1409 [9 agosto] contratto stipulato in Barletta da un mercante di S. Severo Stefano Butterio (saldo del debito contratto con mercanti veneziani) (C1 295)
1411 [10  agosto] contratto stipulato in Barletta da un mercante di S. Severo Stefano Butterio (saldo del debito contratto con mercanti di Trani) (C1 295)
1414 San Severo città regia viene tassata per 5000 tarì per le spese dell'incoronazione della regina Giovanna II (A 57)
1418 procura di Maria di Nicola in favore di suo marito per l'amministrazione dei propri beni in S. Severo (C1 296)
1420 ultima notizia certa dell'esistenza della parrocchia di S. Severino in un atto di donazione del magister Antonio di Michele, artigiano, in favore del figlio (testimone l'arciprete Cobello de Piczono) (C1 222, 233, 297)

 [maggio] contratto stipulato in Trani da un mercante di S. Severo Stefano Butterio (saldo del debito contratto con mercanti) (C1 295)

1421 inventario da cui risultano molti vigneti nella contrada del Venolo sulla via di Lucera; vengono citati beni appartenenti a S. Maria, a S. Giovanni e a S. Nicola; al monastero di S. Maria e a quello dei Celestini; nella localizzazione di un orto viene citata Porta di S. Giovanni (testimonianza dell'esistenza di mura della città) (C1 241, 246, 248, 251, 256, 268, 270, 271)
1424 [22 giugno] gli abitanti di San Severo inviano una supplica al papa Eugenio IV in favore del vescovo di Civitate calunniato dagli abitanti di Lucera (C1 219)
1425 da un atto di permuta rogato a Manfredonia si ha notizia di un magister Ragucio cyrurgicus a S. Severo (C1 292)
1432 in risposta ad una supplica relativa ad una vertenza giudiziaria, Giovanna II ordina al capitano di San Severo la soluzione della vertenza in modo che il clero di S. Maria recuperasse i beni dotali di Colia e Paolo di Giovanni Zaroldi i suoi beni sequestrati; interessante questo atto per le informazioni che ci fornisce sugli usi matrimoniali a S. Severo (C1 242, 283)
1434 a San Severo giunge il vescovo di Avellino Fucio per inquisire gli arcipreti di S. Nicola, S. Maria e S. Giovanni circa la validità canonica della loro carica e dei benefici ad essa collegata; in questo documento si fa riferimento, per ciò che concerne il diritto privato, a consuetudini sanseveresi (C1 243, 246, 248, 282)
   

Nel 1421 inizia una guerra fra Angioini ed Aragonesi che consentirà ad Alfonso V (dal 1416 re d'Aragona e di Sicilia) d'impossessarsi nel 1442 del Regno di Napoli. In Capitanata si combatte la battaglia di Troia nel 1442 [agosto] in cui Alfonso d'Aragona aiutato da Paolo di Sangro e Giovanni Ventimiglia sconfiggono i sostenitori di Renato d'Angiò. Dopo circa due secoli e mezzo, la Sicilia ed il napoletano ritornano sotto lo stesso sovrano; anche se il regno è unico, però ciascuna parte di esso conserva la propria amministrazione giuridica e la Sicilia rimane con lo stesso ordinamento che aveva avuto in precedenza. Alfonso V diventa Alfonso I come fondatore della nuova dinastia Aragonese Napoletana. (A 59)

1442 [15 novembre] diploma attestante il perdono di Alfonso I a San Severo  per aver parteggiato per  Renato d'Angiò (A 58) (C1 291)
     
1444 San Severo paga 150 once per le spese d'incoronazione di Alfonso I (è la città più tassata della provincia insieme a Lucera: quindi tra le più importanti) (A 58)
1445
     
1447   Alfonso I emana la nota prammatica della Dogana delle Pecore che regola e riordina i pascoli. Questo istituto influirà sulla economia di San Severo per ben quattro secoli. (A 59) (C1 223)

