argomento. La cosa più simpatica e curiosa è che spesso dopo aver spulciato nei cassonetti alla ricerca dei giornali riesce a realizzare una personalissima rassegna stampa di articoli che riguardano la Comunità di Sant'Egidio, e ce la consegna. Un altro esempio, è quello di una signora che è vissuta per moltissimi anni su una panchina dei giardinetti di Piazza Cavour, e che leggeva tutti giornali con cui si copriva: alla fine aveva imparato tantissime cose, anche le più strampalate, formandosi una cultura piuttosto curiosa e personale, proprio perché leggeva continuamente, a voce alta, quasi come recitasse una litania.

Questo servizio che voi fornite ed i tuoi racconti mi fanno riflettere sul fatto, spesso dimenticato, che chi vive per strada ai margini della società, non è solo un corpo che ha bisogno di conforti materiali (e ne ha realmente bisogno!), ma anche una persona che necessita di conforti spirituali e intellettuali. Che ne pensi?
Certamente è così. Dobbiamo ricordarci che pochi vivono per strada per scelta, la maggior parte sono persone che per diverse traversie della vita sono finite in strada e non hanno avuto più la possibilità di rialzarsi: oggi li vediamo vagare per le strade senza che nessuno li fermi o si interessi a loro, come se fossero invisibili, ma sono persone con una storia, con un passato, spesso doloroso, con i loro sogni e i loro gusti. Si tratta dunque spesso di persone profondamente sole e la lettura di un libro è anche una forma per superare la solitudine, per non parlare da soli.

Chi volesse maggiori informazioni sugli argomenti trattati, oppure regalare un libro, un po' del suo tempo o altri generi ai poveri della nostra città può farlo tramite mio, o rivolgendosi direttamente a Barbara Cannelli, e-mail: bcannelli@cisllazio, o telefonando alla Comunità di Sant'Egidio, tel. 06585661,o recandosi presso la sede della Comunità nella nostra zona, Via Ignazio Silone, VI Ponte, il lunedì e il giovedì pomeriggio, e la domenica mattina .
Leonardo Ciocca

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Portatevi una sedia

Mi raccomando: portatevi una sedia.
Cercatela in qualche classe, procuratevela, rubatela, costruitela...insomma: ABBIATELA!
Quando entrerete nel laboratorio di storia -SE riuscirete ad entrare...!-, infatti, vi troverete di fronte ad uno spettacolo apocalittico: immersi in un buio, profondo, artificiale, costruito, ad arte, su misura, si posano come per caso figure di stanca espressività, ammassate, stipate, attaccate ferocemente al loro spazio vitale, allo scampolo di visione dello schermo, alla sedia del vicino dove appoggiare gomiti ciondolanti. Si fa un passo: "attenzione!". Sussurra uno, e allora, scrutando il campo di battaglia terrestre, noterete borse, giacconi, schede calpestate, elenchi disordinati, caschi, penne, e...invitanti piedi su cui posare, delicatamente, il proprio. In primo piano il mostro "carrello-multiuso-portatutto", e laggiù...in fondo...quasi un puntino nell'universo...lo schermo cinematografico (che ultimamente, bisogna dire, ha subito un ingrandimento notevole! Deo gratias).
E poi...
Cinque film. Travolti dall'onda di alcuni successi indiscutibili (come Psycho) -quei film più famosi a cui tutti, facendo l'estremo sacrificio del riposino pomeridiano, non potevano rinunziare!- abbiamo gustato anche raffinatezze indescrivibili, di poco pubblico, ma di intensa partecipazione spirituale. Il tema della follia, poi, ha scatenato un processo a catena di menti entusiaste e laboriose: chi non ha partecipato a quell'intenso dibattito seguito alla proiezione di Qualcuno volò sul nido del cuculo e di Shining? IO C'ERO! E non me ne sono affatto pentita! E chi, invece, ha avuto il coraggio di perdere visioni sconosciute come Il grande cocomero e le due versioni di Dr.Jekyll & Mr.Hyde? I temi che l'analisi filmica può scaturire sono molteplici e non si tratta solo di raffazzonate versioni del "dibattito" tipico alla fine di un film (quello che poi si lascia incompleto...): qui si pensa veramente, e si produce qualcosa di interessante! Attraverso un dialogo vivace si può passare dalla comprensione di talune scene, al retrogusto letterario o artistico della produzione, da informazioni di stampo scientifico, a interpretazioni del tutto personali. Da poco, poi, c'è chi ha iniziato ad informarsi personalmente, prima di presentarsi al pubblico, costruendo un bagaglio di curiosità, notevole: per far bella figura o per esprimersi, questo non si sa, ma che importa? Il bello, quello vero, è che si partecipa, si partecipa eccome! Nonostante tutto.
Il cineforum travolge tutti, grandi e piccini, entusiasma e cattura, e, prima di tutto: è qualcosa di culturalmente utile! Come direbbero molti...
Ricrediamoci, allora, perchè...
...un'immagine è anche una grezza discussione. La discussione conduce al significato.
E quello, lo inseguiamo tutti.

