Le Chiese - I monumenti

Dove siamo - Sul nome del paese - La storia - Chiese e monumenti - I personaggi - Foto - Link - Home

Dai Libri Parrocchiali del protopapa Molluso si sa che"... la città era decorata di tre grandissime chiese poste in linea retta, la prima sotto il titolo di S. Maria della Porta, perchè nella porta della città ... La chiesa di mezzo, era la matrice protopapale, ... con patrono S.Nicola, ... La terza dello Spirito Santo antica e più ricca di tutte.
Queste le chiese che esistevano nel Castello di Santa Cristina prima del terremoto del 1783. "... V'eran pure
- continua il protopapa Molluso - le chiese filiali di San Rocco, S. Sebastiano, dell'Assunta, in cui si raccoglieva la Congrega dei fratelli insigni sotto il titolo di detta B.V. ...". Nella ricostruzione del paese vengono edificate solo due chiese. La maggiore dedicata al Patrono San Nicola vescovo di Mira e la piccola chiesetta, in unica navata, dedicata alla Madonna dell'Assunta e denominata successivamente "l'Oratorio".
La chiesa di S.Nicola è stata affrescata intorno agli anni '50 da D. Grillo. Particolarmente interessanti sono: l'affresco sulla navata centrale raffigurante la Vergine che trionfa su Satana raffigurato nell'iconografia classica; l'affresco che si trova alla fine della navata centrale, prima dell'arco trionfale, che raffigura S. Pietro nell'atto di consegnare le chiavi della Chiesa a Pio XII sotto lo sguardo del Cristo; ed, infine, l'affresco che si trova nel catino absidale raffigurante la Vergine in trono nel mezzo del Padre, del Figlio, del Santo Patrono, sulla sinistra, e di S. Cristina di Bolsena (sulla destra).
Nella navata centrale, poco prima dell'arco trionfale, vi è un pulpito poligonale in legno con scolpite nella facce le figure dei quattro evangelisti.

Nelle navate laterali, il cui soffitto è ricoperto da finti cassettoni, vi sono l'altare al Crocefisso (sulla destra) e quello dedicato alla Madonna del Carmelo (sulla sinistra).

La navata laterale destra si conclude nell'altare dedicato alla Madonna della Porta la cui statua è rimasta miracolosamente intatta nel terremoto del 1783.
La chiesetta dell'Assunta è piccola e priva di raffigurazioni pittoriche. Ha il soffitto a stucco, così come a stucco è la decorazione dell'arco trionfale.
Oltre alle due chiese è da ricordare il palazzo appartenuto alla marchesa Francica ed ora di proprietà del dott. Brancatisano. E' questa la prima costruzione di Santa Cristina edificata nel nuovo sito dopo il terremoto del 1783. Probabilmente la chiesetta dell'Assunta anticamente faceva parte del complesso del palazzo e, solo successivamente, è stata donata alla Chiesa.

La Chiesetta o "l'oratorio" come è chiamata in paese, è prospiciente una piccola piazzetta in cui la gente sosta prima e dopo la S. Messa. E' composta da un'unica navata con una nicchia sulla destra, poco prima dell'arco trionfale, dedicata a S. Antonio.

Oltre le due chiese sono da ricordare: Il monumento ai caduti e Il monumento all'emigrato.

Il primo è stato fatto dallo scultore Concesso Barca nel 1928, posto nella piazza principale del paese è di bronzo e raffigura due soldati in combattimento. Sui suoi lati alcune lastre di marmo ricordano i cristinaesi che hanno offerto la loro vita per la Patria durante le due guerre. Anticamente era recintato da cancellate in ferro battuto e da aiuole.

Il secondo è stato fortemente voluto dal prof. Francesco Gangemi, allora presidente della locale Ass. Pro-Loco, e ne ha guidato l'esecuzione. L'opera, in cemento, è composta da un globo terracqueo, una Madonnina posta sopra una nuvola, un bassorilievo eseguito da Domenico Abbia, Leo Sergi e Giglio Italiano e da una targa con le parole del Cardarelli:
"... E dopo tanto errare / godo in te ritrovarmi, / terra mia di cui porto / l'immortal febbre nel sangue".