logo scuola
LICEO SCIENTIFICO STATALE "E. MAJORANA"
Via C. Avolio, 111 – 00128 ROMA– XX Distretto Tel 06-5084274 Fax 06-5085101 
 E-mail: etmajora@tin.it  
 
Progetto d'Istituto.  (POF)
I Premessa
La scuola democratica.


La scuola italiana è investita da un profondo mutamento. Significativi interventi legislativi e pratiche didattiche innovate cambiano rapidamente l'esistente. I processi combinati delle riforme degli ordinamenti e dell'autonomia didattica e gestionale delle scuole appaiono ancora non risolutivi e a volte producono effetti organizzativi e culturali contraddittori. L'apprendimento e l'insegnamento hanno bisogno di una nuova ridefinizione. La riforma dell'apprendimento non può che essere il risultato di un'attenta inchiesta sui bisogni culturali e umani delle nuove generazioni; l'insegnamento ha bisogno non solo di una necessaria modernizzazione, ma di un nuovo orientamento ai valori democratici che regolano la formazione della persona, il vivere sociale e l capacità di progettare con la scuola un futuro più umano e consapevole.
La scuola spazio critico per la crescita democratica delle persone.
La scuola pubblica non è oggi l'unico soggetto formativo. Potenti strumenti della comunicazione formano e informano precocemente le persone. La scuola interviene quindi su persone che già portano il segno e le contraddizioni dei saperi sociali acquisiti. Oltre il tradizionale compito di trasmettere informazioni culturali, alla scuola spetta sempre di più il compito di rielaborare i saperi posseduti e ricondurli ad un uso critico e personale. Un nuovo analfabetismo, oltre quello determinato dall'esclusione e dagli abbandoni, può prodursi se alla quantità delle informazioni possedute non si accompagna un forte senso critico capace di sottoporre le informazioni al vaglio, a ricomporle per una padronanza più consapevole del proprio destino personale. Alla tendenza di una società che può esporre alla massificazione acritica e passiva, la scuola può, non da sola, opporre un contributo concorrente.
Non solo quindi è necessario presentare in questo documento un piano dell'offerta formativa, ma occorre misurarsi con il problema dell'individuazione dei reali bisogni di conoscenza, come diritto imprescrittibile della cittadinanza dei giovani.
I diritti e i doveri nella comunità scolastica.
La scuola non può essere considerata solo una comunità della conoscenza intellettuale. Essa va riproposta come il luogo per un'esperienza di valori sociali e personali condivisi.
Nella scuola i giovani fanno le prime radicali esperienze di comportamento ed orientamento ai valori. Oltre il curricolo culturale esplicito, nella scuola vive un "curricolo nascosto " : comportamenti, relazioni, regole, doveri, che costituiscono la prima esperienza importante, oltre quella familiare, nella vita giovanile.
Imparare e insegnare.
Una comunità paritaria di giovani e di insegnanti per la conoscenza e la ricerca.
Vorremmo poter costruire a questo scopo una comunità che cerca la trasmissione culturale, senza dimenticare il ruolo dei valori e della relazione sociale in cui l'apprendimento vive e si sviluppa.
Un ambiente comunitario e cooperativo della formazione ci pare anche indicare un'idea di efficienza che sfugge alla dimensione competitiva e gerarchica. Insomma si può tentare una ricerca didattica che sfugga sia all'inefficienza che all'autoritarismo, componendo nell'autorevolezza di una comunità democratica il valore di fondo a cui rapportare i comportamenti professionali dei docenti e la responsabilità degli studenti.
Questo Liceo.
Gli aspetti urbanistici che segnano il contesto ambientale del Liceo possono sinteticamente essere così riassunti:
  1. La sua collocazione periferica nella zona sud di Roma.
  2. La separatezza rispetto all'insieme del resto del tessuto cittadino.
  3. La dimensione della città storica, e del suo centro, come realtà non pienamente conosciuta né attivamente vissuta.
  4. La conseguente riduzione degli stimoli culturali e delle occasioni, offerte dalla vita culturale della città.
  5. Il peso del pendolarismo sulla realtà di quartiere, che ne determina i ritmi di vita e la struttura dei tempi collettivi.
Il quartiere è anche punto di riferimento per centri analoghi e viciniori. (in alcuni casi dall'EUR a Pomezia).
La scuola potrebbe allora riqualificarsi come "centro moderno" dell'area periferica; dovrebbe proporre iniziative che riducano l'impoverimento culturale del quartiere; dovrebbe concorrere ad aggregare i giovani su valori sociali ed etici.
Da questo contesto dovrebbe anche derivare l'assetto organizzativo: la scuola dovrebbe adeguare gli orari anche rispetto alla mobilità urbana e a ritmi dei tempi della popolazione del quartiere.

