Progetto d'Istituto. (POF)
I
Premessa
La scuola democratica.
La scuola italiana è investita da un profondo mutamento.
Significativi interventi legislativi e pratiche didattiche innovate cambiano
rapidamente l'esistente. I processi combinati delle riforme degli ordinamenti
e dell'autonomia didattica e gestionale delle scuole appaiono ancora non
risolutivi e a volte producono effetti organizzativi e culturali contraddittori.
L'apprendimento e l'insegnamento hanno bisogno di una nuova ridefinizione.
La riforma dell'apprendimento non può che essere il risultato di
un'attenta inchiesta sui bisogni culturali e umani delle nuove generazioni;
l'insegnamento ha bisogno non solo di una necessaria modernizzazione, ma
di un nuovo orientamento ai valori democratici che regolano la formazione
della persona, il vivere sociale e l capacità di progettare con
la scuola un futuro più umano e consapevole.
La scuola spazio critico per la crescita democratica
delle persone.
La scuola pubblica non è oggi
l'unico soggetto formativo. Potenti strumenti della comunicazione
formano e informano precocemente le persone. La scuola interviene
quindi su persone che già portano il segno e le contraddizioni
dei saperi sociali acquisiti. Oltre il tradizionale compito di
trasmettere informazioni culturali, alla scuola spetta sempre di
più il compito di rielaborare i saperi posseduti e ricondurli
ad un uso critico e personale. Un nuovo analfabetismo, oltre quello
determinato dall'esclusione e dagli abbandoni, può prodursi
se alla quantità delle informazioni possedute non si accompagna
un forte senso critico capace di sottoporre le informazioni al
vaglio, a ricomporle per una padronanza più consapevole
del proprio destino personale. Alla tendenza di una società che
può esporre alla massificazione acritica e passiva, la scuola
può, non da sola, opporre un contributo concorrente.
Non solo quindi è necessario
presentare in questo documento un piano dell'offerta formativa, ma
occorre misurarsi con il problema dell'individuazione dei reali bisogni
di conoscenza, come diritto imprescrittibile della cittadinanza dei
giovani.
I diritti e i doveri nella comunità scolastica.
La scuola non può essere considerata
solo una comunità della conoscenza intellettuale. Essa va
riproposta come il luogo per un'esperienza di valori sociali e personali
condivisi.
Nella scuola i giovani fanno le prime radicali esperienze di comportamento
ed orientamento ai valori. Oltre il curricolo culturale esplicito,
nella scuola vive un
"curricolo nascosto " : comportamenti, relazioni, regole,
doveri, che costituiscono la prima esperienza importante, oltre quella
familiare, nella vita giovanile.
Imparare e insegnare.
Una comunità paritaria di giovani e di insegnanti per la conoscenza
e la ricerca.
Vorremmo poter costruire a questo
scopo una comunità che cerca la trasmissione culturale, senza
dimenticare il ruolo dei valori e della relazione sociale in cui
l'apprendimento vive e si sviluppa.
Un ambiente comunitario e cooperativo della formazione ci pare anche
indicare un'idea di efficienza che sfugge alla dimensione competitiva
e gerarchica. Insomma si può tentare una ricerca didattica
che sfugga sia all'inefficienza che all'autoritarismo, componendo
nell'autorevolezza di una comunità democratica il valore di
fondo a cui rapportare i comportamenti professionali dei docenti
e la responsabilità degli studenti.
Questo Liceo.
Gli aspetti urbanistici che segnano il contesto ambientale
del Liceo possono sinteticamente essere così riassunti:
- La sua collocazione periferica nella zona
sud di Roma.
- La separatezza rispetto all'insieme del
resto del tessuto cittadino.
- La dimensione della città storica, e del
suo centro, come realtà non pienamente conosciuta né attivamente
vissuta.
- La conseguente riduzione degli stimoli
culturali e delle occasioni, offerte dalla vita culturale della
città.
- Il peso del pendolarismo sulla realtà di quartiere,
che ne determina i ritmi di vita e la struttura dei tempi collettivi.
Il quartiere è anche punto
di riferimento per centri analoghi e viciniori. (in alcuni casi dall'EUR
a Pomezia).
La scuola potrebbe allora riqualificarsi
come "centro moderno" dell'area periferica; dovrebbe proporre
iniziative che riducano l'impoverimento culturale del quartiere;
dovrebbe concorrere ad aggregare i giovani su valori sociali ed etici.
Da questo contesto dovrebbe anche
derivare l'assetto organizzativo: la scuola dovrebbe adeguare gli
orari anche rispetto alla mobilità urbana e a ritmi dei tempi
della popolazione del quartiere.