Testimonianza di un "focolario" in cui San Severo è numerata per  711 (721) fuochi (circa 3.500-3.600 abitanti) e per una tassa annua di 25 once (in Capitanata solo altri 2 paesi superano San Severo: Lucera 908, Manfredonia 719). Il territorio sanseverese è approssimativamente così diviso: a) in un raggio di 3-4 km dall'abitato le terre appartenevano al Comune, ad enti privati ed ecclesiastici, in seguito anche ai di Sangro; b) le restanti terre facevano parte delle seguenti locazioni (vasti comprensori in cui era diviso il Tavoliere): Arignano , Casalnuovo, Sant'Andrea, Guardiola e Castiglione. (C1 298)

1450   nasce a San Severo Alessandro Minuziano; probabilmente suoi contemporanei furono Passero e Colombre (A 104) (C1 288, 293)
1452   Fondato presso San Severo il convento di San Bernardino (C1 254)
     
1454   a Paolo di Sangro, dagli anni '40 al sevizio degli Aragona (importante il suo aiuto nella battaglia di Troia dell'agosto 1442), Alfonso I concede in feudo San Severo per indurlo a rifiutare l'offerta di Firenze di uno stipendio di 30000 ducati perché passi al suo servizio (C1 204)
     
1457   [23 gennaio] il re Alfonso I a San Severo secondo un documento ivi emanato a favore del duca di Andria. A San Severo avrebbe dimorato nella casa del ricco ed autorevole Nicolò Rosa l'amante del re, Lucrezia d'Alagno in occasione dell'ultima malattia del re e successivamente nel corso del suo esilio da Napoli (A 60) (FV 113)
     
1458   Il regno ereditato da  Ferrante (figlio illegittimo di Alfonso I)  non poteva dirsi molto saldo, insidiato com'era da nemici all'esterno e all'interno per il malcontento che ne debilitava la base. I Baroni che erano stati ostili ad Alfonso, dopo la sua morte, si misero in contatto con Giovanni d'Angio' e ottennero che nel 1459 [ottobre]  egli venisse nell'Italia meridionale per assumere il comando della resistenza che si stava organizzando contro Ferrante. L'insurrezione inizio' in Calabria, dove l'Aragonese fu costretto a spostarsi per rendersi conto della situazione. In effetti la maggior parte dei feudatari tramava contro di lui. Ferrante si trovo' a dover fronteggiare una vera guerra di riconquista. La lotta duro' cinque anni ma riusci' a  domare la rivolta, imprigionando tutti i Baroni ribelli  fino alla morte, compreso i suoi parenti traditori.
     
      San Severo in questo periodo viene a trovarsi in più occasioni al centro delle lotte tra Aragonesi ed Angioini, sia per la sua importanza strategica (trovandosi tra l'Abruzzo, l'Irpinia e la costa pugliese) sia per la sua prosperità.
1460   San Severo, insieme ad altre città, appoggia il pretendente al trono Giovanni d'Angiò contro il successore di Alfonso, Ferrante. Anche il suo feudatario Carlo di Sangro si schiera con l'Angioino. (A 61)
     
1462   [18 agosto] Battaglia di Troia in cui Ferrante sconfigge  Giovanni d'Angiò. San Severo viene cinta d'assedio dall'esercito di Ferrante perchè "è loco ricco, bono, ma debile et senza uno forastiero al mondo". La città si arrese subito, con la mediazione di  Nicolò Rosa, cittadino sanseverese di grande autorità e ricchezza, il quale ebbe, poi, l'onore di ospitare nelle sue case anche il re Ferrante. Questi dovette comunque assediare una seconda volta la città, che aveva di nuovo cambiato bandiera, e la assoggettò ad una forte multa.  Carlo di Sangro perde il dominio su San Severo che torna ad essere città regia. I sanseveresi si opposero con decisione al tentativo dell'ex feudatario di rioccuparla. (A 61; 63) (C1 206)
     
1469 [1 aprile] Da San Severo re Ferrante emana un privilegio in favore di Torello a cui concede il feudo di Rignano (C1 206)
     
1474 [13 gennaio] [24 dicembre] Da San Severo re Ferrante emana un privilegio in favore degli abitanti di Lecce (C1 207)
     
1484   la regia corte provvede al pagamento di un debito per del grano acquistato da Tommaso de Apuzo (C1 263, 298)
     