Alcune osservazioni sul contesto socio-culturale ed economico del Liceo possono essere così riassunte:
Il ceto prevalente è quello medio borghese.

Esistono stratificazioni diverse, anche in relazione ai diversi tempi di insediamento.
Per il sistema di aspettative dell'utenza scolastica, la formazione è generalmente intesa come mezzo di affermazione personale, anche per il conseguimento del successo economico.

La scuola deve porsi nella logica di offrire realmente pari opportunità e promuovere condizioni di effettiva eguaglianza.

La scuola deve trasmettere il valore della piena autonomia del sapere.

Infatti la principale offerta culturale è proprio riposta nella scuola che è ben presente nel territorio soprattutto per quella elementare e media, con qualche carenza nell'offerta della scuola superiore e post-superiore ed assenza di istituzioni universitarie. Collateralmente si contano: una biblioteca comunale di buon livello, un cinema situato in uno dei quartieri adiacenti, alcune associazioni culturali, centri sportivi privati, anche a carattere ricreativo, centri sociali autogestiti ed un consolidato centro agricolo cooperativo con attrezzatura di accoglienza e svago.

Le occasioni aggregative, in particolare per i giovani, sono conseguentemente scarse e la scuola trova con difficoltà il supporto ed il naturale inserimento nel territorio.

Le attività economiche dominanti nel contesto ambientale sono quelle legate alle professioni ed al settore dei servizi e della distribuzione commerciale.

Le prospettive per il mercato del lavoro non sono adeguatamente conosciute e comunque hanno una platea di riferimento non riducibile al quartiere.

La scuola dovrebbe porsi come centro di orientamento non solo per il proseguimento degli studi, ma per un più consapevole inserimento nel mercato del lavoro.

Il liceo è insediato in un edificio scolastico che, al momento, risulta strutturalmente adeguato. Non del tutto soddisfacente è l'impegno dell'ente preposto per la manutenzione e per la fornitura degli arredi.
La didattica in un ambiente accogliente e rinnovato può poi mirare a diffondere anche una mentalità di rispetto del patrimonio pubblico.
Strutture ed attrezzature.
Il Liceo oltre ad un adeguato numero di aule per la didattica tradizionale può avvalersi di :
2 palestre attrezzate, 1 Aula video, 2 Laboratori informatizzati, 2 Laboratori linguistici, 3 Laboratori di Fisica, 1 Laboratorio di Storia, 1 Laboratorio di Scienze, 1 Laboratorio di Chimica, 3 Laboratori di Disegno, 1 Laboratorio di videoscrittura, 1 Aula CIC e Presidio medico, 1 Aula Magna, 1 Biblioteca, 1 bar interno ed un ampio spazio all'aperto di pertinenza del Liceo con attrezzature sportive.
II Le finalità del Liceo.

Revisione degli assi culturali e finalità d'indirizzo.
Per un'istituzione scolastica qual è il Liceo Scientifico, offrire formazione ai giovani significa, in sostanza, rivitalizzare la dimensione scientifica del sapere, inquadrando lo sviluppo della mentalità in un discorso di sintesi culturale ed umana.
Nessuna proposta può rivelarsi efficace, in tal senso, senza aver condotto alcune riflessioni preliminari che tengano conto della situazione in cui la scuola si trova ad operare, relativamente ai caratteri della realtà contemporanea.

Va intanto detto che una convinzione, piuttosto superficiale quanto diffusa, identifica l'ambito letterario ed umanistico con l'opinabile ed il superfluo e l'ambito scientifico con l'indispensabile ed il certo.

Quando però nella sensibilità collettiva s'insinui il sospetto (peraltro ampiamente giustificato) che anche le cosiddette scienze esatte non garantiscono al mondo quelle sicurezze che sembrano promettere, il bisogno di "certezze" si traduce sovente nel ricorso a pratiche irrazionali piuttosto che nella ricerca di un metodo forte di indagine della realtà.

Un altro aspetto da tenere ben presente riguarda il volume di informazioni da cui i giovani sono quotidianamente raggiunti. Informazioni che non sono organizzate secondo un criterio storico, o almeno consequenziale, così che l'eventuale positività del fenomeno si perde nel disordine della comunicazione casuale (scritta, visiva, sonora, ecc.), creando una sorta di "entropia" della conoscenza (vale a dire una massa di frammenti di sapere, non diretti verso un obiettivo identificabile, le cui singole "energie" conoscitive si annullano vicendevolmente per l'impossibilità di usarle in modo "sensato").