Marzia Bulli

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Perché teatro a scuola?

Ben ritrovati!sono stata molto contenta di aver ricevuto i vostri messaggi e ancora di piu perché non ho ricevuto neanche una critica e per questo motivo mi sento in dovere di ringraziarvi!
Spero di darvi una buona notizia nell' annunciarvi che sta prendendo forma lo spettacolo che presenteremo a Giugno. Chiaramente non posso svelarvi tutto perché se no non avrebbe senso venire a vedere lo spettacolo, ma , in segno di ringraziamento per il vostro "calore", chiuderò un occhio…e spero che lo chiudano anche i miei compagni ed il Grande Capo ALESSANDRO SIMONINI!Ed eccovi allora qualche anticipazione:interpreteremo alcune poesie di grandi autori che, concatenate ed intrecciate tra di loro in un contesto comporranno, una dietro l'altra, una storia. Non posso dirvi niente di piu sulla "trama" anche perché fino ad ora queste sono le uniche cose che è dato sapere a noi, componenti della compagnia… il resto? È tutto nella mente del regista!
Prima di salutarvi voglio rispondere alla domanda che ci è stata posta più di frequente e cioè se abbiamo gia trovato un nome per la compagnia; mi dispiace rispondervi che ancora non ne abbiamo trovato nessuno nel quale ci riconosciamo tutti, ma noi non ci scoraggiamo!prima o poi lo troveremo e voi sarete i primi a saperlo! (pensate che l'anno scorso l'abbiamo trovato a pochi giorni dallo spettacolo!)
Presto o tardi risponderemo a tutte le domande pervenute, quindi non fatevi scoraggiare dall'attesa!
     A PRESTO!

Valeria Spagnolo

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Chi li ha visti?

L'universo artistico è costellato di elementi di diversa grandezza e luminosità, galassie e sistemi di tipo solare con pianeti satelliti, comete che compaiono e scompaiono da determinati quadranti con rapidità, asteroidi solitari che ostinatamente vagano nello spazio come quegli artisti che pur non avendo un forte spettro operano a dispetto delle difficoltà, infine pulviscoli interstellari che affollano settori solo apparentemente vuoti, fino a quelle particelle che pochi scienziati si ostinano a ricercare tra neutrini, gravitoni, fotoni e mercatini ed infinite inimmaginabili entità.. Alcuni elementi ci appaiono con prepotenti iniezioni energetico/economiche in aggregazioni ed ammassi che più vistosamente compongono il cosiddetto "sistema dell'arte" fatto di gallerie, tromboni, mercanti di anime, il gatto e la volpe, letti e fumisterie, altri elementi rifuggono con ostinazione programmatica le luci più accecanti rischiando talvolta di finire in quelle distorsioni dello spazio che nella società consumistica possono essere paragonati con il corrispondente oblio del Black Hole. Comunque nessuno sa ancora (non essendovi tornato nulla di concretamente analizzabile, se per caso finire in un buco nero non significhi finire in un crogiuolo energetico pronto per la formatura - termine diverso, in arte, da formazione - di nuovi mondi che alla lunga di qualche miliardo di anni (termine assolutamente inadeguato per definire il tempo nella sua realtà) umani e terrestri, potrebbe essere migliore del presente. Tuttavia qui ed ora è possibile iniziare un viaggio che seppure di breve gittata (balisticamente parlando) può portare a sondare i terreni di agglomerati come l'utopia, il sogno, la fantasia e la creatività attraverso dei "Virgilio" insiti in ogni artista che incontriamo, anche al Majorana, spazio (per non uscir di metafora) spesso attraversato da questi negli ultimi anni (mi si perdoni l'oscura soddisfazione di poter dire "già dall'ultimo decennio del secolo scorso"), capita che qualcuno possa non essersene accorto ma… chi di voi conta tutti i bolidi e meteoriti che a migliaia si inoltrano nella nostra atmosfera anche se qualche volta (in particolare il 10 agosto) ci soffermiamo a coglierne lo spettacolo notturno?
Bruno Aller, Minou Amirsoleimani, Alfredo Anzellini, Bruce Dalzell Atherton, Paolo Barlusconi, Salvatore Bartolomeo, Gabriel Belgeonne, Enrico Bencini, Francesca Benucci, Rosetta Berardi, Donatella Bianchi, Mario Maria Bianchi, Mario Teleri Biason, Tomaso Binga, Maurizio Bolla, Donata Buccioli, Peter Buggenhout, Pino Caccamo, Luciano Cacciò, Ennio Calabria, Antonella Capponi, LeoNilde Carabba, Umberto Carrara, Elisabetta Catamo, Rosanna Cattaneo, Shenson Chern, Eugenio Chiesa, Franco Cenci, Antonia Ciampi, Carlo Cirillo, Giovanna Colacevich, Domenico Colantoni, Piergiorgio Colombara, Nito Contreras, Rocco Coronese, Francesco Cosentino, Emanuele Costanzo, Luca Crippa, Gavino Crispo, Luca Crocicchi, Peter De Cupere, Luce Delhove, Davide De Filippo, Berlinde De Bruyckere, Francesca Rossi De Gasperis, Giovanni D'Anna, Pietro Diana, Adriano Di Giacomo, Graziano Di Giulio, Marcello Diotallevi, Luigi Di Sarro, Gilberto Di Stazio, Pietro Di Terlizzi, Edith de Hody Dzieduszycka, Udo Dziersk, Karin Eggers, Umberto Faini, Roberto Falconieri, Lucilla Caporilli Ferro, Giovanni Fontana, Ines Fontenla, Elisabeth Frolet, Ignazio Gadaleta, Alberto Gasparri, Giancarla Frare, Giovanna Gandini, Fernando Garbellotto, Claudio Gentiluomo, Guglielmo Girolimini, Alba Gonzales, Calisto Gritti, Imer Guala, Nazzareno Guglielmi, Gino Guida, Gianfranco Grosso, Enzo Guaricci, Haebel, Tomoko Jindo, Giovanni Job, Silvio Lacasella, Rosanna Lancia, Andrea Lanini, Silvana Leonardi, Sergio Lombardo, Massimo Luccioli, Nazzareno Luciani, Ruggero Maggi, Renato Mambor, Fabio Marchese, Luigi Marengo, Edolo Masci, Cosetta Mastragostino, Francesco Melone, Antonio Menenti, Pietro Miraglia, Patrizia Molinari, Vinicio Momoli, Tiziana Monti, Costantino Morosin, Franco Mulas, Bruno Munari, Giorgio Nelva, Jordi Rosés I Pou, Gigi Pedroli, Domenico Pallotta, Massimina Pesce, Augusto Piccioni, Lamperto Pignotti, Guido Pini, Teresa Pollidori, Anna Maria Polidori, Gabriella Porpora, Marco Raparelli, Graziella Reggio, Maria Luisa Ricciuti, Rita Vitali Rosati, Virginia Ryan, Massimo Ruiu, Pino Sacchi, Enrico Salemi, Maria Teresa Sartori, Alba Savoi, Stefania Scarnati, Bernardo Scolnik, Elena Sevi, Stefano Soddu, Paolo Sorgi, Vaclav Spale, Elisabetta Sperandio, Johan Tahon, Naoya Takahara, Nello Teodori, Alberto Timossi, Tito, Stefano Tonelli, Franco Troiani, Benito TroleseMassimo Uberti, Laurence Ursulet, Mario Velocci, Elisabetta Vignato, Oriano Zampieri, Christine Wechdorn,

