IPer lunghi secoli bevanda tipica delle popolazioni dell'Europa sett. si è diffusa in
tutte le parti del mondo nel corso dell'ultimo secolo. La gradazione della birra viene
espressa assai spesso in gradi saccarimetrici (a 3-4 gradi saccarimetrici corrisponde 1
grado alcolico). In genere si tende a dividere le birra in due categorie, chiare e scure,
ma ne esistono numerose varietà e sfumature (bruna, dorata, marrone, chiara sin quasi al
bianco, ecc.). Sono molto apprezzate le birra prodotte in Cecoslovacchia, Danimarca,
Germania, Gran Bretagna. L'orzo non completamente germinato, chiamato malto, viene
essiccato e macinato, quindi vengono separate le scorie e le semole grosse della farina di
malto. Si passa poi alla fase di ammostatura, che consiste nel mantenere in una miscela
acquosa la farina di malto fra i 60 e gli 80 ºC: ciò permette anche alle alfa e
beta-amilasi di essere attivate e di scindere le catene polisaccaridiche del malto;
l'ammostatura può essere fatta per decozione, che consiste nel far bollire in due o tre
riprese in caldaia a fuoco diretto o a bagnomaria la miscela di malto, oppure per
infusione, mantenendo la miscela in caldaia a temperature al di sotto del punto di
ebollizione, ma sufficientemente alte per attivare le amilasi. La scelta dell'uno o
dell'altro metodo di preparazione del mosto viene effettuata a seconda del tipo di birra
che si desidera ottenere (birra chiare o scure). Si provvede quindi alla decantazione onde
dividere le trebbie dal mosto ottenuto (primo mosto) che presenta una concentrazione
zuccherina intorno al 17-20%; le trebbie, innaffiate con acqua calda, consentono sia di
estrarre gli zuccheri residui, sia di ottenere altro mosto (secondo mosto) che viene
reimmesso in circolo. Le infiorescenze femminili del luppolo (Humulus luppulus) essiccate
all'aria sono ricche di ghiandole contenenti numerose sostanze aromatiche (luppolina,
umulone e lupulone) responsabili del caratteristico sapore amaro della birra, oli
essenziali e tannino che provoca la precipitazione delle sostanze albuminoidi durante la
fermentazione. Questo processo serve a defecare il mosto, a sterilizzarlo e a estrarre i
principi amari del luppolo. Questa viene realizzata da ceppi selezionati da lieviti
Saccharomyces cerevisiae e Saccharomyces carlsbergensis, che realizzano la trasformazione
del maltosio in alcol: la durata del processo fermentativo, la temperatura e il lievito
adottati, portano alla produzione di birra con caratteristiche diverse. Si distinguono,
infatti, le fermentazioni alte e basse: le prime, adottate per l'ottenimento di birra del
tipo inglese, scure e ricche di sapore, richiedono temperature di 15-20 ºC e vengono
realizzate da ceppi di Saccharomyces cerevisiae. Durante lo svolgimento del processo
fermentativo le cellule del lievito risalgono in superficie. Le fermentazioni basse,
invece, prevedono l'adozione di temperature inferiori (5-8 ºC) più congeniali ai lieviti
del gruppo Saccharomyces carlsbergensis che si depositano sul fondo dei recipienti; con
questo metodo si ottengono soprattutto le birra chiare, italiane e tedesche. I principali
componenti della birra, variabili a seconda del diverso tipo di preparazione, sono: acqua
(91%), alcol (2-9%), anidride carbonica (0,3-0,4%), glicerina (0,2-0,4%,), estratto
(3-8%), con valore energetico di 400 cal/l circa.
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