Tenendo conto di tutto ciò, se si vuole reinserire l'informazione nell'ambito di una formazione efficace della persona, sia come individuo sensibile che come cittadino responsabile, occorre agire seguendo alcune chiare e precise direzioni.

Gli interventi didattici devono seguire un criterio corale, unitario e storico, fatta salva la libertà di insegnamento. La crisi della storicità determina la difficoltà di comprendere il presente ed anche di descriverlo, di rappresentarlo, causando la caduta evidente della capacità di espressione (sia scritta che orale). Non solo, ma lo schiacciamento sul presente, che connota il nostro tempo, impedisce l'operazione mentale più importante: la proiezione di sé nel futuro, lo slancio di partecipazione attiva.

Troppe volte si constata, anche nei ragazzi più avvertiti, un tratto di passività che ne limità la fantasia produttiva, ingabbiandoli in modi di vivere e comunicare standardizzati e impersonali, dai quali è assente il sedimento di cultura che la scuola pur si sforza di dare.

Lo studio della Scienza va inserito in un contesto storico, filosofico e antropologico, sottolineando con forza che il suo sviluppo attraverso i secoli è legato alla disponibilità dello scienziato a mettere in discussione ciò che sa o che crede di sapere. Così il dubbio (che oggi viene confuso con l'insicurezza) si manifesta, nel farsi metodo sistematico dell'indagine, come il gesto di coraggio e di onestà intellettuale che determina il progresso scientifico.

Nello stesso tempo, conserva un'importanza fondamentale fornire ai giovani la conoscenza apporofondita degli argomenti di studio, soprattutto nel senso della qualità, sia con strumenti tradizionali (la parola, la presenza del docente-persona tra di loro), che attraverso le dotazioni più avanzate (laboratori, reti telemetiche, audiovisivi, ecc.) o anche con attività che li portino a verificare sul territorio l'aderenza al reale degli argomenti affrontati.

Nel quadro dell'autonomia scolastica, tali sollecitazioni prefigurano un impegno non indifferente, in molti sensi, non ultimo l'agire in "controtendenza" rispetto alla logica di mercato, rendendo difficile agli utenti del servizio acuola il rendersi conto chiaramente se chiedono ad essa ciò di cui hanno bisogno o ciò di cui il mercato fa credere di aver bisogno.

Accanto a tale "utopia della consapevolezza", un'altra va coltivata: restituire il piacere di capire e apprendere, riscoprire l'attitudine ad attribuire al sapere un valore d'uso, magari in contrasto critico con gli pseudo-valori del tempo e lo slancio a proporre anche nuove forme di cultura, avendo però ben chiaro l'universo di quelle a cui si oppongono.
 
Il Liceo Scientifico.
Segue alle riflessioni sulle finalità generali del Liceo una migliore definizione del curricolo dell'Indirizzo Scientifico. Una forte caratterizzazione scientifica, che è altra cosa da un indirizzo professionalizzante, deve ridare al liceo una forte caratterizzazione formativa ed umanistica all'insegnamento scientifico. Ci pare risolutivo il rapporto tra insegnamenti scientifici, consapevolezza della non neutralità delle scienze e delle tecniche, per una chiara riscoperta della scienza come mentalità di un contesto generale di un'epoca e di una società.

Il Liceo Scientifico presenta due articolazioni curricolari:

a)-corsi a 26 ore settimanali medie (Liceo Scientifico Tradizionale);
b)-corsi con l'arricchimento del PNI (Piano Nazionale Informatica).
Il Liceo Linguistico.
La motivazione con cui gli studenti accedono a quest'indirizzo rivela un'attesa di padronanza linguistica.
Ci pare che il Liceo ad indirizzo linguistico debba rispondere a quest'attesa. Il suo centro è l'apprendimento certo e strutturato delle lingue.
Ma ribadiamo che il Liceo è anche e soprattutto luogo della relazione tra le lingue e civiltà, tra codici linguistici e universi culturali determinati.

Il curricolo deve muoversi con equilibrio tra queste due necessità.

Il liceo ad indirizzo linguistico ha un'estensione oraria settimanale media di 34 ore definita dalla Sperimentazione "Brocca".
III. Il curricolo formativo.
Intendiamo qui solo indicare alcune linee guida per i Consigli di Classe affinchè possa emergere, nel rispetto della libertà individuale di insegnamento, un nucleo formativo che costituisca una riconoscibilità dello stile formativo del Liceo.

Quelle che seguono sono quindi suggestioni culturali che partendo da una lettura del nostro ambiente scolastico e sociale, paiono poter dare indicazioni professionali e culturali alla programmazione didattica.
Indietro