Gli artisti presenti e sopra menzionati, oltre un centinaio e, temo, con qualche dimenticanza, anche con un breve cenno biografico e note biografiche sono quasi tutti transitati per il nostro Istituto e quindi il nostro spazio e, sottolineo, operano nei più disparati angoli (dalle Americhe all'Asia) di mondo spesso incontrandosi in punti che, anche per questo, diventano nodali nella storia, è inutile ricordare che sui nomi della Storia dell'Arte più divulgati molto materiale è presente anche in chiave didattica nella biblioteca stessa e che il mezzo di Internet rappresenta un immensa galleria virtuale di ricerca, anche se non certo di vera fruizione dell'arte.

A presto, certo di potervi fare un rapporto sulle nuove acquisizioni e… sulla VII ed. di Arte Contemporanea che collimerà (sorpresa per il modo) con l'argomento appena affrontato.. Ricordo che io stesso e Leonardo (ometto titoli essendo un titolo già quel nome nel mondo dell'arte e della scienza) siamo a disposizione per raccogliere il materiale che vorrete farci pervenire da mostre e musei. E, infine, è presente nell'androne, vicino alla "caffetteria" , una bacheca per l'arte orientata con particolare attenzione verso l'indicazione di percorsi contemporanei, segnalate anche con questo "display" eventuali mostre di cui disponete delle indicazioni necessarie.

Adriano Di Giacomo

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Cerco urgentemente il/la proprietario/a di una fiat panda di colore chiaro

Cerco urgentemente il proprietario/a di una Fiat Panda di colore chiaro, posteggiata nei giorni scorsi nel cortile interno della scuola, che recava sul lato destro del finestrino posteriore la seguente scritta in caratteri rossi ( non troppo grande ma neppure tanto piccola direi, tanto che sono riuscita a notarla e a leggerla distintamente): "MEAT IS MURDER".
Lo/la cerco per tre motivi:

1  Per dirgli/le che , mentre stava armeggiando per posizionare la scritta, e cioè staccare la pellicola adesiva, stendere la striscia di carta per poi fissarla al finestrino (operazione non facile perchè spesso non si riesce a staccare le dita dall'adesivo, la scritta si accartoccia tutta e c'è sempre il pericolo di attaccarla storta), secondo me stava facendo una buona cosa 2  Per chiedergli/le se per caso ha una scritta autoadesiva uguale o se mi può dire dove se l'è procurata perchè ne voglio una uguale anche io e, affrontando le difficoltà di cui sopra, voglio anche io attaccare quella scritta al finestrino posteriore della mia macchina.

