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Anno III   N. 11  - 11 Gennaio 2006
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Onorevoli Senatori
Gent.mi Onorevoli Senatori Italiani, sono ormai più di tre anni che in Parlamento si discute l'approvazione della Legge sull'Affido Condiviso dei figli nei casi di separazione dei genitori.
Ora finalmente, dopo il via libera dei Deputati, siete Voi che dovete dare il parere definitivo su quella che rappresenterà una svolta epocale in tema di Diritto di Famiglia. Per svariati anni abbiamo assistito al più grave scempio della famiglia italiana, rappresentato dalla disgregazione della stessa nelle cause di separazione dei genitori. Abbiamo anche assistito all'aumento vertiginoso delle devianze minorili causate, principalmente, proprio dalla separazione dei genitori con relativa, ignobile ed inappropriata, pratica di affido dei figli ad un solo genitore, condotta sistematicamente ed arbitrariamente dai Giudici dei Tribunali Italiani, da ormai quasi un ventennio.
Tipica condizione che ha dato origine ad interminabili lotte tra i genitori separati, condotte all'interno ed all'esterno dei Tribunali, al solo fine di mantenere i rapporti con i propri figli. Senatori italiani dimostrate ora che tenete veramente al bene delle Famiglie Italiane approvando la Legge sull'Affido Condiviso dei figli, da applicarsi sistematicamente, in tutte le cause di separazione dei genitori, ad esclusione di situazioni in cui vi è stata violenza conclamata e comprovata da parte di uno dei due genitori.
Soltanto in questa maniera proverete agli Italiani che tenete veramente al bene delle Famiglie e dei Bambini.

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Russia e Cina
Non sono certamente io il primo a dire ad aver qualche dubbio sull’attuale democrazia russa. Ed ai molti che sono, al contrario, pronti a giurare che la Russia si è adeguata in toto agli standard convenzionati dopo il G8, vorrei far loro notare che le ventilate riforme, di cui tanto si parlava, non sembrano esserci state. Del resto non è, poi, quello che è avvenuto in Cina? Aperta al capitalismo ma ferma all'organizzazione statale comunista, dentro l'organizzazione mondiale del commercio ma fuori dal rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo.
Certo produce molto, trasgredendo, però, con estrema disinvoltura diritti primari e norme morali. Negli Stati Uniti sono considerati illegali i prodotti realizzati dentro i lager cinesi. Aspetto fiducioso che questo accada anche in Europa. Tanto è vero che in Cina, tanto per fare un esempio, ai molti condannati a morte -spesso con processi farsa-vengono spesso prelevati gli organi per poi essere venduti, dato che sono di proprietà dello Stato cinese.
Lo stesso Stato che non paga salari adeguati, che esclude i malati dagli ospedali se non hanno i soldi per pagare, che non informa tempestivamente su epidemie o gravi inquinamenti, che viola allegramente i diritti costituzionali. Russia e Cina sono l'antitesi della globalizzazione. Infatti puntano sull'identità nazionale per sbaragliare il mercato e poter, così, ottenere risorse energetiche. Loro, a differenza dell’Europa, non hanno intenzione di regalare a nessuno le loro quote di sovranità, ma se le tengono, invece, molto strette. E tutto ciò a discapito dei più elementari diritti dell’uomo e della vera certezza del diritto

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Antichi sapori
Ho accudito tre figli, ora adulti, attualmente mi curo dei miei quattro nipoti e ne so qualche cosa, io, del buon cibo, per cui penso di avere voce in capitolo per poter dire la mia, se me lo permettete.
Non sarò brava come il cuoco Vizzani, né posso permettermi di essere invitata da Antonella Clerici per poter parlare di cucina come Beppe Bigazzi e Anna Moroni, ma so anch’io che la cultura dei cibi è una delle poche cose che ci difendono dall'omologazione planetaria.
In un mondo dove i Mac Donald si estendono a macchia di grasso. La gastronomia è una forma alta di cultura, anche se non si tratta di una cultura immutabile, anzi con il suo cambiare essa segna l'evolversi del gusto. Per esempio, proprio dalla trasmissione della Clerici ho saputo che l'antenato del tortellino aveva dentro persino l'acqua di rose. Ed io, romana testaccina, mi chiedo dove andranno a finire i buoni piatti della nostra cucina romana, che mi ha insegnato a cucinare mia nonna Teresa e mia mamma Jole e che io ho sempre cucinato per i miei figli: i crostini alla romana, la minestra col battuto, i bucatini all’amatriciana, l’abbacchio alla romana, la coda alla vaccinara, i rigatoni con la pajata,ecc.ecc.? ”.
E ora sono pure arrivate le leggi comunitarie contro la pasta di grano duro, l'aceto balsamico, l'olio vero e pure il tortellino. Come aveva preconizzato in molti per gli antichi nobili piatti sono tempi duri. E allora pensiamoci noi italiani a difendere il nostro cibo inimitabile e saporito come non c’è in nessuna altra parte del mondo! Ernesta Aloisi Pulimanti

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