IL TRAPIANTO
Se si lascia crescere un albero per troppo tempo
nello stesso vaso, le radici saranno cresciute tanto da riempire il vaso,
impedendo il passaggio di aria e acqua.
Le radici crescendo si ingrossano, diventando lunghe
e con pochi capillari. Poiché radici e chioma sono strettamente correlati, se
avremo radici lunghe e poco ramificate, la stessa cosa sarà per la chioma, ed
un albero con una grossa radice su un lato produrrà dei rami grossi sullo
stesso lato.
Anche il terreno con il tempo si sbriciola fino
a diventare polvere con il risultato di impedire il passaggio di aria e acqua e
si impoverisce di sostanze nutritive.
Se si tratta di un albero acquistato in vivaio o
cresciuto in piena terra, occorre tagliare le radici grosse cercando di
salvaguardare quei piccoli capillari che sono utili per l’assorbimento di acqua
e nutrimento.
Il trapianto, per la maggior parte delle
essenze, si esegue a fine inverno-inizio primavera, appena si vedono i primi
segni del risveglio vegetativo.
Per gli alberi a foglia caduca, il trapianto va
eseguito ogni 1 o 2 anni per gli esemplari in formazione, ogni 3 per quelli già
formati e per i sempreverdi.
Come si procede
Togliendo la pianta dal
vaso se il pane di terra si presenta con un groviglio di radici si deve
sicuramente eseguire il trapianto, se invece lo sviluppo delle radici non ha
esaurito tutto lo spazio disponibile, si può decidere di rimandare il trapianto
all’anno dopo.
Con un bastoncino di bambù (sono ottimi quelli
che si usano nei ristoranti cinesi) si toglie la terra aiutandosi anche con un
getto d’acqua e si districano le radici.
Nel corso dei vari trapianti si tende ad
eliminare le radici grosse presenti al di sotto del Nebari (le radici grosse ed
affioranti che danno quell’immagine di albero vecchio) appiattendo il pane di
radici e si tagliano le altre riducendole di ½ di quelle esistenti.
Dopo la potatura si sistema l’albero nel vaso e
dopo averlo fissato con il filo di rame si aggiunge la terra nuova spingendola
con il bastoncino per farla aderire alle radici.
Quale tipo di terra usare?
Il tipo di terra può variare a seconda dell’albero, conifere,
azalee, rododendri, camelie preferiscono terreni acidi, le altre essenze stanno
bene in terreni basici.
Solitamente uso acadama grossa come fondo per favorire il drenaggio
e mischio, in percentuali variabili a seconda dell’essenza e dello stato delle
radici, acadama fine (poca perché costa un occhio), pomice, sabbia e terriccio
di composta. Il pomice e la sabbia hanno lo scopo di rendere friabile il
terreno ed impedirne il compattamento, l’acadama non si compatta ed ha un buon
assorbimento di acqua, il terriccio è ricco di nutrimento.