Programma
Considerando che nel presente ordinamento della società umana gli uomini sono
costretti a vivere in due classi: da un lato i lavoratori sfruttati, dall'altro
i capitalisti detentori e monopolizzatori delle ricchezze sociali;
che i salariati d'ambo i sessi, d'ogni arte e condizione, formano per la loro
dipendenza economica il proletariato, costretto ad uno stato di miseria,
d'inferiorità e di oppressione;
che tutti gli uomini, purché concorrano secondo le loro forze a creare e a
mantenere i benefici della vita sociale, hanno lo stesso diritto a fruire di
cotesti benefici, primo dei quali la sicurezza sociale dell'esistenza;
riconoscendo
che gli attuali organismi economicosociali, difesi dall'odierno sistema
politico, rappresentano il predominio dei monopolizzatori delle ricchezze
sociali e naturali sulla classe lavoratrice;
che i lavoratori non potranno conseguire la loro emancipazione se non mercé la
socializzazione dei mezzi di lavoro (terre, miniere, fabbriche, mezzi di
trasporto, ecc.) e la gestione sociale della produzione; ritenuto che tale scopo
finale non può raggiungersi che mediante l'azione del proletariato organizzato
in partito di classe, indipendente da tutti gli altri partiti, esplicantesi
sotto il doppio aspetto:
1° della lotta di mestieri per i miglioramenti immediati della vita operaia
(orari, salari, regolamenti di fabbrica, ecc.) lotta devoluta alle Camere del
Lavoro ed alle altre Associazioni di arti e mestieri;
2° di una lotta più ampia e intesa a conquistare i poteri pubblici (Stato,
Comuni, Amministrazioni pubbliche, ecc.) per trasformarli, da strumento che oggi
sono di oppressione e di sfruttamento, in uno strumento per l'espropriazione
economica e politica della classe dominante;
i lavoratori italiani, che si propongono la emancipazione della propria classe,
deliberano:
di costituirsi in Partito, informato ai principi suesposti e retto dal seguente
Statuto Costituzione
del Partito
Art. 1 - Tutte le Federazioni, Consociazioni, Consolati di Società e Società
indipendenti, che fanno adesione al sopraesposto programma, sono costituite in
Partito dei lavoratori italiani allo scopo, di difendere i salariati nella lotta
per la loro emancipazione, sviluppando in essi la coscienza dei loro diritti, e
organizzandoli preferibilmente arte per arte nei centri ove le condizioni del
lavoro lo consentono.
Art. 2 - Tutte le Associazioni operaie di città o di campagna tendenti al
miglioramento economico-sociale ed organizzate: col mutuo soccorso per malattia,
disoccupazione, vecchiaia, inabilità al lavoro; colla cooperazione senza intenti
di speculazione capitalista; colla difesa del lavoro mediante la resistenza,
ecc. ecc., che vogliono far parte del Partito, devono essere composte di puri e
semplici lavoratori d'ambo i sessi, di città o di campagna salariati, e alla
dipendenza di padroni, intraprenditori, commercianti od amministrazioni
qualsiasi. Sarà cura del Comitato di curare l'aggregazione dei lavoratori
indipendenti, a seconda della loro arte o mestiere, a quella fra le Società che
ne rappresenta e difende gli interessi speciali.
Sono pure ammesse le Associazioni operaie ed agricole amministrate o dirette da
non lavoratori, purché per speciali condizioni locali, secondo il parere del
Comitato centrale del Partito (riservata l'approvazione definitiva al successivo
Congresso) conservino sempre il carattere di Associazione nell'interesse dei
lavoratori.
Art. 3 - L'adesione delle Società al Partito implica l'impegno di procedere di
comune accordo in tutto quanto riguarda l'applicazione del programma comune, i
cui metodi saranno determinati nei Congressi.
Sarà salva l'autonomia delle singole Società o Federazioni in tutto ciò che non
sia contrario all'interesse dell'organizzazione generale.
Art. 4 - In quelle regioni ove non esistono raggruppamenti di Società in
Federazioni o Consolati sarà cura del Comitato centrale di organizzare le
Società sparse in Federazioni locali del Partito dei lavoratori, senza
intaccarne l'autonomia amministrativa.
Inoltre si adotterà ogni mezzo per far sì che le Società composte di diverse
arti o mestieri, senza offenderne la compagine complessiva, adottino la
ripartizione in diverse Sezioni professionali.
Art. 5 - L'adesione al Partito dei lavoratori italiani, come rispetta
l'autonomia amministrativa delle Società aderenti, così non implica nessun
cambiamento delle loro singole denominazioni.
Ciò non ostante il Comitato centrale curerà la propaganda affinché le nascenti
Società s'ispirino nella loro costituzione ai principi e alle forme del
programma del Partito, e che le Società già esistenti abbandonino le viete
consuetudini di nomine onorarie e di amministratori a vita.
(Genova, agosto 1892)