Ladislao I (1386 - 1414)

L'erede Ladislao aveva appena nove anni per cui la reggenza toccava ancora alla madre che si destreggiò con grande coraggio fra papi e antipapa e pretendenti Angioini, che avevano anche loro il proprio erede in Luigi II d'Angiò. Nel 1389 fece concludere un matrimonio d'interesse fra il figlio dodicenne e l'ereditiera siciliana Costanza di Chiaromonte, figlia dell'ammiraglio Manfredi, vicario di Sicilia, uomo molto influente e ricchissimo.

Il 2 novembre del 1389 fu eletto pontefice il napoletano Pietro Tomacelli, che prese il nome di Bonifacio IX, appartenente ad una nobile famiglia amica dei Durazzo, il quale proclamò immediatamente Ladislao di Durazzo re di Sicilia e di Napoli e tutti i cardinali approvarono il suo operato. Dopo poco tempo tolse anche la scomunica a tutta la famiglia reale.

L'incoronazione di Ladislao avvenne in occasione del suo matrimonio con Costanza di Chiaromonte. Intanto i d'Angiò di Luigi II che erano abbastanza numerosi a Napoli si organizzavano a loro volta e si preparavano allo scontro.

Nel luglio del 1393 il giovane re aveva raggiunto i sedici anni, la regina Margherita si ritirò e Ladislao rimase arbitro del suo destino. Nel settembre del 1394 moriva Clemente VII, ma l'antipapa che lo sostituì, lo spagnolo Benedetto XIII (Pedro de Luna di nobile famiglia aragonese) parteggiava anche lui per Luigi II d'Angiò ma con minor impegno di Clemente VII. Ladislao capì che per poter governare doveva farsi molti amici e cominciò a guadagnarsi simpatie popolari riconfermando antichi privilegi fiscali e seppe scegliersi validi e fidati funzionari in tutte le provincie.

Luigi II travolto dagli eventi fu costretto a firmare la capitolazione a Napoli il 10 luglio 1399 e dovete rientrare in patria. Ladislao riportò all'obbedienza del pontefice tutti i territori che ancora issavano lo stendardo dell'antipapa Benedetto III.  Nell'autunno del 1404 morirono la regina e il papa Bonifacio IX, che tanto aveva aiutato il giovane Ladislao.

Cominciarono nuove avversità si ribellò Raimondo Orsini principe di Taranto e Luigi II con l'aiuto di Firenze riprovava a riprendersi il regno assoldando le compagnie di ventura di due prodi guerrieri: Braccio da Montone e Muzio Attendolo Sforza e nel settembre del 1410 occupò Roma. Ladislao fu colto alla sprovvista e così fra un antipapa che incoronava Luigi II e un papa legittimo che sosteneva Ladislao vi furono frequenti inversioni di fronti anche da parte dei capitani di ventura che passavano allegramente da un campo all'altro.

Nel 1411 Ladislao sconfisse definitivamente a Roccasecca Luigi II e firmò la pace con l'antipapa Giovanni XXIII riconoscendolo, in cambio ottenne anche il suo riconoscimento per se e la sua famiglia del suo diritto sul trono di Napoli. Ladislao, dopo aver combattuto in Italia centrale si ammalò gravemente, il 4 Agosto del 1411 ritornò a Napoli  dove morì in Castel Nuovo.