Introduzione
L’impero romano-cristiano (la definizione è di
Agostino, De gratia Christi, II 17, 18: Romanum imperium quod Deo
propitio christianum est) del quale intendo occuparmi è quello
che segue la fine della dinastia di Costantino e si conclude con la
morte di Teodosio: un periodo di trent’anni circa, dal 364 al 395,
in cui, pur essendo presenti, a causa della sconfitta di Adrianopoli
del 378, le premesse della crisi ed essendosi già manifestate,
proprio a causa di quella sconfitta, le accuse pagane, a cui
rispondono agli inizi del V secolo il De civitate Dei di
Agostino e L'Adversus paganos di Orosio, secondo cui era stata
la rottura della pax Deorum con l’inizio dei Christiana
tempora a provocare la crisi, l’impero romano retto da grandi
personalita mantiene il suo vigore e la sua capacità di resistenza: l’impero
di Valentiniano e di Teodosio, i due fondatori della dinastia che
continuerà a governare per buona parte del V secolo.
L’avvento al trono di Valentiniano
I segna anche nella storia dell’impero l’ultima affermazione dell’Occidente:
la fondazione di Costantinopoli da
parte di Costantino e la sfortunata e disastrosa campagna persiana di
Giuliano avevano sbilanciato l’impero verso Oriente; la scelta di
Milano come capitale da parte di Valentiniano come potior Augustus e
la sua decisione di lasciare al fratello Valente Costantinopoli
sanzionavano la scelta dell’Occidente, che veniva celebrata come restitutio
rei publicae nella monetazione imperiale. L’impero romano-cristiano
prendeva coscienza di sé con l’assunzione di nuovi simboli e di una
nuova «teologia» del potere: questa nuova concezione dell’impero
trova il suo teorizzatore più autorevole e il suo interprete in
Ambrogio.
L'autore
Marta Sordi, nata a Livorno nel 1925, è professore
ordinario di storia greca e romana dal 1962; ha insegnato nelle
Università di Messina e Bologna e, dal 1970, nell’Università
Cattolica di Milano. Membro dell’Accademia di Scienze e Lettere dell’Istituto
Lombardo e dell’Accademia di Studi Etruschi, ha pubblicato, oltre a
numerosi articoli, i seguenti volumi: La Lega Tessala, Roma
1958; I rapporti romano-ceriti e l'origine della civitas sine
suffragio, Roma 1960; Timokone, Palermo 1961; Il
Cristianesimo e Roma, Bologna 1965; Diodori Siculi Liber XVI, Firenze
1969; Roma e i Sanniti nel IV secolo, Bologna 1969; Storia
politica del mondo greco, Milano 1982; I Cristiani e l’impero
romano, Milano 1984; Paolo a Fikmone o della schiavitù Milano
1987; Il mito troiano e l’eredità etrusca di Roma, Milano
1989; La dynasteia in Occidente, Padova 1992; Prospettive di
storia etrusca, Como 1995. Cura annualmente i Contributi dell’Istituto
di Storia antica dell’Università Cattolica (26 volumi dal 1970 al
2000).