Alcune osservazioni sul contesto socio-culturale ed economico del
Liceo possono essere così riassunte:
Il ceto prevalente è quello medio borghese.
Esistono stratificazioni diverse, anche in relazione ai diversi tempi
di insediamento.
Per il sistema di aspettative dell'utenza scolastica, la formazione è generalmente
intesa come mezzo di affermazione personale, anche per il conseguimento
del successo economico.
La scuola deve porsi nella logica di offrire realmente pari opportunità e
promuovere condizioni di effettiva eguaglianza.
La scuola deve trasmettere il valore della piena autonomia del sapere.
Infatti la principale offerta culturale è proprio riposta
nella scuola che è ben presente nel territorio soprattutto
per quella elementare e media, con qualche carenza nell'offerta della
scuola superiore e post-superiore ed assenza di istituzioni universitarie.
Collateralmente si contano: una biblioteca comunale di buon livello,
un cinema situato in uno dei quartieri adiacenti, alcune associazioni
culturali, centri sportivi privati, anche a carattere ricreativo,
centri sociali autogestiti ed un consolidato centro agricolo cooperativo
con attrezzatura di accoglienza e svago.
Le occasioni aggregative, in particolare per i giovani, sono conseguentemente
scarse e la scuola trova con difficoltà il supporto ed il
naturale inserimento nel territorio.
Le attività economiche dominanti nel contesto ambientale sono
quelle legate alle professioni ed al settore dei servizi e della
distribuzione commerciale.
Le prospettive per il mercato del lavoro non sono adeguatamente conosciute
e comunque hanno una platea di riferimento non riducibile al quartiere.
La scuola dovrebbe porsi come centro di orientamento non solo per
il proseguimento degli studi, ma per un più consapevole inserimento
nel mercato del lavoro.
Il liceo è insediato in un edificio scolastico che, al momento,
risulta strutturalmente adeguato. Non del tutto soddisfacente è l'impegno
dell'ente preposto per la manutenzione e per la fornitura degli arredi.
La didattica in un ambiente accogliente e rinnovato può poi
mirare a diffondere anche una mentalità di rispetto del patrimonio
pubblico.
Strutture ed attrezzature.
Il Liceo oltre ad un adeguato numero di
aule per la didattica tradizionale può avvalersi di :
2 palestre attrezzate, 1 Aula video,
2 Laboratori informatizzati, 2 Laboratori linguistici, 3 Laboratori
di Fisica, 1 Laboratorio di Storia, 1 Laboratorio di Scienze, 1 Laboratorio
di Chimica, 3 Laboratori di Disegno, 1 Laboratorio di videoscrittura,
1 Aula CIC e Presidio medico, 1 Aula Magna, 1 Biblioteca, 1 bar interno
ed un ampio spazio all'aperto di pertinenza del Liceo con attrezzature
sportive.
II Le finalità del
Liceo.
Revisione degli assi culturali e finalità d'indirizzo.
Per un'istituzione scolastica
qual è il Liceo Scientifico, offrire formazione ai giovani significa,
in sostanza, rivitalizzare la dimensione scientifica del sapere, inquadrando
lo sviluppo della mentalità in un discorso di sintesi culturale
ed umana.
Nessuna proposta può rivelarsi efficace, in tal senso, senza
aver condotto alcune riflessioni preliminari che tengano conto della
situazione in cui la scuola si trova ad operare, relativamente ai caratteri
della realtà contemporanea.
Va intanto detto che una convinzione, piuttosto superficiale quanto
diffusa, identifica l'ambito letterario ed umanistico con l'opinabile
ed il superfluo e l'ambito scientifico con l'indispensabile ed il certo.
Quando però nella sensibilità collettiva s'insinui
il sospetto (peraltro ampiamente giustificato) che anche le cosiddette
scienze esatte non garantiscono al mondo quelle sicurezze che sembrano
promettere, il bisogno di "certezze" si traduce sovente nel
ricorso a pratiche irrazionali piuttosto che nella ricerca di un metodo
forte di indagine della realtà.
Un altro aspetto da tenere ben presente riguarda il volume di informazioni
da cui i giovani sono quotidianamente raggiunti. Informazioni che non
sono organizzate secondo un criterio storico, o almeno consequenziale,
così che l'eventuale positività del fenomeno si perde
nel disordine della comunicazione casuale (scritta, visiva, sonora,
ecc.), creando una sorta di "entropia" della conoscenza (vale
a dire una massa di frammenti di sapere, non diretti verso un obiettivo
identificabile, le cui singole "energie" conoscitive si annullano vicendevolmente
per l'impossibilità di usarle in modo "sensato").
