Questo percorso non presenta particolari difficoltà; solo il tratto dopo il guado
è più impegnativo perché, oltre che piuttosto ripido, è costituito da un
fondo roccioso.
Dall'abitato di Altare prendete una delle due strade che portano a Mallare
e proseguite fino all'incrocio della prima foto.
Seguendo sempre le indicazioni per Mallare raggiungerete questa curva a destra,
proprio sulla curva inizia la strada sterrata, verso sinistra, come indicato dalla freccia verde.
Proseguite sempre sulla strada principale, incontrerete molti bivi come questo,
verso destra o verso sinistra: scegliete sempre la strada in salita, anche perché
l'altra vi porta dritti dentro il torrente. A questo incrocio potete provare
l'ebbrezza del guado scendendo a destra: in questo punto il fondale del torrente è ghiaioso
e si può attraversare con l'accortezza di non diminuire troppo la velocità.
Se preferite viaggiare asciutti, salite verso sinistra e passate sul ponte, tanto
dovrete guadare più avanti in ogni caso.
A questo incrocio dovete salire verso destra, a sinistra si scende nel torrente ma
il fondo è troppo accidentato per attraversare in sella. La strada diventerà
progressivamente più ripida e si alzerà parecchio sopra al torrente
Troverete quindi molti incroci che scendono verso destra, come questo. Ricordatevi
che la maledizione del biker vi segue, quindi la strada giusta è in salita, sempre!
Ad un certo punto incrocerete il torrente: il guado è piuttosto facile, ma sulla
sponda opposta si è formato un fastidioso gradino che impone un
discreto strappo per uscire dall'acqua, usate il rampichino, altrimenti...SPLASH!
Siamo quasi alla fine del tratto più difficile, su un tornante a destra troviamo
uno slargo con una cabina dell'acquedotto (freccia rossa) ed una fontanella (poco visibile vicino alla bici)
dove potremo riempire le borracce.
Ed eccoci alla fine della salita: il prato delle Tagliate è praticamente
il punto più alto del percorso, da ora in poi si tratta di falsopiani in
salita o di tratti pianeggianti, molto veloci perché la strada è larga e
non troppo accidentata.
Dobbiamo proseguire diritti: a sinistra la prima strada porta verso Roviasca
(vedi percorso 1), la seconda...boh!
Fin qui nessuna difficoltà, è impossibile perdere la strada. A questo punto
procedendo verso sinistra (freccia verde) arriveremo alle rocce bianche, mentre
salendo a destra si arriva al Colle di S. Giacomo (piuttosto ripida ma senza difficoltà tecniche).
L'incrocio successivo non è stato fotografato, ma non potete sbagliarvi:
la strada giusta è indicata da una freccia di direzione obbligata, dopo
un dosso troverete una discesa un po' ripida, poi la strada si riunisce
all'altro braccio del bivio della direzione obbligata.
...e siamo alle rocce bianche (che vedete sulla destra della foto). Il fondo si fa
ghiaioso e richiede attenzione per non scivolare.
Se volete scendere verso Spotorno, aggirate le rocce bianche
(freccia verde) e proseguite in discesa.
Quasi subito la strada diventa asfaltata e prosegue in discesa; anche
qui proseguite sempre diritti fino al bivio nella foto (lo riconoscete dai
cartelli e dal palo della luce), qui girate a destra e scendete su una strada a
tratti ghiaiosa e piuttosto ripida, sterrata quasi fino all'incrocio con la statale.
Questo è l'unico bivio che può dare problemi, ovviamente andate a sinistra...siamo quasi in fondo!!!
E siamo in fondo...come vedete incrocierete la statale proprio dietro una curva,
quindi occhio! Girate a sinistra e seguite sempre le indicazioni per Spotorno,
è tutto asfalto in discesa tranne un breve tratto in salita, nemmeno
troppo ripido.