1487   [18 giugno] La corte ordina al Capitano di San Severo di provvedere al riscatto di una certa quantità di oggetti d'argento dati in pegno ad alcuni abitanti di San Severo dal defunto principe Francesco d'Aragona (C1 207, 297)
1488 [7 agosto] Napoli ordina al regio capitano di S. Severo di svolgere una inchiesta su un reclamo presentato al re "per parte deli Albanisi et Sclavuni habitanti in questa terra di Sansiviero" in quanto ingiustamente gravati del pagamento di alcune tasse (C1 304)
1491   [marzo] la Camera della Sommaria ordina di procedere nell'inchiesta tra Manfredonia e un gruppo di commercianti locali per il mancato pagamento di grano fornito da questi ultimi (C1 263, 298)

[marzo] la Camera della Sommaria ordina al capitano di San Severo di accogliere la richiesta di Antonio Mezzacacciata abitante a S. Severo che incluso nella numerazione dei fuochi a S. Severo doveva essere esentato per Torremaggiore, città di cui era originario (C1 208, 299)

[1 ottobre] San Severo ottiene da Ferrante I lo Statuto municipale secondo il quale il Consiglio della "terra" dovrà essere costituito da 72 cittadini tali da rappresentare ogni condizione sociale; il Consiglio durava in carica tre anni con una rotazione annuale di 24 consiglieri. Il Consiglio aveva il compito di eleggere i funzionari municipali (i sindaci, il mastrogiurato, il cassiere, i giudici annuali, il cancelliere, gli organi collegiali di controllo).  Il responsabile dell'osservanza dello Statuto era il Capitano regio.  (C1 208)

     
1493   [8 febbraio] sentenza emanata dalla camera della Sommaria in base alla quale gli ebrei di S. Severo devono partecipare alle spese per la riparazione e la fortificazione della città (C1 312)
1494 Alfonso II, re di Napoli
[12 dicembre] la Camera della Sommaria accoglie il ricorso di un certo Gabriele de lo Scanecto che a proposito della tassazione era stato numerato sia nei fuochi di S. Severo che di Torremaggiore (C1 299)
1495   Nel [febbraio] del 1495 Carlo VIII re di Francia, in quanto erede della dinastia degli Angioini, fa il suo ingresso a Napoli per rivendicarne il possesso; dopo qualche settimana, di fronte alla costituzione di una lega composta da Milano, stato pontificio, Venezia e Firenze, Carlo ritiene più prudente tornare in Francia lasciando a Napoli circa 6.000 soldati al comando dei generali Montpensier e Orsini col compito di continuare l'occupazione; Ferrante II aderisce alla lega antifrancese e nel [maggio] è in Capitanata per riconquistare i territori
Virgilio Orsini, generale al soldo di Carlo VIII, è acquartierato con 300 uomini a San Severo. Mentre il re Ferrante II, nipote di Ferrante I, è  accampato a Foggia. Il re cinge d'assedio San Severo. Durante l'assedio  vengono depredate da ambo le parti 70.000 pecore al territorio della città.  (A 64) (C1 273) (FV 114)
     
1496   Nel breve regno di Federico, San Severo è assegnata in appannaggio a Giovanna vedova di Ferrante II (A 64)
     
1500   [11 novembre] trattato di Granada con cui Francia (Luigi XII) e Spagna (Ferdinando II d'Aragona) decidono l'occupazione del regno di Napoli: alla Spagna sarebbero andate la Puglia e la Calabria e alla Francia la Campania, l'Abruzzo e il Molise.
     

 

Fonti:
punto elenco Francesco de Ambrosio, La Città di San Severo in Capitanata, Napoli 1875 (A)
punto elenco Fraccacreta M., Teatro topografico, storico, poetico della Capitanata ..., tomo 5, Napoli 1837 (FV)
punto elenco P. Corsi, San Severo nel Medioevo, in Studi per una storia di San Severo, San Severo 1989 (C1)
Legenda:
  1. eventi e processi di carattere istituzionale, riguardanti il Regno di Napoli, aventi una funzione esplicativa per eventi locali
  2. eventi e processi di carattere istituzionale (economico, eventografico, politico) locale
  3. aspetti di storia sociale, materiale e culturale locale