Tenendo conto di tutto ciò, se si vuole reinserire l'informazione
nell'ambito di una formazione efficace della persona, sia come individuo
sensibile che come cittadino responsabile, occorre agire seguendo alcune
chiare e precise direzioni.
Gli interventi didattici devono seguire un criterio corale, unitario
e storico, fatta salva la libertà di insegnamento. La crisi
della storicità determina la difficoltà di comprendere
il presente ed anche di descriverlo, di rappresentarlo, causando la
caduta evidente della capacità di espressione (sia scritta che
orale). Non solo, ma lo schiacciamento sul presente, che connota il
nostro tempo, impedisce l'operazione mentale più importante:
la proiezione di sé nel futuro, lo slancio di partecipazione
attiva.
Troppe volte si constata, anche nei ragazzi più avvertiti,
un tratto di passività che ne limità la fantasia produttiva,
ingabbiandoli in modi di vivere e comunicare standardizzati e impersonali,
dai quali è assente il sedimento di cultura che la scuola
pur si sforza di dare.
Lo studio della Scienza va inserito in un contesto storico, filosofico
e antropologico, sottolineando con forza che il suo sviluppo attraverso
i secoli è legato alla disponibilità dello scienziato
a mettere in discussione ciò che sa o che crede di sapere.
Così il dubbio (che oggi viene confuso con l'insicurezza)
si manifesta, nel farsi metodo sistematico dell'indagine, come il
gesto di coraggio e di onestà intellettuale che determina
il progresso scientifico.
Nello stesso tempo, conserva un'importanza fondamentale fornire ai
giovani la conoscenza apporofondita degli argomenti di studio, soprattutto
nel senso della qualità, sia con strumenti tradizionali (la
parola, la presenza del docente-persona tra di loro), che attraverso
le dotazioni più avanzate (laboratori, reti telemetiche, audiovisivi,
ecc.) o anche con attività che li portino a verificare sul
territorio l'aderenza al reale degli argomenti affrontati.
Nel quadro dell'autonomia scolastica, tali sollecitazioni prefigurano
un impegno non indifferente, in molti sensi, non ultimo l'agire in
"controtendenza" rispetto
alla logica di mercato, rendendo difficile agli utenti del servizio
acuola il rendersi conto chiaramente se chiedono ad essa ciò di
cui hanno bisogno o ciò di cui il mercato fa credere di aver
bisogno.
Accanto a tale "utopia della consapevolezza", un'altra va coltivata:
restituire il piacere di capire e apprendere, riscoprire l'attitudine
ad attribuire al sapere un valore d'uso, magari in contrasto critico
con gli pseudo-valori del tempo e lo slancio a proporre anche nuove
forme di cultura, avendo però ben chiaro l'universo di quelle
a cui si oppongono.
Il Liceo Scientifico.
Segue alle riflessioni sulle
finalità generali del Liceo una migliore definizione del
curricolo dell'Indirizzo Scientifico. Una forte caratterizzazione
scientifica, che è altra cosa da un indirizzo professionalizzante,
deve ridare al liceo una forte caratterizzazione formativa ed umanistica
all'insegnamento scientifico. Ci pare risolutivo il rapporto tra
insegnamenti scientifici, consapevolezza della non neutralità delle
scienze e delle tecniche, per una chiara riscoperta della scienza
come mentalità di un contesto generale di un'epoca e di
una società.
Il Liceo Scientifico presenta due articolazioni curricolari:
a)-corsi a 26 ore settimanali medie (Liceo Scientifico Tradizionale);
b)-corsi con l'arricchimento del PNI (Piano Nazionale Informatica).
Il Liceo Linguistico.
La motivazione con cui gli studenti
accedono a quest'indirizzo rivela un'attesa di padronanza linguistica.
Ci pare che il Liceo ad indirizzo linguistico debba rispondere a
quest'attesa. Il suo centro è l'apprendimento certo e strutturato
delle lingue.
Ma ribadiamo che il Liceo è anche e soprattutto luogo della
relazione tra le lingue e civiltà, tra codici linguistici
e universi culturali determinati.
Il curricolo deve muoversi con equilibrio tra queste due necessità.
Il liceo ad indirizzo linguistico ha un'estensione oraria settimanale
media di 34 ore definita dalla Sperimentazione "Brocca".
III. Il curricolo formativo.
Intendiamo qui solo indicare alcune
linee guida per i Consigli di Classe affinchè possa emergere,
nel rispetto della libertà individuale di insegnamento, un
nucleo formativo che costituisca una riconoscibilità dello
stile formativo del Liceo.
Quelle che seguono sono quindi suggestioni culturali che partendo
da una lettura del nostro ambiente scolastico e sociale, paiono
poter dare indicazioni professionali e culturali alla programmazione
didattica.
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