Chi si cimenta
per la prima volta nel campo dei bonsai, si pone la domanda “e se poi mi
muore?”
Ogni
pianta che muore, oltre ad essere una sconfitta che rischia di scoraggiarci,
può costare cara se il defunto ci è costato una certa somma.
Un’idea
che mi sento di suggerire è di partire con una pianta robusta, di poco prezzo e
reperibile in qualunque vivaio senza rivolgersi a vivaisti bonsai.
Ad
esempio, vi racconto la storia di una piantina di rosmarino prostrtato
acquistato nel
Rosmarino prostrato, dopo due
anni di cure.
Le sue caratteristiche
peculiarie sono: robustezza, la fioritura che praticamente non si interrompe
mai per tutto l’anno, la praticità di poterlo potare tutte le volte che
dobbiamo cucinare l’arrosto.
Ora il prossimo
intervento sarà quello di trapiantarlo in un vaso adeguato.
Dopo il rinvaso in un
vaso azzurro