3  Per ringraziarlo/la perchè, in questi tristi tempi di Erika pazza e di bloody mucca (o viceversa), di mattanze e mattatoi (con tendine alla finestra o senza), di Mac Donald's affollati di tariconi masticanti hamburger (ossia schiacciata di carne pervenuta sotto i loro denti alla quarta triturazione dopo quella degli allevatori dei macellanti e dei macellai) , di vegetariani senza saperlo (poichè ingoianti null'altro che le tristi spoglie di animali-vegetali: il nauseabondo raccolto di piantagioni di carne) , di mucche avviate alla rottamazione (ignobile espressione di un giornalista rai : una mucca nuova al posto del vostro usato), mi ha tirato su il morale, facendomi credere non poi lontanissimi i tempi profetizzati da Claude Lévi- Strauss in un articolo apparso su Repubblica il 24 novembre del 1996 ( ritaglio ormai giallastro ma da me ancora conservato religiosamente):
"Verrà infatti un giorno in cui l'idea che gli uomini del passato, per nutrirsi abbiano potuto allevare e massacrare degli esseri viventi e poi esporre con compiacimento la loro carne a brandelli nelle vetrine ispirerà senza dubbio la stessa repulsione che i pasti cannibali dei selvaggi americani australiani o africani ispirava ai viaggiatori del XVI o del XVII secolo (...) gli agronomi si incaricheranno di accrescere il valore proteico delle piante alimentari i chimici di produrre proteine di sintesi in quantità industriale. (...) L' allevamento, non redditizio, sarà completamente scomparso e la carne, acquistata in magazzini di gran lusso, proverrà interamente dalla caccia. Le nostre antiche greggi, lasciate a loro stesse, costituiranno una selvaggina, come tanti altri animali e popoleranno una campagna restituita allo stato brado:"

Anna Maria Galiberti

P.S.
Qualcuno mi chiederà allora perchè proprio Francoise, implacabile scannatrice di polli, che cosa abbiamo in comune io e lei a parte la devozione incondizionata nei confronti della stessa persona.
Ma perchè da quando i padroni erano morti, prima il Dottore poi la moglie, da quando non doveva preparare per lui che caffè e tisane e montagne di asciugamani,da quando lui dormiva tutto il giorno e mangiava di notte (solo sogliole cucinate dal cuoco del Ritz ), lei non aveva più nessuno per cui cucinare, seduta tra i fornelli spenti in cucina cenava tristemente da sola, mai carne, non più, solo minestre, inzuppando anche lei qualche volta un biscotto fatto a conchiglia nell'infuso di tiglio senza sapere neppure il perchè.

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L'adolescenza: un fenomeno ancora da capire

I genitori confessano: "ci siamo passati anche noi", ma adesso i problemi sembrano aumentare.

L'adolescenza è il periodo di passaggio dall'infanzia all'età giovanile nella quale sorgono mille problemi. I ragazzi che sono protagonisti di questa transizione assumono un atteggiamento ostile e a volte aggressivo perché si sentono un po' "abbandonati" dai propri familiari i quali non sanno se trattarli come persone più mature o come se fossero ancora i loro "tesorini". L'adolescenza corrisponde anche ad insicurezza e a possessività. La prima nasce nel confrontarsi con gli altri giovani, i quali tendono sempre ad avere un atteggiamento di superiorità, mentre la seconda scaturisce dalla paura di perdere, durante il passaggio all'età adulta, qualcosa a cui si è affezionati. Molti ragazzi hanno problemi nell'ambito sociale, causati molto spesso dal contesto familiare. Ad esempio un ragazzo che ha passato la sua adolescenza senza un padre accanto avrà più problemi ad affrontare la vita di tutti i giorni confrontandosi con un ragazzo che ha entrambi i genitori vicino. Questo è uno dei tanti esempi che ricorrono frequentemente nella nostra società. A volte anche le persone competenti, come psicologi o assistenti sociali, hanno difficoltà a capire e ad ammettere i pensieri, le ansie, le paure che hanno i giovani, i quali non trovando un punto di riferimento, potrebbero imboccare brutte strade, come ad esempio quella della droga. Questo problema è sempre esistito, però ancora nessuno ha trovato un rimedio efficace. Alcuni ragazzi, dunque, a causa della loro profonda insicurezza, credono, anzi si convincono, di trovare sicurezza ed appoggio in queste sostanze stupefacenti e tossiche. Non è infrequente sentire genitori che a tal proposito confessino:
"Anche noi ci siamo passati, l'abbiamo vissuta l'adolescenza, ma ora è più complessa e delicata di una volta. Il massimo che possiamo fare è stare vicini ai nostri figli e, almeno, provare a capire quello che pensano. Ma la cosa più importante è tenerli lontani il più possibile dalla malattia mortale che la droga rappresenta ".
A volte, però, accade che il padre e la madre di un ragazzo siano convinti di avere un figlio perfetto: va bene a scuola, non ha problemi con i compagni, sembra avere molti amici e, perciò, non ha nessun problema…Ma è qui che si sbagliano! In realtà molti ragazzi, al di là delle apparenze, non hanno dei buoni amici (o non li hanno per niente!), non vengono accettati nella propria classe, etc. Con questa riflessione volevo solo far capire a tutti i genitori, di stare più attenti e di essere più presenti nella vita dei propri figli perché spesso basta un solo gesto o un sola parola per cambiare la vita di un ragazzo.
Desidero, infine, terminare questo articolo con un altro consiglio a tutti i genitori del mondo: lasciate che i vostri figli facciano ciò che amano, perché impedendoglielo spegnereste ogni loro sogno!!!.

