ES – ID*
Spade di luce mi feriscono gli occhi,
nuvole nere si specchiano nel tremolante
fantasma dell’asfalto rovente mentre
gorghi di sabbia e urla di vento
si caricano di lontani lamenti.
Un arcano richiamo m’insegna la via,
cammino veloce, inciampo, mi rialzo,
mi s’imperla la fronte e rallento il cammino.
Una folla assente m’avvolge con spenti sguardi,
cammino con loro in un profumo d’incenso
che si mesce in fetore di zolfo.
Giochi di fanciulli felici,
viso sereno di giovane donna,
suoni d’arpa,
verdi fronde baciate dal vento,
limpide acque vive,
sublimi silenzi.
Nuvole scure,
tuoni lontani,
lorde acque senza briglia,
ratti immondi,
infernali funghi di fumo,
corpi straziati,
bambola di plastica rotta
ed appesa ad un albero
come scimmia d’impiccato,
falsa carità, torri abbattute,
nere parallele di morte
sulla strada roboante,
case sventrate dalla belva dell’umana follia.
Spade di scura luce mi feriscono gli occhi,
non voglio più guardare: forse, fra poco,
giungerà la tanto attesa notte.
Alessandria, 3 Dicembre 2003
ieri, oggi e forse purtroppo
anche domani.
Gianni Regalzi
*”ES” nella lingua tedesca è pronome neutro che si usa nelle frasi
impersonali. Nella terminologia Froidiana rappresenta quello che
c’è di più nascosto nella nostra personalità. E’ un crogiuolo di
impulsi ribollenti non conosce né il bene, né il male, né la morale.
Si manifesta attraverso i sogni ed i lapsus.
In latino si dice “ID”.