Chi si cimenta per la prima volta nel campo dei bonsai, si pone la domanda “e se poi mi muore?”

Ogni pianta che muore, oltre ad essere una sconfitta che rischia di scoraggiarci, può costare cara se il defunto ci è costato una certa somma.

 

Un’idea che mi sento di suggerire è di partire con una pianta robusta, di poco prezzo e reperibile in qualunque vivaio senza rivolgersi a vivaisti bonsai.

 

Ad esempio, vi racconto la storia di una piantina di rosmarino prostrtato acquistato nel 2003 in un normale vivaio al prezzo di pochi euro, dal quale, sfruttando il naturale portamento prostrato, in poco tempo ho modellato un bonsai, a mio avviso, di tutto rispetto.

 

Rosmarino prostrato, dopo due anni di cure.

Le sue caratteristiche peculiarie sono: robustezza, la fioritura che praticamente non si interrompe mai per tutto l’anno, la praticità di poterlo potare tutte le volte che dobbiamo cucinare l’arrosto.

Ora il prossimo intervento sarà quello di trapiantarlo in un vaso adeguato.

 

 

 

  

Marzo 2006

Dopo il rinvaso in un vaso azzurro