Silvia Riposati

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Che valore date alla vita?

Io me lo sono chiesto tante volte e mi sono resa conto che la vita ha un valore inestimabile e che vale la pena di essere vissuta fino in fondo, nel bene e nel male.
Nessuna sentenza ha il diritto di esprimersi con la pena di morte per punire una persona di un qualsiasi reato, ci sono sicuramente delle alternative.
Mi si stringe il cuore quando ascolto la bellissima canzone del gruppo Iron Maiden "Hallowed be by thy name" e mi soffermo sulle sensazioni e i sentimenti del condannato a morte.
Mi piace pensare che la voglia di vivere di noi giovani sia uno stimolo per lottare contro queste atroci esecuzioni.
Il gruppo di cui ho parlato prima è un famosissimo gruppo inglese heavy-metal nato nel 1975, anno in cui era in gran voga la musica punk. Il nome del gruppo, "Iron Maiden" trova spunto da uno strumento di tortura dell'800 e la canzone "Hallowed be by thy name", che tradotto significa "Sia santificato il tuo nome", è scritta dal bassista del gruppo, Steve Arris, per descrivere le terribili sensazioni di un condannato a morte.

Hallowed be by thy name

I'm waiting in my cold cell
When the bell begins to chime
Reflecting on my past life and
It doesn't have much time
Cos at 5 o'clock
They take me to the gallows pole
The sands of time for me are running low

When the priest comes to read me the last rites
I take a look through the bars at the last sights
Of a world that has gone very wrong for me
Can it be there's been some sort of error
Hard to stop the surmounting terror
Is it really the end not some crazy dream

Somebody please tell me that I'm dreaming
It's not easy to stop from screaming
But words escape me when I try to speak
Tears they flow but why am I crying
After all am I not afraid of dying
Don't believe that there never is an end

As the guards march me out the courtyard
Someone calls from a cell "God be with you"
If there's a God then why has he let me die?
As I walk all my life drifts before me
And though the end is near I'm not sorry
Catch my soul cos it's willing to fly away
Mark my words please believe my soul lives on
Please don't worry now that I've gone
I've gone beyond to see the truth

When you know that your time is close at hand
Maybe then you'll begin to understand
Life down there is just a strange illusion
Sia santificato il tuo nome

Aspetto nella cella fredda
La campana inizia a suonare
Rifletto sulla vita passata
E non ne rimane molta
Perché alle 5
Mi portano alla forca
Le sabbie del tempo per me stanno scivolando via

Quando il prete viene per l'estrema unzione
Guardo fuori a lungo per l'ultima volta
È un mondo che per me è andato proprio storto
Può essere che c'è stato un errore?
E' difficile bloccare il terrore che aumenta
È davvero la fine o è forse un incubo?

Qualcuno per favore mi dica che sto sognando
Non è facile non urlare
Ma mi sfuggono le parole quando cerco di parlare
Scorrono le lacrime ma perché sto piangendo
Dopo tutto non ho paura di morire
E poi non credo che la vita continui?

Quando le guardi mi portano fuori nel cortile
Qualcuno da una cella grida "Dio sia con te"
Se c'è un Dio perché mi lascia morire?
Mentre cammino la vita mi scorre davanti
E anche se la fine è vicina non mi rammarico
Prendi la mia anima perché vuole volar via
Ascolta credimi la mia anima mi continuerà a vivere
Per favore non preoccuparti ora che non ci sono più
Sono andato dall'altra parte per capire la verità

Quando sai che la tua ora è giunta
Forse allora comincerai a capire
Che la vita laggiù è solo una strana illusione


Eleonora Zarbo

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La musica che ascoltano i giovani

Ho visitato molte città italiane e in particolare mi sono soffermato sui più disparati quartieri della capitale, visitando locali, discoteche e altri luoghi che in qualche modo mi hanno portato a riflettere sul tema della musica ascoltata oggi dalla popolazione giovanile Italia.
Vedendo giovani vestiti in un determinato modo e ascoltandoli parlare in un certo modo, viene spontaneo pensare subito alla provenienza di questi "soggetti" ed etichettarli riguardo al ceto sociale, la situazione familiare e il luogo di provenienza. La maggior parte di loro tuttavia è normalissima, non ha avuto infanzie terribili, ne è nata per strada: è la musica che influenza in particolari modi il soggetto. Negli ultimi anni la musica ha subito molti cambiamenti. Oggi ci sono cantanti che guadagnano un mucchio di soldi con canzoni che non hanno scritto loro, musica fatte di suono "vuoti", portati all'esasperazione nelle discoteche, che non trasmettono calore, bellezza, ma il "nulla".
Ci sono mass-media che impongono solo musica censurata, dalla quale sicuramente non filtreranno al pubblico accuse o denunce, ma nemmeno alcuni sentimenti che fanno parte della natura umana, come rabbia e delusione. Sentimenti che a volte vengono nascosti perché fanno paura o perché denunciano situazioni che non devono giungere all'orecchio dei ricchi o dei colti, solo per una questione di etichetta. A lungo andare i giovani hanno cercato e trovato da soli metodi alternativi per vivere la loro musica, per andare oltre quello che loro chiamano "commerciale". Sono nati vari generi "scomodi", di gran lunga al di fuori de "politicamente corretto", ma si tratta comunque di musica vera, sincera, consona allo spirito del terzo millennio, ma soprattutto intelligente, che propone riflessioni su temi di attualità mondiale.
Come tutte le monete, però, vi è un rovescio, anzi, ben due rovesci.
Il primo riguarda i messaggi pervenuti, espliciti o impliciti che siano, dal momento in cui grazie alle autoproduzioni è possibile diffondere ogni tipo di musica, alcuni la usano non per denunciare, ma per "attaccare" tutto ciò che è diverso dalla propria cultura e che deve essere distrutto senza motivo. Non mancano dunque musiche blasfeme, che inneggiano alla violenza, alla morte, alla voglia di ottenere un potere immaginario, abbattendo tutti gli ostacoli, senza nessun riguardo per la famiglia, gli amici e l'umanità in generale. Marylin Manson, cantante heavy metal, detto l'anticristo, dice "Kill God, kill your mum & dad, kill yourself = uccidi Dio, uccidi tua madre e tuo padre, uccidi te stesso!
Ragazzi alienati potrebbero eseguire questi "comandi" e non è raro sentire di omicidi motivati da canzoni di quel genere.
Il secondo punto negativo è lo scisma avvenuto nel mondo dei giovani. Se prima si era formato un esercito per combattere per un bene comune, ora si sta combattendo una lotta fratricida.
Un esercito di persone nate per combattere la vacuità della musica, la globalizzazione delle idee, ora combatte contro altre persone solo perché appartengono ad altri "clan".
Ognuno va d'accordo solo con la propria gente, diventata ormai una vera e propria famiglia. I nuovi giovani si stanno etichettando da soli e spesso gridano la propria rabbia contro un nemico che in realtà è proprio il modo in cui quella loro musica, piena di buoni principi, viene utilizzata.
La mia opinione è che per evitare di trasformarsi da controllore dei messaggi a controllati dagli stessi, bisogna ascoltare musica vera, di qualunque genere essa sia. Non si devono etichettare i testi d'amore dei cantautori, per me stupendi, solo perché commerciali, la cultura che ha fatto arrivare la musica fino a questo punto è bellissima e importante, non roviniamola, FATE LA MUSICA, NON FATE LA GUERRA!!

Alessandro Guidi

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Rock Star

Come si diventa una rock star?

Bella questa! Ti alzi la mattina, vai in bagno, ti fai la doccia, esci dalla doccia tutto fracico e ti guardi allo specchio e vedi 10 carie otturate ed il tartaro che invade il primo molare in alto a sinistra, i capelli appena lavati pieni di forfora che ti piove addosso come neve finlandese, le occhiaie che ti arrivano al collo… Ops, uno squillo! Che novità!…
"Chi è?"
"Ciao Pasquale sono Maria." Caspiterina che fortuna! Quella che ti piace tanto!"
"Oh, Maria, luce dei miei occhi, perchè mi cerchi? Per dirmi che mi ami?"
"Ma che scherzi? Volevo dirti che se ti fai vedere altri due minuti sotto casa mia o se ti azzardi a telefonarmi alle tre di notte ti fucilo! Non mi cercare !!"
Caspiterina che sfiga! E bravo Pasquale!
In un primo momento i ti viene in mente il suicidio, ma dopo tre minuti ti accorgi che la tua solita sfiga non smette mai di assisterti: cretino, con il rasoio elettrico non ci fai nulla!! Poi ti guardi allo specchio; che schifo! Abbassi la testa e borbotti qualcosa…
E subito tua madre ti risponde: " si, una rockstar. Non sai che bello. Stai zitto, copriti che fa freddo, Vieni che il caffè è pronto…"
Le solite filippiche che fanno le mamme. Ma tu Pasquà te lo sei messo in testa: VUOI DIVENTARE UNA ROCKSTAR!!
Ma come si fa? Te lo dice Titti…

Punto 1: SE VUOI DIVENTARE UNA ROCKSTAR DEVI ASSOLUTAMENTE ESSERE UN PERSONAGGIO.
Perciò:

-    Non darti le coltellate: ci pensa Marilyn Manson;
-    Non vestirti da cowboy ci pensa Madonna;
-    Non fare il sex simbol buddista: ci pensa Ricky Martin;
-    Non fare il sex simbol drogato al massimo: Ci pensa John Frusciante;
-    Non fare il sex simbol africano: ci pensa già Lenny Kravitz
-    Non fare il sex simbol indiano: ci pensa Antony Kiedis
-    Non fare l'irrequieto: ci pensa Eminem
-    Non fare il noioso: ci pensa Jarabe De Palo
-    Non farti il tiraggio: ci pensa Cher
-    Non fare il cretino: per il semplice motivo che sono tutti cretini

Ma allora che si fa? E che ne so io? Tu hai deciso, NO?
Punto 2: DEVI DIGRAMIRE 27 KG ED AVERE LE CHIAPPETTE IN SU
Perciò:

-    Ogni mattina a correre… Faticoso? E che ti devo fare?
-    Devi fare la dieta dissociata, una di quei giornali che su 7 pagine di argomenti ne hanno nove di pubblicità e che nelle diete       ti dà certe ricette tipo "pollo tanduri" o "soia con rape al the verde" e che si fermano a mercoledì con sotto scritto " il resto       nel prossimo mese";
-    Il pomeriggio in palestra, e vedrai che fisico.

Ma torni a casa distrutto? E beh? No volevi diventare una rock star?
PUNTO 3: CHIEDI UN MIRACOLO A PADRE PIO Perché nel tuo caso ci vuole proprio Gesù Cristo, altro che palestre, dieta, personaggio: ci vuole un miracolo.
Ma (sempre in tema con Gesù Cristo) potresti diventare frate, così da vecchietto potrai raccontare ai tuoi nipotini che ci hai provato! (AI nipotini? Ma i frati non hanno i nipoti)

Titti Cambrea

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Signore?


Signore...
Dissi
crede che il panino che in questo momento sta mangiando sia realmente un panino?
E questi a me
-Certo!Cos'altro può essere?
Forse non quello che lei sta pensando
Dissi
E questi a me
-Si spieghi meglio per favore.
Dunque...lei è sicuro che quel panino che in questo momento sta prendendo a morsi e di cui sta masticando i bocconi sia appunto un panino.
-Si...
Fino a questo punto la sua posizione riguardo al fatto che il panino che in questo momento sta prendendo a morsi e di cui sta masticando i bocconi sia vero è assodata.
-Certo!
E se invece io le dicessi che in realtà quel che lei chiama "panino" non è altro, per me, che un salame, lei cosa mi risponderebbe?
-La prenderei per matto come minimo!
Bene, bene...se io le chiedessi di chiudere gli occhi e di continuare a masticare per qualche minuto?
-Già è tanto che sto qui a parlare con un matto...comunque...
Non credi che dal momento che non te ne sia andato prima ciò implichi almeno un minimo di curiosità? Se poi è scaturita dal fatto che io ti abbia chiesto a proposito del tuo panino e che tu in qualche modo abbia avuto una minima incertezza per quanto riguarda l'essere del panino che tu stai prendendo a morsi e masticandone i bocconi oppure dal fatto che tra matti ci si intende...non importa.
-Mi stai dando del matto?
Ah questo lo sai tu!
-Insomma che devo fare con questo panino?!
Probabilmente quello che ci stavi facendo
...
-Vedi...non sono più sicuro di volerlo. Questo panino che prendevo a morsi e di cui masticavo i bocconi è come se abbia perso il suo odore, sapore, calore. Il pane che prima trovavo morbido e croccante si sta trasformando in una pasta di gomma dall'aspetto, credo, nauseante.
La carne che prima sembrava così succulenta e fine rivuloziona in un'ammasso di putrido carnato che pian piano sembra liquefarsi.
E scivola tra le dita
ma non tocca il suolo
melliflua lungo il bracio per poi dissolversi
...
Ah mi hai ingannato!!!
Mi hai tradito per tutto questo tempo.
Ogni mattino ero sicuro che mi avresti accompagnato per tutto il giorno
Ora scompari così?
Mi hai beffato!!
Cosa farò?
Come farò?
Dove mai ti ritroverò?
Mi hai illuso!
Devo assolutamente fare qualcosa...ce ne deve essere qualcun'altro in giro che non mi riservi la stessa mistificazione...
No!!!
Cosa succede agli alberi...cosa fanno?!
No!!
La gente???
Dove è la gente??
Dove è andata?
No!
Sto morendo?
Dove sei?
Sei via anche tu?
Possibile?
Tu sei me?
Perchè me lo hai tenuto nascosto?
Mi hai fatto vivere per tutto questo tempo senza vedere!
Perchè solo ora mi fai aprire gli occhi?
Credi davvero che io sia pronto?
L'ho voluto io?
Vivrò con la coscienza di sapere?
Vivrò con la coscienza di sapere...
Devo ringraziarti?
Lo so...ma lo faccio lo stesso...in fondo...domani sarà tutta un'altra cosa, tutto avrà un altro sapore.

Lorenzo Beato

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Pomeriggio d'estate

A Bruna

Era un pomeriggio d'agosto. Il vento soffiava impetuoso, mitigando il calore di quella che era stata un'estate senza precedenti. Il sole, andava e veniva dietro le nubi cariche di pioggia, e su ogni cosa gravava una strana e pesante atmosfera. Riflessi di malinconia, nostalgia e mancanza sembravano aleggiare nell'aria contagiando tutto ciò che incontravano.
Anche Micros, suo malgrado, era partecipe di quella bizzarra atmosfera. La testa gli stava scoppiando e il suo corpo era invaso da una generale spossatezza. Si sdraiò sul letto, gli occhi rivolti verso il soffitto, la mente fissa su di un dolce pensiero. Dolce, ma al tempo stesso malinconico. Sì, perché lei non era più lì, costretta a tornare a casa, nella lontana Sicilia, alla fine delle sue vacanze a Roma.
Gli mancava, gli mancava parecchio. E con questo pensiero, quasi senza accorgersene, cadde tra le pieghe del mantello di Morfeo…
Buio… Percepiva di essere… Poi una forma, una figura. Era lei, lei che dormiva. Com'era bella. Poi la luce. Ma… la luce era lui. Egli era l'Aurora che precede il sorgere del sole. Senza meravigliarsi, né interrogarsi su ciò che era o faceva, si avvicinò al viso di lei e, con grande trepidazione e delicatezza, sfiorò le sue labbra con la luce dei suoi baci. Lei si svegliò, ma non fece in tempo a salutarla, perché il sorgere del sole lo strappò a forza da lei e tutto fu di nuovo buio…
Si ritrovò in un giardino immenso, che si estendeva a perdita d'occhio in tutte le direzioni. Vi erano fiori di ogni specie e un profumo così inebriante da lasciare storditi. La vide, affacciata a un balcone con in mano un bocciolo di rosa appena schiuso, l'unico fiore che riuscisse a sostenere il confronto con la sua bellezza.
Rapito nel guardarla, non si accorse della sua nuova condizione. Era leggero, veloce, impalpabile. Era aria… era… Vento. Volteggiò, roteò, scese in picchiata, poi si diresse verso di lei. Piano, come brezza soave. Le si avvicinò da dietro, cingendole i fianchi con le sue braccia eteree e sfiorando con la guancia il suo viso. Fu un attimo, la sua condizione non gli permetteva più tempo. Eppure in quell'attimo riuscì a percepirne il calore, il profumo e, forse, la sua stessa essenza.
Volò in alto e sentì che qualcosa nel suo essere si frantumava, pronto per un nuovo cambiamento. Si sentì distendere, allungare, curvare e, infine, colorare… un Arcobaleno, ecco che cos'era diventato.
Lei era ancora lì, immobile, che lo guardava con i suoi grandi occhi neri. Quegli occhi che l'avevano conquistato fin dal loro primo incontro. Micros allora cominciò a danzare, a saltare e a correre per i prati, fino a che lei non dischiuse la bocca in un sorriso. Come erano belli i suoi sorrisi, freschi e gioiosi come gocce di rugiada in una mattina di primavera. Ma a un tratto, una fitta lancinante al fianco lo costrinse a piegarsi su sé stesso, tutto sembrò crollargli addosso in un vortice senza fine. Poi il buio…
Riaprì gli occhi, riconobbe immediatamente la sua stanza e, accanto a sé, il suo fratellino che giocava con una macchinetta.
"Vegliato Icro?" chiese il bambino sorridendo quando vide il fratello riaprire gli occhi.
"Svegliato, svegliato. Pure troppo" rispose un po' ironico Micros, al quale dispiaceva l'essere stato strappato da un sogno così bello.
Il suo pensiero corse di nuovo a lei e così, preso un foglio di carta e la sua inseparabile penna stilografica, e dopo aver chiuso gli occhi per raccogliere le idee, cominciò a scrivere: "Era un pomeriggio d'agosto…"

Emanuele Atzori

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